Giovanni Capuano, giornalista di Radio 24, è intervenuto a Radio CRC, durante la trasmissione 'Un calcio alla Radio': “Il caso Barella dimostra come i nostri club difettino di programmazione se dovesse andare al Chelsea. Il Napoli non deve dispiacersi se Barella va al Chelsea, questo investimento doveva farlo sei mesi fa. Se poi arriva Barella a quel livello, ad oggi Napoli ed Inter non sono competitive per acquistarlo. Il Ministro Salvini è un campione di annunci: per fortuna, gli ultras non ci sono stati ieri al tavolo tecnico. Ieri, la montagna ha partorito il topolino. L'unica vera novità è la trasferta collettiva, si torna indietro di dieci anni. Molte delle cose annunciate, sono in controtendenza con quello già annunciato o con qualcosa che già esiste. Come la sospensione per i cori razzisti: Salvini non vuole le partite sospese, ma l'Italia lavora in un sistema di Uefa e Fifa, quindi non si può cancellare tutto con un tratto di penna. Non può, Salvini, chiedere al calcio di andare contro le norme del calcio mondiale”
di Napoli Magazine
08/01/2024 - 13:17
Giovanni Capuano, giornalista di Radio 24, è intervenuto a Radio CRC, durante la trasmissione 'Un calcio alla Radio': “Il caso Barella dimostra come i nostri club difettino di programmazione se dovesse andare al Chelsea. Il Napoli non deve dispiacersi se Barella va al Chelsea, questo investimento doveva farlo sei mesi fa. Se poi arriva Barella a quel livello, ad oggi Napoli ed Inter non sono competitive per acquistarlo. Il Ministro Salvini è un campione di annunci: per fortuna, gli ultras non ci sono stati ieri al tavolo tecnico. Ieri, la montagna ha partorito il topolino. L'unica vera novità è la trasferta collettiva, si torna indietro di dieci anni. Molte delle cose annunciate, sono in controtendenza con quello già annunciato o con qualcosa che già esiste. Come la sospensione per i cori razzisti: Salvini non vuole le partite sospese, ma l'Italia lavora in un sistema di Uefa e Fifa, quindi non si può cancellare tutto con un tratto di penna. Non può, Salvini, chiedere al calcio di andare contro le norme del calcio mondiale”