Calcio
ON AIR - Digos Torino, Carlo Ambra: "Indagine complessa, la Juve ha collaborato con noi"
16.09.2019 13:33 di Napoli Magazine

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Carlo Ambra, Capo DIGOS Torino: "L'indagine è stata molto complessa. Ci sono state 225000 telefonate intercettate, tantissime video riprese, in particolare su gruppi come i Drughi e i Viking. Non saranno più autorizzati vessilli di questi gruppi nelle curve, abbiamo colpito la parte dirigenziale delle frange ultrà juventine. La Juve ha collaborato con noi e ci ha aiutato per raggiungere questo risultato. Abbiamo dimostrato come i capi limitassero le zone dello stadio a favore degli ultrà, i tifosi venivano quindi allontanati. In curva interrompevano il silenzio imponendo a tutti di intonare cori discriminatori contro la società, affinchè quest'ultima fosse multata. Tutti gli atti sono stati documentati. Ci sono alcune condotte per cui non è ipotizzabile la misura cautelare, non tutti i reati sono perseguibili. Avevano due tipologie di acquisizione dei biglietti: addirittura 300 venivano proprio sottratti alla società. Ad un certo punto la Juventus ha denunciato queste azioni, la società ha subito delle ritorsioni gravi. Chiaramente la Juventus ha un blasone che comporta una forte esposizione all'estorsione. Non ci sono riferimenti per altre società al momento, logicamente ci saranno altri uffici che ci lavoreranno. Il comportamento della Juve in questa indagine? Collaborativo al massimo, ha subito questi atteggiamenti per diverso tempo e da almeno un anno le indagini sono partite. Il lavoro di Report? Non lo giudico, sono tutti fatti riferiti all'indagine "Alto Piemonte". L'unico risvolto che ho avuto è che quando Report ha veicolato questo caso, un capo ultras ha rimosso il suo uomo di fiducia. Non ho riferimenti con la ndrangheta".

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di Napoli Magazine

16/09/2024 - 13:33

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Carlo Ambra, Capo DIGOS Torino: "L'indagine è stata molto complessa. Ci sono state 225000 telefonate intercettate, tantissime video riprese, in particolare su gruppi come i Drughi e i Viking. Non saranno più autorizzati vessilli di questi gruppi nelle curve, abbiamo colpito la parte dirigenziale delle frange ultrà juventine. La Juve ha collaborato con noi e ci ha aiutato per raggiungere questo risultato. Abbiamo dimostrato come i capi limitassero le zone dello stadio a favore degli ultrà, i tifosi venivano quindi allontanati. In curva interrompevano il silenzio imponendo a tutti di intonare cori discriminatori contro la società, affinchè quest'ultima fosse multata. Tutti gli atti sono stati documentati. Ci sono alcune condotte per cui non è ipotizzabile la misura cautelare, non tutti i reati sono perseguibili. Avevano due tipologie di acquisizione dei biglietti: addirittura 300 venivano proprio sottratti alla società. Ad un certo punto la Juventus ha denunciato queste azioni, la società ha subito delle ritorsioni gravi. Chiaramente la Juventus ha un blasone che comporta una forte esposizione all'estorsione. Non ci sono riferimenti per altre società al momento, logicamente ci saranno altri uffici che ci lavoreranno. Il comportamento della Juve in questa indagine? Collaborativo al massimo, ha subito questi atteggiamenti per diverso tempo e da almeno un anno le indagini sono partite. Il lavoro di Report? Non lo giudico, sono tutti fatti riferiti all'indagine "Alto Piemonte". L'unico risvolto che ho avuto è che quando Report ha veicolato questo caso, un capo ultras ha rimosso il suo uomo di fiducia. Non ho riferimenti con la ndrangheta".