Calcio
L'EX - Andrè Cruz: "Ho sangue azzurro e spero che il Napoli vinca lo scudetto"
02.12.2020 00:29 di Napoli Magazine

Andrè Cruz, ex calciatore che ha indossato la maglia del Napoli dal 1994 al 1997, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", programma condotto da Luca Cirillo e Donato Martucci, con la partecipazione di Francesco Capodanno, sulle frequenze di Radio Amore Campania. Ecco quanto evidenziato: "I napoletani hanno sempre un grande affetto per me, non vedo l'ora di tornare a Napoli: spero che finisca presto l'emergenza coronavirus. Morte di Maradona? E' triste, stavo vedendo la tv ed è venuta da me mia moglie per dirmi: "hai visto? E' morto Maradona". Le ho detto subito: "Stai scherzando", poi ho visto su internet e anche nel gruppo degli ex calciatori in cui sto e ho avuto conferme. Uno come Maradona non può morire così. E' veramente strano, ma la morte fa parte della vita, anzi è l'unica certezza che abbiamo. Cosa c'era ancora di Maradona nel Napoli di quando sono arrivato? Due anni fa sono stato a Napoli e ho visto un disegno di Maradona. Voglio dire che lui è il Re di Napoli, c'è e ci sarà sempre da quando è arrivato. Quando si parla di Napoli, si parla di Maradona, Careca, Alemao. Momento più felice a Napoli? Non c'è un momento solo, sono stato sempre benissimo, anche quando la squadra non andava bene. Ho sangue azzurro e napoletano, spero sempre che il Napoli vinca lo scudetto. Boskov? Personaggio divertente, scherzava sempre, grande allenatore, lasciava il gruppo tranquillo e voleva vincere. Ho avuto un allenatore bravo, ma un musone, trasmetteva nervosismo prima delle partite. Nome? Non posso farlo. Le mie punizioni? Da bambino usavo il muro, calciavo per affinare la tecnica. Quando vado in visita alle squadre di calcio, dico sempre che non vedo il muro. In Brasile si giocava due contro due: non si poteva prendere il pallone con le mani, se il pallone toccava la traversa e andava in gol, ne valeva tre. E tanti altri giochi dove prevaleva la tecnica. Calciatori da proporre al Napoli? Kaio Jorge, attaccante del Santos, e Mario, sempre del Santos. Napoli di Gattuso? Ha grinta, è intelligente, sta facendo bene. Giocatore che ha le mie caratteristiche? In Europa nessuno. Non vedo più difensori tecnici come un tempo".

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'EX - Andrè Cruz: "Ho sangue azzurro e spero che il Napoli vinca lo scudetto"

di Napoli Magazine

02/12/2024 - 00:29

Andrè Cruz, ex calciatore che ha indossato la maglia del Napoli dal 1994 al 1997, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", programma condotto da Luca Cirillo e Donato Martucci, con la partecipazione di Francesco Capodanno, sulle frequenze di Radio Amore Campania. Ecco quanto evidenziato: "I napoletani hanno sempre un grande affetto per me, non vedo l'ora di tornare a Napoli: spero che finisca presto l'emergenza coronavirus. Morte di Maradona? E' triste, stavo vedendo la tv ed è venuta da me mia moglie per dirmi: "hai visto? E' morto Maradona". Le ho detto subito: "Stai scherzando", poi ho visto su internet e anche nel gruppo degli ex calciatori in cui sto e ho avuto conferme. Uno come Maradona non può morire così. E' veramente strano, ma la morte fa parte della vita, anzi è l'unica certezza che abbiamo. Cosa c'era ancora di Maradona nel Napoli di quando sono arrivato? Due anni fa sono stato a Napoli e ho visto un disegno di Maradona. Voglio dire che lui è il Re di Napoli, c'è e ci sarà sempre da quando è arrivato. Quando si parla di Napoli, si parla di Maradona, Careca, Alemao. Momento più felice a Napoli? Non c'è un momento solo, sono stato sempre benissimo, anche quando la squadra non andava bene. Ho sangue azzurro e napoletano, spero sempre che il Napoli vinca lo scudetto. Boskov? Personaggio divertente, scherzava sempre, grande allenatore, lasciava il gruppo tranquillo e voleva vincere. Ho avuto un allenatore bravo, ma un musone, trasmetteva nervosismo prima delle partite. Nome? Non posso farlo. Le mie punizioni? Da bambino usavo il muro, calciavo per affinare la tecnica. Quando vado in visita alle squadre di calcio, dico sempre che non vedo il muro. In Brasile si giocava due contro due: non si poteva prendere il pallone con le mani, se il pallone toccava la traversa e andava in gol, ne valeva tre. E tanti altri giochi dove prevaleva la tecnica. Calciatori da proporre al Napoli? Kaio Jorge, attaccante del Santos, e Mario, sempre del Santos. Napoli di Gattuso? Ha grinta, è intelligente, sta facendo bene. Giocatore che ha le mie caratteristiche? In Europa nessuno. Non vedo più difensori tecnici come un tempo".