Calcio
L'OPINIONE - Condò: "L'Inter è orgogliosa del cammino percorso, finale di Champions una last dance"
31.05.2025 13:29 di Napoli Magazine

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "Nell’amarezza di una sconfitta che il campo dimostrò essere assai meno scontata del previsto, Istanbul ha avuto il pregio di dotare l’Inter di un’autostima che ha prodotto uno scudetto dominato e, adesso, una Champions senza limiti. Ha aggiunto uomini, nel frattempo: un Sommer inatteso a questi livelli, l’affidabile Pavard, il portentoso Thuram, e poi Frattesi che tra andata dei quarti e ritorno delle semifinali ha segnato uscendo dalla panchina i gol che hanno fatto la differenza. Due anni fa l’Inter era molto soddisfatta di essere arrivata in finale. Oggi è orgogliosa del cammino percorso, ma nemmeno inconsciamente lo ritiene compiuto, perché da subito puntava alla vittoria e perché la sconfitta in campionato le ha tolto la rete di protezione, il retropensiero del 'qualcosa comunque ho già vinto'. La stagione si definisce stasera, e una squadra così esperta, rodata al punto da fornire ad alcuni componenti una chance estrema e non ripetibile — la famosa 'last dance' — difficilmente sbaglierà partita. Cinque anni di differenza nell’età media (24.3 i parigini, 29.1 i milanesi) disegnano un confronto molto netto. Il punto di contatto fra Inzaghi e Luis Enrique è l’ambizione".

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L'OPINIONE - Condò: "L'Inter è orgogliosa del cammino percorso, finale di Champions una last dance"

di Napoli Magazine

31/05/2025 - 13:29

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "Nell’amarezza di una sconfitta che il campo dimostrò essere assai meno scontata del previsto, Istanbul ha avuto il pregio di dotare l’Inter di un’autostima che ha prodotto uno scudetto dominato e, adesso, una Champions senza limiti. Ha aggiunto uomini, nel frattempo: un Sommer inatteso a questi livelli, l’affidabile Pavard, il portentoso Thuram, e poi Frattesi che tra andata dei quarti e ritorno delle semifinali ha segnato uscendo dalla panchina i gol che hanno fatto la differenza. Due anni fa l’Inter era molto soddisfatta di essere arrivata in finale. Oggi è orgogliosa del cammino percorso, ma nemmeno inconsciamente lo ritiene compiuto, perché da subito puntava alla vittoria e perché la sconfitta in campionato le ha tolto la rete di protezione, il retropensiero del 'qualcosa comunque ho già vinto'. La stagione si definisce stasera, e una squadra così esperta, rodata al punto da fornire ad alcuni componenti una chance estrema e non ripetibile — la famosa 'last dance' — difficilmente sbaglierà partita. Cinque anni di differenza nell’età media (24.3 i parigini, 29.1 i milanesi) disegnano un confronto molto netto. Il punto di contatto fra Inzaghi e Luis Enrique è l’ambizione".