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L'ARBITRO - Marinelli: "La notte non si dorme dopo un errore, ma pensare di essere infallibili è impossibile"
15.10.2025 19:35 di Napoli Magazine
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Livio Marinelli, arbitro, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio: "Tornare a casa consapevole di aver sbagliato è difficile. La notte post-errore non si dorme. Il giorno dopo hai il muso lungo. Hai bisogno di 24-48 ore per riprenderti. Poi però pensi: 'Se sto così, creo disagio anche a mia moglie e alle bambine". Questo piano, piano ti porta a fare un sorriso in più e ripartire. Pensare di essere infallibili è impossibile. Bisogna entrare nell'ottica di accettare e convivere con l'errore. Fare questo step il prima possibile è fondamentale. L'anno scorso ho ammonito un giocatore per la seconda volta anche se non c'era contatto. La dinamica live dal campo lasciava intuire altro e non c'erano dubbi, anche vedendo come avevano reagito i calciatori. Io ho proseguito la gara convinto di aver fatto bene. Poi a fine partita, parlando con il diretto interessato, che si era venuto a confrontare con grande serenità, ho scoperto purtroppo che non c'era stato contatto. È sempre un dispiacere sbagliare, perché noi entriamo in campo per prestare un servizio alla gara".

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L'ARBITRO - Marinelli: "La notte non si dorme dopo un errore, ma pensare di essere infallibili è impossibile"

di Napoli Magazine

15/10/2025 - 19:35

Livio Marinelli, arbitro, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio: "Tornare a casa consapevole di aver sbagliato è difficile. La notte post-errore non si dorme. Il giorno dopo hai il muso lungo. Hai bisogno di 24-48 ore per riprenderti. Poi però pensi: 'Se sto così, creo disagio anche a mia moglie e alle bambine". Questo piano, piano ti porta a fare un sorriso in più e ripartire. Pensare di essere infallibili è impossibile. Bisogna entrare nell'ottica di accettare e convivere con l'errore. Fare questo step il prima possibile è fondamentale. L'anno scorso ho ammonito un giocatore per la seconda volta anche se non c'era contatto. La dinamica live dal campo lasciava intuire altro e non c'erano dubbi, anche vedendo come avevano reagito i calciatori. Io ho proseguito la gara convinto di aver fatto bene. Poi a fine partita, parlando con il diretto interessato, che si era venuto a confrontare con grande serenità, ho scoperto purtroppo che non c'era stato contatto. È sempre un dispiacere sbagliare, perché noi entriamo in campo per prestare un servizio alla gara".