Calcio
L'OPINIONE - Agresti: "Rugani? Nella Juve guadagna 3,5 milioni ma non stiamo parlando di un top player"
15.08.2020 02:00 di Napoli Magazine

Così Stefano Agresti nel 'Microfono Aperto' di Radio Sportiva:


Un ritorno di Thiago Silva al Milan? Non credo.



Juve? Nel mercato è importante saper comprare ma anche vendere, la Juve ha avuto delle difficoltà l'anno scorso ed ha il problema degli ingaggi, perché è difficile vendere calciatori che guadagnano tantissimo. Dybala? Bisognerà vedere le offerte che arriveranno, in questo momento la posizione è in bilico e l'ipotesi Barcellona è concreta, ma tra lui e Ronaldo ci sono 8 anni di differenza e se la Juve vuol guardare al futuro è più facile che rinunci a CR7. Rugani? Gli sono stati riconosciuti aumenti continui di ingaggio, adesso guadagna 3,5 milioni netti, ma non stiamo parlando di un top player e sono poche le squadre che potrebbero permetterselo. Non ha una storia così splendente da poter convincere un club medio alto ad investire su di lui. Sarri? Se un allenatore viene mandato via dopo un anno significa che è un fallimento, sia per colpe sue sia per scelte sbagliate della società. Semplicemente, non era adatto alla Juve. Andreazzoli? E' l'ipotesi più concreta come vice-Pirlo.


Genoa? Situazione complicata, credo ci sia la possibilità di un passaggio di mano anche se trattare con Preziosi non è mai semplice. Finché l'offerta non è concreta è difficile dare indicazioni chiare e precise.



Commisso? Non farà spese folli per potenziare la squadra ma al tempo stesso può garantire alla Fiorentina un futuro più che dignitoso, alzando l'asticella. Piatek alla Fiorentina? Può arrivare in viola perché Iachini ha bisogno di un bomber.



Togliere la sospensione al City è una soluzione che ha indignato gran parte degli uomini di calcio. E' la conferma che il fairplay finanziario per qualcuno vale e qualcun altro no.



Eliminazione diretta in Champions? Dal punto di vista del fascino è molto bella, ma non so se ci si arriverà mai perché dal punto di vista economico per l'UEFA non è conveniente.
 

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L'OPINIONE - Agresti: "Rugani? Nella Juve guadagna 3,5 milioni ma non stiamo parlando di un top player"

di Napoli Magazine

15/08/2024 - 02:00

Così Stefano Agresti nel 'Microfono Aperto' di Radio Sportiva:


Un ritorno di Thiago Silva al Milan? Non credo.



Juve? Nel mercato è importante saper comprare ma anche vendere, la Juve ha avuto delle difficoltà l'anno scorso ed ha il problema degli ingaggi, perché è difficile vendere calciatori che guadagnano tantissimo. Dybala? Bisognerà vedere le offerte che arriveranno, in questo momento la posizione è in bilico e l'ipotesi Barcellona è concreta, ma tra lui e Ronaldo ci sono 8 anni di differenza e se la Juve vuol guardare al futuro è più facile che rinunci a CR7. Rugani? Gli sono stati riconosciuti aumenti continui di ingaggio, adesso guadagna 3,5 milioni netti, ma non stiamo parlando di un top player e sono poche le squadre che potrebbero permetterselo. Non ha una storia così splendente da poter convincere un club medio alto ad investire su di lui. Sarri? Se un allenatore viene mandato via dopo un anno significa che è un fallimento, sia per colpe sue sia per scelte sbagliate della società. Semplicemente, non era adatto alla Juve. Andreazzoli? E' l'ipotesi più concreta come vice-Pirlo.


Genoa? Situazione complicata, credo ci sia la possibilità di un passaggio di mano anche se trattare con Preziosi non è mai semplice. Finché l'offerta non è concreta è difficile dare indicazioni chiare e precise.



Commisso? Non farà spese folli per potenziare la squadra ma al tempo stesso può garantire alla Fiorentina un futuro più che dignitoso, alzando l'asticella. Piatek alla Fiorentina? Può arrivare in viola perché Iachini ha bisogno di un bomber.



Togliere la sospensione al City è una soluzione che ha indignato gran parte degli uomini di calcio. E' la conferma che il fairplay finanziario per qualcuno vale e qualcun altro no.



Eliminazione diretta in Champions? Dal punto di vista del fascino è molto bella, ma non so se ci si arriverà mai perché dal punto di vista economico per l'UEFA non è conveniente.