Il giornalista Sandro Sabatini è intervenuto attraverso il proprio canale YouTube: "Chi è meglio? Allegri o Conte? Chi è più bravo? Chi è più forte? Chi incide di più sulla propria squadra? A pochi giorni da Milan-Napoli è non l'unico tema, ma forse il più importante per la sfida della quinta giornata di campionato tra l'allenatore che siede sulla panchina rossonera e quello che siede sulla panchina della squadra con lo scudetto sul petto. E a proposito di scudetto, è fuori discussione che entrambi abbiano caratterizzato gli ultimi 15 anni del calcio italiano, anche se si tratta di una rivalità che ha avuto pochi punti di sfida diretta, di duello, è stata molto periferica, si sono sfiorati. Si sono incrociati direttamente poche volte, virtualmente un sacco di volte. Per esempio, anche pochi mesi fa, quando Aurelio De Laurentiis aveva scelto proprio Massimiliano Allegri con una stretta di mano gli aveva virtualmente consegnato il Napoli in caso di addio di divorzio a fine stagione con Antonio Conte, che poi non si è verificato. Invece si verificò il divorzio a fine stagione, ma la panchina della Juventus non toccò ad Antonio Conte, bensì a Sarri quando nel 2019 c'era stata una cena tra Paratici e Conte a metà fra le partite di andata e di ritorno con l'Atletico Madrid. Ricordate, la Juventus aveva perso 2-0 ed era stata una sconfitta, per certi versi anche drammatica e in attesa del ritorno Paratici si era premurato di mettere, come dire, in preallarme Conte per la fine della stagione. Invece al ritorno la Juve vinse 3-0 con Massimiliano Allegri, che tra l'altro si era inventato anche una prima versione del braccetto che faceva anche il centrocampista, il tedesco Emre Can. Ecco, in quell'occasione il rapporto tra i due magari si è un po' screpolato, ma di sicuro è un rapporto tra due allenatori che si stimano profondamente, anche perché al di là di tanti discorsi e tante chiacchiere che hanno caratterizzato il calcio parlato degli ultimi tempi, loro hanno sempre risposto con i fatti, anche a costo di andare un po' contro la narrazione più accattivante, diciamo così, che bisogna fare un gol più degli avversari, beh, quello è ovvio. È ovvio, per vincere devi fare un gol più degli avversari o anche però senza vergogna prenderne uno meno. E infatti negli ultimi 15 anni Allegri e Conte si spartiscono un record che è indiscutibile la miglior difesa per sei volte. La miglior difesa è stata quella della squadra allenata da Allegri. Per sei volte negli ultimi 15 anni è stata quella della squadra allenata da Antonio Conte. Come fosse un set del tennis, sei pari si sfidano in questa stagione per vedere chi conquista il tiebreak della difesa meno battuta. E’ una bella sfida, naturalmente che è molto d'attualità. Ma restando sulla rivalità, sulla sfida, sul duello Milan-Napoli, Allegri Conte, va detto che anche se non è più la città né dell'uno né dell'altro, entrambi hanno in Torino un po' l'ombelico del loro mondo. Infatti a Torino vive il figlio di Massimiliano Allegri, il bimbo che gioca nelle giovanili della Juventus. Mentre hanno lasciato Torino solo e soltanto per l'amore di Napoli, la moglie e la figlia di Antonio Conte che si sono trasferiti, ma poi evidentemente ritorneranno prima o poi nella città che li ha tutti adottati. Continuo a collegare un po' le parole con i personaggi, perché personaggi adottati sono per esempio due giocatori legati in maniera evidentissima nel loro rendimento, oltre che nel loro rapporto umano con gli allenatori. Nel Milan c'è Rabiot, che con Allegri è un campione. Con altri allenatori è un ottimo giocatore, ma non con le dimensioni proprio fisiche, atletiche, tecniche e tattiche e di leadership che ha quando gioca con Allegri, sia nella Juventus sia ancora di più nel Milan. Con Antonio Conte questo ruolo è ricoperto evidentemente da Lukaku, che ha un rendimento nettamente superiore rispetto a qualsiasi altro allenatore. Rabiot ci sarà domenica, Lukaku invece no. E questo sarà un dettaglio non insignificante per misurare poi la consistenza di due squadre che sono state costruite sul mercato. Una il Napoli con grande dispendio di investimenti e in maniera veramente potente anche per competere in Champions League. L’altra invece con un consuntivo in attivo, perché dalle sessioni di Hernandez, Thiaw, Okafor e soprattutto Reijnders, il Milan ha incassato più soldi di quelli spesi per tutti gli acquisti. Però Allegri dice che lui è contento del mercato della società. Antonio Conte, invece, non perde occasione per dire che è stato fatto un mercato sì, ma non un mercato determinante. Sono strategie, sono modi di fare. Se c'è un difetto è che Antonio Conte si lamenta sempre di tutto. Allegri non si lamenta mai di nulla. Ma è un difetto anche quello, perché poi sotto sotto Allegri pensa che al Milan per essere veramente grande, manca un difensore d'esperienza e un centravanti specializzato nel gol. Al tempo stesso Antonio Conte che sa fare i conti, scusate il gioco di parole, sa bene che il mercato che gli ha apparecchiato a partire da De Bruyne De Laurentis è un grande mercato, anche per far bella figura in Europa. E qui c'è un altro luogo comune che vedrete sarà sfatato, perché Allegri, lasciamolo stare che quest'anno il Milan non fa le coppe, ma il Napoli che fa la Champions League vedrete che riuscirà ad esaltarsi. Malgrado Conte, perché dico malgrado Conte? È un'espressione ironica perché tutti pensano che Conte sia un allenatore buono in Italia e scarso invece in Europa. Ma non è così, è bravo in Italia, è bravo anche in Europa e vedrete che sarà così anche nella Champions League che il Napoli sta affrontando e continuerà ad affrontare da protagonista. L'ultimo confronto è stato caratterizzato da un nome che a suo tempo caratterizzò il duello scudetto tra Milan e Juventus. Cioè Muntari, il centrocampista ganese che tutti ricordano per il famoso gol che non venne visto perché Buffon tirò fuori il pallone di mezzo metro. Il guardalinee non si accorse di nulla, l'arbitro nemmeno, non c'era la Goal Line Technology e passò così come una delle più grosse ingiustizie della storia del calcio. Ma Muntari ricorre, pensate un po', anche nell'ultimo scontro diretto tra Allegri e Conte. Sto parlando addirittura del 2013. È da allora che non si trovano più sulle panchine opposte. In quell'occasione la Juventus di Conte batte il Milan di Allegri 3-2. Passano in vantaggio i rossoneri dopo pochi secondi proprio con Muntari, poi la Juve segna tre gol e a pochi secondi dalla fine segna ancora Muntari per il risultato definitivo, che in qualche modo significa che attorno e dentro questa struttura circolare che passa tra il primo gol di Muntari e anche l'ultimo c'è il racconto di una rivalità che è fatta da persone che fondamentalmente si stimano molto e chissà forse si stimavano anche quando erano giocatori. Perché c'è un confronto anche quando erano giocatori ed è molto significativo. Qui si risale addirittura una trentina d'anni fa, il 1996, se non sbaglio, si giocava Perugia- Juventus, era il Perugia allenato da Galeone, la Juventus allenata da Lippi con Antonio Conte capitano. Nel Perugia ci giocava Allegri a centrocampo e riuscì a fare espellere Zidane per un fallo da dietro. Quindi Zidane che viene ricordato un po' come Muntari solo per un episodio, anche Zidane viene ricordato solo per un'espulsione quella con Materazzi, ecco, nel suo repertorio, diciamo così, Allegri e anche il Materazzi di qualche anno prima, ovviamente con un riferimento molto minore rispetto a una finale mondiale. E adesso, come andrà a finire invece questa sfida tra Milan e Napoli? Una cosa è sicura, Allegri e Conte sono i numeri del calcio italiano e delle panchine italiane. Sono due allenatori che non sono stati avvicinati assolutamente da tutti gli altri loro colleghi e in questo parlano i numeri, come ho detto, le migliori difese, i titoli vinti, ma anche il gioco. Perché al di là della narrazione, che è stata sempre molto severa, anche perché essere severi, diciamo così, nei confronti Allegri portava hype e una certa considerazione tra chi capisce poco di calcio. Ecco, dicevo che comunque la Juventus di Allegri, il Milan di Allegri nelle varie esperienze, nelle varie espressioni hanno prodotto anche delle grandi partite di vero calcio con grandissima tecnica e entusiasmo da parte dei tifosi. Al tempo stesso anche Antonio Conte, che pensate quando tanti anni fa si diceva che non riusciva ad andare avanti in Europa era per colpa della difesa a tre. Ecco, adesso giocano tutti in Europa con la difesa a 3 e che sia difesa a 3 oppure 424 come tempi del Bari o 4-1 4-1 che è una sorta di 4-3-3, , ma comunque il Napoli di Antonio Conte quando vuole e quando può sa giocare molto bene con un'attenzione però che non devono dimenticare nessuno dei due. Gli scudetti si vincono con la miglior difesa, prima ancora che con la miglior differenza reti. Ecco allora che entrambi saranno preoccupati di dimostrare questa loro forza che non passerà mai di moda anche a San Siro in Milan-Napoli”.
di Napoli Magazine
24/09/2025 - 21:51
Il giornalista Sandro Sabatini è intervenuto attraverso il proprio canale YouTube: "Chi è meglio? Allegri o Conte? Chi è più bravo? Chi è più forte? Chi incide di più sulla propria squadra? A pochi giorni da Milan-Napoli è non l'unico tema, ma forse il più importante per la sfida della quinta giornata di campionato tra l'allenatore che siede sulla panchina rossonera e quello che siede sulla panchina della squadra con lo scudetto sul petto. E a proposito di scudetto, è fuori discussione che entrambi abbiano caratterizzato gli ultimi 15 anni del calcio italiano, anche se si tratta di una rivalità che ha avuto pochi punti di sfida diretta, di duello, è stata molto periferica, si sono sfiorati. Si sono incrociati direttamente poche volte, virtualmente un sacco di volte. Per esempio, anche pochi mesi fa, quando Aurelio De Laurentiis aveva scelto proprio Massimiliano Allegri con una stretta di mano gli aveva virtualmente consegnato il Napoli in caso di addio di divorzio a fine stagione con Antonio Conte, che poi non si è verificato. Invece si verificò il divorzio a fine stagione, ma la panchina della Juventus non toccò ad Antonio Conte, bensì a Sarri quando nel 2019 c'era stata una cena tra Paratici e Conte a metà fra le partite di andata e di ritorno con l'Atletico Madrid. Ricordate, la Juventus aveva perso 2-0 ed era stata una sconfitta, per certi versi anche drammatica e in attesa del ritorno Paratici si era premurato di mettere, come dire, in preallarme Conte per la fine della stagione. Invece al ritorno la Juve vinse 3-0 con Massimiliano Allegri, che tra l'altro si era inventato anche una prima versione del braccetto che faceva anche il centrocampista, il tedesco Emre Can. Ecco, in quell'occasione il rapporto tra i due magari si è un po' screpolato, ma di sicuro è un rapporto tra due allenatori che si stimano profondamente, anche perché al di là di tanti discorsi e tante chiacchiere che hanno caratterizzato il calcio parlato degli ultimi tempi, loro hanno sempre risposto con i fatti, anche a costo di andare un po' contro la narrazione più accattivante, diciamo così, che bisogna fare un gol più degli avversari, beh, quello è ovvio. È ovvio, per vincere devi fare un gol più degli avversari o anche però senza vergogna prenderne uno meno. E infatti negli ultimi 15 anni Allegri e Conte si spartiscono un record che è indiscutibile la miglior difesa per sei volte. La miglior difesa è stata quella della squadra allenata da Allegri. Per sei volte negli ultimi 15 anni è stata quella della squadra allenata da Antonio Conte. Come fosse un set del tennis, sei pari si sfidano in questa stagione per vedere chi conquista il tiebreak della difesa meno battuta. E’ una bella sfida, naturalmente che è molto d'attualità. Ma restando sulla rivalità, sulla sfida, sul duello Milan-Napoli, Allegri Conte, va detto che anche se non è più la città né dell'uno né dell'altro, entrambi hanno in Torino un po' l'ombelico del loro mondo. Infatti a Torino vive il figlio di Massimiliano Allegri, il bimbo che gioca nelle giovanili della Juventus. Mentre hanno lasciato Torino solo e soltanto per l'amore di Napoli, la moglie e la figlia di Antonio Conte che si sono trasferiti, ma poi evidentemente ritorneranno prima o poi nella città che li ha tutti adottati. Continuo a collegare un po' le parole con i personaggi, perché personaggi adottati sono per esempio due giocatori legati in maniera evidentissima nel loro rendimento, oltre che nel loro rapporto umano con gli allenatori. Nel Milan c'è Rabiot, che con Allegri è un campione. Con altri allenatori è un ottimo giocatore, ma non con le dimensioni proprio fisiche, atletiche, tecniche e tattiche e di leadership che ha quando gioca con Allegri, sia nella Juventus sia ancora di più nel Milan. Con Antonio Conte questo ruolo è ricoperto evidentemente da Lukaku, che ha un rendimento nettamente superiore rispetto a qualsiasi altro allenatore. Rabiot ci sarà domenica, Lukaku invece no. E questo sarà un dettaglio non insignificante per misurare poi la consistenza di due squadre che sono state costruite sul mercato. Una il Napoli con grande dispendio di investimenti e in maniera veramente potente anche per competere in Champions League. L’altra invece con un consuntivo in attivo, perché dalle sessioni di Hernandez, Thiaw, Okafor e soprattutto Reijnders, il Milan ha incassato più soldi di quelli spesi per tutti gli acquisti. Però Allegri dice che lui è contento del mercato della società. Antonio Conte, invece, non perde occasione per dire che è stato fatto un mercato sì, ma non un mercato determinante. Sono strategie, sono modi di fare. Se c'è un difetto è che Antonio Conte si lamenta sempre di tutto. Allegri non si lamenta mai di nulla. Ma è un difetto anche quello, perché poi sotto sotto Allegri pensa che al Milan per essere veramente grande, manca un difensore d'esperienza e un centravanti specializzato nel gol. Al tempo stesso Antonio Conte che sa fare i conti, scusate il gioco di parole, sa bene che il mercato che gli ha apparecchiato a partire da De Bruyne De Laurentis è un grande mercato, anche per far bella figura in Europa. E qui c'è un altro luogo comune che vedrete sarà sfatato, perché Allegri, lasciamolo stare che quest'anno il Milan non fa le coppe, ma il Napoli che fa la Champions League vedrete che riuscirà ad esaltarsi. Malgrado Conte, perché dico malgrado Conte? È un'espressione ironica perché tutti pensano che Conte sia un allenatore buono in Italia e scarso invece in Europa. Ma non è così, è bravo in Italia, è bravo anche in Europa e vedrete che sarà così anche nella Champions League che il Napoli sta affrontando e continuerà ad affrontare da protagonista. L'ultimo confronto è stato caratterizzato da un nome che a suo tempo caratterizzò il duello scudetto tra Milan e Juventus. Cioè Muntari, il centrocampista ganese che tutti ricordano per il famoso gol che non venne visto perché Buffon tirò fuori il pallone di mezzo metro. Il guardalinee non si accorse di nulla, l'arbitro nemmeno, non c'era la Goal Line Technology e passò così come una delle più grosse ingiustizie della storia del calcio. Ma Muntari ricorre, pensate un po', anche nell'ultimo scontro diretto tra Allegri e Conte. Sto parlando addirittura del 2013. È da allora che non si trovano più sulle panchine opposte. In quell'occasione la Juventus di Conte batte il Milan di Allegri 3-2. Passano in vantaggio i rossoneri dopo pochi secondi proprio con Muntari, poi la Juve segna tre gol e a pochi secondi dalla fine segna ancora Muntari per il risultato definitivo, che in qualche modo significa che attorno e dentro questa struttura circolare che passa tra il primo gol di Muntari e anche l'ultimo c'è il racconto di una rivalità che è fatta da persone che fondamentalmente si stimano molto e chissà forse si stimavano anche quando erano giocatori. Perché c'è un confronto anche quando erano giocatori ed è molto significativo. Qui si risale addirittura una trentina d'anni fa, il 1996, se non sbaglio, si giocava Perugia- Juventus, era il Perugia allenato da Galeone, la Juventus allenata da Lippi con Antonio Conte capitano. Nel Perugia ci giocava Allegri a centrocampo e riuscì a fare espellere Zidane per un fallo da dietro. Quindi Zidane che viene ricordato un po' come Muntari solo per un episodio, anche Zidane viene ricordato solo per un'espulsione quella con Materazzi, ecco, nel suo repertorio, diciamo così, Allegri e anche il Materazzi di qualche anno prima, ovviamente con un riferimento molto minore rispetto a una finale mondiale. E adesso, come andrà a finire invece questa sfida tra Milan e Napoli? Una cosa è sicura, Allegri e Conte sono i numeri del calcio italiano e delle panchine italiane. Sono due allenatori che non sono stati avvicinati assolutamente da tutti gli altri loro colleghi e in questo parlano i numeri, come ho detto, le migliori difese, i titoli vinti, ma anche il gioco. Perché al di là della narrazione, che è stata sempre molto severa, anche perché essere severi, diciamo così, nei confronti Allegri portava hype e una certa considerazione tra chi capisce poco di calcio. Ecco, dicevo che comunque la Juventus di Allegri, il Milan di Allegri nelle varie esperienze, nelle varie espressioni hanno prodotto anche delle grandi partite di vero calcio con grandissima tecnica e entusiasmo da parte dei tifosi. Al tempo stesso anche Antonio Conte, che pensate quando tanti anni fa si diceva che non riusciva ad andare avanti in Europa era per colpa della difesa a tre. Ecco, adesso giocano tutti in Europa con la difesa a 3 e che sia difesa a 3 oppure 424 come tempi del Bari o 4-1 4-1 che è una sorta di 4-3-3, , ma comunque il Napoli di Antonio Conte quando vuole e quando può sa giocare molto bene con un'attenzione però che non devono dimenticare nessuno dei due. Gli scudetti si vincono con la miglior difesa, prima ancora che con la miglior differenza reti. Ecco allora che entrambi saranno preoccupati di dimostrare questa loro forza che non passerà mai di moda anche a San Siro in Milan-Napoli”.