In Serie B è caos totale e il finale del campionato, con l'appendice dei playoff e dei playout è nella bufera. Il Brescia, che dovrebbe andare verso una penalizzazione per il mancato versamento degli stipendi, secondo le ricostruzioni avrebbe utilizzato dei crediti d’imposta per saldare i propri debiti fiscali, relativi agli stipendi (regolarmente versati), all’Irpef e ai contributi Inps. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate avrebbe respinto il pagamento poiché ha ritenuto "inesistenti" i crediti utilizzati.
L’importo in questione è di 2,4 milioni di euro, ridotto del 15%, per un pagamento effettivo poco superiore ai 2 milioni. L’operazione è stata effettuata il 17 febbraio, proprio al limite della scadenza. Servendosi di quei crediti presenti nel proprio cassetto fiscale, il club ha emesso i modelli F24: uno da 1.439.676 euro con scadenza a febbraio, e un altro da 445.485 euro per aprile.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate non ha rinvenuto quei crediti. Il presidente Cellino sostiene di essere stato ingannato dalla società che li ha ceduti, sebbene il suo consulente fiscale gli avesse garantito l’affidabilità dell’operazione. In qualità di rappresentante legale, la responsabilità resta comunque sua. Davanti alla giustizia sportiva appare difficile evitare una sanzione, anche se in sede penale potrà far valere le proprie ragioni nei confronti dell’agenzia coinvolta.
Il club rischia una penalizzazione di 2 punti per l’Irpef e altri 2 per l’Inps: una sanzione standard. In totale, 4 punti da scontare subito per la scadenza di febbraio e altri 4 per quella di aprile. Una prima risposta è attesa tra giovedì e venerdì, quando la Procura della FIGC ha convocato la società per un’audizione. A seguire scatterà il deferimento e sarà fissata la data dell’udienza di primo grado davanti al Tribunale Federale Nazionale: se tutto procede senza ritardi, si terrà il 30 maggio, altrimenti il 3 giugno. Si tratta di tempi tecnici.
Con una penalizzazione di 4 punti, il Brescia scivolerebbe al terzultimo posto, con il Frosinone salvo e la Salernitana che si guadagnerebbe il vantaggio nella sfida playout contro la Sampdoria, oggi retrocessa in Serie C. La data sarà stabilita dopo la sentenza di primo grado: se la decisione sarà ritenuta solida, FIGC e Lega B daranno il via libera al playout che si giocherebbe a metà giugno.
Nel caso contrario, si dovrebbe attendere l’esito del secondo grado, ma i tempi non sarebbero sufficienti. In quel caso, la stagione si chiuderebbe con Salernitana-Sampdoria, e il Brescia proseguirebbe la sua battaglia legale nelle sedi competenti. Se in futuro dovesse ottenere ragione, il verdetto del campionato resterebbe invariato, ma il club potrebbe avanzare richiesta di riammissione in sovrannumero.
Da questo punto di vista – spiega l’edizione genovese de La Repubblica – non si riesce a capire, con lo scenario che si sta profilando, come si possa pensare di organizzare una doppia sfida playout prima di metà giugno. La notizia di ieri è la discesa in campo di Andrea Abodi. Paolo Bedin, presidente della Lega B, incassa l’endorsement del ministro per lo sport e i giovani. Segnali importanti sarebbero arrivati anche da altri club di Serie B, non contrari a un eventuale allargamento delle squadre, per un campionato con 22 partecipanti.
di Napoli Magazine
20/05/2025 - 19:45
In Serie B è caos totale e il finale del campionato, con l'appendice dei playoff e dei playout è nella bufera. Il Brescia, che dovrebbe andare verso una penalizzazione per il mancato versamento degli stipendi, secondo le ricostruzioni avrebbe utilizzato dei crediti d’imposta per saldare i propri debiti fiscali, relativi agli stipendi (regolarmente versati), all’Irpef e ai contributi Inps. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate avrebbe respinto il pagamento poiché ha ritenuto "inesistenti" i crediti utilizzati.
L’importo in questione è di 2,4 milioni di euro, ridotto del 15%, per un pagamento effettivo poco superiore ai 2 milioni. L’operazione è stata effettuata il 17 febbraio, proprio al limite della scadenza. Servendosi di quei crediti presenti nel proprio cassetto fiscale, il club ha emesso i modelli F24: uno da 1.439.676 euro con scadenza a febbraio, e un altro da 445.485 euro per aprile.
Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate non ha rinvenuto quei crediti. Il presidente Cellino sostiene di essere stato ingannato dalla società che li ha ceduti, sebbene il suo consulente fiscale gli avesse garantito l’affidabilità dell’operazione. In qualità di rappresentante legale, la responsabilità resta comunque sua. Davanti alla giustizia sportiva appare difficile evitare una sanzione, anche se in sede penale potrà far valere le proprie ragioni nei confronti dell’agenzia coinvolta.
Il club rischia una penalizzazione di 2 punti per l’Irpef e altri 2 per l’Inps: una sanzione standard. In totale, 4 punti da scontare subito per la scadenza di febbraio e altri 4 per quella di aprile. Una prima risposta è attesa tra giovedì e venerdì, quando la Procura della FIGC ha convocato la società per un’audizione. A seguire scatterà il deferimento e sarà fissata la data dell’udienza di primo grado davanti al Tribunale Federale Nazionale: se tutto procede senza ritardi, si terrà il 30 maggio, altrimenti il 3 giugno. Si tratta di tempi tecnici.
Con una penalizzazione di 4 punti, il Brescia scivolerebbe al terzultimo posto, con il Frosinone salvo e la Salernitana che si guadagnerebbe il vantaggio nella sfida playout contro la Sampdoria, oggi retrocessa in Serie C. La data sarà stabilita dopo la sentenza di primo grado: se la decisione sarà ritenuta solida, FIGC e Lega B daranno il via libera al playout che si giocherebbe a metà giugno.
Nel caso contrario, si dovrebbe attendere l’esito del secondo grado, ma i tempi non sarebbero sufficienti. In quel caso, la stagione si chiuderebbe con Salernitana-Sampdoria, e il Brescia proseguirebbe la sua battaglia legale nelle sedi competenti. Se in futuro dovesse ottenere ragione, il verdetto del campionato resterebbe invariato, ma il club potrebbe avanzare richiesta di riammissione in sovrannumero.
Da questo punto di vista – spiega l’edizione genovese de La Repubblica – non si riesce a capire, con lo scenario che si sta profilando, come si possa pensare di organizzare una doppia sfida playout prima di metà giugno. La notizia di ieri è la discesa in campo di Andrea Abodi. Paolo Bedin, presidente della Lega B, incassa l’endorsement del ministro per lo sport e i giovani. Segnali importanti sarebbero arrivati anche da altri club di Serie B, non contrari a un eventuale allargamento delle squadre, per un campionato con 22 partecipanti.