La rivoluzione Chivu per ora frena. Dopo il roboante 5-0 al Torino all'esordio in campionato, la sconfitta contro l'Udinese ha riportato a galla vecchie fragilità e frenato sul nascere l'entusiasmo suscitato dalla goleada nella prima a San Siro. Senza una rivoluzione nella rosa, d'altronde, sembra particolarmente complicato poter togliere ai nerazzurri i vecchi difetti. Tanto che, i gol incassati dai friulani, con distrazioni singole e di reparto, hanno riproposto una somiglianza inquietante con l'Inter peggiore dell'ultima stagione di Simone Inzaghi. Una squadra cioè spesso vulnerabile quando chiamata a gestire il risultato e in difficoltà, una volta in svantaggio, contro avversari organizzati e chiusi dietro la linea della palla. Il passo indietro è evidente e i numeri lo confermano: si tratta della peggior partenza nerazzurra dal campionato 2018/19, quando l'allora squadra di Luciano Spalletti raccolse un ko all'esordio con il Sassuolo e un pari con il Torino alla seconda giornata. Dal 2019 in poi, sia Antonio Conte che lo stesso Inzaghi sono partiti conquistando almeno quattro punti nelle prime due gare stagionali in Serie A. Nessun aiuto è arrivato nemmeno dal mercato. Nell'ultimo giorno utile, infatti, l'Inter ha chiuso a sorpresa l'acquisto di Manuel Akanji dal Manchester City, che tuttavia sarà chiamato solo a sostituire numericamente Benjamin Pavard, in uscita verso l'Olympique Marsiglia. Il difensore svizzero arriva in prestito oneroso con diritto di riscatto a 15 milioni, mentre quello francese torna in patria sempre in prestito con diritto di riscatto a 15 milioni. Nessun innesto in aggiunta ma solo una sostituzione, dunque, per un organico che molti giudicano incompleto e che non ha visto la "rivoluzione" tanto invocata dopo il finale amaro della scorsa stagione. Le critiche, soprattutto sui social, non si sono fatte attendere. In un contesto segnato da ombre, tra le poche luci sembra esserci invece quella legata al nome di Francesco Pio Esposito. L'attaccante classe 2005 ha vissuto il suo esordio in Serie A con la maglia dell'Inter, ricevendo una lunga ovazione dal pubblico di San Siro, seppur in una serata sfortunata come quella che ha visto i nerazzurri uscire sconfitti dall'Udinese. Un segnale incoraggiante per il futuro, sottolineato anche dalle parole dello stesso giocatore. "Sicuramente non il risultato che sognavo - ha scritto il giocatore su Instagram - ma questo non può cancellare il mio grande orgoglio per aver esordito in Serie A con questa maglia in questo stadio".
di Napoli Magazine
01/09/2025 - 18:55
La rivoluzione Chivu per ora frena. Dopo il roboante 5-0 al Torino all'esordio in campionato, la sconfitta contro l'Udinese ha riportato a galla vecchie fragilità e frenato sul nascere l'entusiasmo suscitato dalla goleada nella prima a San Siro. Senza una rivoluzione nella rosa, d'altronde, sembra particolarmente complicato poter togliere ai nerazzurri i vecchi difetti. Tanto che, i gol incassati dai friulani, con distrazioni singole e di reparto, hanno riproposto una somiglianza inquietante con l'Inter peggiore dell'ultima stagione di Simone Inzaghi. Una squadra cioè spesso vulnerabile quando chiamata a gestire il risultato e in difficoltà, una volta in svantaggio, contro avversari organizzati e chiusi dietro la linea della palla. Il passo indietro è evidente e i numeri lo confermano: si tratta della peggior partenza nerazzurra dal campionato 2018/19, quando l'allora squadra di Luciano Spalletti raccolse un ko all'esordio con il Sassuolo e un pari con il Torino alla seconda giornata. Dal 2019 in poi, sia Antonio Conte che lo stesso Inzaghi sono partiti conquistando almeno quattro punti nelle prime due gare stagionali in Serie A. Nessun aiuto è arrivato nemmeno dal mercato. Nell'ultimo giorno utile, infatti, l'Inter ha chiuso a sorpresa l'acquisto di Manuel Akanji dal Manchester City, che tuttavia sarà chiamato solo a sostituire numericamente Benjamin Pavard, in uscita verso l'Olympique Marsiglia. Il difensore svizzero arriva in prestito oneroso con diritto di riscatto a 15 milioni, mentre quello francese torna in patria sempre in prestito con diritto di riscatto a 15 milioni. Nessun innesto in aggiunta ma solo una sostituzione, dunque, per un organico che molti giudicano incompleto e che non ha visto la "rivoluzione" tanto invocata dopo il finale amaro della scorsa stagione. Le critiche, soprattutto sui social, non si sono fatte attendere. In un contesto segnato da ombre, tra le poche luci sembra esserci invece quella legata al nome di Francesco Pio Esposito. L'attaccante classe 2005 ha vissuto il suo esordio in Serie A con la maglia dell'Inter, ricevendo una lunga ovazione dal pubblico di San Siro, seppur in una serata sfortunata come quella che ha visto i nerazzurri uscire sconfitti dall'Udinese. Un segnale incoraggiante per il futuro, sottolineato anche dalle parole dello stesso giocatore. "Sicuramente non il risultato che sognavo - ha scritto il giocatore su Instagram - ma questo non può cancellare il mio grande orgoglio per aver esordito in Serie A con questa maglia in questo stadio".