Cultura & Gossip
FOTO ZOOM - Proclamati i vincitori del progetto "Un logo per il centenario dell'INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI"
15.01.2019 17:31 di Napoli Magazine

Nel 2019 l’Institut français di Napoli celebra il suo centenario. Un anno di festa per una delle istituzioni culturali più prestigiose della città.

 

A dare il via alle attività del centenario è il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli”, presentato in presenza di Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

 

Insieme all’Ambasciatore, intervenuto anche in qualità di presidente della giuria hanno partecipato: Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, Philippe Apeloig graphic designer, Leonardo Sonnoli graphic designer, Giulio Baffi Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Annie-Claude Ruescas Preside dell’École Estienne di Parigi, Christophe Musitelli, consigliere culturale e direttore dell’’Institut français Italia, e Laurent Burin Des Roziers Console generale di Francia a Napoli e Direttore dell’Institut français di Napoli.

 

Il concorso, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’École Estienne di Parigi per assegnare un’identità grafica alle celebrazioni che si svolgeranno nel corso di tutto il 2019, è solo l'inizio di un fitto programma di manifestazioni che l'Institut ha in calendario all’interno dei suoi spazi e in altre sedi di importanti istituzioni accademiche e culturali di Napoli per festeggiare i suoi 100 anni.

 

Da ormai un secolo, l’Institut français di Napoli costituisce un centro d’insegnamento della lingua e della letteratura francese e un luogo dedicato al dialogo e agli scambi culturali tra Napoli e la Francia, con l’obiettivo di diffondere la cultura francese attraverso esperienze originali e innovative e attraverso un vivace confronto con la cultura partenopea.

 

La sua sede storica in via Crispi è conosciuta dai napoletani come “il Grenoble”, in riferimento all’iscrizione che, sulla facciata, ricorda il legame storico con l’Università di Grenoble. Fondato, nel 1919, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, durante la quale la Francia e l’Italia avevano combattuto insieme, è stato uno dei primi Istituti francesi creati nel mondo, a testimonianza dell’importanza di Napoli come centro della cultura europea.

 

 

 

Dalla creatività dei giovani partono così le celebrazioni per il centenario.

Il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli” ha visto la partecipazione di 58 proposte degli studenti provenienti dai due istituti d’insegnamento superiore francese e napoletano, che hanno aderito al bando di concorso. In particolare sono 43 i lavori realizzati dagli studenti del biennio di design della comunicazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinato dalla professoressa Enrica D'Aguanno e 15 i lavori realizzati dagli studenti del Diplôme supérieur d’art appliqué en stratégie de communication dell’École Estienne di Parigi, coordinato dal professore Yves-Marie Pinel e dalla professoressa Léa Walter.

 

I partecipanti al concorso sono stati invitati a proporre elaborati progettuali, su quattro tavole A3 con diverse specifiche caratteristiche tecniche, per rappresentare con alta qualità grafica e forza comunicativa, un logo nuovo, distintivo, originale, versatile ed applicabile in contesti e situazioni differenti, su formati e materiali diversi.

 

Martedì 15 gennaio, nel corso della mattinata di presentazione che si è tenuta presso il Palazzo Grenoble di via Crispi, la giuria del concorso ha annunciato i vincitori dei due migliori progetti.

Il primo premio è stato assegnato a Lou LEGRAS dell’École Estienne di Parigi e le motivazioni della giuria si riferiscono “all’apprezzamento per l’eleganza della proposta grafica, la sua efficienza narrativa e la sua capacità a mettere in rilievo la ricca storia del Grenoble”.

Il secondo posto è andato a Valeria CRISCUOLO dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per “la sua audacia formale, il suo spirito d’innovazione e la sua coerenza grafica”.

La prima classificata è stata premiata con un soggiorno di una settimana a Napoli all’Institut français e avrà il privilegio di rappresentare con il proprio lavoro le celebrazioni del centenario dell’Institut français di Napoli. La seconda classificata è stata premiata con un soggiorno di un week-end a Parigi alla Cité internationale des arts.

 

Al termine della proclamazione dei vincitori è stata inaugurata la mostra di tutti i lavori dei partecipanti allestita presso le sale dell’Institut français Napoli che resterà esposta fino al 14 febbraio.

 

Le celebrazioni del centenario vedranno una nuova e diversificata programmazione, ricca di iniziative inedite. Il programma si muoverà tra appuntamenti di arte, cinema, letteratura e spettacolo con un obiettivo: promuovere l'incontro tra culture e gli scambi tra prestigiosi artisti della scena culturale franco-partenopea.

 

Nel corso dell’anno saranno invitati scrittori, artisti e registi francesi e napoletani a discutere nell’ambito delle “Leçons et Dialogues du centenaire”. Il 13 gennaio Toni Servillo ha tenuto una lezione sulla figura di Louis Jouvet. Seguiranno tra gli altri nomi come Jean-Philippe Toussaint, Amélie Nothomb, Catherine Cusset, Maylis de Kerangar, Erik Orsenna, Philippe Lançon, Iasmina Reza, Gilles Kepel, Laurent Pelly, Jose Montalvo, Ariane Mnouchkine, Mathieu Sapin, Stéphane Brizé, Noémie Lvovsky, Benoit Jacquot.

 

Non mancherà il cinema. È in programma un ciclo di film dedicati al centenario e pensato per celebrare Napoli e la Francia: tra le pellicole che saranno proiettate: “Cadaveri eccelenti”, “Le Mépris”, “Plein Soleil”, “Naples au baiser de feu”, “Il Giudizio universale”, “Toto’ a Parigi” e “Luisa Sanfelice”.

 

Anche l’arte occuperà un ruolo importante all'interno della programmazione dell'Institut con la presentazione di mostre di artisti francesi per i quali Napoli fu una fonte d’ispirazione importantissima: Ernest Pignon-Ernest, Simon Clavière, Renaud Auguste-Dormeuil e Yves Jeanmougin.

 

Si darà spazio alla gastronomia, con il Banquet du centenaire il 21 marzo, alla musica popolare con un concerto del Neapolis Ensemble il 6 maggio, e a momenti di festa con il Ballo in maschera du centenaire il 21 giugno.

 

Infine a settembre sarà la volta di un seminario, in occasione della pubblicazione della tesi di Sandrine Iraci sulla nascita e lo sviluppo dell’Istituto francese di Napoli, con la partecipazione di Gilles Pécout, specialista della storia franco-italiana, rettore dell’Académie de Paris, ma anche di altri ex-direttori, insegnanti e studenti del Grenoble, come Dominique Fernandez e Jean-Noël Schifano.

 

Nel 2019 l’Istituto francese di Napoli sarà più che mai partner della Città di Napoli, della regione Campania, delle università, delle grandi istituzioni e dei festival napoletani durante tutto l’anno, come il Real Teatro di San Carlo, il Museo e Real Bosco di Capidomonte, il MANN, il Museo Madre, il Teatro Bellini, il Teatro Stabile Napoli, il Napoli Teatro Festival, il Comicon, il Napoli Film Festival, ArteCinema, Venezia a Napoli, Piano City, Corti Sonanti, Omovies e molti altri.

 

Da un secolo l’Istituto francese fa da ponte tra Napoli e la Francia. Nei suoi giardini, nel giugno 1950, André Gide pronuncio’ il suo ultimo discorso, qualche mese prima di morire: “À Naples – Reconnaissance à l’Italie”. Ma molti altri scrittori ed artisti sono stati ospiti a Palazzo Grenoble come Jean-Paul Sartre, Georges Simenon, Jacques Derrida, Michel Tournier, Jorge Semprun, Edouard Glissant, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Maurice Ohana o Jean-Michel Wilmotte. E numerosi napoletani vi hanno studiato il francese, usato i libri della sua biblioteca, o applaudito i suoi concerti e la programmazione di film.

 

Nel 2019, anno del centenario, sarà celebrata questa storia franco-partenopea.

 

CONCORSO DI ARTI GRAFICHE

“UN LOGO PER IL CENTENARIO DELL’INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI”

 

 

Christian Masset 

Ambasciatore di Francia in Italia

 

Da un secolo l’Institut français fa da ponte tra Napoli e la Francia, fortificando i legami stretti e intimi che esistono tra le due culture italiana e francese. È nel giardino del Grenoble che André Gide pronunciò la sua ultima conferenza pubblica, nel 1950, intitolata “A Napoli – Riconoscenza all’Italia”. Dobbiamo celebrare questa ricca storia franco-partenopea, ma dobbiamo soprattutto farla vivere ancora.

 

 

Nino Daniele

Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli

 

È festa grande per la città il centenario del Grenoble.
È festa di Giovine Europa e “pensiero meridiano”. A Mezzogiorno il sole è allo Zenith. Non tramonterà una solida amicizia che supera i conflitti contingenti e la boria delle nazioni per
continuare ad alimentarsi della cultura che ha fondato il “moderno” della universalità dei diritti e della umanità libera, uguale, fraterna.
Lavoreremo insieme anche in considerazione del nostro Maggio dei Monumenti che ha per tema: “Il diritto alla felicità. Filangieri, il Settecento, le Costituzioni”.

 

 

Laurent Burin des Roziers

Console generale di Francia a Napoli, direttore dell’Istitut français di Napoli

 

Dal 1919 la nostra fortuna è di essere presenti in uno dei centri più vivaci della cultura europea dove creare legami con la Francia. Tanti sono i grandi nomi che hanno visitato il Grenoble negli anni, da Gide a Jean-Paul Sartre, da Julia Kristeva a Jorge Semprun. Siamo fieri di aver cominciato le celebrazioni del centenario con l’omaggio a due immense figure del teatro europeo, Toni Servillo e Louis Jouvet, e con questo concorso tra giovani grafici francesi e napoletani.

 

 

Giulio Baffi

Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

 

Quella del “centenario” dell’Institut français di Napoli è una occasione di particolare importanza per salutare l’incontro possibile ed il confronto fruttuoso tra giovani energie che misurano la loro fantasia e la loro competenza alla ricerca della “rappresentazione” culturale di un segno grafico che ne riassuma gli umori comuni.  Ribadire la possibilità, e la volontà, di mettere insieme i nostri allievi per misurane intelligenza, creatività ed entusiasmo, è occasione che l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha accolto volentieri e nel segno di un'antica consuetudine di amicizia e collaborazione che si proietta nel nostro presente ed in un futuro che ci auguriamo possa vederci percorrere strade parallele e convergenti. 
 

 

Philippe Apeloig 

Graphic designer

 

È molto raro che un'istituzione affidi a studenti la creazione del suo logo, anche se provengono da scuole eccellenti. L'istituto francese di Napoli ha avuto ragione ad intraprendere questa iniziativa. I progetti presentati dagli studenti sono globalmente di ottimo livello. La qualità e la libertà espresse mi hanno particolarmente colpito.

 

 

Leonardo Sonnoli

Graphic designer

 

All’inizio del 2000 ebbi l’onore di essere membro di una giuria per il logotipo di una prestigiosa istituzione culturale italiana assieme, tra gli altri membri, a Bob Noorda. Tra i dieci partecipanti, appositamente tutti stranieri e di chiara fama, scegliemmo forse il più giovane, il mio coetaneo che poi divenne buon amico, Philippe Apeloig. Philippe oggi è sicuramente tra i più influenti designer contemporanei.

Trovarmi ora a giudicare assieme a lui il lavoro di giovanissimi studenti italiani e francesi mi fa pensare che proprio tra quelli che abbiamo selezionato ci sarà senz’altro chi diventerà un punto di riferimento nel panorama internazionale del design grafico.

 

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di Napoli Magazine

15/01/2024 - 17:31

Nel 2019 l’Institut français di Napoli celebra il suo centenario. Un anno di festa per una delle istituzioni culturali più prestigiose della città.

 

A dare il via alle attività del centenario è il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli”, presentato in presenza di Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

 

Insieme all’Ambasciatore, intervenuto anche in qualità di presidente della giuria hanno partecipato: Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, Philippe Apeloig graphic designer, Leonardo Sonnoli graphic designer, Giulio Baffi Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Annie-Claude Ruescas Preside dell’École Estienne di Parigi, Christophe Musitelli, consigliere culturale e direttore dell’’Institut français Italia, e Laurent Burin Des Roziers Console generale di Francia a Napoli e Direttore dell’Institut français di Napoli.

 

Il concorso, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’École Estienne di Parigi per assegnare un’identità grafica alle celebrazioni che si svolgeranno nel corso di tutto il 2019, è solo l'inizio di un fitto programma di manifestazioni che l'Institut ha in calendario all’interno dei suoi spazi e in altre sedi di importanti istituzioni accademiche e culturali di Napoli per festeggiare i suoi 100 anni.

 

Da ormai un secolo, l’Institut français di Napoli costituisce un centro d’insegnamento della lingua e della letteratura francese e un luogo dedicato al dialogo e agli scambi culturali tra Napoli e la Francia, con l’obiettivo di diffondere la cultura francese attraverso esperienze originali e innovative e attraverso un vivace confronto con la cultura partenopea.

 

La sua sede storica in via Crispi è conosciuta dai napoletani come “il Grenoble”, in riferimento all’iscrizione che, sulla facciata, ricorda il legame storico con l’Università di Grenoble. Fondato, nel 1919, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, durante la quale la Francia e l’Italia avevano combattuto insieme, è stato uno dei primi Istituti francesi creati nel mondo, a testimonianza dell’importanza di Napoli come centro della cultura europea.

 

 

 

Dalla creatività dei giovani partono così le celebrazioni per il centenario.

Il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli” ha visto la partecipazione di 58 proposte degli studenti provenienti dai due istituti d’insegnamento superiore francese e napoletano, che hanno aderito al bando di concorso. In particolare sono 43 i lavori realizzati dagli studenti del biennio di design della comunicazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinato dalla professoressa Enrica D'Aguanno e 15 i lavori realizzati dagli studenti del Diplôme supérieur d’art appliqué en stratégie de communication dell’École Estienne di Parigi, coordinato dal professore Yves-Marie Pinel e dalla professoressa Léa Walter.

 

I partecipanti al concorso sono stati invitati a proporre elaborati progettuali, su quattro tavole A3 con diverse specifiche caratteristiche tecniche, per rappresentare con alta qualità grafica e forza comunicativa, un logo nuovo, distintivo, originale, versatile ed applicabile in contesti e situazioni differenti, su formati e materiali diversi.

 

Martedì 15 gennaio, nel corso della mattinata di presentazione che si è tenuta presso il Palazzo Grenoble di via Crispi, la giuria del concorso ha annunciato i vincitori dei due migliori progetti.

Il primo premio è stato assegnato a Lou LEGRAS dell’École Estienne di Parigi e le motivazioni della giuria si riferiscono “all’apprezzamento per l’eleganza della proposta grafica, la sua efficienza narrativa e la sua capacità a mettere in rilievo la ricca storia del Grenoble”.

Il secondo posto è andato a Valeria CRISCUOLO dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per “la sua audacia formale, il suo spirito d’innovazione e la sua coerenza grafica”.

La prima classificata è stata premiata con un soggiorno di una settimana a Napoli all’Institut français e avrà il privilegio di rappresentare con il proprio lavoro le celebrazioni del centenario dell’Institut français di Napoli. La seconda classificata è stata premiata con un soggiorno di un week-end a Parigi alla Cité internationale des arts.

 

Al termine della proclamazione dei vincitori è stata inaugurata la mostra di tutti i lavori dei partecipanti allestita presso le sale dell’Institut français Napoli che resterà esposta fino al 14 febbraio.

 

Le celebrazioni del centenario vedranno una nuova e diversificata programmazione, ricca di iniziative inedite. Il programma si muoverà tra appuntamenti di arte, cinema, letteratura e spettacolo con un obiettivo: promuovere l'incontro tra culture e gli scambi tra prestigiosi artisti della scena culturale franco-partenopea.

 

Nel corso dell’anno saranno invitati scrittori, artisti e registi francesi e napoletani a discutere nell’ambito delle “Leçons et Dialogues du centenaire”. Il 13 gennaio Toni Servillo ha tenuto una lezione sulla figura di Louis Jouvet. Seguiranno tra gli altri nomi come Jean-Philippe Toussaint, Amélie Nothomb, Catherine Cusset, Maylis de Kerangar, Erik Orsenna, Philippe Lançon, Iasmina Reza, Gilles Kepel, Laurent Pelly, Jose Montalvo, Ariane Mnouchkine, Mathieu Sapin, Stéphane Brizé, Noémie Lvovsky, Benoit Jacquot.

 

Non mancherà il cinema. È in programma un ciclo di film dedicati al centenario e pensato per celebrare Napoli e la Francia: tra le pellicole che saranno proiettate: “Cadaveri eccelenti”, “Le Mépris”, “Plein Soleil”, “Naples au baiser de feu”, “Il Giudizio universale”, “Toto’ a Parigi” e “Luisa Sanfelice”.

 

Anche l’arte occuperà un ruolo importante all'interno della programmazione dell'Institut con la presentazione di mostre di artisti francesi per i quali Napoli fu una fonte d’ispirazione importantissima: Ernest Pignon-Ernest, Simon Clavière, Renaud Auguste-Dormeuil e Yves Jeanmougin.

 

Si darà spazio alla gastronomia, con il Banquet du centenaire il 21 marzo, alla musica popolare con un concerto del Neapolis Ensemble il 6 maggio, e a momenti di festa con il Ballo in maschera du centenaire il 21 giugno.

 

Infine a settembre sarà la volta di un seminario, in occasione della pubblicazione della tesi di Sandrine Iraci sulla nascita e lo sviluppo dell’Istituto francese di Napoli, con la partecipazione di Gilles Pécout, specialista della storia franco-italiana, rettore dell’Académie de Paris, ma anche di altri ex-direttori, insegnanti e studenti del Grenoble, come Dominique Fernandez e Jean-Noël Schifano.

 

Nel 2019 l’Istituto francese di Napoli sarà più che mai partner della Città di Napoli, della regione Campania, delle università, delle grandi istituzioni e dei festival napoletani durante tutto l’anno, come il Real Teatro di San Carlo, il Museo e Real Bosco di Capidomonte, il MANN, il Museo Madre, il Teatro Bellini, il Teatro Stabile Napoli, il Napoli Teatro Festival, il Comicon, il Napoli Film Festival, ArteCinema, Venezia a Napoli, Piano City, Corti Sonanti, Omovies e molti altri.

 

Da un secolo l’Istituto francese fa da ponte tra Napoli e la Francia. Nei suoi giardini, nel giugno 1950, André Gide pronuncio’ il suo ultimo discorso, qualche mese prima di morire: “À Naples – Reconnaissance à l’Italie”. Ma molti altri scrittori ed artisti sono stati ospiti a Palazzo Grenoble come Jean-Paul Sartre, Georges Simenon, Jacques Derrida, Michel Tournier, Jorge Semprun, Edouard Glissant, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Maurice Ohana o Jean-Michel Wilmotte. E numerosi napoletani vi hanno studiato il francese, usato i libri della sua biblioteca, o applaudito i suoi concerti e la programmazione di film.

 

Nel 2019, anno del centenario, sarà celebrata questa storia franco-partenopea.

 

CONCORSO DI ARTI GRAFICHE

“UN LOGO PER IL CENTENARIO DELL’INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI”

 

 

Christian Masset 

Ambasciatore di Francia in Italia

 

Da un secolo l’Institut français fa da ponte tra Napoli e la Francia, fortificando i legami stretti e intimi che esistono tra le due culture italiana e francese. È nel giardino del Grenoble che André Gide pronunciò la sua ultima conferenza pubblica, nel 1950, intitolata “A Napoli – Riconoscenza all’Italia”. Dobbiamo celebrare questa ricca storia franco-partenopea, ma dobbiamo soprattutto farla vivere ancora.

 

 

Nino Daniele

Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli

 

È festa grande per la città il centenario del Grenoble.
È festa di Giovine Europa e “pensiero meridiano”. A Mezzogiorno il sole è allo Zenith. Non tramonterà una solida amicizia che supera i conflitti contingenti e la boria delle nazioni per
continuare ad alimentarsi della cultura che ha fondato il “moderno” della universalità dei diritti e della umanità libera, uguale, fraterna.
Lavoreremo insieme anche in considerazione del nostro Maggio dei Monumenti che ha per tema: “Il diritto alla felicità. Filangieri, il Settecento, le Costituzioni”.

 

 

Laurent Burin des Roziers

Console generale di Francia a Napoli, direttore dell’Istitut français di Napoli

 

Dal 1919 la nostra fortuna è di essere presenti in uno dei centri più vivaci della cultura europea dove creare legami con la Francia. Tanti sono i grandi nomi che hanno visitato il Grenoble negli anni, da Gide a Jean-Paul Sartre, da Julia Kristeva a Jorge Semprun. Siamo fieri di aver cominciato le celebrazioni del centenario con l’omaggio a due immense figure del teatro europeo, Toni Servillo e Louis Jouvet, e con questo concorso tra giovani grafici francesi e napoletani.

 

 

Giulio Baffi

Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

 

Quella del “centenario” dell’Institut français di Napoli è una occasione di particolare importanza per salutare l’incontro possibile ed il confronto fruttuoso tra giovani energie che misurano la loro fantasia e la loro competenza alla ricerca della “rappresentazione” culturale di un segno grafico che ne riassuma gli umori comuni.  Ribadire la possibilità, e la volontà, di mettere insieme i nostri allievi per misurane intelligenza, creatività ed entusiasmo, è occasione che l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha accolto volentieri e nel segno di un'antica consuetudine di amicizia e collaborazione che si proietta nel nostro presente ed in un futuro che ci auguriamo possa vederci percorrere strade parallele e convergenti. 
 

 

Philippe Apeloig 

Graphic designer

 

È molto raro che un'istituzione affidi a studenti la creazione del suo logo, anche se provengono da scuole eccellenti. L'istituto francese di Napoli ha avuto ragione ad intraprendere questa iniziativa. I progetti presentati dagli studenti sono globalmente di ottimo livello. La qualità e la libertà espresse mi hanno particolarmente colpito.

 

 

Leonardo Sonnoli

Graphic designer

 

All’inizio del 2000 ebbi l’onore di essere membro di una giuria per il logotipo di una prestigiosa istituzione culturale italiana assieme, tra gli altri membri, a Bob Noorda. Tra i dieci partecipanti, appositamente tutti stranieri e di chiara fama, scegliemmo forse il più giovane, il mio coetaneo che poi divenne buon amico, Philippe Apeloig. Philippe oggi è sicuramente tra i più influenti designer contemporanei.

Trovarmi ora a giudicare assieme a lui il lavoro di giovanissimi studenti italiani e francesi mi fa pensare che proprio tra quelli che abbiamo selezionato ci sarà senz’altro chi diventerà un punto di riferimento nel panorama internazionale del design grafico.