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REPUBBLICA - Corbo: "Osimhen? La vita è una sigaretta, lui forse la sta fumando troppo in fretta"
14.07.2025 20:28 di Napoli Magazine

Antonio Corbo, giornalista, scrive su La Repubblica: "Osimhen e il Napoli, stavolta sembra proprio finita. Il bomber dei paradossi, forte e impossibile, potente e fragile, regala l’ultimo capitolo. Si scrive che è cominciata una corsa contro il tempo per chiudere i conti con i turchi del Galatasaray, controllare le fideiussioni e poi nel calcio addio per sempre al Napoli, quattro anni tra buriane, rimorsi e incancellabili deliri, come i suoi 125 gol, 108 in serie A, gli altri sparsi nelle coppe, Champions compresa. Trattative convulse e indecifrabili, ma soluzioni lente e tormentate, anche questa che sembra scandire in dissolvenza il grigio finale, manca poco e scorrono i titoli di coda di un film con scene grandiose e lunghe mestizie, assurdi livori, più ripicche che abbracci. Una storia di calcio sbagliato scritta a quattro mani dal bomber mascherato e dal Napoli. Lui che volava a rete attaccando laprofondità, ma fantasticava di ripetersi in Premier, l’Inghilterra che sogna come ultima fermata del suo tempestoso viaggio. Il presidente vedeva in lui la chiave per arrivare al caveau, un tesoro di plusvalenze, milioni di euro o sterline. «Un duecentino», si lasciò sfuggire Aurelio, visionario anche lui, una vita sospesa tra progetti e profitti. Era stato da poco vinto lo scudetto 2023, ore 22.37 del 4 maggio, De Laurentiis già volava tra orgoglio, vanità e fantasia, pensando al grande affare, vendere a 200 milioni l’autore dei 26 gol, quelli del suo primo, vero trionfo. È cambiato però De Laurentiis, dopo le sberle del 2024, decimo posto e tutta l’estate del dopo scudetto bruciata per litigare su cifre e clausole con Osimhen e il suo semisconosciuto agente Calenda, salito 12 volte al resort Aqua Montis per portare una proposta nuova,svanite tutte come quei ruscelli intorno all’albergo montano del ritiro. De Laurentiis non punta più ad un calcio finalizzato solo a scoprire, valorizzare e rivendere talenti, da Lavezzi e Cavani a Jorginho e Kvara. Oggi fa calcio vero, ogni acquisto come un mattone per costruire un Napoli più forte. Non è cambiato Osimhen, con tanti sogni e capricci dietro la maschera, simbolo della suagrandezza e dei suoi misteri. Chissà come avrebbe letto una Sibilla dei nostri giorni il minuto 53 di quella gara del 4 maggio 2023, quando nella gioia del gol che valeva il pareggio con l’Udinese e lo scudetto insieme il bizzarro gigante ruppe la maschera. Il segno della fine dei suoi rapporti con il Napoli? Minuto 53, Victor come lo ricorda e che futuro ne ha tratto lui? Era ormai guarito da quella frattura scomposta dello zigomo. Scontro con Milan Skriniar, 21 dicembre , Napoli-Inter. Ha continuato a portarla, fa personaggio, lo confessa anche Victor, un oggetto di culto diventato prezioso se un gioielliere tifoso del Galatasaray gliene ha regalata una con smeraldi e diamanti, un dono finito in copia come gadget anche su Amazon, un altro patto di fedeltà alla Turchia. A Istanbul ha trovato quello che forse cercava a Napoli, un sentimento di amore o protezione, e che gli fa rifiutare per ora i 40 milioni annui offerti dal calcio arabo. Un no che distingue la sua lodevole ansia di libertà, mentre la carriera gli lascia sempre meno tempo per conquistare la Premier e fare pace con se stesso. Il 29 dicembre avrà 27 anni, cominciano ad essere abbastanza per un bomber che si isola in secondo piano, la Turchia nel calcio non è Inghilterra, Germania, Spagna e l’Italia che sta per lasciare. Con un dossier che non sfugge ai grandi club. Dagli inizi in Europa, nel 2016 a Wolfsburg fino ad Istanbul passando per Charleroi, di nuovo Wolfsburg, ancora Charleroi, Napoli ha segnato tanto, 264 gol, ma sofferto altrettanto. Traumi e insulti muscolari. Ha perso molte gare. Nei primi 4 anni i giorni in infermeria sono stati 179, 131, 78, 52. Tante. Gli è andata meglio a Napoli dove ha forse imparato a correre e cadere, tradito dai suoi slanci impetuosi di cuore e furore. Un motivo di Lucia Cassini cantante scugnizza sembra di sentire in sottofondo sui titoli di coda. La vita è una sigaretta. Attento Victor, con affetto. La stai forse fumando troppo in fretta". 

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REPUBBLICA - Corbo: "Osimhen? La vita è una sigaretta, lui forse la sta fumando troppo in fretta"

di Napoli Magazine

14/07/2025 - 20:28

Antonio Corbo, giornalista, scrive su La Repubblica: "Osimhen e il Napoli, stavolta sembra proprio finita. Il bomber dei paradossi, forte e impossibile, potente e fragile, regala l’ultimo capitolo. Si scrive che è cominciata una corsa contro il tempo per chiudere i conti con i turchi del Galatasaray, controllare le fideiussioni e poi nel calcio addio per sempre al Napoli, quattro anni tra buriane, rimorsi e incancellabili deliri, come i suoi 125 gol, 108 in serie A, gli altri sparsi nelle coppe, Champions compresa. Trattative convulse e indecifrabili, ma soluzioni lente e tormentate, anche questa che sembra scandire in dissolvenza il grigio finale, manca poco e scorrono i titoli di coda di un film con scene grandiose e lunghe mestizie, assurdi livori, più ripicche che abbracci. Una storia di calcio sbagliato scritta a quattro mani dal bomber mascherato e dal Napoli. Lui che volava a rete attaccando laprofondità, ma fantasticava di ripetersi in Premier, l’Inghilterra che sogna come ultima fermata del suo tempestoso viaggio. Il presidente vedeva in lui la chiave per arrivare al caveau, un tesoro di plusvalenze, milioni di euro o sterline. «Un duecentino», si lasciò sfuggire Aurelio, visionario anche lui, una vita sospesa tra progetti e profitti. Era stato da poco vinto lo scudetto 2023, ore 22.37 del 4 maggio, De Laurentiis già volava tra orgoglio, vanità e fantasia, pensando al grande affare, vendere a 200 milioni l’autore dei 26 gol, quelli del suo primo, vero trionfo. È cambiato però De Laurentiis, dopo le sberle del 2024, decimo posto e tutta l’estate del dopo scudetto bruciata per litigare su cifre e clausole con Osimhen e il suo semisconosciuto agente Calenda, salito 12 volte al resort Aqua Montis per portare una proposta nuova,svanite tutte come quei ruscelli intorno all’albergo montano del ritiro. De Laurentiis non punta più ad un calcio finalizzato solo a scoprire, valorizzare e rivendere talenti, da Lavezzi e Cavani a Jorginho e Kvara. Oggi fa calcio vero, ogni acquisto come un mattone per costruire un Napoli più forte. Non è cambiato Osimhen, con tanti sogni e capricci dietro la maschera, simbolo della suagrandezza e dei suoi misteri. Chissà come avrebbe letto una Sibilla dei nostri giorni il minuto 53 di quella gara del 4 maggio 2023, quando nella gioia del gol che valeva il pareggio con l’Udinese e lo scudetto insieme il bizzarro gigante ruppe la maschera. Il segno della fine dei suoi rapporti con il Napoli? Minuto 53, Victor come lo ricorda e che futuro ne ha tratto lui? Era ormai guarito da quella frattura scomposta dello zigomo. Scontro con Milan Skriniar, 21 dicembre , Napoli-Inter. Ha continuato a portarla, fa personaggio, lo confessa anche Victor, un oggetto di culto diventato prezioso se un gioielliere tifoso del Galatasaray gliene ha regalata una con smeraldi e diamanti, un dono finito in copia come gadget anche su Amazon, un altro patto di fedeltà alla Turchia. A Istanbul ha trovato quello che forse cercava a Napoli, un sentimento di amore o protezione, e che gli fa rifiutare per ora i 40 milioni annui offerti dal calcio arabo. Un no che distingue la sua lodevole ansia di libertà, mentre la carriera gli lascia sempre meno tempo per conquistare la Premier e fare pace con se stesso. Il 29 dicembre avrà 27 anni, cominciano ad essere abbastanza per un bomber che si isola in secondo piano, la Turchia nel calcio non è Inghilterra, Germania, Spagna e l’Italia che sta per lasciare. Con un dossier che non sfugge ai grandi club. Dagli inizi in Europa, nel 2016 a Wolfsburg fino ad Istanbul passando per Charleroi, di nuovo Wolfsburg, ancora Charleroi, Napoli ha segnato tanto, 264 gol, ma sofferto altrettanto. Traumi e insulti muscolari. Ha perso molte gare. Nei primi 4 anni i giorni in infermeria sono stati 179, 131, 78, 52. Tante. Gli è andata meglio a Napoli dove ha forse imparato a correre e cadere, tradito dai suoi slanci impetuosi di cuore e furore. Un motivo di Lucia Cassini cantante scugnizza sembra di sentire in sottofondo sui titoli di coda. La vita è una sigaretta. Attento Victor, con affetto. La stai forse fumando troppo in fretta".