A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa ne pensa del successo del Napoli in casa della Roma?
“Una vittoria di questo peso non può che rappresentare un segnale fortissimo per il prosieguo del campionato. Il Napoli, sul campo della Roma capolista, ha mostrato personalità, organizzazione e continuità, gestendo per lunghi tratti il ritmo dell’incontro e legittimando un successo che conferma la crescita evidente dopo la sosta: tre vittorie in una settimana non arrivano per caso. Il nuovo assetto tattico sta offrendo certezze sempre più solide, in particolare nella fase difensiva. La compattezza del reparto è testimoniata dal fatto che la Roma sia riuscita a creare la sua migliore occasione soltanto nel finale, trovando però un Savic in versione monumentale. Sulle corsie laterali, Di Lorenzo sta interpretando il ruolo con straordinaria vitalità, offrendo spunti offensivi rilevanti e, contro la Roma, limitando un giocatore come Wesley con grande lucidità. Olivera, dal canto suo, si conferma un elemento di grande affidabilità e generosità, prezioso sia in copertura sia nelle ripartenze. In mezzo al campo, nonostante le numerose assenze, Lobotka e McTominay stanno rispondendo con responsabilità e continuità. Lo scozzese si conferma un centrocampista duttile, capace di adattarsi a più funzioni, mentre Lobotka, oltre alla consueta capacità di proteggere la difesa, ha messo in difficoltà Kone grazie ai suoi strappi centrali. In avanti, il tridente merita più di un elogio: il gol nasce da un’azione di ripartenza che esprime perfettamente il potenziale di Højlund e Neres, una combinazione di tecnica, velocità e lettura dei tempi. E non va trascurato che, in questo sistema, Lang sta trovando la propria collocazione tattica: le sue prestazioni sono infatti in costante crescita”.
Secondo lei Neres e Lang rappresentano il cambio di passo di cui aveva bisogno il Napoli?
“Neres e Lang incarnano perfettamente quel cambio di passo di cui il Napoli aveva urgente bisogno. In un campionato tatticamente complesso come quello italiano, profili capaci di creare superiorità, saltare l’uomo e inventare la giocata sono un valore aggiunto determinante. Non sorprende, infatti, che nella classifica marcatori di questa stagione figurino sempre più spesso centrocampisti ed esterni offensivi rispetto agli attaccanti puri: il peso specifico delle giocate individuali sulle corsie è ormai decisivo. Neres ha sempre posseduto una qualità superiore e lo aveva già dimostrato lo scorso anno, quando in un momento delicato della stagione riuscì a essere letteralmente straripante. Oggi stiamo rivedendo quel giocatore: brillante, incisivo, continuo. Il brasiliano sta beneficiando in maniera evidente del nuovo modulo, anche grazie alla presenza di un Di Lorenzo che, con maggiore libertà offensiva, gli garantisce soluzioni e sovrapposizioni che ne esaltano le caratteristiche. Lang, dal canto suo, sta trovando quella continuità che gli era mancata in precedenza: tre partite consecutive da titolare gli hanno permesso di entrare pienamente nei meccanismi della squadra. La sua capacità di rientrare sul piede forte, la naturale inclinazione all’inventiva e la personalità nell’uno contro uno si sono viste anche contro la Roma, dove ha offerto una prova concreta e di spessore, costringendo Ndicka all’ammonizione con una delle sue giocate”.
Di quali rinforzi avrà bisogno il Napoli a centrocampo nel mercato di gennaio?
“È evidente che a centrocampo servirà almeno un rinforzo, e i profili circolati finora sono tutti degni di attenzione. L’aspetto realmente decisivo, però, sarà la tempestività: mai come in questa stagione il calendario non concede pause, e inserire immediatamente un elemento capace di dare un contributo concreto potrebbe fare una differenza sostanziale. Non ritengo determinante che il nuovo innesto provenga dalla Premier League o dalla Serie A. A gennaio servono giocatori pronti, con struttura e personalità, indipendentemente dal campionato di provenienza. Anche perché il Napoli, grazie alla presenza di diversi elementi con esperienza in Premier, potrebbe facilitare l’adattamento del nuovo arrivato, accelerandone l’inserimento nei meccanismi di squadra. Sono convinto che la società si presenterà preparata all’appuntamento e che il centrocampista arriverà non appena si aprirà ufficialmente la finestra di mercato invernale”.
Napoli-Juventus: che partita ci aspetta, considerando quanto è in palio per entrambe le squadre?
“Quella che ci attende sarà una partita molto delicata e di grande interesse, perché il Napoli arriva da una settimana di assoluto valore: tre vittorie consecutive contro avversari di spessore e di qualità come Atalanta, Qarabag e soprattutto Roma. La Juventus, dal canto suo, dopo il pareggio con la Fiorentina ha fatto il proprio dovere contro Bodø e Cagliari, ritrovando un Yildiz in stato di grazia ma perdendo Vlahovic, un’assenza pesante. Per il Napoli questa sfida rappresenta l’occasione per dare ulteriore continuità al percorso intrapreso dopo la sosta e per completare in maniera superlativa un trittico di partite di campionato di altissimo coefficiente di difficoltà, considerando che le prime due le ha già vinte e con pieno merito. Un ruolo fondamentale, in questo nuovo ciclo positivo, lo sta avendo anche Neres: il brasiliano è tornato a essere un fattore determinante, non solo per la qualità delle sue giocate e la capacità di accendere l’attacco, ma anche per la costanza con cui incide nell’economia della gara, restituendo al Napoli quell’imprevedibilità che era mancata nella fase iniziale della stagione. Per la Juventus, invece, è una sorta di crocevia: la possibilità di capire se potrà rientrare stabilmente nella corsa scudetto o se la distanza dalle prime rischia di diventare più complicata da colmare. E proprio l’assenza di Vlahovic renderà questa partita di cartello un banco di prova significativo per uno tra Openda e David, chiamati a sostenere il peso dell’attacco bianconero in un contesto di massimo livello e a dimostrare di poter incidere quando la pressione si alza. Il tutto ricordando che, per entrambe, questo big match arriva alla vigilia di un turno di Champions particolarmente delicato: ottenere un risultato positivo in campionato significherebbe non solo dare slancio alla corsa in campionato, ma anche arrivare alla sfida europea con fiducia e inerzia, due elementi fondamentali in un momento in cui ogni punto pesa sia in Italia che in Europa”.
di Napoli Magazine
02/12/2025 - 12:13
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa ne pensa del successo del Napoli in casa della Roma?
“Una vittoria di questo peso non può che rappresentare un segnale fortissimo per il prosieguo del campionato. Il Napoli, sul campo della Roma capolista, ha mostrato personalità, organizzazione e continuità, gestendo per lunghi tratti il ritmo dell’incontro e legittimando un successo che conferma la crescita evidente dopo la sosta: tre vittorie in una settimana non arrivano per caso. Il nuovo assetto tattico sta offrendo certezze sempre più solide, in particolare nella fase difensiva. La compattezza del reparto è testimoniata dal fatto che la Roma sia riuscita a creare la sua migliore occasione soltanto nel finale, trovando però un Savic in versione monumentale. Sulle corsie laterali, Di Lorenzo sta interpretando il ruolo con straordinaria vitalità, offrendo spunti offensivi rilevanti e, contro la Roma, limitando un giocatore come Wesley con grande lucidità. Olivera, dal canto suo, si conferma un elemento di grande affidabilità e generosità, prezioso sia in copertura sia nelle ripartenze. In mezzo al campo, nonostante le numerose assenze, Lobotka e McTominay stanno rispondendo con responsabilità e continuità. Lo scozzese si conferma un centrocampista duttile, capace di adattarsi a più funzioni, mentre Lobotka, oltre alla consueta capacità di proteggere la difesa, ha messo in difficoltà Kone grazie ai suoi strappi centrali. In avanti, il tridente merita più di un elogio: il gol nasce da un’azione di ripartenza che esprime perfettamente il potenziale di Højlund e Neres, una combinazione di tecnica, velocità e lettura dei tempi. E non va trascurato che, in questo sistema, Lang sta trovando la propria collocazione tattica: le sue prestazioni sono infatti in costante crescita”.
Secondo lei Neres e Lang rappresentano il cambio di passo di cui aveva bisogno il Napoli?
“Neres e Lang incarnano perfettamente quel cambio di passo di cui il Napoli aveva urgente bisogno. In un campionato tatticamente complesso come quello italiano, profili capaci di creare superiorità, saltare l’uomo e inventare la giocata sono un valore aggiunto determinante. Non sorprende, infatti, che nella classifica marcatori di questa stagione figurino sempre più spesso centrocampisti ed esterni offensivi rispetto agli attaccanti puri: il peso specifico delle giocate individuali sulle corsie è ormai decisivo. Neres ha sempre posseduto una qualità superiore e lo aveva già dimostrato lo scorso anno, quando in un momento delicato della stagione riuscì a essere letteralmente straripante. Oggi stiamo rivedendo quel giocatore: brillante, incisivo, continuo. Il brasiliano sta beneficiando in maniera evidente del nuovo modulo, anche grazie alla presenza di un Di Lorenzo che, con maggiore libertà offensiva, gli garantisce soluzioni e sovrapposizioni che ne esaltano le caratteristiche. Lang, dal canto suo, sta trovando quella continuità che gli era mancata in precedenza: tre partite consecutive da titolare gli hanno permesso di entrare pienamente nei meccanismi della squadra. La sua capacità di rientrare sul piede forte, la naturale inclinazione all’inventiva e la personalità nell’uno contro uno si sono viste anche contro la Roma, dove ha offerto una prova concreta e di spessore, costringendo Ndicka all’ammonizione con una delle sue giocate”.
Di quali rinforzi avrà bisogno il Napoli a centrocampo nel mercato di gennaio?
“È evidente che a centrocampo servirà almeno un rinforzo, e i profili circolati finora sono tutti degni di attenzione. L’aspetto realmente decisivo, però, sarà la tempestività: mai come in questa stagione il calendario non concede pause, e inserire immediatamente un elemento capace di dare un contributo concreto potrebbe fare una differenza sostanziale. Non ritengo determinante che il nuovo innesto provenga dalla Premier League o dalla Serie A. A gennaio servono giocatori pronti, con struttura e personalità, indipendentemente dal campionato di provenienza. Anche perché il Napoli, grazie alla presenza di diversi elementi con esperienza in Premier, potrebbe facilitare l’adattamento del nuovo arrivato, accelerandone l’inserimento nei meccanismi di squadra. Sono convinto che la società si presenterà preparata all’appuntamento e che il centrocampista arriverà non appena si aprirà ufficialmente la finestra di mercato invernale”.
Napoli-Juventus: che partita ci aspetta, considerando quanto è in palio per entrambe le squadre?
“Quella che ci attende sarà una partita molto delicata e di grande interesse, perché il Napoli arriva da una settimana di assoluto valore: tre vittorie consecutive contro avversari di spessore e di qualità come Atalanta, Qarabag e soprattutto Roma. La Juventus, dal canto suo, dopo il pareggio con la Fiorentina ha fatto il proprio dovere contro Bodø e Cagliari, ritrovando un Yildiz in stato di grazia ma perdendo Vlahovic, un’assenza pesante. Per il Napoli questa sfida rappresenta l’occasione per dare ulteriore continuità al percorso intrapreso dopo la sosta e per completare in maniera superlativa un trittico di partite di campionato di altissimo coefficiente di difficoltà, considerando che le prime due le ha già vinte e con pieno merito. Un ruolo fondamentale, in questo nuovo ciclo positivo, lo sta avendo anche Neres: il brasiliano è tornato a essere un fattore determinante, non solo per la qualità delle sue giocate e la capacità di accendere l’attacco, ma anche per la costanza con cui incide nell’economia della gara, restituendo al Napoli quell’imprevedibilità che era mancata nella fase iniziale della stagione. Per la Juventus, invece, è una sorta di crocevia: la possibilità di capire se potrà rientrare stabilmente nella corsa scudetto o se la distanza dalle prime rischia di diventare più complicata da colmare. E proprio l’assenza di Vlahovic renderà questa partita di cartello un banco di prova significativo per uno tra Openda e David, chiamati a sostenere il peso dell’attacco bianconero in un contesto di massimo livello e a dimostrare di poter incidere quando la pressione si alza. Il tutto ricordando che, per entrambe, questo big match arriva alla vigilia di un turno di Champions particolarmente delicato: ottenere un risultato positivo in campionato significherebbe non solo dare slancio alla corsa in campionato, ma anche arrivare alla sfida europea con fiducia e inerzia, due elementi fondamentali in un momento in cui ogni punto pesa sia in Italia che in Europa”.