A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Carlo, come sta oggi un tifoso del Napoli?
“Oggi è preoccupato. Non disperato, non agitato, ma preoccupato sì. Direi anche un po’ arrabbiato, ma soprattutto preoccupato, perché il doppio impegno — sembra banale dirlo — si fa sentire. Il doppio impegno tra campionato e Champions non consente di preparare le partite come lo scorso anno, quando si avevano sette giorni per curare ogni dettaglio. E poi ci sono giornate come quella di sabato, dove un po’ tutto va storto: cattiva sorte, un avversario che riesce a bloccare ogni fonte di gioco, e un attaccante di due metri che non la vede mai sui cross. È chiaro che così iniziano i problemi".
Se l’attaccante di due metri non riesce a incidere sui cross, c’è forse un problemino nella costruzione della rosa?
“Allora, non dimentichiamoci l’infortunio di Lukaku, che è stato un colpo pesante. Lukaku doveva essere il titolare di questa squadra, con Lorenzo Lucca come riserva. Poi si è fatto male Lukaku ed è arrivato Hojlund, tanta roba, per fortuna. Ma resta il fatto che Lucca, anche contro il Torino, non è riuscito a incidere. Io sono un estimatore di questo ragazzo, però devo dire quello che vedo: mi sembra ancora estraneo alla squadra. C’è un problema di finalizzazione, e questo ce lo portiamo dietro anche dallo scorso anno, quando il Napoli segnava poco ma subiva pochissimo. Quest’anno, invece, si prendono troppi gol e davanti si fatica a farne. Niente è compromesso, però: tranne il Milan, tutte le squadre di testa hanno già perso due partite. Mi aspetto un campionato che si vincerà con pochi punti di distanza. Io continuo a pensare che il Napoli debba considerare il campionato come obiettivo principale. La Champions deve essere un contorno: prenderla come priorità sarebbe un errore fatale. Non hai la rosa per vincerla, quindi va affrontata con orgoglio, certo, ma con equilibrio. Il campionato, invece, è il terreno su cui il Napoli deve far valere la propria forza. Ho visto un grande De Bruyne, finalmente dentro al gioco e dominante in mezzo al campo. Il problema, però, resta l’attacco. Sul gol annullato a Lang ho pensato: ma perché non si prova di più da fuori area? Il gol dell’olandese era arrivato su un tiro da fuori di Politano. Quando ci sono difese chiuse con nove uomini dietro la linea della palla, serve qualche tiro da fuori. Non capisco perché si insista nel voler entrare sempre in porta col pallone. A me sembra una mancanza di idee in certi momenti".
Lei ha detto che De Bruyne ha giocato la sua migliore partita con il Napoli contro il Torino. Le chiedo: è un caso che la sua prestazione sia coincisa con l’assenza di McTominay? Non la porta a pensare che i due si tolgano spazio a vicenda?
“Sì, certamente. È un’idea che ho già espresso: secondo me De Bruyne e McTominay dovrebbero alternarsi, anche insieme ad Anguissa. McTominay si trova più a suo agio quando ha campo davanti a sé, ma non credo che sia questo il vero problema del Napoli. Il punto è che contro le squadre che si chiudono diventa tutto più complicato se non hai alternative di gioco. E poi, se non tiri mai da fuori… abbiamo avuto due occasioni dal limite dell’area e non le abbiamo sfruttate. Lucca, finora, non ha mantenuto le aspettative, e questo è un problema. Sono preoccupato, perché incontreremo molte squadre che si difenderanno così. Ora arriva l’Inter, che per me è una delle più forti in assoluto: serviranno idee nuove, qualcosa di imprevedibile, anche perché abbiamo l’allenatore più pagato della Serie A, con cifre da Premier League: dieci milioni a stagione. Francamente, proporre sempre lo stesso undici e lo stesso copione tattico sembra un po’ poco. Quello che Conte ha fatto l’anno scorso, prendendo una squadra distrutta mentalmente e fisicamente, è stato straordinario. Quindi prima di giudicarlo voglio aspettare. Ma è chiaro che deve inventarsi qualcosa in più: qualche alternativa, qualche sorpresa, anche a gara in corso. Deve trovare la chiave per aprire le difese chiuse, perché ormai tutte le squadre si chiudono e non ti concedono profondità. Il Napoli arriva spesso al fondo, crossa tanto — una quindicina di volte col Torino — ma non c’è mai nessuno pronto a metterci la testa. Non è un problema di gioco, i cross sono anche buoni, ma serve più partecipazione e più presenza in area. Con tutti quegli attacchi dalla fascia, manca qualcuno che la butti dentro, Lucca deve dare qualcosa in più. È chiaro che con il doppio impegno e le poche rotazioni si faccia fatica, ma deve reagire. Aveva fatto un gran gol in casa, sembrava essersi sbloccato, poi si è un po’ perso. Speriamo si ritrovi presto, perché il Napoli adesso è troppo prevedibile".
Il Napoli a Torino fa turnover, sostituisce Hojlund con Lucca e perde 1-0; l’Inter a Roma fa turnover, sostituisce Thuram con Bonny e vince 1-0. Possiamo dire che ci sia stato qualche problema nel mercato estivo del Napoli?
“Credo che ci siano anche situazioni di fortuna e di incastri. L’Inter sarà un grande banco di prova per il Napoli di Conte. Tutte fanno fatica, ma la differenza la fa anche il calendario: il Milan, ad esempio, non ha le coppe, e questo conta. L’unica cosa che mi auguro — e lo dico toccando ferro — è che il Napoli non si faccia male inseguendo due competizioni contemporaneamente. Bisogna darsi delle priorità: per me il campionato deve venire prima. Poi ognuno decide: c’è chi punta sulla Champions, chi sul campionato, ma serve una linea chiara, altrimenti si rischia il tracollo vissuto dall’Inter l’anno scorso. E speriamo, ovviamente, che domani il Napoli faccia una buona prestazione in Europa e arrivi con fiducia alla sfida di sabato contro l’Inter".
di Napoli Magazine
20/10/2025 - 13:42
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Carlo, come sta oggi un tifoso del Napoli?
“Oggi è preoccupato. Non disperato, non agitato, ma preoccupato sì. Direi anche un po’ arrabbiato, ma soprattutto preoccupato, perché il doppio impegno — sembra banale dirlo — si fa sentire. Il doppio impegno tra campionato e Champions non consente di preparare le partite come lo scorso anno, quando si avevano sette giorni per curare ogni dettaglio. E poi ci sono giornate come quella di sabato, dove un po’ tutto va storto: cattiva sorte, un avversario che riesce a bloccare ogni fonte di gioco, e un attaccante di due metri che non la vede mai sui cross. È chiaro che così iniziano i problemi".
Se l’attaccante di due metri non riesce a incidere sui cross, c’è forse un problemino nella costruzione della rosa?
“Allora, non dimentichiamoci l’infortunio di Lukaku, che è stato un colpo pesante. Lukaku doveva essere il titolare di questa squadra, con Lorenzo Lucca come riserva. Poi si è fatto male Lukaku ed è arrivato Hojlund, tanta roba, per fortuna. Ma resta il fatto che Lucca, anche contro il Torino, non è riuscito a incidere. Io sono un estimatore di questo ragazzo, però devo dire quello che vedo: mi sembra ancora estraneo alla squadra. C’è un problema di finalizzazione, e questo ce lo portiamo dietro anche dallo scorso anno, quando il Napoli segnava poco ma subiva pochissimo. Quest’anno, invece, si prendono troppi gol e davanti si fatica a farne. Niente è compromesso, però: tranne il Milan, tutte le squadre di testa hanno già perso due partite. Mi aspetto un campionato che si vincerà con pochi punti di distanza. Io continuo a pensare che il Napoli debba considerare il campionato come obiettivo principale. La Champions deve essere un contorno: prenderla come priorità sarebbe un errore fatale. Non hai la rosa per vincerla, quindi va affrontata con orgoglio, certo, ma con equilibrio. Il campionato, invece, è il terreno su cui il Napoli deve far valere la propria forza. Ho visto un grande De Bruyne, finalmente dentro al gioco e dominante in mezzo al campo. Il problema, però, resta l’attacco. Sul gol annullato a Lang ho pensato: ma perché non si prova di più da fuori area? Il gol dell’olandese era arrivato su un tiro da fuori di Politano. Quando ci sono difese chiuse con nove uomini dietro la linea della palla, serve qualche tiro da fuori. Non capisco perché si insista nel voler entrare sempre in porta col pallone. A me sembra una mancanza di idee in certi momenti".
Lei ha detto che De Bruyne ha giocato la sua migliore partita con il Napoli contro il Torino. Le chiedo: è un caso che la sua prestazione sia coincisa con l’assenza di McTominay? Non la porta a pensare che i due si tolgano spazio a vicenda?
“Sì, certamente. È un’idea che ho già espresso: secondo me De Bruyne e McTominay dovrebbero alternarsi, anche insieme ad Anguissa. McTominay si trova più a suo agio quando ha campo davanti a sé, ma non credo che sia questo il vero problema del Napoli. Il punto è che contro le squadre che si chiudono diventa tutto più complicato se non hai alternative di gioco. E poi, se non tiri mai da fuori… abbiamo avuto due occasioni dal limite dell’area e non le abbiamo sfruttate. Lucca, finora, non ha mantenuto le aspettative, e questo è un problema. Sono preoccupato, perché incontreremo molte squadre che si difenderanno così. Ora arriva l’Inter, che per me è una delle più forti in assoluto: serviranno idee nuove, qualcosa di imprevedibile, anche perché abbiamo l’allenatore più pagato della Serie A, con cifre da Premier League: dieci milioni a stagione. Francamente, proporre sempre lo stesso undici e lo stesso copione tattico sembra un po’ poco. Quello che Conte ha fatto l’anno scorso, prendendo una squadra distrutta mentalmente e fisicamente, è stato straordinario. Quindi prima di giudicarlo voglio aspettare. Ma è chiaro che deve inventarsi qualcosa in più: qualche alternativa, qualche sorpresa, anche a gara in corso. Deve trovare la chiave per aprire le difese chiuse, perché ormai tutte le squadre si chiudono e non ti concedono profondità. Il Napoli arriva spesso al fondo, crossa tanto — una quindicina di volte col Torino — ma non c’è mai nessuno pronto a metterci la testa. Non è un problema di gioco, i cross sono anche buoni, ma serve più partecipazione e più presenza in area. Con tutti quegli attacchi dalla fascia, manca qualcuno che la butti dentro, Lucca deve dare qualcosa in più. È chiaro che con il doppio impegno e le poche rotazioni si faccia fatica, ma deve reagire. Aveva fatto un gran gol in casa, sembrava essersi sbloccato, poi si è un po’ perso. Speriamo si ritrovi presto, perché il Napoli adesso è troppo prevedibile".
Il Napoli a Torino fa turnover, sostituisce Hojlund con Lucca e perde 1-0; l’Inter a Roma fa turnover, sostituisce Thuram con Bonny e vince 1-0. Possiamo dire che ci sia stato qualche problema nel mercato estivo del Napoli?
“Credo che ci siano anche situazioni di fortuna e di incastri. L’Inter sarà un grande banco di prova per il Napoli di Conte. Tutte fanno fatica, ma la differenza la fa anche il calendario: il Milan, ad esempio, non ha le coppe, e questo conta. L’unica cosa che mi auguro — e lo dico toccando ferro — è che il Napoli non si faccia male inseguendo due competizioni contemporaneamente. Bisogna darsi delle priorità: per me il campionato deve venire prima. Poi ognuno decide: c’è chi punta sulla Champions, chi sul campionato, ma serve una linea chiara, altrimenti si rischia il tracollo vissuto dall’Inter l’anno scorso. E speriamo, ovviamente, che domani il Napoli faccia una buona prestazione in Europa e arrivi con fiducia alla sfida di sabato contro l’Inter".