Cultura & Gossip
IL RICORDO - De Silva: "Proietti era un concentrato di talento ed emozioni"
03.11.2020 18:12 di Napoli Magazine

Pietro De Silva, noto attore, è intervenuto ai microfoni del programma "I Tirapietre" sulle frequenze di Radio Amore Campania: "La morte di Proietti è una notizia sconcertante, una mazzata finale in questo 2020, tra emergenze e Coronavirus. Nel 1977 ebbi modo di avere un approccio con Gigi, ma lo vidi per la prima volta al teatro Tenda, dissi: "Non è possibile, questo è un attore incredibile, un fenomeno straordinario". Nel 1978 fui convocato per un provino al Brancaccio, feci un provino con lui per "Gigi il bullo", un pezzo di Petrolini, ma ero già impegnato in una cosa noiosissima e non ho potuta più farla. Mi fermò e disse: "Mandami qualche amico", mandai così la mia ex compagna a lavorare con lui. Ebbero grande successo. Nel 1982 mi chiamò, gli feci i complimenti per il film "Il casotto", così iniziai a collaborare con lui in una tournee di un anno. Poi dovevo fare Petrolini, ma non lo feci più. Ho incontrato Gigi più volte, sia come amico che attore. L'ho frequentato tantissimo nella cerchia dei suoi amici e compagni di viaggio. Cosa mancherà agli attori di Gigi Proietti? Lui ha fatto anche canzoni da brividi, aveva una vocalità unica. Era un concentrato di talento ed emozioni. Lui era una sorta di padre per tutti noi allievi, era molto generoso umanamente, aveva grande carisma, lo guardavi e restavi incantato. Si è sempre messo alla pari con tutti, era un fratello più grande per tutti. Amava le cene post spettacolo, alle tre di notte pigliava la chitarra e cantava, amava la convivialità, stare in mezzo alla gente. Gigi Proietti è nella leggenda, è stato sbalorditivo come attori, aveva doti tecniche comiche e drammatiche molto profonde. Fa parte di quella rosa di contemporanei grandissimi. Eduardo? Sono stato nel suo camerino, ne ho conosciuto tanti. Ho lavorato anche con Manfredi e Mastroinni. Troisi doveva venire ad un mio spettacolo, ma non ho avuto modo di conoscerlo. Massimo era un altro immenso. Il mio idolo è Volontè, in assoluto, in Italia abbiamo avuto grandi interpreti ed un periodo molto florido. Proietti e Sordi sono la romanità diventata di livello nazionale, una romanità non sbruffona, ma elegante e popolare. Come Anna Magnani, Totò e tutti gli altri della nostra epoca".

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IL RICORDO - De Silva: "Proietti era un concentrato di talento ed emozioni"

di Napoli Magazine

03/11/2020 - 18:12

Pietro De Silva, noto attore, è intervenuto ai microfoni del programma "I Tirapietre" sulle frequenze di Radio Amore Campania: "La morte di Proietti è una notizia sconcertante, una mazzata finale in questo 2020, tra emergenze e Coronavirus. Nel 1977 ebbi modo di avere un approccio con Gigi, ma lo vidi per la prima volta al teatro Tenda, dissi: "Non è possibile, questo è un attore incredibile, un fenomeno straordinario". Nel 1978 fui convocato per un provino al Brancaccio, feci un provino con lui per "Gigi il bullo", un pezzo di Petrolini, ma ero già impegnato in una cosa noiosissima e non ho potuta più farla. Mi fermò e disse: "Mandami qualche amico", mandai così la mia ex compagna a lavorare con lui. Ebbero grande successo. Nel 1982 mi chiamò, gli feci i complimenti per il film "Il casotto", così iniziai a collaborare con lui in una tournee di un anno. Poi dovevo fare Petrolini, ma non lo feci più. Ho incontrato Gigi più volte, sia come amico che attore. L'ho frequentato tantissimo nella cerchia dei suoi amici e compagni di viaggio. Cosa mancherà agli attori di Gigi Proietti? Lui ha fatto anche canzoni da brividi, aveva una vocalità unica. Era un concentrato di talento ed emozioni. Lui era una sorta di padre per tutti noi allievi, era molto generoso umanamente, aveva grande carisma, lo guardavi e restavi incantato. Si è sempre messo alla pari con tutti, era un fratello più grande per tutti. Amava le cene post spettacolo, alle tre di notte pigliava la chitarra e cantava, amava la convivialità, stare in mezzo alla gente. Gigi Proietti è nella leggenda, è stato sbalorditivo come attori, aveva doti tecniche comiche e drammatiche molto profonde. Fa parte di quella rosa di contemporanei grandissimi. Eduardo? Sono stato nel suo camerino, ne ho conosciuto tanti. Ho lavorato anche con Manfredi e Mastroinni. Troisi doveva venire ad un mio spettacolo, ma non ho avuto modo di conoscerlo. Massimo era un altro immenso. Il mio idolo è Volontè, in assoluto, in Italia abbiamo avuto grandi interpreti ed un periodo molto florido. Proietti e Sordi sono la romanità diventata di livello nazionale, una romanità non sbruffona, ma elegante e popolare. Come Anna Magnani, Totò e tutti gli altri della nostra epoca".