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LIBRI - "Una vita in fuorigioco", Katia Serra si racconta
31.01.2023 14:38 di Napoli Magazine

"Ricordo i primi dieci anni della mia infanzia come un sogno luminoso, una favola. Li ricordo annebbiati, ma avvolti da un senso di serenità che si sarebbe offuscato man mano che crescevo. Con l'adolescenza, infatti, avrei capito che il mio sogno (quello di diventare una grande calciatrice) era un sogno proibito. Qualcosa per cui avrei dovuto lottare con le unghie e con i denti, fino all'ultimo fiato". E' un passaggio di "Una vita in fuorigioco", il libro di Katia Serra (Fabbri editore, in vendita dal oggi) nel quale l'ex calciatrice, oggi commentatrice per la Rai, racconta dal suo punto di vista privilegiato, quello di sportiva e donna, il viaggio che - dal mondo a volte opaco del calcio femminile anni Ottanta - l'ha portata a essere una delle voci più autorevoli del panorama televisivo calcistico italiano. Calciatrice di alto livello, poi sindacalista per permettere al calcio femminile di uscire dal cono d'ombra di quello maschile, quindi prima cronista donna a livello internazionale a commentare per la Rai la finale di Euro2020, Serra ha dovuto combattere per raggiungere traguardi che sembravano impensabili. Nata a Bologna, classe 1973, laureata in Scienze motorie e allenatrice professionista UEFA A, per ventiquattro anni ha giocato nel campionato italiano di calcio (ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Italy Women's Cup) in Nazionale e all'estero. Nel libro - che ha la prefazione di Arrigo Sacchi e i contributi di Lele Adani e Damiano Tommasi - Serra ripercorre le tappe della sua carriera e della sua vita: dalle prime partitelle con gli amici nel cortile di casa fino all'esperienza nel campionato spagnolo, dalle scelte obbligate che le hanno cambiato la vita alle lotte sindacali per i diritti delle calciatrici. La sua voce ha accompagnato la vittoria degli Azzurri a Euro 2021.

 

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LIBRI - "Una vita in fuorigioco", Katia Serra si racconta

di Napoli Magazine

31/01/2024 - 14:38

"Ricordo i primi dieci anni della mia infanzia come un sogno luminoso, una favola. Li ricordo annebbiati, ma avvolti da un senso di serenità che si sarebbe offuscato man mano che crescevo. Con l'adolescenza, infatti, avrei capito che il mio sogno (quello di diventare una grande calciatrice) era un sogno proibito. Qualcosa per cui avrei dovuto lottare con le unghie e con i denti, fino all'ultimo fiato". E' un passaggio di "Una vita in fuorigioco", il libro di Katia Serra (Fabbri editore, in vendita dal oggi) nel quale l'ex calciatrice, oggi commentatrice per la Rai, racconta dal suo punto di vista privilegiato, quello di sportiva e donna, il viaggio che - dal mondo a volte opaco del calcio femminile anni Ottanta - l'ha portata a essere una delle voci più autorevoli del panorama televisivo calcistico italiano. Calciatrice di alto livello, poi sindacalista per permettere al calcio femminile di uscire dal cono d'ombra di quello maschile, quindi prima cronista donna a livello internazionale a commentare per la Rai la finale di Euro2020, Serra ha dovuto combattere per raggiungere traguardi che sembravano impensabili. Nata a Bologna, classe 1973, laureata in Scienze motorie e allenatrice professionista UEFA A, per ventiquattro anni ha giocato nel campionato italiano di calcio (ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Italy Women's Cup) in Nazionale e all'estero. Nel libro - che ha la prefazione di Arrigo Sacchi e i contributi di Lele Adani e Damiano Tommasi - Serra ripercorre le tappe della sua carriera e della sua vita: dalle prime partitelle con gli amici nel cortile di casa fino all'esperienza nel campionato spagnolo, dalle scelte obbligate che le hanno cambiato la vita alle lotte sindacali per i diritti delle calciatrici. La sua voce ha accompagnato la vittoria degli Azzurri a Euro 2021.