Cultura & Gossip
CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - Il volto di Otello, il Purgatorio di Perrella e Il corpo del tempo in programma l'8 luglio
06.07.2025 12:12 di Napoli Magazine
Il mostro che è dentro di noi e la dimensione temporale delle nostre esistenze. Sono questi i temi centrali della ventiseiesima giornata del Campania Teatro Festival. L’opera immortale di William Shakespeare oggi più che mai è in grado di raccontarci una discesa negli inferi, un percorso nell’ignoto dell’animo umano, un lento processo di avvicinamento dell'individuo alla mostruosità che è dentro di lui. Gina Merulla, la regista de “Il volto di Otello”, parte da questa riflessione ed esplora, nello spettacolo in programma l’8 luglio alle 21 al Mercadante, tutte le possibili declinazioni di un capolavoro teatrale straordinariamente moderno. Anche se ci ripugna l’idea, la verità è che basta davvero poco per far scattare il meccanismo della “mostruosità”: la nostra realtà di essere umani gradualmente si distorce, si trasforma, si dilegua; non siamo più capaci di comprendere il mondo, di leggerne i significati e di vivere al suo interno. Questo accade a Otello, che è sì un “mostro”, ma non più di tutti noi. Desdemona non a caso è qui ridotta a una silhouette, una voce, un’immagine, a volte persino un suono, ma mai una donna, mai una persona. Una negazione del femminile che è drammaticamente attuale nelle cronache dei nostri giorni. Con Mamadou Dioume, famoso attore e collaboratore di Peter Brook, Fabrizio Ferrari, Lorenz Sacchetto, Andrea Vellotti e Marco ChiappiniDurata 60 minuti
 
“Un testo che insegue la possibilità di stare al mondo con decenza. Per farlo a noi umani non resta che accettare la nostra dimensione temporale, il nostro essere di passaggio, la necessità di una contrattazione in continuo movimento dei gesti civili e sentimentali”. Così Silvio Perrella, scrittore e critico letterario, descrive il suo “Purgatorio dei viventi”, opera teatrale diretta da Ettore Nigro e con Anna e Clara Bocchino, in programma alla Sala Assoli l’8 luglio alle 21. Il Purgatorio come regno del tempo, luogo dell’abitare, pronto ad accogliere comunità di umani in dialogo tra loro, mutevole come il mare, dove ogni cosa viene misurata dai confini della prossimità. “E’ per questo – rivela Perrella- che nel “Purgatorio dei viventi” si tesse l’elogio del grigio, un colore che sembrerebbe minore rispetto a cromie più squillanti e perentorie, ma che invece ha nel suo grembo tutta la gamma degli altri colori, perché è per l’appunto una cromia relazionale, l’emblema di chi sa e vuole stringere la mano altrui”. Durata 80 minuti.
 
Ispirato a “Il profumo del tempo” e “La scomparsa dei riti” del filosofo coreano Byung-Chul Han è “Il corpo del tempo” di e con Anna Dego Anna Stante, in programma l’8 luglio alle 22 al teatro Tedér. Due donne, attrici e amiche di lunga data, si ritrovano dopo 30 anni. Equilibriste in borghese sulla soglia incerta del tempo, frantumato e scomposto in tanti attimi presenti. Un tempo che, attraverso la relazione dinamica con il corpo, diventa visibile, ricorda ciò che è presente e ciò che è assente, custodisce la memoria, ma anche la sua perdita. Non è più un concetto astratto, ma è vita, la vita di tutti noi. Un viaggio ironico e poetico, con la prua rivolta alla sacra serietà del gioco. Durata 55 minuti
 
Ai Bipiani di Ponticelli ultima replica alle 21 per “#Foodistribution VIII ∞/La foglia d’oro”, un progetto di Manovalanza a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con la regia di Adriana Follieri.
 
Alle 22.30, infine, al Dopofestival, c’è l’atteso concerto di Emilia Zamuner & Massimo Moriconi. La prenotazione è valida sino ad esaurimento dei posti disponibili al Giardino Romantico del Palazzo Reale. Per essere effettiva, è necessario convertirla in un ticket gratuito la sera dell’evento presso la biglietteria del Campania Teatro Festival a Palazzo Reale.
 
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
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CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - Il volto di Otello, il Purgatorio di Perrella e Il corpo del tempo in programma l'8 luglio

di Napoli Magazine

06/07/2025 - 12:12

Il mostro che è dentro di noi e la dimensione temporale delle nostre esistenze. Sono questi i temi centrali della ventiseiesima giornata del Campania Teatro Festival. L’opera immortale di William Shakespeare oggi più che mai è in grado di raccontarci una discesa negli inferi, un percorso nell’ignoto dell’animo umano, un lento processo di avvicinamento dell'individuo alla mostruosità che è dentro di lui. Gina Merulla, la regista de “Il volto di Otello”, parte da questa riflessione ed esplora, nello spettacolo in programma l’8 luglio alle 21 al Mercadante, tutte le possibili declinazioni di un capolavoro teatrale straordinariamente moderno. Anche se ci ripugna l’idea, la verità è che basta davvero poco per far scattare il meccanismo della “mostruosità”: la nostra realtà di essere umani gradualmente si distorce, si trasforma, si dilegua; non siamo più capaci di comprendere il mondo, di leggerne i significati e di vivere al suo interno. Questo accade a Otello, che è sì un “mostro”, ma non più di tutti noi. Desdemona non a caso è qui ridotta a una silhouette, una voce, un’immagine, a volte persino un suono, ma mai una donna, mai una persona. Una negazione del femminile che è drammaticamente attuale nelle cronache dei nostri giorni. Con Mamadou Dioume, famoso attore e collaboratore di Peter Brook, Fabrizio Ferrari, Lorenz Sacchetto, Andrea Vellotti e Marco ChiappiniDurata 60 minuti
 
“Un testo che insegue la possibilità di stare al mondo con decenza. Per farlo a noi umani non resta che accettare la nostra dimensione temporale, il nostro essere di passaggio, la necessità di una contrattazione in continuo movimento dei gesti civili e sentimentali”. Così Silvio Perrella, scrittore e critico letterario, descrive il suo “Purgatorio dei viventi”, opera teatrale diretta da Ettore Nigro e con Anna e Clara Bocchino, in programma alla Sala Assoli l’8 luglio alle 21. Il Purgatorio come regno del tempo, luogo dell’abitare, pronto ad accogliere comunità di umani in dialogo tra loro, mutevole come il mare, dove ogni cosa viene misurata dai confini della prossimità. “E’ per questo – rivela Perrella- che nel “Purgatorio dei viventi” si tesse l’elogio del grigio, un colore che sembrerebbe minore rispetto a cromie più squillanti e perentorie, ma che invece ha nel suo grembo tutta la gamma degli altri colori, perché è per l’appunto una cromia relazionale, l’emblema di chi sa e vuole stringere la mano altrui”. Durata 80 minuti.
 
Ispirato a “Il profumo del tempo” e “La scomparsa dei riti” del filosofo coreano Byung-Chul Han è “Il corpo del tempo” di e con Anna Dego Anna Stante, in programma l’8 luglio alle 22 al teatro Tedér. Due donne, attrici e amiche di lunga data, si ritrovano dopo 30 anni. Equilibriste in borghese sulla soglia incerta del tempo, frantumato e scomposto in tanti attimi presenti. Un tempo che, attraverso la relazione dinamica con il corpo, diventa visibile, ricorda ciò che è presente e ciò che è assente, custodisce la memoria, ma anche la sua perdita. Non è più un concetto astratto, ma è vita, la vita di tutti noi. Un viaggio ironico e poetico, con la prua rivolta alla sacra serietà del gioco. Durata 55 minuti
 
Ai Bipiani di Ponticelli ultima replica alle 21 per “#Foodistribution VIII ∞/La foglia d’oro”, un progetto di Manovalanza a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con la regia di Adriana Follieri.
 
Alle 22.30, infine, al Dopofestival, c’è l’atteso concerto di Emilia Zamuner & Massimo Moriconi. La prenotazione è valida sino ad esaurimento dei posti disponibili al Giardino Romantico del Palazzo Reale. Per essere effettiva, è necessario convertirla in un ticket gratuito la sera dell’evento presso la biglietteria del Campania Teatro Festival a Palazzo Reale.
 
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.