Tre sconfitte in trasferta e una classifica che continua a far storcere il naso ai tifosi di Juventus, Atalanta e Fiorentina. Erano stati chiamati per dare una svolta e invece Luciano Spalletti, Raffaele Palladino e Paolo Vanoli in un mese o poco più di lavoro non sono riusciti a raddrizzare la barca. Classifica alla mano, bianconeri, nerazzurri e viola sono rimasti sostanzialmente nelle posizioni che occupavano con alla guida rispettivamente Tudor, Juric e Pioli. Insomma, la scossa, se c'è stata, ha dato pochi frutti, se non nulli. Segno che spesso i problemi risiedono da altre parti.
Partiamo dalla Juve. Con Spalletti alla guida sono arrivate due vittorie in campionato e una in Coppa Italia, tre pareggi compresa la Champions League, e le dolorosa sconfitta di Napoli. Proprio al "Maradona", la Signora ha toccato il punto più basso, fornendo una prestazione negativa sotto ogni punto di vista. E anche il tecnico toscano è finito pesantemente nell'occhio della critica per la formazione iniziale e i successivi cambi. Un cammino fatto di alti e bassi, che tiene i bianconeri ancora lontani dal quel quarto posto ritenuto imprescindibile. Le assenze per infortunio restano tante, ma ci si aspettava decisamente di più dall'ex ct azzurro, non fosse altro per la sua esperienza. Segno che forse il problema non è da ricercarsi in panchina, ma in una rosa inadeguata.
Discorso simile si può fare per l'Atalanta. I dubbi su Juric erano tanti, ma nemmeno Palladino è riuscito a rinverdire i fasti dell'era Gasperini. Due sconfitte e una vittoria in campionato hanno lasciato la Dea nella parte destra della classifica. Qualche segnale di speranza per i bergamaschi è almeno arrivato da Coppa Italia e Champions League, con due belle vittorie che lasciano intravedere la risalita. Ma chi si aspettava che bastasse cambiare allenatore per rivedere l'Atalanta bella e vincente delle scorso stagioni deve per ora ricredersi.
La situazione è davvero drammatica, invece, in casa Fiorentina. Con Vanoli alla guida sono arrivati due pareggi e due sconfitte in Serie A, e un ko in Conference League. Ma quel che è peggio è che oggi la Viola è ultima da sola in classifica a tre punti dal Verona e soprattutto è emersa una clamorosa spaccatura all'interno dello spogliatoio e non solo con la tifoseria. Il fatto incredibile è che la rosa è formata da giocatori di livello, partiti con ambizioni di tutt'altro spessore, che invece si ritrovano invischiati nei bassifondi, senza essere in grado di uscirne. Se non si accenderà improvvisamente la luce, di questo passo la retrocessione sembra inevitabile.
Dei quattro cambi in panchina avvenuti in questa campionato, soltanto il Genoa sembra aver fatto la mossa giusta. Passando da Vieira a Daniele De Rossi, il Grifone ha lasciato l'ultimo posto e si è portato appena sopra la zona calda. L'ex romanista era quello meno accreditato visti i suoi trascorsi in panchina e invece sembra aver trovato la chiave giusta per rilanciare i rossoblu.
di Napoli Magazine
08/12/2025 - 22:40
Tre sconfitte in trasferta e una classifica che continua a far storcere il naso ai tifosi di Juventus, Atalanta e Fiorentina. Erano stati chiamati per dare una svolta e invece Luciano Spalletti, Raffaele Palladino e Paolo Vanoli in un mese o poco più di lavoro non sono riusciti a raddrizzare la barca. Classifica alla mano, bianconeri, nerazzurri e viola sono rimasti sostanzialmente nelle posizioni che occupavano con alla guida rispettivamente Tudor, Juric e Pioli. Insomma, la scossa, se c'è stata, ha dato pochi frutti, se non nulli. Segno che spesso i problemi risiedono da altre parti.
Partiamo dalla Juve. Con Spalletti alla guida sono arrivate due vittorie in campionato e una in Coppa Italia, tre pareggi compresa la Champions League, e le dolorosa sconfitta di Napoli. Proprio al "Maradona", la Signora ha toccato il punto più basso, fornendo una prestazione negativa sotto ogni punto di vista. E anche il tecnico toscano è finito pesantemente nell'occhio della critica per la formazione iniziale e i successivi cambi. Un cammino fatto di alti e bassi, che tiene i bianconeri ancora lontani dal quel quarto posto ritenuto imprescindibile. Le assenze per infortunio restano tante, ma ci si aspettava decisamente di più dall'ex ct azzurro, non fosse altro per la sua esperienza. Segno che forse il problema non è da ricercarsi in panchina, ma in una rosa inadeguata.
Discorso simile si può fare per l'Atalanta. I dubbi su Juric erano tanti, ma nemmeno Palladino è riuscito a rinverdire i fasti dell'era Gasperini. Due sconfitte e una vittoria in campionato hanno lasciato la Dea nella parte destra della classifica. Qualche segnale di speranza per i bergamaschi è almeno arrivato da Coppa Italia e Champions League, con due belle vittorie che lasciano intravedere la risalita. Ma chi si aspettava che bastasse cambiare allenatore per rivedere l'Atalanta bella e vincente delle scorso stagioni deve per ora ricredersi.
La situazione è davvero drammatica, invece, in casa Fiorentina. Con Vanoli alla guida sono arrivati due pareggi e due sconfitte in Serie A, e un ko in Conference League. Ma quel che è peggio è che oggi la Viola è ultima da sola in classifica a tre punti dal Verona e soprattutto è emersa una clamorosa spaccatura all'interno dello spogliatoio e non solo con la tifoseria. Il fatto incredibile è che la rosa è formata da giocatori di livello, partiti con ambizioni di tutt'altro spessore, che invece si ritrovano invischiati nei bassifondi, senza essere in grado di uscirne. Se non si accenderà improvvisamente la luce, di questo passo la retrocessione sembra inevitabile.
Dei quattro cambi in panchina avvenuti in questa campionato, soltanto il Genoa sembra aver fatto la mossa giusta. Passando da Vieira a Daniele De Rossi, il Grifone ha lasciato l'ultimo posto e si è portato appena sopra la zona calda. L'ex romanista era quello meno accreditato visti i suoi trascorsi in panchina e invece sembra aver trovato la chiave giusta per rilanciare i rossoblu.