Calcio
RAI - Coppola: "L’Italia è uno di quei Paesi che non ha dato assistenza ai giornalisti sportivi, noi raccontiamo emozioni e un racconto partita da casa rischia di essere falsato"
04.06.2020 14:32 di Napoli Magazine

Gianfranco Coppola, giornalista della Rai, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ripartiremo subito con il grande calcio. C’è voglia di ripartire ed è giusto che si riparta. La competizione della Coppa Italia ha ripreso vigore ed importanza negli anni. Si riparte nei tempi giusti, ormai riaprono anche i cinema e i teatri, perciò non vedo perché il calcio non debba pensare ad una ripartenza con le giuste e dovute cautele. Si fa ancora a sportellate per i vari interessi in gioco ma non c’è da gridare allo scandalo. Il protocollo messo in vigore è stato redatto quando la situazione era più drammatica di adesso e si stabilì che le presenze allo stadio non potessero essere superiori a 300. Diventa particolarmente complicato lavorare in questo modo. L’Italia è uno di quei pochi Paesi che non ha dato assistenza ai giornalisti sportivi. Si sono persi i vari corrispondenti, mentre Portogallo, Olanda, hanno dato degli aiuti. Lo stesso Gravina ha detto che i numeri sono troppo risicati quindi domani si incontreranno gli addetti stampa della Serie A per stabilire i criteri di accesso e aumentare il numero degli accessi garantiti. Noi giornalisti raccontiamo emozioni e un racconto partita da casa rischia di essere falsato”.

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RAI - Coppola: "L’Italia è uno di quei Paesi che non ha dato assistenza ai giornalisti sportivi, noi raccontiamo emozioni e un racconto partita da casa rischia di essere falsato"

di Napoli Magazine

04/06/2024 - 14:32

Gianfranco Coppola, giornalista della Rai, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ripartiremo subito con il grande calcio. C’è voglia di ripartire ed è giusto che si riparta. La competizione della Coppa Italia ha ripreso vigore ed importanza negli anni. Si riparte nei tempi giusti, ormai riaprono anche i cinema e i teatri, perciò non vedo perché il calcio non debba pensare ad una ripartenza con le giuste e dovute cautele. Si fa ancora a sportellate per i vari interessi in gioco ma non c’è da gridare allo scandalo. Il protocollo messo in vigore è stato redatto quando la situazione era più drammatica di adesso e si stabilì che le presenze allo stadio non potessero essere superiori a 300. Diventa particolarmente complicato lavorare in questo modo. L’Italia è uno di quei pochi Paesi che non ha dato assistenza ai giornalisti sportivi. Si sono persi i vari corrispondenti, mentre Portogallo, Olanda, hanno dato degli aiuti. Lo stesso Gravina ha detto che i numeri sono troppo risicati quindi domani si incontreranno gli addetti stampa della Serie A per stabilire i criteri di accesso e aumentare il numero degli accessi garantiti. Noi giornalisti raccontiamo emozioni e un racconto partita da casa rischia di essere falsato”.