Calcio
RAI - Venerato: "Spalletti, il talismano partenepeo, l'allenatore è la garanzia per un futuro credibile"
19.06.2022 16:21 di Napoli Magazine

Ciro Venerato, giornalista, scrive su Rainews.it: "Per descrivere Luciano Spalletti basterebbero 3 aforismi. Per raccontare la sua idea di calcio ci vorrebbe la Treccani. Ci sono allenatori che vincono, altri che convincono: il toscanaccio abbina entrambe le cose. Se lo conosci non lo eviti: Luciano e' un universo di idee, un labirinto di aneddoti. Non e' mai banale, non si parla addosso, non violenta mai lo Zingarelli. Sa essere, quando vuole, anche teatrale, quasi un Gasmman della panchina: carismatico e non saccente. Schopenhauer ci sarebbe andato a nozze: un talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; un genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere. Totti era un trequartista classico, Luciano gli ridisegnò vita e carriera costruendogli un abito tattico su misura: falso nueve del suo iperbolico 4-2-3-1. Ai lati due terzini (Taddei e Mancini) trasformati in esterni offensivi: altro che le metamorfosi kafkiane. In fondo Luciano è questo: non gestisce, ma cesella. Cos'è il genio se non l'equilibrio sul bordo dell’impossibile? La qualità principale non è (forse) la perfezione ma l’originalità, l’apertura di nuovi confini. Il Napoli di oggi tra mille dubbi di mercato vanta una sola certezza: Lucianone da Certaldo. Peccato per il sorpasso all'ultima curva, ma è ingiusto resettare i tanti rettilinei dell'ultima stagione. Champions conquistata senza patemi (non era andata cosi' negli ultimi anni), ma soprattutto un gioco spumeggiante, a tratti inebriante. Copiosi i calciatori rilanciati da Spalletti (Lobokta sembrava un carneade, ora e' un leader), guida di uno spogliatoio non certo a prova di bomba. Molti di loro a fine contratto (Insigne, Mertens, Ospina, Ghoulam) altri col mal di pancia per i mancati rinnovi e forse già irretiti da sirene di mercato (Fabian Ruiz, Koulibaly, Oshimen, Politano). Eppure con Spalletti nessuno ha deragliato, rispettando il timoniere che indicava la rotta giusta. La sua bussola è figlia di esperienza e onestà intellettuale. Quella che forse è mancata a qualche addetto ai lavori nel giudicarlo: si è trovato solo quando ha dovuto gestire la querelle Icardi e il tramonto (triste ma inesorabile) di Totti. Il toscano ha una rara qualità: intravede sempre la luce in fondo al tunnel. A De Laurentiis non ha chiesto la luna: gli basterebbe proseguire la sua avventura avendo accanto Koulibaly. L’impulso creatore del genio è quello di un angelo che vorrebbe ali più grandi: abile a rendere semplici le situazioni complesse. Canta Napoli Luciano, Carosone del nuovo millennio".

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
RAI - Venerato: "Spalletti, il talismano partenepeo, l'allenatore è la garanzia per un futuro credibile"

di Napoli Magazine

19/06/2022 - 16:21

Ciro Venerato, giornalista, scrive su Rainews.it: "Per descrivere Luciano Spalletti basterebbero 3 aforismi. Per raccontare la sua idea di calcio ci vorrebbe la Treccani. Ci sono allenatori che vincono, altri che convincono: il toscanaccio abbina entrambe le cose. Se lo conosci non lo eviti: Luciano e' un universo di idee, un labirinto di aneddoti. Non e' mai banale, non si parla addosso, non violenta mai lo Zingarelli. Sa essere, quando vuole, anche teatrale, quasi un Gasmman della panchina: carismatico e non saccente. Schopenhauer ci sarebbe andato a nozze: un talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; un genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere. Totti era un trequartista classico, Luciano gli ridisegnò vita e carriera costruendogli un abito tattico su misura: falso nueve del suo iperbolico 4-2-3-1. Ai lati due terzini (Taddei e Mancini) trasformati in esterni offensivi: altro che le metamorfosi kafkiane. In fondo Luciano è questo: non gestisce, ma cesella. Cos'è il genio se non l'equilibrio sul bordo dell’impossibile? La qualità principale non è (forse) la perfezione ma l’originalità, l’apertura di nuovi confini. Il Napoli di oggi tra mille dubbi di mercato vanta una sola certezza: Lucianone da Certaldo. Peccato per il sorpasso all'ultima curva, ma è ingiusto resettare i tanti rettilinei dell'ultima stagione. Champions conquistata senza patemi (non era andata cosi' negli ultimi anni), ma soprattutto un gioco spumeggiante, a tratti inebriante. Copiosi i calciatori rilanciati da Spalletti (Lobokta sembrava un carneade, ora e' un leader), guida di uno spogliatoio non certo a prova di bomba. Molti di loro a fine contratto (Insigne, Mertens, Ospina, Ghoulam) altri col mal di pancia per i mancati rinnovi e forse già irretiti da sirene di mercato (Fabian Ruiz, Koulibaly, Oshimen, Politano). Eppure con Spalletti nessuno ha deragliato, rispettando il timoniere che indicava la rotta giusta. La sua bussola è figlia di esperienza e onestà intellettuale. Quella che forse è mancata a qualche addetto ai lavori nel giudicarlo: si è trovato solo quando ha dovuto gestire la querelle Icardi e il tramonto (triste ma inesorabile) di Totti. Il toscano ha una rara qualità: intravede sempre la luce in fondo al tunnel. A De Laurentiis non ha chiesto la luna: gli basterebbe proseguire la sua avventura avendo accanto Koulibaly. L’impulso creatore del genio è quello di un angelo che vorrebbe ali più grandi: abile a rendere semplici le situazioni complesse. Canta Napoli Luciano, Carosone del nuovo millennio".