Cultura & Gossip
A NAPOLI - "Prova Generale", una proiezione pubblica sul palazzo in cui visse Leopardi firmata da Eugenio Giliberti
11.06.2021 11:39 di Napoli Magazine

Una grande proiezione pubblica sulla facciata del palazzo in cui visse Giacomo Leopardi negli ultimi due anni della sua vita: appuntamento martedì 15 giugno, dalle ore 21.00, a Via Santa Teresa degli Scalzi - angolo via Stella con Prova Generale, l’installazione video di Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante, firmata da Eugenio Giliberti, dedicata alla città di Napoli e al grande poeta di Recanati. 

 

Il progetto è sostenuto da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / museo Madre, Fondazione Morra, Intragallery / Associazione Culturale Intraprendere e Dafna Gallery, con Direzione Regionale Musei Campania, Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III, Comune di Napoli - Terza Municipalità, Diarc - Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Accademia di Belle Arti di Napoli, ACEN - Associazione Costruttori Edili Napoli, Associazione Friends of Naples. Sponsor tecnici KontroLab e D’Uva Firenze, partner esecutivo Il Cerchio e le Gocce. 

 

Dalle ore 21.00 saranno spenti alcuni lampioni dell’illuminazione pubblica e per qualche secondo sulla zona calerà il buio. Poi, sulla facciata del palazzo, comparirà in lenta progressione la proiezione luminosa del manoscritto “I nuovi credenti”, canto satirico e “toponomastico” composto da Leopardi durante il soggiorno nella casa di vico Pero. L’installazione luminosa anticipa virtualmente la realizzazione fisica del grande wall painting che trasformerà il palazzo, dopo il necessario restauro delle facciate, in una forte ed efficace testimonianza della storia ingiustamente trascurata del luogo, epicentro di una delle più rilevanti trasformazioni urbanistiche della città di Napoli, dove Giacomo Leopardi terminò i suoi giorni il 14 giugno 1837.

 

Questo passaggio del Progetto di Artista Abitante è sottolineato dall’avvio dell’attività di un gruppo di urbanisti dei dipartimenti di Architettura della Federico II e della Luigi Vanvitelli, che affronteranno con gli abitanti la possibilità di disegnare un futuro per il “vicolo paese”, l’area compresa tra Via Santa Teresa degli Scalzi, Vico Pero, Vico Noce e Vico Cimitile.

 

Le prime fasi del progetto hanno visto il coinvolgimento del quartiere, che ha partecipato al Censimento Leopardi. Tra gli abitanti coinvolti sono stati individuati alcuni stakeholder che avranno un ruolo attivo nella costruzione di quello che sarà il catalogo / libro di famiglia al cui interno saranno pubblicate le testimonianze raccolte e un complesso studio sui cambiamenti urbanistici che hanno modificato l’aspetto e la vita dell’area nel corso del XIX secolo.


Interviste ai residenti, ai rappresentanti delle istituzioni culturali e ai partner coinvolti arricchiranno anche un film documentario, in cui saranno registrate tutte le fasi di Progetto di Artista Abitante.

 

Nel giorno dell’anniversario della morte di Leopardi, lunedì 14 giugno, alle ore 18.00, presso Villa delle Ginestre, si terrà la presentazione del libro di Fabienne Cacciapuoti “L'Infinito e la Ginestra. Leopardi tra disincanto e illusione” (Donzelli Editore, 2021). Nella stessa occasione, avrà luogo la cerimonia di stipula di un protocollo d’intesa tra l’Ente Ville Vesuviane e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, e seguirà la presentazione del progetto ideato da Eugenio Giliberti.

 

Biografia Eugenio Giliberti

 

Eugenio Giliberti (Napoli 1954) esordisce negli anni ’80 animando il gruppo di giovani artisti napoletani Evacuare Napoli – 1985). Con le prime superfici monocrome (tra cui Lenti 1987 1992, già nel Museo del ‘900 Napoli) mette a punto i fondamenti della sua poetica il cui primo segmento culmina con la grande opera denominata “seicentottantamilaquattrocento quadratini colorati” (galleria ThE, Napoli- 1996); Seguono: gli “oggetti platonici” (in “la scultura italiana del XXI secolo”, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010).


Nel 2006, trasferisce il suo studio a Rotondi (Masseria Varco) dove la sua ricerca trova un particolare impulso dall’osservazione della realtà culturale e ambientale del piccolo mondo che lo circonda. Ne scaturisce una nuova serie di lavori, presentati nelle mostre personali a lui dedicate dalla Galleria Giacomo Guidi di Roma (2008 -Working Class; 2010 - Il senso di Walden,).


Nell’antologica “ho le mani impegnate sto pensando”, (Genazzano, Castello Colonna 2013), espone per la prima volta opere appartenenti al ciclo “Data Base”, dedicato all’antico meleto nel quale è ubicato il suo studio (poi in “rendez – vous des amis” - Fondazione Burri, Palazzo Albizzini 2015). Nel 2014 lancia Orto Civile, progetto di arte partecipata focalizzato intorno ai rapporti tra cura della terra e alimentazione, città e campagna, tradizione “moderna” e “riscoperte innovative”, che ha coinvolto più di 60 famiglie napoletane. Nel 2017 l’opera Cerimoniale è esposta nella collezione del Madre.


Attualmente è impegnato a Napoli nella realizzazione della complessa opera di arte pubblica “Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante”. Ultima sua personale “l’albero di Pitlo” (Intragallery – Napoli 2020).

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A NAPOLI - "Prova Generale", una proiezione pubblica sul palazzo in cui visse Leopardi firmata da Eugenio Giliberti

di Napoli Magazine

11/06/2024 - 11:39

Una grande proiezione pubblica sulla facciata del palazzo in cui visse Giacomo Leopardi negli ultimi due anni della sua vita: appuntamento martedì 15 giugno, dalle ore 21.00, a Via Santa Teresa degli Scalzi - angolo via Stella con Prova Generale, l’installazione video di Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante, firmata da Eugenio Giliberti, dedicata alla città di Napoli e al grande poeta di Recanati. 

 

Il progetto è sostenuto da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / museo Madre, Fondazione Morra, Intragallery / Associazione Culturale Intraprendere e Dafna Gallery, con Direzione Regionale Musei Campania, Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, Biblioteca Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III, Comune di Napoli - Terza Municipalità, Diarc - Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Accademia di Belle Arti di Napoli, ACEN - Associazione Costruttori Edili Napoli, Associazione Friends of Naples. Sponsor tecnici KontroLab e D’Uva Firenze, partner esecutivo Il Cerchio e le Gocce. 

 

Dalle ore 21.00 saranno spenti alcuni lampioni dell’illuminazione pubblica e per qualche secondo sulla zona calerà il buio. Poi, sulla facciata del palazzo, comparirà in lenta progressione la proiezione luminosa del manoscritto “I nuovi credenti”, canto satirico e “toponomastico” composto da Leopardi durante il soggiorno nella casa di vico Pero. L’installazione luminosa anticipa virtualmente la realizzazione fisica del grande wall painting che trasformerà il palazzo, dopo il necessario restauro delle facciate, in una forte ed efficace testimonianza della storia ingiustamente trascurata del luogo, epicentro di una delle più rilevanti trasformazioni urbanistiche della città di Napoli, dove Giacomo Leopardi terminò i suoi giorni il 14 giugno 1837.

 

Questo passaggio del Progetto di Artista Abitante è sottolineato dall’avvio dell’attività di un gruppo di urbanisti dei dipartimenti di Architettura della Federico II e della Luigi Vanvitelli, che affronteranno con gli abitanti la possibilità di disegnare un futuro per il “vicolo paese”, l’area compresa tra Via Santa Teresa degli Scalzi, Vico Pero, Vico Noce e Vico Cimitile.

 

Le prime fasi del progetto hanno visto il coinvolgimento del quartiere, che ha partecipato al Censimento Leopardi. Tra gli abitanti coinvolti sono stati individuati alcuni stakeholder che avranno un ruolo attivo nella costruzione di quello che sarà il catalogo / libro di famiglia al cui interno saranno pubblicate le testimonianze raccolte e un complesso studio sui cambiamenti urbanistici che hanno modificato l’aspetto e la vita dell’area nel corso del XIX secolo.


Interviste ai residenti, ai rappresentanti delle istituzioni culturali e ai partner coinvolti arricchiranno anche un film documentario, in cui saranno registrate tutte le fasi di Progetto di Artista Abitante.

 

Nel giorno dell’anniversario della morte di Leopardi, lunedì 14 giugno, alle ore 18.00, presso Villa delle Ginestre, si terrà la presentazione del libro di Fabienne Cacciapuoti “L'Infinito e la Ginestra. Leopardi tra disincanto e illusione” (Donzelli Editore, 2021). Nella stessa occasione, avrà luogo la cerimonia di stipula di un protocollo d’intesa tra l’Ente Ville Vesuviane e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, e seguirà la presentazione del progetto ideato da Eugenio Giliberti.

 

Biografia Eugenio Giliberti

 

Eugenio Giliberti (Napoli 1954) esordisce negli anni ’80 animando il gruppo di giovani artisti napoletani Evacuare Napoli – 1985). Con le prime superfici monocrome (tra cui Lenti 1987 1992, già nel Museo del ‘900 Napoli) mette a punto i fondamenti della sua poetica il cui primo segmento culmina con la grande opera denominata “seicentottantamilaquattrocento quadratini colorati” (galleria ThE, Napoli- 1996); Seguono: gli “oggetti platonici” (in “la scultura italiana del XXI secolo”, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2010).


Nel 2006, trasferisce il suo studio a Rotondi (Masseria Varco) dove la sua ricerca trova un particolare impulso dall’osservazione della realtà culturale e ambientale del piccolo mondo che lo circonda. Ne scaturisce una nuova serie di lavori, presentati nelle mostre personali a lui dedicate dalla Galleria Giacomo Guidi di Roma (2008 -Working Class; 2010 - Il senso di Walden,).


Nell’antologica “ho le mani impegnate sto pensando”, (Genazzano, Castello Colonna 2013), espone per la prima volta opere appartenenti al ciclo “Data Base”, dedicato all’antico meleto nel quale è ubicato il suo studio (poi in “rendez – vous des amis” - Fondazione Burri, Palazzo Albizzini 2015). Nel 2014 lancia Orto Civile, progetto di arte partecipata focalizzato intorno ai rapporti tra cura della terra e alimentazione, città e campagna, tradizione “moderna” e “riscoperte innovative”, che ha coinvolto più di 60 famiglie napoletane. Nel 2017 l’opera Cerimoniale è esposta nella collezione del Madre.


Attualmente è impegnato a Napoli nella realizzazione della complessa opera di arte pubblica “Voi siete qui / vico Pero / Giacomo Leopardi / Progetto di Artista Abitante”. Ultima sua personale “l’albero di Pitlo” (Intragallery – Napoli 2020).