Calcio
SKY - Barella: "Da piccolo adoravo la grinta Stankovic, la mia svolta per un litigio..."
22.01.2019 00:12 di Napoli Magazine Fonte: Tmw

Nicolò Barella, centrocampista classe 1997 del Cagliari, ha rilasciato le seguenti parole ai microfoni di La Giovane Italia su Sky: “Gianfranco Matteoli è una persona importantissima nella mia crescita. La mia svolta è arrivato quando Franco Masia, il mister più importante nelle giovanili, mi mandò in tribuna per un litigio con un compagno nonostante giocassimo prima contro seconda. Lì ho capito che viene prima il gruppo e poi la persona, lui è malato di SLA ma mi ha dimostrato di dover lavorare duramente. Ho sempre odiato le etichette, molto spesso gli arbitri sono portati a fischiare fallo quando entro in scivolata ed estrarre il cartellino. Però questa è una cosa che viene da dentro, non riesco a gestire l’irruenza. L’autocritica e le critiche al primo posto perché ti fanno crescere, sai che sei ammonito e devi ragionare e non fare le entrate. L’idolo? Stankovic. Mi riempiva l’occhio il vedere la sua grinta, i suoi gol e mi ricordo quello da centrocampo. Mia moglie? Ho trovato la persona giusta, ho pensato subito di fare la mia famiglia perché è quello che ho sempre sognato. All’inizio è stato difficile perché lei è più grande e ha un carattere importante, lei mi dice ‘Hai giocato male, hai sbagliato quella cosa’, è anche stimolante”.

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SKY - Barella: "Da piccolo adoravo la grinta Stankovic, la mia svolta per un litigio..."

di Napoli Magazine

22/01/2024 - 00:12

Nicolò Barella, centrocampista classe 1997 del Cagliari, ha rilasciato le seguenti parole ai microfoni di La Giovane Italia su Sky: “Gianfranco Matteoli è una persona importantissima nella mia crescita. La mia svolta è arrivato quando Franco Masia, il mister più importante nelle giovanili, mi mandò in tribuna per un litigio con un compagno nonostante giocassimo prima contro seconda. Lì ho capito che viene prima il gruppo e poi la persona, lui è malato di SLA ma mi ha dimostrato di dover lavorare duramente. Ho sempre odiato le etichette, molto spesso gli arbitri sono portati a fischiare fallo quando entro in scivolata ed estrarre il cartellino. Però questa è una cosa che viene da dentro, non riesco a gestire l’irruenza. L’autocritica e le critiche al primo posto perché ti fanno crescere, sai che sei ammonito e devi ragionare e non fare le entrate. L’idolo? Stankovic. Mi riempiva l’occhio il vedere la sua grinta, i suoi gol e mi ricordo quello da centrocampo. Mia moglie? Ho trovato la persona giusta, ho pensato subito di fare la mia famiglia perché è quello che ho sempre sognato. All’inizio è stato difficile perché lei è più grande e ha un carattere importante, lei mi dice ‘Hai giocato male, hai sbagliato quella cosa’, è anche stimolante”.

Fonte: Tmw