Calcio
L'ARBITRO PIU' GIOVANE D'ITALIA - Gaia Neri: "Sogno il Napoli"
10.12.2016 14:09 di Napoli Magazine Fonte: Calciomercato.com

Gaia Neri, 15 anni, è la più giovane arbitro del calcio italiano. Ha iniziato con i Giovanissimi fascia B, ora è già sui campi della fascia A nella sezione di Alessandria. Ha dichiarato a La Stampa: "Spero di salire di categoria. Se guardo alla realtà, la donna più brava è arrivata fino alla Serie C: a me basterebbe arbitrare in Prima categoria. Ma se bisogna sognare allora la sparo grossa: vorrei arbitrare il Napoli al San Paolo, è il mio sogno. Corro due volte a settimana, devo farmi il fiato. Ho scelto di fare l’arbitro perché mi incuriosiva questo ambiente. All’inizio erano tutti scettici, quasi spaventati. E lo era anche mia mamma, Maria. Per gli insulti? Eh sì, e per l’ambiente. Ma non aver paura. Fare l’arbitro è complicato, ma è anche molto affascinante. Quando guardo le partite in tv, mi concentro sul direttore di gara; gli altri seguono i calciatori, io tutto il resto. All’inizio in campo si lanciano occhiate e fanno commenti sottovoce. Alla fine essere donna ha dei vantaggi: non mi hanno ancora insultata".

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'ARBITRO PIU' GIOVANE D'ITALIA - Gaia Neri: "Sogno il Napoli"

di Napoli Magazine

10/12/2024 - 14:09

Gaia Neri, 15 anni, è la più giovane arbitro del calcio italiano. Ha iniziato con i Giovanissimi fascia B, ora è già sui campi della fascia A nella sezione di Alessandria. Ha dichiarato a La Stampa: "Spero di salire di categoria. Se guardo alla realtà, la donna più brava è arrivata fino alla Serie C: a me basterebbe arbitrare in Prima categoria. Ma se bisogna sognare allora la sparo grossa: vorrei arbitrare il Napoli al San Paolo, è il mio sogno. Corro due volte a settimana, devo farmi il fiato. Ho scelto di fare l’arbitro perché mi incuriosiva questo ambiente. All’inizio erano tutti scettici, quasi spaventati. E lo era anche mia mamma, Maria. Per gli insulti? Eh sì, e per l’ambiente. Ma non aver paura. Fare l’arbitro è complicato, ma è anche molto affascinante. Quando guardo le partite in tv, mi concentro sul direttore di gara; gli altri seguono i calciatori, io tutto il resto. All’inizio in campo si lanciano occhiate e fanno commenti sottovoce. Alla fine essere donna ha dei vantaggi: non mi hanno ancora insultata".

Fonte: Calciomercato.com