Molte attività subacquee di monitoraggio o esplorazione dei fondali nel passato richiedevano sforzi umani immensi, spesso infatti gli operatori si ritrovavano a lavorare in condizioni di pressione, luminosità e temperature proibitive, con rischi per la salute umane e con grandi probabilità di insuccessi. Negli ultimi anni però i progressi della robotica hanno portato alla progettazione e alla realizzazione di droni, robot e altri veicoli che vengono utilizzati per compiti da svolgere a diverse profondità. E’ il caso del laboratorio di Robotica dell’ENEA-Casaccia, che da anni progetta e utilizza sia i veicoli nelle operazioni di raccolta dati relativi a caratteristiche idrologiche, chimiche, biologiche e geologiche sia la sensoristica dedicata. In particolare ENEA porterà a Città della Scienza VENUS, un drone sottomarino che è l’elemento base di un sistema a sciame composto da più veicoli cooperanti e coordinati per il controllo dei fondali. Lo sciame utilizza suono e luce per comunicare: il sistema ottico permette di trasmettere una grande quantità di informazioni ma solo in acque molto pulite e a brevi distanze; il sistema acustico ha minori prestazioni ma è utilizzabile in acque ‘sporche’. Il lavoro dello sciame punta alla sorveglianza delle strutture in mare come piattaforme petrolifere, gasdotti e porti, ma anche a provvedere ai soccorsi per la gestione dei flussi migratori in mare, alla salvaguardia della biodiversità sottomarina, al controllo dell’inquinamento e al rilevamento di reperti archeologici. In futuro, la collaborazione già attiva tra Enea e Tor Vergata per gli aspetti di comunicazione, mira a realizzare una vera e propria “autostrada digitale sottomarina”, grazie all’impiego della tecnologia ibrida con il miglioramento del “dialogo” tra robot e lo scambio di informazioni verso la superficie. Oltre a Venus saranno poi esposti TESSA, un dispositivo subacqueo brevettato per l'acquisizione e la registrazione di immagini 3D ad elevata risoluzione utili alla misura metrica di reperti subacquei e il veicolo FALCON, una apparecchiatura teleguidata normalmente utilizzata per le ispezioni subacquee di piattaforme petrolifere, porti, dighe. E’ un occasione unica per conoscere i droni di oggi e per capire, grazie all’intervento del dr. Ramiro dell’Erba, ricercatore ENEA, cosa saranno in grado di fare i robot marini del futuro.
di Napoli Magazine
04/05/2016 - 18:01
Molte attività subacquee di monitoraggio o esplorazione dei fondali nel passato richiedevano sforzi umani immensi, spesso infatti gli operatori si ritrovavano a lavorare in condizioni di pressione, luminosità e temperature proibitive, con rischi per la salute umane e con grandi probabilità di insuccessi. Negli ultimi anni però i progressi della robotica hanno portato alla progettazione e alla realizzazione di droni, robot e altri veicoli che vengono utilizzati per compiti da svolgere a diverse profondità. E’ il caso del laboratorio di Robotica dell’ENEA-Casaccia, che da anni progetta e utilizza sia i veicoli nelle operazioni di raccolta dati relativi a caratteristiche idrologiche, chimiche, biologiche e geologiche sia la sensoristica dedicata. In particolare ENEA porterà a Città della Scienza VENUS, un drone sottomarino che è l’elemento base di un sistema a sciame composto da più veicoli cooperanti e coordinati per il controllo dei fondali. Lo sciame utilizza suono e luce per comunicare: il sistema ottico permette di trasmettere una grande quantità di informazioni ma solo in acque molto pulite e a brevi distanze; il sistema acustico ha minori prestazioni ma è utilizzabile in acque ‘sporche’. Il lavoro dello sciame punta alla sorveglianza delle strutture in mare come piattaforme petrolifere, gasdotti e porti, ma anche a provvedere ai soccorsi per la gestione dei flussi migratori in mare, alla salvaguardia della biodiversità sottomarina, al controllo dell’inquinamento e al rilevamento di reperti archeologici. In futuro, la collaborazione già attiva tra Enea e Tor Vergata per gli aspetti di comunicazione, mira a realizzare una vera e propria “autostrada digitale sottomarina”, grazie all’impiego della tecnologia ibrida con il miglioramento del “dialogo” tra robot e lo scambio di informazioni verso la superficie. Oltre a Venus saranno poi esposti TESSA, un dispositivo subacqueo brevettato per l'acquisizione e la registrazione di immagini 3D ad elevata risoluzione utili alla misura metrica di reperti subacquei e il veicolo FALCON, una apparecchiatura teleguidata normalmente utilizzata per le ispezioni subacquee di piattaforme petrolifere, porti, dighe. E’ un occasione unica per conoscere i droni di oggi e per capire, grazie all’intervento del dr. Ramiro dell’Erba, ricercatore ENEA, cosa saranno in grado di fare i robot marini del futuro.