Calcio
MONDIALI DONNE - Usa, Rapinoe non canta l'inno: ''Se vinciamo non vado alla Casa Bianca'', Trump: ''Rispetti il suo Paese''
27.06.2019 01:01 di Napoli Magazine

Un silenzio per protestare contro la politica di Donald Trump. La capitana della nazionale Usa Megan Rapinoe, una delle migliori della squadra strafavorita per la vittoria finale, è rimasta in silenzio durante l'esecuzione dell'inno americano prima della partita con la Spagna, decisa da un suo gol su rigore. "Non andrò alla Casa Bianca se dovessimo vincere e fossimo invitate, cosa di cui dubito" ha poi spiegato. L'atteggiamento della calciatrice ha fatto infuriare il presidente Usa Trump. "Non penso che il suo atteggiamento sia appropriato", ha detto il presidente nel corso di un'intervista. Successivamente su Twitter Trump è tornato sulla vicenda: "Sono un grande fan del calcio femminile ma Megan (Rapinoe, ndr) dovrebbe prima vincere e poi parlare. Finisca il suo lavoro! Non abbiamo neanche invitato ancora Megan o la squadra, ma ora lo farò. Megan non dovrebbe mancare di rispetto al nostro Paese, alla Casa Bianca, o alla nostra bandiera, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo fatto per lei e la squadra. Sia orgogliosa della bandiera che indossa". In passato la 33enne Rapinoe, al suo terzo campionato del mondo e apertamente gay, si era già inginocchiata durante l'esecuzione dell'inno prima di alcune partite della sua squadra dei Seattle Reign - prassi polemica introdotta dai campioni del football americano - in opposizione alla politica della Casa Bianca di Trump, definendosi una "walking protest" in difesa dei diritti e contro le diseguaglianze.

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MONDIALI DONNE - Usa, Rapinoe non canta l'inno: ''Se vinciamo non vado alla Casa Bianca'', Trump: ''Rispetti il suo Paese''

di Napoli Magazine

27/06/2024 - 01:01

Un silenzio per protestare contro la politica di Donald Trump. La capitana della nazionale Usa Megan Rapinoe, una delle migliori della squadra strafavorita per la vittoria finale, è rimasta in silenzio durante l'esecuzione dell'inno americano prima della partita con la Spagna, decisa da un suo gol su rigore. "Non andrò alla Casa Bianca se dovessimo vincere e fossimo invitate, cosa di cui dubito" ha poi spiegato. L'atteggiamento della calciatrice ha fatto infuriare il presidente Usa Trump. "Non penso che il suo atteggiamento sia appropriato", ha detto il presidente nel corso di un'intervista. Successivamente su Twitter Trump è tornato sulla vicenda: "Sono un grande fan del calcio femminile ma Megan (Rapinoe, ndr) dovrebbe prima vincere e poi parlare. Finisca il suo lavoro! Non abbiamo neanche invitato ancora Megan o la squadra, ma ora lo farò. Megan non dovrebbe mancare di rispetto al nostro Paese, alla Casa Bianca, o alla nostra bandiera, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo fatto per lei e la squadra. Sia orgogliosa della bandiera che indossa". In passato la 33enne Rapinoe, al suo terzo campionato del mondo e apertamente gay, si era già inginocchiata durante l'esecuzione dell'inno prima di alcune partite della sua squadra dei Seattle Reign - prassi polemica introdotta dai campioni del football americano - in opposizione alla politica della Casa Bianca di Trump, definendosi una "walking protest" in difesa dei diritti e contro le diseguaglianze.