Cultura & Gossip
A NAPOLI - L'Italian Institute for the Future festeggia 10 anni con il convegno “Futuri (im)possibili”
21.09.2023 15:56 di Napoli Magazine

Si apre giovedì 28 settembre con un evento aperto al pubblico presso il MAMT- Museo della Pace di Napoli il convegno nazionale di futures studies “Futuri (im)possibili”, organizzato dall’Italian Institute for the Future per celebrare i suoi primi 10 anni di attività. 


Il think-tank fondato nel 2013 a Napoli ha contribuito nel corso di questi anni a diffondere in Italia la conoscenza degli studi sul futuro, la consapevolezza delle grandi sfide di lungo termine, l’indagine dei megatrend globali, l’applicazione dei metodi della previsione sociale (foresight) e dell’anticipazione, e l’approfondimento sulle tecnologie emergenti. Numerose le attività condotte in questi dieci anni: in ambito editoriale, la rivista scientifica “Futuri”, pubblicazioni come la Guida ai megatrend globali e i report annuali Emerging long-term megatrends, a cui si aggiunge da quest’anno il Rapporto Italia 2032, oltre a traduzioni dall’inglese, tra cui l’ultima edizione dello Stato del futuro del Millennium Project e i testi introduttivi ai futures studies di Jennifer Gidley ed Eleonora Barbieri Masini, presidenti della World Futures Studies Federation, di cui IIF è membro istituzionale per l’Italia. Ma anche grandi progetti, realizzati in ambito europeo – Youth Committee for the Future, una simulazione di una commissione europarlamentare sul futuro, e T.A.K.E. PART, sugli strumenti di democrazia digitale – e locale, come Napoli Foresight Center, un progetto per rafforzare la capacità di anticipazione nella città di Napoli finanziato nell’ambito del PON Metro 2014-2020, e che ha visto la realizzazione di un digital twin di un’area della periferia orientale oggetto di riconversione urbanistica. A ciò si aggiunge Digital Twin Farm, un ambizioso progetto di formazione rivolto a giovani NEET della Campania e finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale in partenza in questi giorni, con l’obiettivo di formare nuove figure professionali di VR Developer al supporto dell’industria 4.0. Sul piano della ricerca, IIF sta portando avanti il progetto Foresight Monitor, per lo sviluppo di un framework per il monitoraggio continuativo dei megatrend globale e la rilevazione di fenomeni emergenti, con l’obiettivo di rafforzare la previsione strategica in ambito corporate, grazie anche al contributo di un finanziamento della Prince Mohammad Bin Fahd University e di importanti società private.


Le attività di IIF sono portate avanti anche da due centri specialistici, il Center for Near Space sul futuro umano nello spazio, e il Center for European Futures, sui futuri delle politiche in Europa, a cui si affiancano due hub tematici, il Between Science&Society Hub sui rapporti scienza-società e lo Speculative Design Hub, che applica metodi di design fiction in progetti di immaginazione del futuro. Tra i progetti realizzati dai centri tematici in questi anni spiccano i concept di SpaceHub e LunaFab: un’innovativa stazione spaziale in orbita terrestre, la prima, e una base abitata sulla Luna, la seconda, elaborati dal gruppo di lavoro OrbiTecture, composto da ingegneri aerospaziali, architetti, designer, botanici, psicologi e che si avvale della prestigiosa consulenza dello Studio Pica Ciamarra Associati. Alla base c’è l’idea, analizzata in White Paper e discussa in consessi internazionali come quelli della Moon Village Association, della Città Cislunare, un possibile scenario di abitabilità dello spazio vicino nella seconda metà del secolo. Mentre il Between Science&Society Hub ha proprio in questi giorni portato a termine il progetto biennale “Pandemie & Infodemie: un manuale per il futuro”, realizzato grazie a un contributo della CEI-Pastorale per la Salute, che indaga le lezioni apprese dalla pandemia per anticipare le prossime emergenze sistemiche globali e migliorare la comunicazione scientifica in contesto di crisi.


“Dieci anni fa abbiamo fondato l’Italian Institute for the Future per riempire un vuoto, a causa dell’assenza di organizzazioni e istituti che in Italia si occupassero di scenari futuri in modo scientifico”, spiega il presidente e co-fondatore di IIF, Roberto Paura. “Oggi possiamo dire che la sfida è stata vinta, non solo per la crescita di cui ha goduto IIF in questi anni, ma per il contributo determinante allo sviluppo di un ecosistema del futuro in Italia, tra cui la nascita di Futura Network all’interno dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, l’Associazione dei Futuristi Italiani che promuove il riconoscimento della figura del futurista professionista, Forwardto che lavora sugli stessi temi su Torino. E poi la forte collaborazione con il nodo italiano del Millennium Project, la nascita nell’ambito della Società Italiana di Statistica di un gruppo dedicato agli strumenti di previsione (FutureSIS) e di un gruppo di lavoro analogo in seno all’Associazione Italiana sulla Qualità della Vita (AIQUAV), oltre a collaborazioni con l’Associazione Italiana di Sociologia, costituiscono evidenza dell’impatto del lavoro fatto in questi anni nel contesto nazionale”. 


Il convegno “Futuri (im)possibili” che si apre a Napoli il 28 settembre e che proseguirà con due giorni di lavori a Villa Capodimonte (con interventi di oltre 50 relatori e relatrici da tutta Italia) è stato pensato per rimarcare la difficoltà a immaginare futuri diversi da quelli strettamente legati al presente e l’esigenza conseguente di ampliare i nostri orizzonti includendo sempre più le componenti della possibilità, dell’utopia, della speranza, dell’immaginazione per progettare futuri nuovi, solo apparentemente impossibili. L’evento del 28 settembre, a ingresso libero, vedrà tre diversi momenti di riflessione sul futuro: una tavola rotonda sui futuri (im)possibili del Sud, a partire dalla presentazione dei risultati del progetto Napoli Foresight Center, con una discussione a cui prenderanno parte il CEO di Graded Vito Grassi, già presidente dell’Unione Industriali di Napoli, e il presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, Luigi Carrino; l’apertura della capsula del tempo con i messaggi lasciati dai cittadini nel 2013 e custodita per dieci anni dalla filiale napoletana di Banca Etica, con l’invito ai partecipanti a lasciare la propria “cartolina per il futuro” per il 2033; e la tavola rotonda “Futuri (im)possibili: vivere al margine del caos”, che rifletterà sugli scenari dell’accelerazione tecnologica e sociale, le crescenti disuguaglianze globali e le possibili utopie del domani con tre ospiti:
- Marcello Ienca, direttore del Centro per l’Etica dei sistemi intelligenti alla École Polytechnique Fédérale de Lausanne, autore del libro “Intelligenza². Per un’unione di intelligenza naturale e artificiale” (2019, Rosenberg & Sellier), esperto incaricato dalla Commissione Ad Hoc per l’Intelligenza Artificiale del Consiglio d’Europa e membro del Gruppo Direttivo su Neurotecnologie e Società dell’OCSE.


- Priscilla De Pace, studiosa di Environmental Humanities, content manager e autrice per diverse testate italiane, tra cui “Il Tascabile”, “Lucy – Sulla Cultura”, “Link Idee per la tv” e la newsletter “Una goccia” in cui raccoglie essay personali su tecnologia, nuovi media e società.


- Raffaele Alberto Ventura, filosofo di formazione, autore di “Teoria della classe disagiata” (2017, minimum fax), definito uno dei libri-simbolo degli ultimi vent’anni, a cui ha fatto seguito “La guerra di tutti: Populismo, terrore e crisi della società liberale” (2019, minimum fax) e “Radical choc” (2020, Einaudi), collaboratore del Groupe d’études géopolitiques e della rivista Esprit a Parigi.


A seguire, rinfresco e brindisi per festeggiare il decennale: durante la serata, sarà possibile sperimentare anche NaOasi, il digital twin della futura piazza a mare ecosostenibile di Napoli Est realizzata da IIF nell’ambito del progetto Napoli Foresight Center.
 

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A NAPOLI - L'Italian Institute for the Future festeggia 10 anni con il convegno “Futuri (im)possibili”

di Napoli Magazine

21/09/2023 - 15:56

Si apre giovedì 28 settembre con un evento aperto al pubblico presso il MAMT- Museo della Pace di Napoli il convegno nazionale di futures studies “Futuri (im)possibili”, organizzato dall’Italian Institute for the Future per celebrare i suoi primi 10 anni di attività. 


Il think-tank fondato nel 2013 a Napoli ha contribuito nel corso di questi anni a diffondere in Italia la conoscenza degli studi sul futuro, la consapevolezza delle grandi sfide di lungo termine, l’indagine dei megatrend globali, l’applicazione dei metodi della previsione sociale (foresight) e dell’anticipazione, e l’approfondimento sulle tecnologie emergenti. Numerose le attività condotte in questi dieci anni: in ambito editoriale, la rivista scientifica “Futuri”, pubblicazioni come la Guida ai megatrend globali e i report annuali Emerging long-term megatrends, a cui si aggiunge da quest’anno il Rapporto Italia 2032, oltre a traduzioni dall’inglese, tra cui l’ultima edizione dello Stato del futuro del Millennium Project e i testi introduttivi ai futures studies di Jennifer Gidley ed Eleonora Barbieri Masini, presidenti della World Futures Studies Federation, di cui IIF è membro istituzionale per l’Italia. Ma anche grandi progetti, realizzati in ambito europeo – Youth Committee for the Future, una simulazione di una commissione europarlamentare sul futuro, e T.A.K.E. PART, sugli strumenti di democrazia digitale – e locale, come Napoli Foresight Center, un progetto per rafforzare la capacità di anticipazione nella città di Napoli finanziato nell’ambito del PON Metro 2014-2020, e che ha visto la realizzazione di un digital twin di un’area della periferia orientale oggetto di riconversione urbanistica. A ciò si aggiunge Digital Twin Farm, un ambizioso progetto di formazione rivolto a giovani NEET della Campania e finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale in partenza in questi giorni, con l’obiettivo di formare nuove figure professionali di VR Developer al supporto dell’industria 4.0. Sul piano della ricerca, IIF sta portando avanti il progetto Foresight Monitor, per lo sviluppo di un framework per il monitoraggio continuativo dei megatrend globale e la rilevazione di fenomeni emergenti, con l’obiettivo di rafforzare la previsione strategica in ambito corporate, grazie anche al contributo di un finanziamento della Prince Mohammad Bin Fahd University e di importanti società private.


Le attività di IIF sono portate avanti anche da due centri specialistici, il Center for Near Space sul futuro umano nello spazio, e il Center for European Futures, sui futuri delle politiche in Europa, a cui si affiancano due hub tematici, il Between Science&Society Hub sui rapporti scienza-società e lo Speculative Design Hub, che applica metodi di design fiction in progetti di immaginazione del futuro. Tra i progetti realizzati dai centri tematici in questi anni spiccano i concept di SpaceHub e LunaFab: un’innovativa stazione spaziale in orbita terrestre, la prima, e una base abitata sulla Luna, la seconda, elaborati dal gruppo di lavoro OrbiTecture, composto da ingegneri aerospaziali, architetti, designer, botanici, psicologi e che si avvale della prestigiosa consulenza dello Studio Pica Ciamarra Associati. Alla base c’è l’idea, analizzata in White Paper e discussa in consessi internazionali come quelli della Moon Village Association, della Città Cislunare, un possibile scenario di abitabilità dello spazio vicino nella seconda metà del secolo. Mentre il Between Science&Society Hub ha proprio in questi giorni portato a termine il progetto biennale “Pandemie & Infodemie: un manuale per il futuro”, realizzato grazie a un contributo della CEI-Pastorale per la Salute, che indaga le lezioni apprese dalla pandemia per anticipare le prossime emergenze sistemiche globali e migliorare la comunicazione scientifica in contesto di crisi.


“Dieci anni fa abbiamo fondato l’Italian Institute for the Future per riempire un vuoto, a causa dell’assenza di organizzazioni e istituti che in Italia si occupassero di scenari futuri in modo scientifico”, spiega il presidente e co-fondatore di IIF, Roberto Paura. “Oggi possiamo dire che la sfida è stata vinta, non solo per la crescita di cui ha goduto IIF in questi anni, ma per il contributo determinante allo sviluppo di un ecosistema del futuro in Italia, tra cui la nascita di Futura Network all’interno dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, l’Associazione dei Futuristi Italiani che promuove il riconoscimento della figura del futurista professionista, Forwardto che lavora sugli stessi temi su Torino. E poi la forte collaborazione con il nodo italiano del Millennium Project, la nascita nell’ambito della Società Italiana di Statistica di un gruppo dedicato agli strumenti di previsione (FutureSIS) e di un gruppo di lavoro analogo in seno all’Associazione Italiana sulla Qualità della Vita (AIQUAV), oltre a collaborazioni con l’Associazione Italiana di Sociologia, costituiscono evidenza dell’impatto del lavoro fatto in questi anni nel contesto nazionale”. 


Il convegno “Futuri (im)possibili” che si apre a Napoli il 28 settembre e che proseguirà con due giorni di lavori a Villa Capodimonte (con interventi di oltre 50 relatori e relatrici da tutta Italia) è stato pensato per rimarcare la difficoltà a immaginare futuri diversi da quelli strettamente legati al presente e l’esigenza conseguente di ampliare i nostri orizzonti includendo sempre più le componenti della possibilità, dell’utopia, della speranza, dell’immaginazione per progettare futuri nuovi, solo apparentemente impossibili. L’evento del 28 settembre, a ingresso libero, vedrà tre diversi momenti di riflessione sul futuro: una tavola rotonda sui futuri (im)possibili del Sud, a partire dalla presentazione dei risultati del progetto Napoli Foresight Center, con una discussione a cui prenderanno parte il CEO di Graded Vito Grassi, già presidente dell’Unione Industriali di Napoli, e il presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, Luigi Carrino; l’apertura della capsula del tempo con i messaggi lasciati dai cittadini nel 2013 e custodita per dieci anni dalla filiale napoletana di Banca Etica, con l’invito ai partecipanti a lasciare la propria “cartolina per il futuro” per il 2033; e la tavola rotonda “Futuri (im)possibili: vivere al margine del caos”, che rifletterà sugli scenari dell’accelerazione tecnologica e sociale, le crescenti disuguaglianze globali e le possibili utopie del domani con tre ospiti:
- Marcello Ienca, direttore del Centro per l’Etica dei sistemi intelligenti alla École Polytechnique Fédérale de Lausanne, autore del libro “Intelligenza². Per un’unione di intelligenza naturale e artificiale” (2019, Rosenberg & Sellier), esperto incaricato dalla Commissione Ad Hoc per l’Intelligenza Artificiale del Consiglio d’Europa e membro del Gruppo Direttivo su Neurotecnologie e Società dell’OCSE.


- Priscilla De Pace, studiosa di Environmental Humanities, content manager e autrice per diverse testate italiane, tra cui “Il Tascabile”, “Lucy – Sulla Cultura”, “Link Idee per la tv” e la newsletter “Una goccia” in cui raccoglie essay personali su tecnologia, nuovi media e società.


- Raffaele Alberto Ventura, filosofo di formazione, autore di “Teoria della classe disagiata” (2017, minimum fax), definito uno dei libri-simbolo degli ultimi vent’anni, a cui ha fatto seguito “La guerra di tutti: Populismo, terrore e crisi della società liberale” (2019, minimum fax) e “Radical choc” (2020, Einaudi), collaboratore del Groupe d’études géopolitiques e della rivista Esprit a Parigi.


A seguire, rinfresco e brindisi per festeggiare il decennale: durante la serata, sarà possibile sperimentare anche NaOasi, il digital twin della futura piazza a mare ecosostenibile di Napoli Est realizzata da IIF nell’ambito del progetto Napoli Foresight Center.