Cultura & Gossip
IL PROGETTO - F.Pl. Femminile Plurale presenta "Antenate-Il tempo del ricordo nella casa delle storie", organizzata e promossa dal Teatro Pubblico Campano all'Archivio di Stato di Napoli
27.03.2023 23:10 di Napoli Magazine

Saranno gli spazi dell’Archivio Storico di Napoli, a ospitare da mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 19.00 (repliche fino a venerdì 31), la performance teatrale Antenate - Il tempo del ricordo nella casa delle storie ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l'Archivio di Stato di Napoli.


Il lavoro, che vede la partecipazione di un gruppo di donne di Forcella e di quartieri complessi, afferenti al progetto “La Scena delle Donne - percorsi teatrali con le donne a Forcella”, vuole avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell'Archivio Storico di Napoli, cittadini e cittadine che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi, aprire le porte di questo enorme patrimonio di storie e di storia.  


Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai, attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne a raccontare storie di donne: Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito.
“Le storie – così in una nota - alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo lavorato, ricercando nella propria storia familiare e relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo drammaturgico”.
Antenate sono le storie narrate. Sono le donne che non compaiono nella Storia ma che la Storia l'hanno vissuta e scritta anche loro. Antenate conosciute, antenate sconosciute.


Antenate sono anche le pergamene, i registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle famiglie nobili private, le tante scritture conservate con attenzione nell'archivio.


Ricordare le antenate è riconoscere da dove veniamo, comprendere dove siamo e intravedere dove andremo. Raccontarle, nel bene e nel male, nella luce e nel buio è un atto che sentiamo necessario.


“L’idea che deve passare – sottolinea la Direttrice dell'Archivio Candida Carrino - è che questo luogo raccoglie le storie di tutti, le ‘microstorie’: lo sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei quartieri della città. L’obiettivo è agganciare i problemi di oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si smuove l’idea che l’archivio contenga documenti morti”.


Mercoledì 29 > venerdì 31 marzo 2023


Archivio di Stato di Napoli, Piazzetta del Grande Archivio 5


(repliche alle ore 19.00 e alle ore 20.30)

 

F.Pl. Femminile Plurale


presenta

 

Antenate - Il tempo del ricordo nella casa delle storie 


una performance teatrale nell'Archivio di Stato di Napoli


ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale


in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l'Archivio di Stato di Napoli

 

messinscena Marina Rippa, con Monica Costigliola e Fiorella Orazzo


scene, costumi e oggetti Monica Costigliola, disegno luci e tecnica Desideria Angeloni 


foto Sara Petrachi / KontroLab, documentazione video Isabella Mari 

 

con 


Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito

 

La performance ha partecipato, a giugno 2022, al Campania Teatro Festival, nella sezione Progetti speciali.

 

Una volta sognai di raccontare delle storie


e di sentire qualcuno che mi toccava affettuosamente il piede per incoraggiarmi.


Abbassai lo sguardo e scoprii di trovarmi sulle spalle di una vecchia


che mi teneva forte le caviglie e mi sorrideva.


Le dissi: - No, no, vieni tu sulle mie spalle


perché tu sei vecchia e io sono giovane -.


- No, no -, insistette, - così dev’essere -.


Vidi che lei stava sulle spalle di una donna molto più vecchia,


che stava sulle spalle di una donna ancora più vecchia,


che stava sulle spalle di una donna col mantello,


che stava sulle spalle di un’altra anima,


che stava sulle spalle...

 

Clarissa Pinkola Estés


“Donne che corrono coi lupi”


Il Grande Archivio


Fondato nel 1808, l’Archivio di Stato di Napoli dal 1845 ha sede nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio, uno dei più importanti e antichi centri della spiritualità benedettina del Mezzogiorno.


Con i suoi quattro piani e i suoi depositi di oltre settanta chilometri lineari di documenti, l’Archivio napoletano rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca nel settore della storia medievale, moderna e contemporanea d’Italia e d’Europa; nonché in maniera precipua, della storia del Meridione d’Italia.


L’articolato complesso si incentra su quattro atri-chiostro, di cui tre inglobano splendidi giardini, accanto alla chiesa dedicata ai due santi. Uno dei chiostri, detto Atrio del Platano, costituisce la parte più antica del monastero e prende il nome dall’albero che – secondo la leggenda – sarebbe stato piantato da S. Benedetto. 
Per l'occasione l'accesso al complesso sarà dal Decumano Inferiore, Via San Biagio de' Librai.

 

L'idea


“L’idea che deve passare è che questo luogo raccoglie le storie di tutti, le ‘microstorie’: lo sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei quartieri della città. L’obiettivo è agganciare i problemi di oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si smuove l’idea che l’archivio contenga documenti morti”. (Candida Carrino, Direttrice dell'Archivio)

 

Storia / Storie


Le storie alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo lavorato, ricercando nella propria storia familiare e relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo drammaturgico.

 

La performance


Avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell'Archivio Storico di Napoli, cittadini e cittadine che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi, aprire le porte di questo enorme patrimonio di storie e di storia. Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai. Avvicinarlo attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne che raccontano storie di donne.

 

Il gruppo


Il lavoro è ideato e curato da f.pl. femminile plurale in collaborazione con l'Archivio di Stato di Napoli. Partecipa un gruppo di donne di Forcella e di quartieri complessi, del progetto “LA SCENA DELLE DONNE – percorsi teatrali con le donne a Forcella”. 

 

La scena delle donne l'esperienza di teatro con le donne a Forcella dal 2007 ad oggi di Marina Rippa

 

proverò a parlare della bellezza del lavoro teatrale con e per le donne. una comunità che va via via allargandosi, e che si muove dentro e fuori la città

 

un po' di storia


La scena delle donne, progetto che esplora l’universo femminile attraverso le arti sceniche, muove i primi passi nel 1999, nella Comunità alloggio per donne anziane “Cardinale Mimmi” di Napoli, dove va avanti fino al 2006.


Nel 2007 si sposta a Forcella, dove nasce il laboratorio teatrale “Donne con la folla nel cuore”, tenuto al Teatro Trianon di Napoli, con la Direzione Artistica di Nino D’Angelo. 
Si avvia così l'esperienza del laboratorio teatrale rivolto alle donne del quartiere. Sostenuto e finanziato dall'allora Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, il progetto si sposta a fine 2008 nell'Istituto Comprensivo “Adelaide Ristori 34” e coinvolge 100 donne, dai 9 ai 70 anni. Sessanta donne, della sezione “Trame adulte” del progetto, partecipano a giugno 2009 al Fringe all'interno del Napoli Teatro Festival.


Nel 2010, al Trianon, si organizzano due laboratori per i bambini e, per mantenere viva la partecipazione delle donne, ci inventiamo “con l'accompagnamento delle mamme”. Stavolta il contributo arriva dalla Fondazione Banco di Napoli.


A settembre 2011 si partecipa, in partenariato con associazioni, l'istituzione scolastica e alcune cooperative sociali al Bando “Donne, Integrazione e Periferie 2011”, promosso da Fondazione con il Sud ed Enel Cuore. Il progetto “Piazza Bella Piazza” si aggiudica il bando. E così da novembre 2012, per 18 mesi (e quindi fino a giugno 2014) l'attività teatrale, insieme ad altre attività formative e di sportello per le donne, viene svolta presso la struttura detta Piazza Forcella, in via Vicaria Vecchia.


Da ottobre 2014 ad oggi l'attività è ripresa in maniera autonoma e autogestita dall'associazione f.pl. femminile plurale di cui faccio parte, con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli che mette a disposizione lo spazio. Uno dei lavori prodotti con le donne, dal titolo “Pe' devozione” ha vinto il bando de I teatri del Sacro di Lucca edizione 2015, ed è stato ospite in alcune rassegne di teatro nazionali a Roma, a Caserta, a Taranto, a Civitanova Marche.  


Nel 2016 si avvia la collaborazione con la Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano e i progetti “A Toledo” e “Lo splendore di un Regno” vengono sostenuti dalla Fondazione

 

Intesa San Paolo.


Il progetto ha partecipato alla rassegna “Quartieri di vita” della Fondazione Campania dei Festival, nelle sue prime due edizioni, a dicembre 2016 e a dicembre 2017 e nell'ultima a dicembre 2021, alla XIII edizione del Napoli Teatro Festival 2019 con il progetto speciale “Sirene, signore e signorine”. A settembre e ottobre 2019 il progetto “IN CARNE ED OSSA – Matres Matutae, Mulieres Salernitanae e Femmine Napoletane” riceve il sostegno della Scabec (Regione Campania) e replica nella Real Casa della SS. Annunziata a Napoli, nel Museo Campano di Capua (CE) e nella Fondazione Ebris a Salerno.


Nel 2020 si avvia una collaborazione con il Museo Madre per Ri-belle (sconvenienze, ribellioni ed altre faccende) che, a causa della pandemia, si apre al pubblico con due video performances, il 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nel 2022 l’Archivio di Stato di Napoli diventa partner del progetto speciale per CTF22.


Negli anni il progetto si è aperto a donne di altri quartieri complessi, mantenendo la gratuità, condizione indispensabile per coinvolgere persone che altrimenti non si avvicinerebbero.

 

Le attività con le donne


dirò cose sicuramente scontate, ma l'esperienza mi ha insegnato che non bisogna mai dare niente per scontato

 

Le attività con le donne hanno una ricaduta su tutta la famiglia e, quindi, indirettamente, sulla vita quotidiana in tutti i suoi aspetti. La consapevolezza conquistata è un patrimonio per l'intera comunità. 


Il linguaggio teatrale riesce a sviluppare competenze, a colmare le distanze culturali, a far socializzare le persone, a formare il gruppo, ad integrare le diversità e, non ultimo, a creare le condizioni migliori per una crescita equilibrata della persona nella comunità in cui vive.


Il teatro come alimento, utensile, come luogo del ritrovamento di sé, della propria storia, della propria dimensione di soggetto e del proprio ruolo all’interno del mondo che abitiamo.


La storia di questi ultimi anni ha messo bene in evidenza come i processi di trasformazione sociale, urbanistica, culturale delle nostre città siano stati più facilmente fatti propri dagli abitanti e dai gruppi quando il senso di questi cambiamenti poteva essere metabolizzato da esperienze forti di relazione e vicinanza. 


Così nasce l'idea di mettere insieme un bel numero di professioniste del teatro e osare un progetto che attraverso l'arte operi sulla qualità della vita, anche come segnale forte che non è con la repressione che si combatte la violenza e la prevaricazione, ma con la consapevolezza e la pratica di una cittadinanza attiva. 


E l'incontro con Fernanda Tuccillo, motore dirigente dell'I.C.S. Adelaide Ristori per tanti anni è stato proprio un esempio di ascolto attivo e vicinanza, che ha permesso ad un progetto artistico di essere ospitato in una scuola, luogo formativo per eccellenza.


La bellezza dell'attività che abbiamo svolto (e stiamo svolgendo) e anche la sua unicità, sta nel mettere insieme, operatrici comprese, donne di provenienza, età, cultura diverse, attraverso le arti della scena. E sentire che questo percorso ha gettato un seme sulla qualità della vita di ciascuna.

 

Agire sul presente


Il lavoro col teatro e le donne si sviluppa negli anni a Forcella e per Forcella, ma non solo, immaginando il rione sia come scenografia naturale, sia come contenitore ed elaboratore di storie di donne, grandi e piccole. 


L'idea nasce con la convinzione che le donne non vanno mai in giro solo con se stesse, ma si portano sempre dietro una comunità familiare, sociale, relazionale. 
L’azione si è orientata sulle attività artistiche legate al teatro (teatro d'attore, teatro di figura, laboratorio di costumi) e sul lavoro nel territorio, sperimentando allestimenti e organizzando eventi speciali, in collaborazione con il Teatro Trianon, con l'Istituto comprensivo “Adelaide Ristori 34”, centro educativo e culturale molto presente e attivo nel quartiere e con lo Spazio Comunale Piazza Forcella, gestito dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del comune di Napoli e diventata un po' la nostra “casa”...
Il laboratorio teatrale è il luogo in cui si può abitare in libertà: si può sentire attraverso i sensi, si può immaginare grazie alle idee proprie e degli altri, si può ascoltare, parlare e comunicare attraverso il movimento e/o con la parola, le immagini, il canto....


Esplorando i linguaggi specifici del teatro abbiamo elaborato materiale narrativo partendo dalle emozioni e dai vissuti delle partecipanti. E così, abbiamo scoperto differenti scelte ed esperienze generazionali, senza giudizi o pregiudizi, alimentando scambi di storie, memorie, utilizzando anche immagini, oggetti, musiche, e quanto altro potesse servire a raccontare meglio la propria storia.


Attraverso un lavoro sull’espressione corporea, sulle possibilità vocali, sulle immagini, sulla composizione, sulla manualità e sul teatro di attore, le donne hanno imparato (e noi con loro) a conoscere meglio se stesse, le proprie capacità espressive e creative, e a dare voce alla loro potenza decisionale.


Con l’uso della scrittura autobiografica e del narrare di sé si interviene empiricamente sulla consapevolezza di sé e degli altri, si stimola l’uso di un linguaggio capace di farsi intendere, si genera responsabilità e si favorisce la pratica della cittadinanza attiva.


Queste pratiche con le donne (mamme, nonne, figlie, nipoti) hanno creato una comunità molto forte, che ha come motore e legame un grande stimolo culturale: il teatro.
Da luglio a dicembre 2012 e da ottobre a dicembre 2013 è nato un ponte con un altro luogo della città, il quartiere San Lorenzo, dove si sono realizzati gli ATT (Atelier teatrali Territoriali), unica esperienza di apertura al quartiere del teatro San Ferdinando ai cittadini grandi (le mamme) e piccoli (dai bambini agli adolescenti), che in quei mesi hanno frequentato quattro laboratori dalla mattina alla prima serata.


Anche a San Lorenzo il lavoro con le donne è stato di grande impatto e importanza.


LA SCENA DELLE DONNE – percorsi teatrali con le donne a Forcella 


ideazione e cura: Marina Rippa per f.pl. femminile plurale

 

hanno partecipato ai laboratori, in qualità di conduttrici e/o collaboratrici:


Alessandra Asuni, Alessandra Carchedi, Alessandra Cutolo, Angela Maione, Anna Radetich, Antonella Monetti, Antonella Romano, Caterina Pontrlandolfo, Chiara Postiglione, Daniela Salernitano, Fiorella Orazzo, Grazia Pagetta, Irene De Caprio, Isabella Mari. Linda Dalisi, Lucia Borriello, Miriam Altomonte, Monica Costigliola, Nunzia Schiano, Rosellina Leone, Sara Petrachi, Tonia Garante. 

 

soggetti sostenitori: Assessorato alla Cultura e a l Turismo del Comune di Napoli (per lo spazio sempre concesso gratuitamente), Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania (2007-2009); Fondazione Banco di Napoli 2010),  Fondazione con il Sud ed Enel Cuore (2012-2014), Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli (San Ferdinando 2012-2013), ConfCommercio Napoli (2015), amici e amiche di Marisa Savoia (2015), Fondazione Banca Intesa (2016, 2017), Fondazione Manso di Scala (2017), Fondazione Campania dei Festival (2016, 2017, 2018, 2019, 2021, 2022), Scabec (2019), Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee (2020)

 

rete: Teatro Trianon, Istituto Comprensivo “A.Ristori 34”, Comune Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e Assessorato Pari Opportunità (per gli spazi del Succorpo dell'Annunziata e di Piazza Forcella e per tutte le iniziative nelle quali ci coinvolgono), associazioni Cora, Casba, Nanà, Quartieri spanoli, Cooperativa Dedalus, Ass. Cult. I Teatrini, cooperativa teatrale Le Nuvole, FilmaP - ArciMovie, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli Teatro Festival Italia, Fondazione Donnaregina, Archivio di Stato di Napoli. 

 

idee per il futuro


Negli anni abbiamo verificato l'efficacia e il senso forte dei progetti per e con le donne, L'obiettivo, ancora e sempre, è quello di dare stabilità e una casa a un lavoro che sta avendo riscontri anche fuori dal quartiere (e dalla città) e di allargare l'attività a tanti altri spazi e gruppi. 
Una sorta di contagio culturale, a partire dalle donne...

 

f.pl. femminile plurale è: 


formazione e pedagogia teatrale, produzione teatrale e organizzazione eventi.

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL PROGETTO - F.Pl. Femminile Plurale presenta "Antenate-Il tempo del ricordo nella casa delle storie", organizzata e promossa dal Teatro Pubblico Campano all'Archivio di Stato di Napoli

di Napoli Magazine

27/03/2024 - 23:10

Saranno gli spazi dell’Archivio Storico di Napoli, a ospitare da mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 19.00 (repliche fino a venerdì 31), la performance teatrale Antenate - Il tempo del ricordo nella casa delle storie ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l'Archivio di Stato di Napoli.


Il lavoro, che vede la partecipazione di un gruppo di donne di Forcella e di quartieri complessi, afferenti al progetto “La Scena delle Donne - percorsi teatrali con le donne a Forcella”, vuole avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell'Archivio Storico di Napoli, cittadini e cittadine che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi, aprire le porte di questo enorme patrimonio di storie e di storia.  


Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai, attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne a raccontare storie di donne: Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito.
“Le storie – così in una nota - alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo lavorato, ricercando nella propria storia familiare e relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo drammaturgico”.
Antenate sono le storie narrate. Sono le donne che non compaiono nella Storia ma che la Storia l'hanno vissuta e scritta anche loro. Antenate conosciute, antenate sconosciute.


Antenate sono anche le pergamene, i registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle famiglie nobili private, le tante scritture conservate con attenzione nell'archivio.


Ricordare le antenate è riconoscere da dove veniamo, comprendere dove siamo e intravedere dove andremo. Raccontarle, nel bene e nel male, nella luce e nel buio è un atto che sentiamo necessario.


“L’idea che deve passare – sottolinea la Direttrice dell'Archivio Candida Carrino - è che questo luogo raccoglie le storie di tutti, le ‘microstorie’: lo sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei quartieri della città. L’obiettivo è agganciare i problemi di oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si smuove l’idea che l’archivio contenga documenti morti”.


Mercoledì 29 > venerdì 31 marzo 2023


Archivio di Stato di Napoli, Piazzetta del Grande Archivio 5


(repliche alle ore 19.00 e alle ore 20.30)

 

F.Pl. Femminile Plurale


presenta

 

Antenate - Il tempo del ricordo nella casa delle storie 


una performance teatrale nell'Archivio di Stato di Napoli


ideata e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale


in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l'Archivio di Stato di Napoli

 

messinscena Marina Rippa, con Monica Costigliola e Fiorella Orazzo


scene, costumi e oggetti Monica Costigliola, disegno luci e tecnica Desideria Angeloni 


foto Sara Petrachi / KontroLab, documentazione video Isabella Mari 

 

con 


Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito

 

La performance ha partecipato, a giugno 2022, al Campania Teatro Festival, nella sezione Progetti speciali.

 

Una volta sognai di raccontare delle storie


e di sentire qualcuno che mi toccava affettuosamente il piede per incoraggiarmi.


Abbassai lo sguardo e scoprii di trovarmi sulle spalle di una vecchia


che mi teneva forte le caviglie e mi sorrideva.


Le dissi: - No, no, vieni tu sulle mie spalle


perché tu sei vecchia e io sono giovane -.


- No, no -, insistette, - così dev’essere -.


Vidi che lei stava sulle spalle di una donna molto più vecchia,


che stava sulle spalle di una donna ancora più vecchia,


che stava sulle spalle di una donna col mantello,


che stava sulle spalle di un’altra anima,


che stava sulle spalle...

 

Clarissa Pinkola Estés


“Donne che corrono coi lupi”


Il Grande Archivio


Fondato nel 1808, l’Archivio di Stato di Napoli dal 1845 ha sede nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio, uno dei più importanti e antichi centri della spiritualità benedettina del Mezzogiorno.


Con i suoi quattro piani e i suoi depositi di oltre settanta chilometri lineari di documenti, l’Archivio napoletano rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca nel settore della storia medievale, moderna e contemporanea d’Italia e d’Europa; nonché in maniera precipua, della storia del Meridione d’Italia.


L’articolato complesso si incentra su quattro atri-chiostro, di cui tre inglobano splendidi giardini, accanto alla chiesa dedicata ai due santi. Uno dei chiostri, detto Atrio del Platano, costituisce la parte più antica del monastero e prende il nome dall’albero che – secondo la leggenda – sarebbe stato piantato da S. Benedetto. 
Per l'occasione l'accesso al complesso sarà dal Decumano Inferiore, Via San Biagio de' Librai.

 

L'idea


“L’idea che deve passare è che questo luogo raccoglie le storie di tutti, le ‘microstorie’: lo sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei quartieri della città. L’obiettivo è agganciare i problemi di oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si smuove l’idea che l’archivio contenga documenti morti”. (Candida Carrino, Direttrice dell'Archivio)

 

Storia / Storie


Le storie alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo lavorato, ricercando nella propria storia familiare e relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo drammaturgico.

 

La performance


Avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell'Archivio Storico di Napoli, cittadini e cittadine che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi, aprire le porte di questo enorme patrimonio di storie e di storia. Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai. Avvicinarlo attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne che raccontano storie di donne.

 

Il gruppo


Il lavoro è ideato e curato da f.pl. femminile plurale in collaborazione con l'Archivio di Stato di Napoli. Partecipa un gruppo di donne di Forcella e di quartieri complessi, del progetto “LA SCENA DELLE DONNE – percorsi teatrali con le donne a Forcella”. 

 

La scena delle donne l'esperienza di teatro con le donne a Forcella dal 2007 ad oggi di Marina Rippa

 

proverò a parlare della bellezza del lavoro teatrale con e per le donne. una comunità che va via via allargandosi, e che si muove dentro e fuori la città

 

un po' di storia


La scena delle donne, progetto che esplora l’universo femminile attraverso le arti sceniche, muove i primi passi nel 1999, nella Comunità alloggio per donne anziane “Cardinale Mimmi” di Napoli, dove va avanti fino al 2006.


Nel 2007 si sposta a Forcella, dove nasce il laboratorio teatrale “Donne con la folla nel cuore”, tenuto al Teatro Trianon di Napoli, con la Direzione Artistica di Nino D’Angelo. 
Si avvia così l'esperienza del laboratorio teatrale rivolto alle donne del quartiere. Sostenuto e finanziato dall'allora Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, il progetto si sposta a fine 2008 nell'Istituto Comprensivo “Adelaide Ristori 34” e coinvolge 100 donne, dai 9 ai 70 anni. Sessanta donne, della sezione “Trame adulte” del progetto, partecipano a giugno 2009 al Fringe all'interno del Napoli Teatro Festival.


Nel 2010, al Trianon, si organizzano due laboratori per i bambini e, per mantenere viva la partecipazione delle donne, ci inventiamo “con l'accompagnamento delle mamme”. Stavolta il contributo arriva dalla Fondazione Banco di Napoli.


A settembre 2011 si partecipa, in partenariato con associazioni, l'istituzione scolastica e alcune cooperative sociali al Bando “Donne, Integrazione e Periferie 2011”, promosso da Fondazione con il Sud ed Enel Cuore. Il progetto “Piazza Bella Piazza” si aggiudica il bando. E così da novembre 2012, per 18 mesi (e quindi fino a giugno 2014) l'attività teatrale, insieme ad altre attività formative e di sportello per le donne, viene svolta presso la struttura detta Piazza Forcella, in via Vicaria Vecchia.


Da ottobre 2014 ad oggi l'attività è ripresa in maniera autonoma e autogestita dall'associazione f.pl. femminile plurale di cui faccio parte, con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli che mette a disposizione lo spazio. Uno dei lavori prodotti con le donne, dal titolo “Pe' devozione” ha vinto il bando de I teatri del Sacro di Lucca edizione 2015, ed è stato ospite in alcune rassegne di teatro nazionali a Roma, a Caserta, a Taranto, a Civitanova Marche.  


Nel 2016 si avvia la collaborazione con la Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano e i progetti “A Toledo” e “Lo splendore di un Regno” vengono sostenuti dalla Fondazione

 

Intesa San Paolo.


Il progetto ha partecipato alla rassegna “Quartieri di vita” della Fondazione Campania dei Festival, nelle sue prime due edizioni, a dicembre 2016 e a dicembre 2017 e nell'ultima a dicembre 2021, alla XIII edizione del Napoli Teatro Festival 2019 con il progetto speciale “Sirene, signore e signorine”. A settembre e ottobre 2019 il progetto “IN CARNE ED OSSA – Matres Matutae, Mulieres Salernitanae e Femmine Napoletane” riceve il sostegno della Scabec (Regione Campania) e replica nella Real Casa della SS. Annunziata a Napoli, nel Museo Campano di Capua (CE) e nella Fondazione Ebris a Salerno.


Nel 2020 si avvia una collaborazione con il Museo Madre per Ri-belle (sconvenienze, ribellioni ed altre faccende) che, a causa della pandemia, si apre al pubblico con due video performances, il 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nel 2022 l’Archivio di Stato di Napoli diventa partner del progetto speciale per CTF22.


Negli anni il progetto si è aperto a donne di altri quartieri complessi, mantenendo la gratuità, condizione indispensabile per coinvolgere persone che altrimenti non si avvicinerebbero.

 

Le attività con le donne


dirò cose sicuramente scontate, ma l'esperienza mi ha insegnato che non bisogna mai dare niente per scontato

 

Le attività con le donne hanno una ricaduta su tutta la famiglia e, quindi, indirettamente, sulla vita quotidiana in tutti i suoi aspetti. La consapevolezza conquistata è un patrimonio per l'intera comunità. 


Il linguaggio teatrale riesce a sviluppare competenze, a colmare le distanze culturali, a far socializzare le persone, a formare il gruppo, ad integrare le diversità e, non ultimo, a creare le condizioni migliori per una crescita equilibrata della persona nella comunità in cui vive.


Il teatro come alimento, utensile, come luogo del ritrovamento di sé, della propria storia, della propria dimensione di soggetto e del proprio ruolo all’interno del mondo che abitiamo.


La storia di questi ultimi anni ha messo bene in evidenza come i processi di trasformazione sociale, urbanistica, culturale delle nostre città siano stati più facilmente fatti propri dagli abitanti e dai gruppi quando il senso di questi cambiamenti poteva essere metabolizzato da esperienze forti di relazione e vicinanza. 


Così nasce l'idea di mettere insieme un bel numero di professioniste del teatro e osare un progetto che attraverso l'arte operi sulla qualità della vita, anche come segnale forte che non è con la repressione che si combatte la violenza e la prevaricazione, ma con la consapevolezza e la pratica di una cittadinanza attiva. 


E l'incontro con Fernanda Tuccillo, motore dirigente dell'I.C.S. Adelaide Ristori per tanti anni è stato proprio un esempio di ascolto attivo e vicinanza, che ha permesso ad un progetto artistico di essere ospitato in una scuola, luogo formativo per eccellenza.


La bellezza dell'attività che abbiamo svolto (e stiamo svolgendo) e anche la sua unicità, sta nel mettere insieme, operatrici comprese, donne di provenienza, età, cultura diverse, attraverso le arti della scena. E sentire che questo percorso ha gettato un seme sulla qualità della vita di ciascuna.

 

Agire sul presente


Il lavoro col teatro e le donne si sviluppa negli anni a Forcella e per Forcella, ma non solo, immaginando il rione sia come scenografia naturale, sia come contenitore ed elaboratore di storie di donne, grandi e piccole. 


L'idea nasce con la convinzione che le donne non vanno mai in giro solo con se stesse, ma si portano sempre dietro una comunità familiare, sociale, relazionale. 
L’azione si è orientata sulle attività artistiche legate al teatro (teatro d'attore, teatro di figura, laboratorio di costumi) e sul lavoro nel territorio, sperimentando allestimenti e organizzando eventi speciali, in collaborazione con il Teatro Trianon, con l'Istituto comprensivo “Adelaide Ristori 34”, centro educativo e culturale molto presente e attivo nel quartiere e con lo Spazio Comunale Piazza Forcella, gestito dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del comune di Napoli e diventata un po' la nostra “casa”...
Il laboratorio teatrale è il luogo in cui si può abitare in libertà: si può sentire attraverso i sensi, si può immaginare grazie alle idee proprie e degli altri, si può ascoltare, parlare e comunicare attraverso il movimento e/o con la parola, le immagini, il canto....


Esplorando i linguaggi specifici del teatro abbiamo elaborato materiale narrativo partendo dalle emozioni e dai vissuti delle partecipanti. E così, abbiamo scoperto differenti scelte ed esperienze generazionali, senza giudizi o pregiudizi, alimentando scambi di storie, memorie, utilizzando anche immagini, oggetti, musiche, e quanto altro potesse servire a raccontare meglio la propria storia.


Attraverso un lavoro sull’espressione corporea, sulle possibilità vocali, sulle immagini, sulla composizione, sulla manualità e sul teatro di attore, le donne hanno imparato (e noi con loro) a conoscere meglio se stesse, le proprie capacità espressive e creative, e a dare voce alla loro potenza decisionale.


Con l’uso della scrittura autobiografica e del narrare di sé si interviene empiricamente sulla consapevolezza di sé e degli altri, si stimola l’uso di un linguaggio capace di farsi intendere, si genera responsabilità e si favorisce la pratica della cittadinanza attiva.


Queste pratiche con le donne (mamme, nonne, figlie, nipoti) hanno creato una comunità molto forte, che ha come motore e legame un grande stimolo culturale: il teatro.
Da luglio a dicembre 2012 e da ottobre a dicembre 2013 è nato un ponte con un altro luogo della città, il quartiere San Lorenzo, dove si sono realizzati gli ATT (Atelier teatrali Territoriali), unica esperienza di apertura al quartiere del teatro San Ferdinando ai cittadini grandi (le mamme) e piccoli (dai bambini agli adolescenti), che in quei mesi hanno frequentato quattro laboratori dalla mattina alla prima serata.


Anche a San Lorenzo il lavoro con le donne è stato di grande impatto e importanza.


LA SCENA DELLE DONNE – percorsi teatrali con le donne a Forcella 


ideazione e cura: Marina Rippa per f.pl. femminile plurale

 

hanno partecipato ai laboratori, in qualità di conduttrici e/o collaboratrici:


Alessandra Asuni, Alessandra Carchedi, Alessandra Cutolo, Angela Maione, Anna Radetich, Antonella Monetti, Antonella Romano, Caterina Pontrlandolfo, Chiara Postiglione, Daniela Salernitano, Fiorella Orazzo, Grazia Pagetta, Irene De Caprio, Isabella Mari. Linda Dalisi, Lucia Borriello, Miriam Altomonte, Monica Costigliola, Nunzia Schiano, Rosellina Leone, Sara Petrachi, Tonia Garante. 

 

soggetti sostenitori: Assessorato alla Cultura e a l Turismo del Comune di Napoli (per lo spazio sempre concesso gratuitamente), Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania (2007-2009); Fondazione Banco di Napoli 2010),  Fondazione con il Sud ed Enel Cuore (2012-2014), Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli (San Ferdinando 2012-2013), ConfCommercio Napoli (2015), amici e amiche di Marisa Savoia (2015), Fondazione Banca Intesa (2016, 2017), Fondazione Manso di Scala (2017), Fondazione Campania dei Festival (2016, 2017, 2018, 2019, 2021, 2022), Scabec (2019), Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee (2020)

 

rete: Teatro Trianon, Istituto Comprensivo “A.Ristori 34”, Comune Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e Assessorato Pari Opportunità (per gli spazi del Succorpo dell'Annunziata e di Piazza Forcella e per tutte le iniziative nelle quali ci coinvolgono), associazioni Cora, Casba, Nanà, Quartieri spanoli, Cooperativa Dedalus, Ass. Cult. I Teatrini, cooperativa teatrale Le Nuvole, FilmaP - ArciMovie, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli Teatro Festival Italia, Fondazione Donnaregina, Archivio di Stato di Napoli. 

 

idee per il futuro


Negli anni abbiamo verificato l'efficacia e il senso forte dei progetti per e con le donne, L'obiettivo, ancora e sempre, è quello di dare stabilità e una casa a un lavoro che sta avendo riscontri anche fuori dal quartiere (e dalla città) e di allargare l'attività a tanti altri spazi e gruppi. 
Una sorta di contagio culturale, a partire dalle donne...

 

f.pl. femminile plurale è: 


formazione e pedagogia teatrale, produzione teatrale e organizzazione eventi.