Daniele Padelli, portiere dell'Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla presentazione della terza maglia del club friulano: "Stiamo vivendo un momento importante, è nato e sta crescendo qualcosa di bello, che ti riempie d’orgoglio ogni volta che vai ad allenarti e scendi in campo, chi gioca e chi no. È speciale”.
Padelli vestiva bianconero anche durante la striscia dei nove risultati utili consecutivi di Francesco Guidolin: "In entrambe le squadre ci sono grandi giocatori, di qualità, che si mettono a disposizione dei compagni: lottano, recuperano e danno l’esempio a tutto l’ambiente", spiega il numero 20.
Il merito è da dividere tra calciatori e l’allenatore Andrea Sottil: “50-50. Tanti ragazzi sono cresciuti molto a livello di personalità, mentre il mister ci sta dando tanto in termini di grinta, tutti i santi giorni. È il classico martello".
Il lavoro è alla base dei grandi risultati dei bianconeri, perché ogni singolo crede nel progetto: “La realtà è che anche chi non gioca, ad esempio Jajalo e Nestorovski, si allena come dovesse giocare tutte le partite. E questo alza il livello della prestazione la domenica, perché giochi come ti alleni”.
Un leader, Padelli, che riconosce i suoi oneri e onori: “Io so quale è il mio ruolo dentro lo spogliatoio, e cerco di portare la mia esperienza passata, di squadre che hanno vinto, che sono retrocesse, gruppi sani e meno sani. Cerco di aiutare la squadra sotto tutti i punti di vista. Questo non vuol dire che dica sempre le cose giuste, ogni tanto dico delle sciocchezze, ma sempre per il meglio della squadra”.
Un parere anche sul suo comprimario, Marco Silvestri: “Penso che Silvestri sia uno dei portieri più sottovalutati del campionato, perché è costante, è forte, è determinante, anche ieri. Quando deve fare una parata, la fa. Non ha sbagliato una partita. Non capisco perché non venga considerato per la Nazionale".
Padelli ha parlato della politica societaria: "Si punta su profili giovani e a questi ragazzi va dato il tempo di capire il campionato italiano. Quest’anno è stato fatto un grande lavoro, sono stati acquistati ragazzi pronti subito. Il livello è alto, non ci si può nascondere. La squadra è forte, e se continua ad avere questa abnegazione, questa fame di andare ovunque a imporre il proprio credo, ci si può divertire ovunque. In uno spogliatoio sano ci deve essere competizione, ma rispettosa. Se Marco para e fa bene, io sono il primo ad andarlo ad abbracciare, e so che lo farebbe lui. È questo lo spirito che si crea. Prima del calciatore viene l’uomo, e non puoi essere un grande calciatore se sei una persona invidiosa. Nello spogliatoio vieni percepito per quello che sei. Da noi sono tutte ottime persone, degli uomini veri, e lo dimostrano sul campo. In pochi potrebbero competere con Marco in questo momento, gioca ad alto livello da due campionati”.
di Napoli Magazine
19/10/2022 - 00:08
Daniele Padelli, portiere dell'Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla presentazione della terza maglia del club friulano: "Stiamo vivendo un momento importante, è nato e sta crescendo qualcosa di bello, che ti riempie d’orgoglio ogni volta che vai ad allenarti e scendi in campo, chi gioca e chi no. È speciale”.
Padelli vestiva bianconero anche durante la striscia dei nove risultati utili consecutivi di Francesco Guidolin: "In entrambe le squadre ci sono grandi giocatori, di qualità, che si mettono a disposizione dei compagni: lottano, recuperano e danno l’esempio a tutto l’ambiente", spiega il numero 20.
Il merito è da dividere tra calciatori e l’allenatore Andrea Sottil: “50-50. Tanti ragazzi sono cresciuti molto a livello di personalità, mentre il mister ci sta dando tanto in termini di grinta, tutti i santi giorni. È il classico martello".
Il lavoro è alla base dei grandi risultati dei bianconeri, perché ogni singolo crede nel progetto: “La realtà è che anche chi non gioca, ad esempio Jajalo e Nestorovski, si allena come dovesse giocare tutte le partite. E questo alza il livello della prestazione la domenica, perché giochi come ti alleni”.
Un leader, Padelli, che riconosce i suoi oneri e onori: “Io so quale è il mio ruolo dentro lo spogliatoio, e cerco di portare la mia esperienza passata, di squadre che hanno vinto, che sono retrocesse, gruppi sani e meno sani. Cerco di aiutare la squadra sotto tutti i punti di vista. Questo non vuol dire che dica sempre le cose giuste, ogni tanto dico delle sciocchezze, ma sempre per il meglio della squadra”.
Un parere anche sul suo comprimario, Marco Silvestri: “Penso che Silvestri sia uno dei portieri più sottovalutati del campionato, perché è costante, è forte, è determinante, anche ieri. Quando deve fare una parata, la fa. Non ha sbagliato una partita. Non capisco perché non venga considerato per la Nazionale".
Padelli ha parlato della politica societaria: "Si punta su profili giovani e a questi ragazzi va dato il tempo di capire il campionato italiano. Quest’anno è stato fatto un grande lavoro, sono stati acquistati ragazzi pronti subito. Il livello è alto, non ci si può nascondere. La squadra è forte, e se continua ad avere questa abnegazione, questa fame di andare ovunque a imporre il proprio credo, ci si può divertire ovunque. In uno spogliatoio sano ci deve essere competizione, ma rispettosa. Se Marco para e fa bene, io sono il primo ad andarlo ad abbracciare, e so che lo farebbe lui. È questo lo spirito che si crea. Prima del calciatore viene l’uomo, e non puoi essere un grande calciatore se sei una persona invidiosa. Nello spogliatoio vieni percepito per quello che sei. Da noi sono tutte ottime persone, degli uomini veri, e lo dimostrano sul campo. In pochi potrebbero competere con Marco in questo momento, gioca ad alto livello da due campionati”.