Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino in cui ha parlato dello Scudetto: "Sì, c'è il Napoli ma anche l'Atalanta che per certi versi mi ricorda il Verona dei miracoli. Ma tutto dipende dal disegno strategico con cui i club in lotta per il titolo affronteranno la sessione di gennaio del mercato. Mai come questa volta, è lì che si vince o si perde il prossimo scudetto. Anche perché la lotta al vertice sarà più accanita, con un margine ristretto a livello di punti rispetto all'anno scorso. Io la ricordo l’estate del 1986, quando alcuni commentatori avevano ribattezzato il mio mercato come un mercato da serie B perché avevo preso solo Carnevale e De Napoli... alla fine di quel campionato abbiamo conquistato a Napoli il primo storico scudetto. Non mi sorprende che la serie A premi queste società: sono quelle che hanno i bilanci in ordine, i conti sistemati, le strategie collaudate e sempre precise sul mercato, non fanno mai passi più lunghi della propria gamba. Ed è ovvio che il calcio poi dia merito a queste realtà. Ci sono, poi, presidenti alle spalle che hanno passione, sì, ma anche competenza. Il Napoli ha portato a termine un’ottima campagna acquisti e Spalletti gestisce almeglio le risorse tecniche a propria disposizione. È una serie A sempre di passaggio per i campioni come Kvara o Kim? Non sarei così categorico. Nel senso, è evidente che la Premier ha una forza economica che noi qui non possiamo fronteggiare, ma alla fine sono gli intermediari che popolano questo mondo che decidono il destino dei calciatori. Non a caso, questa è stata l’estate dei tanti che sono andati a giocare in Turchia".
di Napoli Magazine
20/09/2022 - 09:25
Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino in cui ha parlato dello Scudetto: "Sì, c'è il Napoli ma anche l'Atalanta che per certi versi mi ricorda il Verona dei miracoli. Ma tutto dipende dal disegno strategico con cui i club in lotta per il titolo affronteranno la sessione di gennaio del mercato. Mai come questa volta, è lì che si vince o si perde il prossimo scudetto. Anche perché la lotta al vertice sarà più accanita, con un margine ristretto a livello di punti rispetto all'anno scorso. Io la ricordo l’estate del 1986, quando alcuni commentatori avevano ribattezzato il mio mercato come un mercato da serie B perché avevo preso solo Carnevale e De Napoli... alla fine di quel campionato abbiamo conquistato a Napoli il primo storico scudetto. Non mi sorprende che la serie A premi queste società: sono quelle che hanno i bilanci in ordine, i conti sistemati, le strategie collaudate e sempre precise sul mercato, non fanno mai passi più lunghi della propria gamba. Ed è ovvio che il calcio poi dia merito a queste realtà. Ci sono, poi, presidenti alle spalle che hanno passione, sì, ma anche competenza. Il Napoli ha portato a termine un’ottima campagna acquisti e Spalletti gestisce almeglio le risorse tecniche a propria disposizione. È una serie A sempre di passaggio per i campioni come Kvara o Kim? Non sarei così categorico. Nel senso, è evidente che la Premier ha una forza economica che noi qui non possiamo fronteggiare, ma alla fine sono gli intermediari che popolano questo mondo che decidono il destino dei calciatori. Non a caso, questa è stata l’estate dei tanti che sono andati a giocare in Turchia".