Calcio
L'EX INTER - Milito: "Skriniar? La squadra è arrivata in finale senza di lui, può farne a meno"
09.06.2023 11:46 di Napoli Magazine

Diego Alberto Milito intervistato dal Corriere della Sera ha parlato diffusamente della finale di Champions League tra la sua Inter e il Manchester City. Lui che ha trascinato i nerazzurri sul tetto d’Europa in quella magica notte di Madrid. Il passaggio più pepato riguardo al rientrante Milan Skriniar. Alla domanda se lo schiererebbe per contenere Haaaland, l’ex bomber ha risposto che “l’Inter è arrivata in finale senza di lui, può tranquillamente continuare a farne a meno. Lautaro? Mi chiamò Zanetti, parlammo a lungo. Già si vedevano le sue doti, non aveva bisogno che lo pubblicizzassi. C’era un’offerta di un altro club, non chiudemmo subito e si inserì l’Inter. Sono stati bravi ad agire velocemente. Lautaro mi chiedeva qualche consiglio, come si vive a Milano, ma era felice dell’opportunità. Non ho dovuto convincerlo. Non amo i paragoni. Tuttavia Non amo i paragoni. Posso dire che ci assomigliamo per l’atteggiamento: siamo dei lottatori, lavoriamo per raggiungere i nostri obiettivi, cerchiamo di prenderci quello che vogliamo. Avere questa mentalità è fondamentale. Lo conosco da quando era giovanissimo, quasi un bambino. Col Racing esordì in prima squadra entrando in campo al mio posto. Una sorta di passaggio di consegne. È un ragazzo straordinario, gli voglio bene. Vederlo crescere, sapere dove è arrivato adesso, mi rende felice”. Diego Milito sulla finale di Istanbul dice che “non c’è una formula esatta. Bisogna curare i dettagli, andare in campo con determinazione, saper sfruttare le occasioni”. Mentre della “sua”, quello che lo ha visto trionfatore, riporta qualche aneddoto: “La notte prima Non è semplice, ci sono tanti pensieri, l’adrenalina già in circolo. Ma io sono riuscito a dormire, ero tranquillo: sentivo che avremmo vinto quella partita. Quando Mourinho ci ha detto che non sarebbe tornato con noi a Milano, è stato un mix di emozioni. Eravamo felici per aver vinto, ma dispiaciuti di non continuare a lavorare con lui. È stato un colpo il suo addio, era un punto di riferimento”. Fonte Foto: Twitter uf

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di Napoli Magazine

09/06/2024 - 11:46

Diego Alberto Milito intervistato dal Corriere della Sera ha parlato diffusamente della finale di Champions League tra la sua Inter e il Manchester City. Lui che ha trascinato i nerazzurri sul tetto d’Europa in quella magica notte di Madrid. Il passaggio più pepato riguardo al rientrante Milan Skriniar. Alla domanda se lo schiererebbe per contenere Haaaland, l’ex bomber ha risposto che “l’Inter è arrivata in finale senza di lui, può tranquillamente continuare a farne a meno. Lautaro? Mi chiamò Zanetti, parlammo a lungo. Già si vedevano le sue doti, non aveva bisogno che lo pubblicizzassi. C’era un’offerta di un altro club, non chiudemmo subito e si inserì l’Inter. Sono stati bravi ad agire velocemente. Lautaro mi chiedeva qualche consiglio, come si vive a Milano, ma era felice dell’opportunità. Non ho dovuto convincerlo. Non amo i paragoni. Tuttavia Non amo i paragoni. Posso dire che ci assomigliamo per l’atteggiamento: siamo dei lottatori, lavoriamo per raggiungere i nostri obiettivi, cerchiamo di prenderci quello che vogliamo. Avere questa mentalità è fondamentale. Lo conosco da quando era giovanissimo, quasi un bambino. Col Racing esordì in prima squadra entrando in campo al mio posto. Una sorta di passaggio di consegne. È un ragazzo straordinario, gli voglio bene. Vederlo crescere, sapere dove è arrivato adesso, mi rende felice”. Diego Milito sulla finale di Istanbul dice che “non c’è una formula esatta. Bisogna curare i dettagli, andare in campo con determinazione, saper sfruttare le occasioni”. Mentre della “sua”, quello che lo ha visto trionfatore, riporta qualche aneddoto: “La notte prima Non è semplice, ci sono tanti pensieri, l’adrenalina già in circolo. Ma io sono riuscito a dormire, ero tranquillo: sentivo che avremmo vinto quella partita. Quando Mourinho ci ha detto che non sarebbe tornato con noi a Milano, è stato un mix di emozioni. Eravamo felici per aver vinto, ma dispiaciuti di non continuare a lavorare con lui. È stato un colpo il suo addio, era un punto di riferimento”. Fonte Foto: Twitter uf