Molti lo ricorderanno per l’ingiusta espulsione che l’arbitro Daniel Siebert gli rifilò per aver alzato il gomito sinistro in uno scontro aereo con Bonucci. Ma Aleksandr Karapetyan ha dimenticato l’episodio in occasione del match di ritorno contro l’Italia: “Io e Leonardo parlammo per un po’ sul campo circa l’episodio accaduto all’andata e gli dissi che fa parte del calcio. Dopo la partita ci scambiammo le maglie. Quindi penso che ci sia stato un lieto fine tra di noi”, ha raccontato Aleksandr Karapetyan in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it.
L’attaccante armeno definisce quella gara come “aver guidato le montagne russe, prima ero su, poi andai giù”; inoltre, ha sottolineato l’importanza della rete segnata all’Italia, per lui “un’emozione unica”.
Dopo una lunga esperienza nel campionato lussemburghese, Karapetyan veste la maglia del Sochi dal luglio scorso: “La salvezza è il nostro obiettivo. Il coronavirus ha frenato la nostra corsa verso una posizione più tranquilla di classifica”, ha sottolineato Karapetyan, che ha rivelato un inedito retroscena di mercato: “Un agente mi chiese se ero disposto a trasferirmi al Crotone ma non so se era vero”.
Come procede la tua quarantena? Ti stai allenando a casa?
“Sì, certo, cerchiamo di mantenerci in forma attraverso un programma di allenamento fornito dalla società. Questo significa che dobbiamo stare attenti a ciò che mangiamo”.
Sei d’accordo con la decisione della Russian Football Union di riprendere il campionato il 21 giugno?
“Penso che sia molto importante iniziare a giocare a porte chiuse. Alla gente manca lo sport; restare a casa e non guardare alcun tipo di sport diventa ancora più difficile”.
Com’è nata la trattativa che ti ha portato al Sochi?
“Ricevetti una chiamata dal mio vecchio compagno di squadra nella Nazionale armena, Roman Berezovsky, leggendario portiere armeno. Mi disse che il Sochi aveva bisogno di un attaccante e mi chiese se ero disposto a fare un provino. Dopo la telefonata comprai i biglietti per la Slovenia e raggiunsi la squadra in ritiro. Il resto è storia”.
Speri di poter trovare più spazio quando ricomincerà la stagione?
“Sì, spero di potermi ritagliare uno spazio importante nelle restanti 8 partite del campionato”.
Nonostante la posizione in classifica, oltre a te ci sono calciatori importanti in squadra come Rami, Noboa, Kokorin. Qual è il vostro obiettivo?
“L’obiettivo principale è la salvezza. Abbiamo iniziato la seconda parte della stagione da ultimi in classifica. Le ultime partite le abbiamo disputate in modo fantastico e purtroppo il coronavirus ha frenato la nostra corsa”.
Una tua rete nei minuti finali ha permesso alla squadra di vincere in trasferta contro la Dinamo Mosca. Sei stato abile nel raccogliere la respinta del palo e depositare la sfera nel sacco. Raccontaci le tue emozioni.
“E’ stato uno dei miei momenti più belli con la maglia del Sochi. Sono stato molto contento di aver aiutato la squadra a raccogliere tre punti fondamentali per la nostra classifica. Quando giocavo in Lussemburgo mi è capitato spesso di vivere momenti come questo e volevo dimostrare a tutti che posso farlo anche qui in Russia“.
Karapetyan Mkhitaryan
C’è mai stata l’opportunità di venire a giocare in Italia?
“Non proprio. Una volta un agente mi chiese se ero disposto a trasferirmi al Crotone ma non so se era vero. Molte persone dall’Italia, però, mi scrissero dopo il match contro la Nazionale italiana per venire a giocare nel vostro paese”.
Consiglieresti a Mkhitaryan di raggiungerti al Sochi?
“Non consiglierei solo a lui di venire a giocare a Sochi. È una città molto bella, penso che sia una delle migliori d’Europa. Mare, montagna, ristorante, gente e tanti bei posti da visitare”.
Raccontaci della partita contro l’Italia. Avevi segnato il gol del vantaggio dell’Armenia e a fine primo tempo sei stato espulso. Cosa è successo con Bonucci?
“E’ stato un po’ come guidare le montagne russe. Prima ero su, poi andai giù. Dopo aver realizzato la rete del vantaggio, ho provato un’emozione unica. E dopo l’espulsione fu esattamente l’opposto. Mi sentii male per aver lasciato l’Armenia in dieci uomini. Quando ebbi l’occasione di rivedere le immagini in tv capii che ci fu un grosso errore da parte dell’arbitro. Mi chiedevo perché un calciatore del calibro di Bonucci si fosse comportato in quel modo proprio contro di noi che eravamo nettamente inferiori all’Italia. Ma fa parte del gioco e dobbiamo accettare tutte le decisioni, altrimenti non è vero calcio. Non sono un grande fan del VAR. Gli errori appartengono al calcio. Con il VAR il goal di Maradona non esisterebbe e neanche quello di Wembley…”.
Dopo quell’episodio hai avuto un chiarimento con Bonucci?
“Nel match di ritorno parlammo per un po’ sul campo circa l’episodio accaduto all’andata e gli dissi che fa parte del calcio. Dopo la partita ci scambiammo le maglie. Quindi penso che ci sia stato un lieto fine tra Bonucci e Karapetyan“.
Hai progetti per il futuro? Ti piacerebbe restare al Sochi?
“Sì, mi piacerebbe restare ma sarei pronto anche ad affrontare una nuova avventura calcistica. Adoro viaggiare e conoscere nuovi posti”.
di Napoli Magazine
23/05/2020 - 17:20
Molti lo ricorderanno per l’ingiusta espulsione che l’arbitro Daniel Siebert gli rifilò per aver alzato il gomito sinistro in uno scontro aereo con Bonucci. Ma Aleksandr Karapetyan ha dimenticato l’episodio in occasione del match di ritorno contro l’Italia: “Io e Leonardo parlammo per un po’ sul campo circa l’episodio accaduto all’andata e gli dissi che fa parte del calcio. Dopo la partita ci scambiammo le maglie. Quindi penso che ci sia stato un lieto fine tra di noi”, ha raccontato Aleksandr Karapetyan in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it.
L’attaccante armeno definisce quella gara come “aver guidato le montagne russe, prima ero su, poi andai giù”; inoltre, ha sottolineato l’importanza della rete segnata all’Italia, per lui “un’emozione unica”.
Dopo una lunga esperienza nel campionato lussemburghese, Karapetyan veste la maglia del Sochi dal luglio scorso: “La salvezza è il nostro obiettivo. Il coronavirus ha frenato la nostra corsa verso una posizione più tranquilla di classifica”, ha sottolineato Karapetyan, che ha rivelato un inedito retroscena di mercato: “Un agente mi chiese se ero disposto a trasferirmi al Crotone ma non so se era vero”.
Come procede la tua quarantena? Ti stai allenando a casa?
“Sì, certo, cerchiamo di mantenerci in forma attraverso un programma di allenamento fornito dalla società. Questo significa che dobbiamo stare attenti a ciò che mangiamo”.
Sei d’accordo con la decisione della Russian Football Union di riprendere il campionato il 21 giugno?
“Penso che sia molto importante iniziare a giocare a porte chiuse. Alla gente manca lo sport; restare a casa e non guardare alcun tipo di sport diventa ancora più difficile”.
Com’è nata la trattativa che ti ha portato al Sochi?
“Ricevetti una chiamata dal mio vecchio compagno di squadra nella Nazionale armena, Roman Berezovsky, leggendario portiere armeno. Mi disse che il Sochi aveva bisogno di un attaccante e mi chiese se ero disposto a fare un provino. Dopo la telefonata comprai i biglietti per la Slovenia e raggiunsi la squadra in ritiro. Il resto è storia”.
Speri di poter trovare più spazio quando ricomincerà la stagione?
“Sì, spero di potermi ritagliare uno spazio importante nelle restanti 8 partite del campionato”.
Nonostante la posizione in classifica, oltre a te ci sono calciatori importanti in squadra come Rami, Noboa, Kokorin. Qual è il vostro obiettivo?
“L’obiettivo principale è la salvezza. Abbiamo iniziato la seconda parte della stagione da ultimi in classifica. Le ultime partite le abbiamo disputate in modo fantastico e purtroppo il coronavirus ha frenato la nostra corsa”.
Una tua rete nei minuti finali ha permesso alla squadra di vincere in trasferta contro la Dinamo Mosca. Sei stato abile nel raccogliere la respinta del palo e depositare la sfera nel sacco. Raccontaci le tue emozioni.
“E’ stato uno dei miei momenti più belli con la maglia del Sochi. Sono stato molto contento di aver aiutato la squadra a raccogliere tre punti fondamentali per la nostra classifica. Quando giocavo in Lussemburgo mi è capitato spesso di vivere momenti come questo e volevo dimostrare a tutti che posso farlo anche qui in Russia“.
Karapetyan Mkhitaryan
C’è mai stata l’opportunità di venire a giocare in Italia?
“Non proprio. Una volta un agente mi chiese se ero disposto a trasferirmi al Crotone ma non so se era vero. Molte persone dall’Italia, però, mi scrissero dopo il match contro la Nazionale italiana per venire a giocare nel vostro paese”.
Consiglieresti a Mkhitaryan di raggiungerti al Sochi?
“Non consiglierei solo a lui di venire a giocare a Sochi. È una città molto bella, penso che sia una delle migliori d’Europa. Mare, montagna, ristorante, gente e tanti bei posti da visitare”.
Raccontaci della partita contro l’Italia. Avevi segnato il gol del vantaggio dell’Armenia e a fine primo tempo sei stato espulso. Cosa è successo con Bonucci?
“E’ stato un po’ come guidare le montagne russe. Prima ero su, poi andai giù. Dopo aver realizzato la rete del vantaggio, ho provato un’emozione unica. E dopo l’espulsione fu esattamente l’opposto. Mi sentii male per aver lasciato l’Armenia in dieci uomini. Quando ebbi l’occasione di rivedere le immagini in tv capii che ci fu un grosso errore da parte dell’arbitro. Mi chiedevo perché un calciatore del calibro di Bonucci si fosse comportato in quel modo proprio contro di noi che eravamo nettamente inferiori all’Italia. Ma fa parte del gioco e dobbiamo accettare tutte le decisioni, altrimenti non è vero calcio. Non sono un grande fan del VAR. Gli errori appartengono al calcio. Con il VAR il goal di Maradona non esisterebbe e neanche quello di Wembley…”.
Dopo quell’episodio hai avuto un chiarimento con Bonucci?
“Nel match di ritorno parlammo per un po’ sul campo circa l’episodio accaduto all’andata e gli dissi che fa parte del calcio. Dopo la partita ci scambiammo le maglie. Quindi penso che ci sia stato un lieto fine tra Bonucci e Karapetyan“.
Hai progetti per il futuro? Ti piacerebbe restare al Sochi?
“Sì, mi piacerebbe restare ma sarei pronto anche ad affrontare una nuova avventura calcistica. Adoro viaggiare e conoscere nuovi posti”.