la Feltrinelli, piazza dei Martiri
giovedì 20 settembre ore 18.00
Presentazione del libro
LE COSE DI PRIMA
di Eduardo Savarese
(Minimum Fax)
Con l’autore intervengono
Enzo d’Errico
Natalia Esposito
Elisabetta Rasy
Si può ancora scrivere un melodramma? Adattare al romanzo l’impianto musicale di un altro tempo e di un altro linguaggio? È questa la coraggiosa scommessa tentata da Eduardo Savarese. Nella storia di Simeone, un adolescente colpito da distrofia muscolare, tutto sembra improbabile e quasi esotico, eppure pagina dopo pagina la condizione del protagonista si rivela in tutte le sue penose limitazioni e contrasti: l’inerzia forzata e il desiderio di crescita, il bisogno di essere amato e la difficoltà di esprimersi, l’incolpevolezza e il peso delle fratture causate ai rapporti familiari. La malattia isola e divide, rende i movimenti di ciascuno più deboli, inquina la dinamica dei sentimenti. La madre ha la voce stanca, nevrotica e isterica di chi vorrebbe riprendere a vivere, ma non ci riesce. Pierotta è la ragazzina depressa e instabile con cui Simeone duetta. Un professore di fisica quantistica, Filippo Pittari, il baritono brillante che si sforza di custodire un messaggio di equilibrio e di speranza, assumendosi persino un ruolo genitoriale. E in questo piccolo sistema solare che ubbidisce solo alle leggi della scienza c’è anche una vera soprano, la famosa Lea Hertzbush, la sola a steccare platealmente in pubblico. Ma è l’abbraccio di Thomas, il padre di origine siriana che lo ha abbandonato, che Simeone non smette di rincorrere. Per sapere se è un disertore o un eroe, e se per davvero nessuno può sfuggire al proprio destino. A loro due è riservato l’atto finale, sul fondale di una Gerusalemme immersa nella neve. Perché, come ha scritto Julian Barnes, soltanto il melodramma riesce ad andare dritto alla meta. E a rammentarci l’essenziale.
Eduardo Savarese vive a Napoli, è magistrato e studioso di diritto internazionale. Per le edizioni e/o ha pubblicato i romanzi Non passare per il sangue (2012) e Le inutili vergogne (2014), e il saggio-racconto Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma (2015). Tiene un corso di scrittura creativa per diversamente abili presso l’associazione Onlus A Ruota Libera e collabora con Il Corriere del Mezzogiorno.
di Napoli Magazine
18/09/2024 - 17:08
la Feltrinelli, piazza dei Martiri
giovedì 20 settembre ore 18.00
Presentazione del libro
LE COSE DI PRIMA
di Eduardo Savarese
(Minimum Fax)
Con l’autore intervengono
Enzo d’Errico
Natalia Esposito
Elisabetta Rasy
Si può ancora scrivere un melodramma? Adattare al romanzo l’impianto musicale di un altro tempo e di un altro linguaggio? È questa la coraggiosa scommessa tentata da Eduardo Savarese. Nella storia di Simeone, un adolescente colpito da distrofia muscolare, tutto sembra improbabile e quasi esotico, eppure pagina dopo pagina la condizione del protagonista si rivela in tutte le sue penose limitazioni e contrasti: l’inerzia forzata e il desiderio di crescita, il bisogno di essere amato e la difficoltà di esprimersi, l’incolpevolezza e il peso delle fratture causate ai rapporti familiari. La malattia isola e divide, rende i movimenti di ciascuno più deboli, inquina la dinamica dei sentimenti. La madre ha la voce stanca, nevrotica e isterica di chi vorrebbe riprendere a vivere, ma non ci riesce. Pierotta è la ragazzina depressa e instabile con cui Simeone duetta. Un professore di fisica quantistica, Filippo Pittari, il baritono brillante che si sforza di custodire un messaggio di equilibrio e di speranza, assumendosi persino un ruolo genitoriale. E in questo piccolo sistema solare che ubbidisce solo alle leggi della scienza c’è anche una vera soprano, la famosa Lea Hertzbush, la sola a steccare platealmente in pubblico. Ma è l’abbraccio di Thomas, il padre di origine siriana che lo ha abbandonato, che Simeone non smette di rincorrere. Per sapere se è un disertore o un eroe, e se per davvero nessuno può sfuggire al proprio destino. A loro due è riservato l’atto finale, sul fondale di una Gerusalemme immersa nella neve. Perché, come ha scritto Julian Barnes, soltanto il melodramma riesce ad andare dritto alla meta. E a rammentarci l’essenziale.
Eduardo Savarese vive a Napoli, è magistrato e studioso di diritto internazionale. Per le edizioni e/o ha pubblicato i romanzi Non passare per il sangue (2012) e Le inutili vergogne (2014), e il saggio-racconto Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma (2015). Tiene un corso di scrittura creativa per diversamente abili presso l’associazione Onlus A Ruota Libera e collabora con Il Corriere del Mezzogiorno.