Calcio
RETROSCENA - Tra ansia e commozione, ecco come ha vissuto Napoli-Frosinone il neo azzurro Tonelli
16.05.2016 19:52 di Napoli Magazine Fonte: TuttoNapoli
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Fiorentino di nascita, empolese d’azione: trenta chilometri dividono le due città che legano il destino di Lorenzo Tonelli. Era piccolo, dieci anni appena, quando il difensore classe ’90 entrò nel settore giovanile della società di Corsi, saggiamente consigliato dal nonno – rinomato chirurgo – che, pur portandolo spesso allo stadio Franchi a vedere la viola, non ebbe dubbi sulla scelta più importante della sua carriera. Empoli era la cantera adatta a suo nipote, la scuola dove crescere per avvicinarsi ancor di più al calcio, sport che lo intrigava nonostante in famiglia fossero tutti professionisti: chirurgo anche il padre (e gli zii), professoressa la madre. Ma come si fa a rinunciare ad un sogno? Ed allora Lorenzo, viso furbo e grinta da vendere, lo ha inseguito fino a raggiungere il grande traguardo. Ha debuttato in Serie A nel 2010 e da allora non si è più fermato, conquistando a piccoli passi la fiducia, sua e degli altri, lievitata col tempo e, soprattutto, con l’arrivo ad Empoli di Maurizio Sarri.
 
PREGI E DIFETTI – È con lui – dal 2012 al 2015 – che Tonelli esplode definitivamente: cresce, matura, sbaglia e migliora. Senza mai arrendersi, senza mai darla vinta ai suoi limiti, che perfeziona ogni giorno tanto da diventar in breve tempo leader indispensabile della retroguardia. Il suo segreto? La personalità e l’umiltà, peculiarità contrastanti che però descrivono appieno Lorenzo Tonelli, il marcatore roccioso che fa della grinta e dell’esplosione fisica i suoi punti di forza. Se sbaglia, rimedia; se non sbaglia migliora ugualmente, perché sentirsi “arrivati” è l’errore più grande che si possa commettere ed è anche la filosofia che Tonelli sposa e fa sua, incidendola nella mente. 
 
DISCORSO ALLA SQUADRA – Il Napoli arriva adesso ma era già arrivato prima. Aveva bussato alla porta di Corsi invano a gennaio, quando la necessità convinse le parti in causa a rimandare tutto a fine campionato. Non è servita una trattativa estenuante per raggiungere l’accordo economico: una decina di milioni circa per il trasferimento che – inevitabilmente – sa di svolta per la carriera di Tonelli, che ieri ha salutato il suo stadio, il Castellani, e quei tifosi che hanno imparato a conoscerlo e a cambiare gradualmente il giudizio sul suo conto. Poi, al termine della partita contro il Torino, il difensore ha abbracciato tutti i suoi compagni di squadra con tanto di discorso strappalacrime, una sorta di doveroso ringraziamento a chi negli anni lo ha aiutato e sostenuto, permettendogli di essere dov’è adesso. 
 
RETROSCENA – Sapeva già tutto da un paio di giorni, Tonelli, ben prima dell’annuncio di De Laurentiis. Ecco perché sabato sera, accerchiato dai suoi compagni e da parte dello staff tecnico dell’Empoli, il difensore ha assistito in tv a Napoli-Frosinone, tifoso inedito decisamente coinvolto circa il destino degli azzurri. Novanta minuti ed altalena d’emozioni: ansia nei minuti iniziali, gioia al gol di Hamsik ed esplosione definitiva al novantesimo. I compagni lo hanno sommerso di abbracci, felici per lui, ma non per questo gli hanno risparmiato battute e divertenti sfottò, specialmente dopo l’eurogol di Higuain, suo futuro compagno di squadra (si spera): “Giocherai con lui, ti rendi conto? Non potrai sbagliare neppure un passaggio”. Le frasi si sprecano, colorate d’ironia e sorrisi. È la festa del Napoli ma è anche la sua festa, perché la Champions League, il traguardo tanto atteso, sarà anche roba sua. 
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di Napoli Magazine

16/05/2016 - 19:52

Fiorentino di nascita, empolese d’azione: trenta chilometri dividono le due città che legano il destino di Lorenzo Tonelli. Era piccolo, dieci anni appena, quando il difensore classe ’90 entrò nel settore giovanile della società di Corsi, saggiamente consigliato dal nonno – rinomato chirurgo – che, pur portandolo spesso allo stadio Franchi a vedere la viola, non ebbe dubbi sulla scelta più importante della sua carriera. Empoli era la cantera adatta a suo nipote, la scuola dove crescere per avvicinarsi ancor di più al calcio, sport che lo intrigava nonostante in famiglia fossero tutti professionisti: chirurgo anche il padre (e gli zii), professoressa la madre. Ma come si fa a rinunciare ad un sogno? Ed allora Lorenzo, viso furbo e grinta da vendere, lo ha inseguito fino a raggiungere il grande traguardo. Ha debuttato in Serie A nel 2010 e da allora non si è più fermato, conquistando a piccoli passi la fiducia, sua e degli altri, lievitata col tempo e, soprattutto, con l’arrivo ad Empoli di Maurizio Sarri.
 
PREGI E DIFETTI – È con lui – dal 2012 al 2015 – che Tonelli esplode definitivamente: cresce, matura, sbaglia e migliora. Senza mai arrendersi, senza mai darla vinta ai suoi limiti, che perfeziona ogni giorno tanto da diventar in breve tempo leader indispensabile della retroguardia. Il suo segreto? La personalità e l’umiltà, peculiarità contrastanti che però descrivono appieno Lorenzo Tonelli, il marcatore roccioso che fa della grinta e dell’esplosione fisica i suoi punti di forza. Se sbaglia, rimedia; se non sbaglia migliora ugualmente, perché sentirsi “arrivati” è l’errore più grande che si possa commettere ed è anche la filosofia che Tonelli sposa e fa sua, incidendola nella mente. 
 
DISCORSO ALLA SQUADRA – Il Napoli arriva adesso ma era già arrivato prima. Aveva bussato alla porta di Corsi invano a gennaio, quando la necessità convinse le parti in causa a rimandare tutto a fine campionato. Non è servita una trattativa estenuante per raggiungere l’accordo economico: una decina di milioni circa per il trasferimento che – inevitabilmente – sa di svolta per la carriera di Tonelli, che ieri ha salutato il suo stadio, il Castellani, e quei tifosi che hanno imparato a conoscerlo e a cambiare gradualmente il giudizio sul suo conto. Poi, al termine della partita contro il Torino, il difensore ha abbracciato tutti i suoi compagni di squadra con tanto di discorso strappalacrime, una sorta di doveroso ringraziamento a chi negli anni lo ha aiutato e sostenuto, permettendogli di essere dov’è adesso. 
 
RETROSCENA – Sapeva già tutto da un paio di giorni, Tonelli, ben prima dell’annuncio di De Laurentiis. Ecco perché sabato sera, accerchiato dai suoi compagni e da parte dello staff tecnico dell’Empoli, il difensore ha assistito in tv a Napoli-Frosinone, tifoso inedito decisamente coinvolto circa il destino degli azzurri. Novanta minuti ed altalena d’emozioni: ansia nei minuti iniziali, gioia al gol di Hamsik ed esplosione definitiva al novantesimo. I compagni lo hanno sommerso di abbracci, felici per lui, ma non per questo gli hanno risparmiato battute e divertenti sfottò, specialmente dopo l’eurogol di Higuain, suo futuro compagno di squadra (si spera): “Giocherai con lui, ti rendi conto? Non potrai sbagliare neppure un passaggio”. Le frasi si sprecano, colorate d’ironia e sorrisi. È la festa del Napoli ma è anche la sua festa, perché la Champions League, il traguardo tanto atteso, sarà anche roba sua. 
Fonte: TuttoNapoli