Calcio
L'ECONOMISTA - Vettosi: "Il Napoli ha una posizione finanziaria positiva"
04.10.2022 16:34 di Napoli Magazine

A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio", è intervenuto Fabrizio Vettosi, economista: "Nel 2016 elaborai una ricerca che fu oggetto di una giornata di studio alla Federico II dal titolo “Non è vero che la Juve vince sempre”. All’epoca il direttore generale del Napoli era Marco Fassone e feci un’analisi dello storico tra Napoli e Juventus in termini economico finanziari e del prospetto. Declamavo la mia sensazione di economista e analista sul futuro della Juve, piuttosto tragico ed i fatti mi hanno dato ragione. La Juventus nel 2017 partiva da una posizione di debito netto finanziario -senza includere il debito relativo al saldo della campagna acquisti- di 162 milioni di euro. Tra il 2017 e 2021, la Juventus ha bruciato 526,7 milioni di euro, estendendolo al 2022 sono 690,5 milioni, quindi con quasi 170 milioni nell’ultimo esercizio. Dal 2017 al 2021 questo buco è stato coperto con un nuovo indebitamento -che si aggiunge ai 162 milioni- ricorrendo a banche, emettendo un bond per ulteriori 226,7 milioni di euro e ulteriori 300 milioni di euro è stato il primo aumento di capitale bruciati. È lecito mettere tutti questi soldi? Il Fair Play Finanziario non detta delle regole sugli strumenti che servono a coprire la perdita. Ho sempre sostenuto una tesi secondo cui se c’è qualcuno che tratta un’azienda di calcio come una specie di divertimento al bar può permettersi di farlo, ma se deve essere giudicato come un oggetto virtuoso mi dà molto fastidio. Odio sentir parlare di modello Juve, che tipo di modello business è? Non l’ho ancora capito. Ho fatto un’analisi anche sui risultati operativi, cioè quanto genera la Juventus comparandola col Napoli. C’è un indicatore che è il margine operativo lordo, molto banalmente indica i ricavi meno i costi operativi senza indicare le plusvalenze. La Juventus dal 2017 al 2021 ha generato 11 milioni di euro, il Napoli ha generato 126,2 milioni di euro. Napoli indebitato? Assolutamente no. Nel 2017 il Napoli aveva cassa per 110 milioni di euro e nel 2021 mantiene ancora la sua cassa per 95 milioni di euro, restando in una posizione finanziara positiva. Perdita di 200 milioni di cui ha parlato De Laurentiis? L’anno maggiormente negativo del Napoli è stato quello scorso dove il presidente ha riflettuto seriamente ed ha prontamente impostato una strategia di ‘turn around’, di difesa, di attenzione ai parametri. Il Napoli ha un margine operativo lordo che cumulato è 126 milioni di euro sul quinquennio, ma partiva dal 2017 con 73 milioni fino ad arrivare al 2021 con -18 milioni. De Laurentiis, da buon gestore di un’azienda, si è reso conto di dover stare attento. Alcuni profili tecnici, secondo me, hanno influenzato questa tendenza negativa del Napoli. Ancelotti è per tasche o impostazioni gestionali simili alla Juventus. Parabola discendente colmabile? In buona parte è stata colmata. Se fossi stato l’amministratore delegato avrei fatto qualcosa in più, ma rischiando la pelle. Capisco la scelta di farlo in maniera graduale. La Filmauro? Oggi è un’azienda che ha due aree di business, in più qualcuna marginale che pesa poco, la produzione e distribuzione di film ed il calcio. De Laurentiis si è reso conto, ad un certo punto, che c’era un business maturo e ha capito che facendo calcio con certi criteri si poteva fare qualcosa che avrebbe creato valore ed ha virato la sua attenzione. Ferlaino? È una persona geniale, ma non dimentichiamoci di quanto odio aveva addosso da presidente del Napoli e all’epoca, nel post Maradona, gli abbonamenti costavano il doppio di adesso. Una volta mi sono offerto di andare a parlare con capi ultras di un’azienda di calcio che era in Serie A, gli feci notare che contestavano tanto il presidente e che dopo aver spiegato loro il bilancio gli avrei chiesto cosa fa effettivamente di male il presidente. Sono disposto a fare la stessa cosa con la Curva A e Curva B del Napoli, in maniera civile, per fare una corretta informazione".

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04/10/2024 - 16:34

A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio", è intervenuto Fabrizio Vettosi, economista: "Nel 2016 elaborai una ricerca che fu oggetto di una giornata di studio alla Federico II dal titolo “Non è vero che la Juve vince sempre”. All’epoca il direttore generale del Napoli era Marco Fassone e feci un’analisi dello storico tra Napoli e Juventus in termini economico finanziari e del prospetto. Declamavo la mia sensazione di economista e analista sul futuro della Juve, piuttosto tragico ed i fatti mi hanno dato ragione. La Juventus nel 2017 partiva da una posizione di debito netto finanziario -senza includere il debito relativo al saldo della campagna acquisti- di 162 milioni di euro. Tra il 2017 e 2021, la Juventus ha bruciato 526,7 milioni di euro, estendendolo al 2022 sono 690,5 milioni, quindi con quasi 170 milioni nell’ultimo esercizio. Dal 2017 al 2021 questo buco è stato coperto con un nuovo indebitamento -che si aggiunge ai 162 milioni- ricorrendo a banche, emettendo un bond per ulteriori 226,7 milioni di euro e ulteriori 300 milioni di euro è stato il primo aumento di capitale bruciati. È lecito mettere tutti questi soldi? Il Fair Play Finanziario non detta delle regole sugli strumenti che servono a coprire la perdita. Ho sempre sostenuto una tesi secondo cui se c’è qualcuno che tratta un’azienda di calcio come una specie di divertimento al bar può permettersi di farlo, ma se deve essere giudicato come un oggetto virtuoso mi dà molto fastidio. Odio sentir parlare di modello Juve, che tipo di modello business è? Non l’ho ancora capito. Ho fatto un’analisi anche sui risultati operativi, cioè quanto genera la Juventus comparandola col Napoli. C’è un indicatore che è il margine operativo lordo, molto banalmente indica i ricavi meno i costi operativi senza indicare le plusvalenze. La Juventus dal 2017 al 2021 ha generato 11 milioni di euro, il Napoli ha generato 126,2 milioni di euro. Napoli indebitato? Assolutamente no. Nel 2017 il Napoli aveva cassa per 110 milioni di euro e nel 2021 mantiene ancora la sua cassa per 95 milioni di euro, restando in una posizione finanziara positiva. Perdita di 200 milioni di cui ha parlato De Laurentiis? L’anno maggiormente negativo del Napoli è stato quello scorso dove il presidente ha riflettuto seriamente ed ha prontamente impostato una strategia di ‘turn around’, di difesa, di attenzione ai parametri. Il Napoli ha un margine operativo lordo che cumulato è 126 milioni di euro sul quinquennio, ma partiva dal 2017 con 73 milioni fino ad arrivare al 2021 con -18 milioni. De Laurentiis, da buon gestore di un’azienda, si è reso conto di dover stare attento. Alcuni profili tecnici, secondo me, hanno influenzato questa tendenza negativa del Napoli. Ancelotti è per tasche o impostazioni gestionali simili alla Juventus. Parabola discendente colmabile? In buona parte è stata colmata. Se fossi stato l’amministratore delegato avrei fatto qualcosa in più, ma rischiando la pelle. Capisco la scelta di farlo in maniera graduale. La Filmauro? Oggi è un’azienda che ha due aree di business, in più qualcuna marginale che pesa poco, la produzione e distribuzione di film ed il calcio. De Laurentiis si è reso conto, ad un certo punto, che c’era un business maturo e ha capito che facendo calcio con certi criteri si poteva fare qualcosa che avrebbe creato valore ed ha virato la sua attenzione. Ferlaino? È una persona geniale, ma non dimentichiamoci di quanto odio aveva addosso da presidente del Napoli e all’epoca, nel post Maradona, gli abbonamenti costavano il doppio di adesso. Una volta mi sono offerto di andare a parlare con capi ultras di un’azienda di calcio che era in Serie A, gli feci notare che contestavano tanto il presidente e che dopo aver spiegato loro il bilancio gli avrei chiesto cosa fa effettivamente di male il presidente. Sono disposto a fare la stessa cosa con la Curva A e Curva B del Napoli, in maniera civile, per fare una corretta informazione".