Matias Soulé, attaccante della Roma, ha rilasciato un'intervista ai fratelli Edul, noti youtuber, sul loro canale: "Va tutto bene. Ora sono a Roma, non più a Torino. Mi sto adattando bene, è davvero bella. Il clima è fantastico, molto più simile all'Argentina rispetto al nord Italia. Roma è meravigliosa, ha tanta storia. Abbiamo iniziato male, ma con l'arrivo di Ranieri ci siamo ripresi. Ci ha tranquillizzati e abbiamo fatto più punti. So che sono giovane, ma tutti vogliono giocare. All'inizio giocavo poco, ero sul punto di andarmene. Poi ho parlato con il mister Ranieri e mi ha detto: 'Resta, la tua occasione arriverà'. E ora sto giocando, che è ciò che volevo. Quanto mi hanno aiutato Dybala e Paredes? Tantissimo. Due persone splendide. Li conoscevo già da prima. Già prima di venire li sentivo per sapere se sarebbero rimasti. Ovviamente speravo di sì. Avere argentini in squadra ti fa sentire subito più a casa. Futuro in Argentina? Adesso no, sono all'inizio della mia carriera. Ma un giorno mi piacerebbe, soprattutto perché non ho mai giocato in Primera. Sarebbe bello viverla dall'interno, magari proprio con l'Independiente. Com'è stato entrare nello spogliatoio della Juve? Incredibile. Non ero ancora in prima squadra, ma cominciai ad allenarmi. C'erano Dybala e anche Cristiano Ronaldo. Una volta, CR7 venne a sedersi a pranzo con me un altro compagno. Parlammo per un'ora. Raccontava tutto, anche della sua vita a Madrid. Io ero sotto shock, ma facevo domande. Non ci potevo credere. Frosinone? Avevo bisogno di giocare. Alla Juve non c'era spazio, quindi andai. Mi fece bene. Peccato per la retrocessione all'ultima giornata. Ma mi ha aiutato a crescere. Spalletti mi ha cercato. Sì. Il mio tecnico al Frosinone era in contatto con lui. Mi chiamò mentre ero a casa di Dybala. Mi disse che mi voleva, che avevo il passaporto e che c'erano gli Europei. Poi venne pure al centro sportivo. Ma io gli dissi che volevo aspettare l'Argentina. Mi rispose che capiva. Non fu facile dirglielo, ma seguii il mio cuore. Aspetto ancora la convocazione con l'Argentina. So che c'è tanta concorrenza, ma continuo a lavorare. È il sogno di ogni bambino. Non smetterò di sperarci. Se mi ha cambiato il gol nel derby con la Lazio? Sì, tantissimo. Venivo da diverse partite da titolare. Segnare in un derby, con la famiglia sugli spalti, è stato incredibile. Non riuscivamo a trovare i posti, ma poi li ho visti. Una gioia enorme. Dybala mi prendeva in giro perché tiravo sempre dallo stesso lato. C'è anche un video dove fa il gesto prima della partita. Poi abbiamo scherzato nel gruppo: sembrava un allenatore. È uno alla moda, ma anche umile. I tifosi della Roma ricordano quelli argentini, sono molto passionali. C'è tanta pressione, soprattutto quando le cose non vanno. Ma adesso abbiamo cambiato faccia. Il mio idolo? Messi. E anche Aguero, lo amavo. Gli stadi più belli sono quello della Roma, San Siro, lo Juventus Stadium. Vorrei giocare con Mbappé. Anche Paredes l’ha nominato come il migliore nel suo ruolo".
di Napoli Magazine
26/06/2025 - 22:48
Matias Soulé, attaccante della Roma, ha rilasciato un'intervista ai fratelli Edul, noti youtuber, sul loro canale: "Va tutto bene. Ora sono a Roma, non più a Torino. Mi sto adattando bene, è davvero bella. Il clima è fantastico, molto più simile all'Argentina rispetto al nord Italia. Roma è meravigliosa, ha tanta storia. Abbiamo iniziato male, ma con l'arrivo di Ranieri ci siamo ripresi. Ci ha tranquillizzati e abbiamo fatto più punti. So che sono giovane, ma tutti vogliono giocare. All'inizio giocavo poco, ero sul punto di andarmene. Poi ho parlato con il mister Ranieri e mi ha detto: 'Resta, la tua occasione arriverà'. E ora sto giocando, che è ciò che volevo. Quanto mi hanno aiutato Dybala e Paredes? Tantissimo. Due persone splendide. Li conoscevo già da prima. Già prima di venire li sentivo per sapere se sarebbero rimasti. Ovviamente speravo di sì. Avere argentini in squadra ti fa sentire subito più a casa. Futuro in Argentina? Adesso no, sono all'inizio della mia carriera. Ma un giorno mi piacerebbe, soprattutto perché non ho mai giocato in Primera. Sarebbe bello viverla dall'interno, magari proprio con l'Independiente. Com'è stato entrare nello spogliatoio della Juve? Incredibile. Non ero ancora in prima squadra, ma cominciai ad allenarmi. C'erano Dybala e anche Cristiano Ronaldo. Una volta, CR7 venne a sedersi a pranzo con me un altro compagno. Parlammo per un'ora. Raccontava tutto, anche della sua vita a Madrid. Io ero sotto shock, ma facevo domande. Non ci potevo credere. Frosinone? Avevo bisogno di giocare. Alla Juve non c'era spazio, quindi andai. Mi fece bene. Peccato per la retrocessione all'ultima giornata. Ma mi ha aiutato a crescere. Spalletti mi ha cercato. Sì. Il mio tecnico al Frosinone era in contatto con lui. Mi chiamò mentre ero a casa di Dybala. Mi disse che mi voleva, che avevo il passaporto e che c'erano gli Europei. Poi venne pure al centro sportivo. Ma io gli dissi che volevo aspettare l'Argentina. Mi rispose che capiva. Non fu facile dirglielo, ma seguii il mio cuore. Aspetto ancora la convocazione con l'Argentina. So che c'è tanta concorrenza, ma continuo a lavorare. È il sogno di ogni bambino. Non smetterò di sperarci. Se mi ha cambiato il gol nel derby con la Lazio? Sì, tantissimo. Venivo da diverse partite da titolare. Segnare in un derby, con la famiglia sugli spalti, è stato incredibile. Non riuscivamo a trovare i posti, ma poi li ho visti. Una gioia enorme. Dybala mi prendeva in giro perché tiravo sempre dallo stesso lato. C'è anche un video dove fa il gesto prima della partita. Poi abbiamo scherzato nel gruppo: sembrava un allenatore. È uno alla moda, ma anche umile. I tifosi della Roma ricordano quelli argentini, sono molto passionali. C'è tanta pressione, soprattutto quando le cose non vanno. Ma adesso abbiamo cambiato faccia. Il mio idolo? Messi. E anche Aguero, lo amavo. Gli stadi più belli sono quello della Roma, San Siro, lo Juventus Stadium. Vorrei giocare con Mbappé. Anche Paredes l’ha nominato come il migliore nel suo ruolo".