Cultura & Gossip
Evento: inaugurazione "artperformingfestival" VI edizione, a Napoli
17.09.2021 18:30 di Napoli Magazine

artperformingfestival 

                                                                                                                                                                     
VI edizione 

 

UMANITÀ - Il Mondo che verrà
Castel dell’Ovo – Carceri Basse
18/28 settembre 2021
Personale Lucio DDTART
18/26 settembre 2021
Festival Performance
18/23 settembre 2021
IV Rassegna Video “Teresa Mangiacapra”


 
18 settembre ore 17,00 Opening
ore 17,30 “Human Installation XXII - Memento Vivere” 
di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser

 

Sabato 18 settembre, alle ore 17,00, sarà inaugurata nella suggestiva cornice delle Carceri Basse di Castel dell’Ovo la manifestazione artperformingfestival®, ideata   dal   curatore   Gianni   Nappa   ed   organizzata   e   promossa   dall’Associazione artperformingfestival®, di cui Nappa è Presidente, e dalla GlobalStrategies S.r.l. 
La rassegna è patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli e realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo e l’Assessorato alle Politiche Sociali, diretti rispettivamente da Annamaria Palmieri e Donatella Chiodo. 


La VI edizione della manifestazione è stata suddivisa in due tappe, di cui la prima si è tenuta a Procida, Capitale italiana della Cultura 2022, presso Palazzo d’Avalos, edificio dominante della Terra Murata, costruito nel ‘500 e trasformato in carcere nel 1830. 


L’ambientazione di artperformingfestival® in due carceri vuole simboleggiare la mancanza di libertà alla quale i cittadini del mondo intero sono stati sottoposti a causa della pandemia, in linea con la scelta del tema “UMANITÀ – Il Mondo che verrà”, che risponde all’esigenza di dare ascolto all’urlo in difesa dei diritti umani che si è levato in tutto il mondo e di affrontare in maniera concreta i problemi più rilevanti per le generazioni future.


Da sei anni artperformingfestival® è presente come proposta indipendente, con la volontà di scegliere gli artisti in base all’attualità dei linguaggi ed alle sperimentazioni che conducono ad una migliore comprensione del mondo che verrà,  


con la scelta di tematiche legate alla situazione globale culturale, sociale ed ambientale, con la partecipazione delle energie creative e di quanti credono ancora e sempre nelle capacità dell’arte di smuovere le coscienze assopite della collettività che, oramai ripiegata su problemi di sussistenza, non crede più nella possibilità di essere protagonista di un cambiamento necessario per il futuro dell’umanità. 


Durante l'emergenza Coronavirus si è verificata una vera e propria “pandemia di violazioni dei diritti umani" come ha denunciato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un intervento scritto per “The Guardian”. "Gli abusi - ha aggiunto Guterres - hanno prosperato perché la povertà, la discriminazione, la distruzione del nostro ambiente naturale e altri fallimenti nell’ambito dei diritti umani hanno creato enormi fragilità nelle nostre società”.


Il Climate clock, installato sulla facciata del Ministero della Transizione ecologica a Roma, ci ricorda intanto che abbiamo meno di sette anni per agire affinché l’aumento della temperatura media globale non superi 1,5° come auspicato dall’Accordo di Parigi del 2015. Tali dati potranno variare a seconda delle azioni che saranno intraprese da governi, aziende e cittadini.


A tal proposito, poiché la nostra Costituzione non riconosce esplicitamente la tutela dell’ambiente come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, la Corte costituzionale ha presentato un disegno di legge per modificare l’articolo 9 della Costituzione aggiungendo un terzo comma, dal seguente tenore: «La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni».

 

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17/09/2024 - 18:30

artperformingfestival 

                                                                                                                                                                     
VI edizione 

 

UMANITÀ - Il Mondo che verrà
Castel dell’Ovo – Carceri Basse
18/28 settembre 2021
Personale Lucio DDTART
18/26 settembre 2021
Festival Performance
18/23 settembre 2021
IV Rassegna Video “Teresa Mangiacapra”


 
18 settembre ore 17,00 Opening
ore 17,30 “Human Installation XXII - Memento Vivere” 
di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser

 

Sabato 18 settembre, alle ore 17,00, sarà inaugurata nella suggestiva cornice delle Carceri Basse di Castel dell’Ovo la manifestazione artperformingfestival®, ideata   dal   curatore   Gianni   Nappa   ed   organizzata   e   promossa   dall’Associazione artperformingfestival®, di cui Nappa è Presidente, e dalla GlobalStrategies S.r.l. 
La rassegna è patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli e realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo e l’Assessorato alle Politiche Sociali, diretti rispettivamente da Annamaria Palmieri e Donatella Chiodo. 


La VI edizione della manifestazione è stata suddivisa in due tappe, di cui la prima si è tenuta a Procida, Capitale italiana della Cultura 2022, presso Palazzo d’Avalos, edificio dominante della Terra Murata, costruito nel ‘500 e trasformato in carcere nel 1830. 


L’ambientazione di artperformingfestival® in due carceri vuole simboleggiare la mancanza di libertà alla quale i cittadini del mondo intero sono stati sottoposti a causa della pandemia, in linea con la scelta del tema “UMANITÀ – Il Mondo che verrà”, che risponde all’esigenza di dare ascolto all’urlo in difesa dei diritti umani che si è levato in tutto il mondo e di affrontare in maniera concreta i problemi più rilevanti per le generazioni future.


Da sei anni artperformingfestival® è presente come proposta indipendente, con la volontà di scegliere gli artisti in base all’attualità dei linguaggi ed alle sperimentazioni che conducono ad una migliore comprensione del mondo che verrà,  


con la scelta di tematiche legate alla situazione globale culturale, sociale ed ambientale, con la partecipazione delle energie creative e di quanti credono ancora e sempre nelle capacità dell’arte di smuovere le coscienze assopite della collettività che, oramai ripiegata su problemi di sussistenza, non crede più nella possibilità di essere protagonista di un cambiamento necessario per il futuro dell’umanità. 


Durante l'emergenza Coronavirus si è verificata una vera e propria “pandemia di violazioni dei diritti umani" come ha denunciato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un intervento scritto per “The Guardian”. "Gli abusi - ha aggiunto Guterres - hanno prosperato perché la povertà, la discriminazione, la distruzione del nostro ambiente naturale e altri fallimenti nell’ambito dei diritti umani hanno creato enormi fragilità nelle nostre società”.


Il Climate clock, installato sulla facciata del Ministero della Transizione ecologica a Roma, ci ricorda intanto che abbiamo meno di sette anni per agire affinché l’aumento della temperatura media globale non superi 1,5° come auspicato dall’Accordo di Parigi del 2015. Tali dati potranno variare a seconda delle azioni che saranno intraprese da governi, aziende e cittadini.


A tal proposito, poiché la nostra Costituzione non riconosce esplicitamente la tutela dell’ambiente come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, la Corte costituzionale ha presentato un disegno di legge per modificare l’articolo 9 della Costituzione aggiungendo un terzo comma, dal seguente tenore: «La Repubblica tutela l’ambiente e l’ecosistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni».