Calcio
TMW - Caso Suarez, le tappe dell'indagine della Procura di Perugia sull'esame farsa
04.12.2020 13:56 di Napoli Magazine Fonte: Tuttomercatoweb.com

Il 17 settembre l’esame di Luis Suarez per ottenere il certificato B1 di italiano presso l’Università per Stranieri di Perugia. Un test rivelatosi una farsa, nella cui organizzazione si imbatte, quasi per caso, la procura di Perugia. Ecco le tappe dell’inchiesta.

 

22 settembre La Procura di Perugia emette un comunicato: “Durante le indagini delegate di dal febbraio 2020 al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, per fatti diversi e maturati nel contesto dell'Università per Stranieri, sono emerse irregolarità nella prova di certificazione della lingua italiana, svolta il 17 settembre scorso dal calciatore uruguayano Luis Alberto Suarez Diaz, necessaria all'ottenimento della cittadinanza italiana”. Le ipotesi di reato sono quelle di falso ideologico e rivelazione dei segreti d’ufficio. L’Università per Stranieri di Perugia risponde a tono: "In relazione agli accertamenti - si legge nel comunicato diramato - in corso l'Università per Stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l'esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso”. Parla anche Raffale Cantone, il pm che guida le indagini e che ipotizza che la prova sia stata concordata: "Non mi faccia dire cose che non posso dire - spiega a Radio Capital -la situazione è quella scritta nel comunicato. Il sequestro di questa mattina arriva al termine di indagini in corso da tempo e che casualmente hanno incrociato la vicenda di Suarez”. L’uruguaiano, comunque, non è indagato, così come nessun esponente della Juventus.

 

23 settembre. La società bianconera fa filtrare la sua versione delle cose: la Juventus non ha organizzato l’esame d'italiano né il viaggio a Perugia di Luis Suarez. Intanto la Procura delle Federcalcio, guidata da Giuseppe Chiné, apre un'inchiesta. I dipendenti dell’Università perugina indagati sono cinque, ma la Procura mira anche a capire il ruolo degli intermediari. Restano fuori sia Suarez che i vertici Juve, pur citati in ballo dalle intercettazioni che filtrano sui quotidiani. I bianconeri non diramano un comunicato e l’avvocato Maria Turco, legale della Juventus, spiega di aver soltanto messo in contatto l’ateneo con i vertici della società piemontese. Tra i reati contestati alla rettrice dell’ateneo spunta anche quello di concorso in corruzione.

 

24 settembre. Suarez nel frattempo si trasferisce all’Atlético Madrid. Nelle intercettazioni spunta il nome di Fabio Paratici, citato soltanto in maniera generica e che peraltro risulta essere uno dei dirigenti della Juve meno convinti della fattibilità dell’affare.

 

25 settembre. La Verità rivela come il primo a mettersi in contatto con l’università sarebbe Federico Cherubini, bracco destro dello stesso Paratici. La Procura punta a sentire i protagonisti della vicenda, in tarda mattinata i legali bianconeri incontrano gli inquirenti. Sulla stessa linea investigativa si muove la Procura FIGC. In serata, cala il silenzio sulla vicenda. I pm perugini fermano infatti l’indagine per violazione del segreto istruttorio.

 

27 settembre. Le indagini ripartono, il 28 è in programma un nuovo vertice investigativo alla Procura di Perugia per programmare e proseguire. Non ne vengono resi pubblici gli esiti, fino al comunicato di oggi che riapre un’indagine decisamente delicata.

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TMW - Caso Suarez, le tappe dell'indagine della Procura di Perugia sull'esame farsa

di Napoli Magazine

04/12/2024 - 13:56

Il 17 settembre l’esame di Luis Suarez per ottenere il certificato B1 di italiano presso l’Università per Stranieri di Perugia. Un test rivelatosi una farsa, nella cui organizzazione si imbatte, quasi per caso, la procura di Perugia. Ecco le tappe dell’inchiesta.

 

22 settembre La Procura di Perugia emette un comunicato: “Durante le indagini delegate di dal febbraio 2020 al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, per fatti diversi e maturati nel contesto dell'Università per Stranieri, sono emerse irregolarità nella prova di certificazione della lingua italiana, svolta il 17 settembre scorso dal calciatore uruguayano Luis Alberto Suarez Diaz, necessaria all'ottenimento della cittadinanza italiana”. Le ipotesi di reato sono quelle di falso ideologico e rivelazione dei segreti d’ufficio. L’Università per Stranieri di Perugia risponde a tono: "In relazione agli accertamenti - si legge nel comunicato diramato - in corso l'Università per Stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l'esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso”. Parla anche Raffale Cantone, il pm che guida le indagini e che ipotizza che la prova sia stata concordata: "Non mi faccia dire cose che non posso dire - spiega a Radio Capital -la situazione è quella scritta nel comunicato. Il sequestro di questa mattina arriva al termine di indagini in corso da tempo e che casualmente hanno incrociato la vicenda di Suarez”. L’uruguaiano, comunque, non è indagato, così come nessun esponente della Juventus.

 

23 settembre. La società bianconera fa filtrare la sua versione delle cose: la Juventus non ha organizzato l’esame d'italiano né il viaggio a Perugia di Luis Suarez. Intanto la Procura delle Federcalcio, guidata da Giuseppe Chiné, apre un'inchiesta. I dipendenti dell’Università perugina indagati sono cinque, ma la Procura mira anche a capire il ruolo degli intermediari. Restano fuori sia Suarez che i vertici Juve, pur citati in ballo dalle intercettazioni che filtrano sui quotidiani. I bianconeri non diramano un comunicato e l’avvocato Maria Turco, legale della Juventus, spiega di aver soltanto messo in contatto l’ateneo con i vertici della società piemontese. Tra i reati contestati alla rettrice dell’ateneo spunta anche quello di concorso in corruzione.

 

24 settembre. Suarez nel frattempo si trasferisce all’Atlético Madrid. Nelle intercettazioni spunta il nome di Fabio Paratici, citato soltanto in maniera generica e che peraltro risulta essere uno dei dirigenti della Juve meno convinti della fattibilità dell’affare.

 

25 settembre. La Verità rivela come il primo a mettersi in contatto con l’università sarebbe Federico Cherubini, bracco destro dello stesso Paratici. La Procura punta a sentire i protagonisti della vicenda, in tarda mattinata i legali bianconeri incontrano gli inquirenti. Sulla stessa linea investigativa si muove la Procura FIGC. In serata, cala il silenzio sulla vicenda. I pm perugini fermano infatti l’indagine per violazione del segreto istruttorio.

 

27 settembre. Le indagini ripartono, il 28 è in programma un nuovo vertice investigativo alla Procura di Perugia per programmare e proseguire. Non ne vengono resi pubblici gli esiti, fino al comunicato di oggi che riapre un’indagine decisamente delicata.

Fonte: Tuttomercatoweb.com