La UEFA è stata citata in giudizio dalla società di consulenza sportiva cilena MatchVision, che chiede oltre 20 milioni di euro di risarcimento, accusando l’organo calcistico europeo di aver copiato il formato “a fase di lega” introdotto nelle competizioni per club dal 2024. Secondo The Athletic, la causa è stata avviata lo scorso aprile in Spagna e poi trasferita a un tribunale di Losanna, sede della UEFA.
L’organizzazione non è ancora stata formalmente notificata, ma avrà 20 giorni lavorativi per rispondere una volta ricevuti gli atti. MatchVision sostiene che il sistema con le “fasce” di squadre, alla base del cosiddetto “modello svizzero” della nuova Champions League, sia stato ideato e registrato come diritto d’autore nel 2006 dal suo fondatore Leandro Shara, e presentato alla UEFA nel 2013. La società afferma inoltre che la FIFA abbia riconosciuto il formato come sua proprietà intellettuale. Shara, che aveva già minacciato un’azione legale nel 2024, chiede anche 200.000 euro a titolo personale e gli interessi sulle somme dovute. «L’appropriazione indebita resa pubblica durante il sorteggio dell’agosto 2024 ci obbliga ad agire», ha dichiarato. La UEFA, contattata per un commento, non ha risposto. In precedenza aveva definito le accuse di MatchVision «infondate» e «poco rilevanti».
di Napoli Magazine
02/11/2025 - 19:10
La UEFA è stata citata in giudizio dalla società di consulenza sportiva cilena MatchVision, che chiede oltre 20 milioni di euro di risarcimento, accusando l’organo calcistico europeo di aver copiato il formato “a fase di lega” introdotto nelle competizioni per club dal 2024. Secondo The Athletic, la causa è stata avviata lo scorso aprile in Spagna e poi trasferita a un tribunale di Losanna, sede della UEFA.
L’organizzazione non è ancora stata formalmente notificata, ma avrà 20 giorni lavorativi per rispondere una volta ricevuti gli atti. MatchVision sostiene che il sistema con le “fasce” di squadre, alla base del cosiddetto “modello svizzero” della nuova Champions League, sia stato ideato e registrato come diritto d’autore nel 2006 dal suo fondatore Leandro Shara, e presentato alla UEFA nel 2013. La società afferma inoltre che la FIFA abbia riconosciuto il formato come sua proprietà intellettuale. Shara, che aveva già minacciato un’azione legale nel 2024, chiede anche 200.000 euro a titolo personale e gli interessi sulle somme dovute. «L’appropriazione indebita resa pubblica durante il sorteggio dell’agosto 2024 ci obbliga ad agire», ha dichiarato. La UEFA, contattata per un commento, non ha risposto. In precedenza aveva definito le accuse di MatchVision «infondate» e «poco rilevanti».