Cultura & Gossip
MOSTRA - Le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, "Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa", a Milano
07.08.2020 22:33 di Napoli Magazine

Le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, presentano dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021 la mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa, a cura di Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli.
In occasione dei duecentocinquanta anni dalla morte di Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770), viene realizzata la prima mostra a Milano a lui dedicata.


L’esposizione, in partnership con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, che presenta circa settanta opere tra quelle del Tiepolo e di importanti artisti suoi contemporanei (tra cui i veneti Antonio Pellegrini, Giovanni Battista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il lombardo Paolo Pagani), ripercorre la vicenda artistica del maestro veneziano, le sue committenze principali nelle città dove lo hanno visto protagonista: Venezia, Milano, Dresda e Madrid.


LA MOSTRA:


Nel serrato percorso pensato dai curatori, utile a seguire l’affermazione internazionale del Tiepolo, dagli anni della sua formazione a Venezia fino alla consacrazione presso le grandi corti europee, si incontrano capolavori straordinari, dalle giovanili mitologie delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, al Martirio di San Bartolomeo realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia –  vero e proprio museo della pittura veneziana del primo Settecento – esposto accanto al coevo Martirio di San Jacopo del Piazzetta, realizzato per lo stesso cantiere.
I grandi cicli di tele per i palazzi veneziani fatti decorare dalle ambiziose famiglie di nuova nobilitazione, i Sandi, gli Zenobio, suggellano gli anni della prima maturità di Tiepolo, capace di orchestrare composizioni a molte figure e di rielaborare le storie antiche con capriccio e fantasia. 
Milano, in occasioni distinte (1730-1731, 1737 e 1740) è la prima tappa della sua affermazione internazionale: la mostra permette di ammirare una serie di opere restaurate per l’occasione, normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, quali gli affreschi della basilica di Sant’Ambrogio e quello eseguito per Palazzo Gallarati Scotti. I due affreschi staccati eseguiti per Sant’Ambrogio raccontano eventi sacri con i toni epici del grande pittore di storia, mentre l’allegoria di Palazzo Gallarati Scotti esibisce un’invenzione aerea che Tiepolo riproporrà con varianti in molte opere successive.
Sarà possibile seguire le fasi preparatorie dell’affresco per la Galleria al piano nobile di Palazzo Clerici attraverso alcuni disegni e un meraviglioso bozzetto proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth (Stati Uniti).
Le produzioni tedesche sono esemplificate dal bozzetto per una sala della Residenza di Würzburg proveniente da Stoccarda, e dalla libera reinvenzione di un soggetto pensato, in accordo con l’amico Francesco Algarotti, per l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III: il Banchetto di Antonio e Cleopatra, qui documentato nella variante della National Gallery di Londra.
Gli anni della Germania e della Spagna sono gli anni della stretta collaborazione tra Tiepolo e i figli, particolarmente con Giandomenico: la mostra si chiude emblematicamente su un confronto tra padre e figlio, con il San Francesco d'Assisi riceve le stimmate di Tiepolo senior del Museo del Prado da una parte e Abramo e gli angeli delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, di Giandomenico dall’altra. 
 
LE SEZIONI:
1. La prima sezione, Le città di Tiepolo: Venezia, Milano, Madrid, riassume emblematicamente i luoghi della vita e della fortuna di Tiepolo, dando uno sguardo a volo di uccello sul Settecento, epoca della fortuna internazionale degli artisti italiani. Venezia, nella prima metà del Settecento, è forse la città più corteggiata in Europa per i suoi artisti, a partire dall’ambito dei vedutisti: e qui vediamo Canaletto e Bellotto in dialogo con Antonio Joli, artista di cultura romana legato alla tradizione di Gaspar van Wittel.
2. Si prosegue poi attraverso Accademie del nudo a Venezia: la formazione di Tiepolo. L’esercizio sul nudo è un elemento fondamentale nella formazione degli artisti in tutta Europa, specie a partire dalla formalizzazione in Accademia, nel corso del Seicento, di questa pratica disegnativa. Venezia diventa un centro di elaborazione speciale di questo esercizio, animato dalla presenza di molti artisti stranieri con i quali Tiepolo si confrontava, disegnando e dipingendo le sue prime opere autonome.
3. La terza sezione, strettamente legata alla precedente, Gli esordi di Tiepolo tra Pagani, Pellegrini e Piazzetta segue su diversi piani di lettura gli sguardi del giovane Tiepolo ai suoi contemporanei.
4. Il percorso arriva poi a La prima affermazione a Venezia. Storia e mitologia sulle ali della fantasia. Vengono qui accolti, in modo emblematico, gli elementi principali di due cicli eseguiti a Venezia per le famiglie dei Sandi e degli Zenobio. Tiepolo comincia ad elaborare, con la sua fantasia, temi mitologici e storici con una straordinaria capacità di orchestrazione e di libera interpretazione che costituirà la ragione del suo successo in Europa, come grande narratore al servizio della celebrazione dei committenti.
5. La mostra prosegue nella quinta sezione Venezia e Milano, un antefatto: Sebastiano Ricci. Milano ha un rapporto speciale con Venezia e costituisce la prima tappa per l’affermazione internazionale di molti artisti veneziani: lo sarà per Tiepolo e Bellotto, lo è stato qualche tempo prima per Sebastiano Ricci.
6. Il tema centrale della sesta sezione, Tiepolo a Milano: la prima tappa della fortuna internazionale, ruota attorno alla complessa rete di relazioni che permettono a Tiepolo di trovare fortuna a Milano in due momenti importanti della sua carriera. Le scelte dell’artista in molti dei cantieri ad affresco della città permettono di tracciare, nella successione di disegni e bozzetti, il suo modus operandi e la sua capacità di mettere in opera soluzioni sempre più ariose e spettacolari. Fra queste spicca quanto realizza in Palazzo Clerici, quasi un antefatto di quanto il pittore compirà qualche anno dopo a Würzburg e a Madrid.
7. Tra il 1751 e il 1753 Tiepolo si sposta in Germania, a Würzburg, insieme ai figli. La sezione Tiepolo e i figli in Germania si focalizza su come Giandomenico, ormai compagno di strada dell’affermato maestro, cominci ad affiancare il padre e a produrre disegni per le sue composizioni. In questo contesto si segue tra l’altro, attraverso un bozzetto e una ripresa variazione successiva, la fortuna di Tiepolo alla corte di Dresda, allora uno dei centri artistici più aggiornati in Europa, orchestrata da Francesco Algarotti.
8. L’ultima tappa della vita di Giambattista, raccontata in Tiepolo e i figli a Madrid, è segnata dalla collaborazione sempre più stretta con i figli, che lo seguiranno a Madrid, per rimanervi dopo la sua morte. Il confronto con il talento di Giandomenico determina scelte stilistiche nuove, improntate a un’inconsueta tenerezza espressiva, a un sentore di malinconica introspezione, che ha riflessi nelle stesure più morbide, nel disegno più diligente e meno risentito. Questo momento finale della storia di Tiepolo è particolarmente suggestivo ed è tratteggiato con poche opere, dove padre e figli sono messi emblematicamente a confronto sul tema delle Teste di carattere, genere molto apprezzato dal pubblico internazionale.
Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira e contiene saggi dei curatori Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti e testi di Elena Lissoni, Fabrizio Magani, Andrés Ubeda.



NOTE BIOGRAFICHE:


Giambattista Tiepolo muove i suoi primi passi nella Repubblica della Serenissima a partire dal 1715, beneficiando di un particolare clima storico-politico che mette Venezia al sicuro per quasi un secolo dalle turbolenze europee di quegli anni, garantendo allo stesso tempo la proliferazione delle arti e della letteratura.


Contemporaneo di Canaletto, Tiepolo seppe conquistare il favore del clero e dell’aristocrazia veneziani decorando chiese e palazzi con la sua pittura, su tela e a fresco, allegorica, mitologica e sacra, ricca di teatralità e magnificenza.


La grandezza di Tiepolo, che lo renderà uno degli artisti più acclamati e ricercati della sua epoca, in un certo senso anticipatore dell’Illuminismo, si deve in primis alla sua capacità di osservazione della natura, che divenne la sua principale fonte di ispirazione, alla sua inesauribile vena narrativa e alla maestria tecnica nell’uso di colori, luci e prospettiva.


Il suo successo lo portò a Milano, sotto il dominio asburgico, dove rivitalizzò la scena artistica insieme a Sebastiano Ricci. Tiepolo elabora una libertà espressiva e una capacità straordinaria di dirigere composizioni magniloquenti, animate da centinaia di figure in cicli di affreschi nei palazzi Archinto, Casati, Clerici e Gallarati Scotti e a Sant’Ambrogio. Proiettato ai vertici dello scenario artistico internazionale diverrà un artista ricercato in tutte le corti d’Europa. 
Gli intensi rapporti con la Germania, sin dagli anni Trenta del Settecento, e in particolare con la corte di Dresda, dove l’amico filosofo, letterato e conoscitore Francesco Algarotti, suo strenuo sostenitore e ammiratore, svolgeva il ruolo del consigliere del principe, l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III.
Questa fortuna del pittore in Germania lo condurrà a stabilirsi tra il 1751 e il 1753 a Würzburg, capitale della Franconia, dove realizza la decorazione della Residenza del principe vescovo Carl Philipp von Greiffenclau. 


A partire dagli anni Sessanta del Settecento e fino alla sua morte nel 1770 si trasferirà in Spagna, sotto l’ala del sovrano Carlo III Borbone. A Madrid decora gli enormi spazi di Palazzo Reale e, successivamente, resterà alla corte borbonica in qualità di pittore di pale d’altare.


La sua fortuna postuma seguì un lento declino fintanto che non venne rivalutato, di nuovo, da Francesco Hayez, quasi un secolo dopo: spetta a lui infatti il merito della riscoperta di Tiepolo, in leggero anticipo rispetto al collezionista Edward Cheney che negli anni Quaranta dell’Ottocento soggiornò a Venezia riuscendo ad acquistare un gran numero di magnifici bozzetti ad olio e diversi libri di disegni.

 

Foto: Giambattista Tiepolo, Trionfo delle arti e delle scienze

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MOSTRA - Le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, "Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa", a Milano

di Napoli Magazine

07/08/2024 - 22:33

Le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, presentano dal 30 ottobre 2020 al 21 marzo 2021 la mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa, a cura di Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli.
In occasione dei duecentocinquanta anni dalla morte di Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770), viene realizzata la prima mostra a Milano a lui dedicata.


L’esposizione, in partnership con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, che presenta circa settanta opere tra quelle del Tiepolo e di importanti artisti suoi contemporanei (tra cui i veneti Antonio Pellegrini, Giovanni Battista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il lombardo Paolo Pagani), ripercorre la vicenda artistica del maestro veneziano, le sue committenze principali nelle città dove lo hanno visto protagonista: Venezia, Milano, Dresda e Madrid.


LA MOSTRA:


Nel serrato percorso pensato dai curatori, utile a seguire l’affermazione internazionale del Tiepolo, dagli anni della sua formazione a Venezia fino alla consacrazione presso le grandi corti europee, si incontrano capolavori straordinari, dalle giovanili mitologie delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, al Martirio di San Bartolomeo realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia –  vero e proprio museo della pittura veneziana del primo Settecento – esposto accanto al coevo Martirio di San Jacopo del Piazzetta, realizzato per lo stesso cantiere.
I grandi cicli di tele per i palazzi veneziani fatti decorare dalle ambiziose famiglie di nuova nobilitazione, i Sandi, gli Zenobio, suggellano gli anni della prima maturità di Tiepolo, capace di orchestrare composizioni a molte figure e di rielaborare le storie antiche con capriccio e fantasia. 
Milano, in occasioni distinte (1730-1731, 1737 e 1740) è la prima tappa della sua affermazione internazionale: la mostra permette di ammirare una serie di opere restaurate per l’occasione, normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, quali gli affreschi della basilica di Sant’Ambrogio e quello eseguito per Palazzo Gallarati Scotti. I due affreschi staccati eseguiti per Sant’Ambrogio raccontano eventi sacri con i toni epici del grande pittore di storia, mentre l’allegoria di Palazzo Gallarati Scotti esibisce un’invenzione aerea che Tiepolo riproporrà con varianti in molte opere successive.
Sarà possibile seguire le fasi preparatorie dell’affresco per la Galleria al piano nobile di Palazzo Clerici attraverso alcuni disegni e un meraviglioso bozzetto proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth (Stati Uniti).
Le produzioni tedesche sono esemplificate dal bozzetto per una sala della Residenza di Würzburg proveniente da Stoccarda, e dalla libera reinvenzione di un soggetto pensato, in accordo con l’amico Francesco Algarotti, per l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III: il Banchetto di Antonio e Cleopatra, qui documentato nella variante della National Gallery di Londra.
Gli anni della Germania e della Spagna sono gli anni della stretta collaborazione tra Tiepolo e i figli, particolarmente con Giandomenico: la mostra si chiude emblematicamente su un confronto tra padre e figlio, con il San Francesco d'Assisi riceve le stimmate di Tiepolo senior del Museo del Prado da una parte e Abramo e gli angeli delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, di Giandomenico dall’altra. 
 
LE SEZIONI:
1. La prima sezione, Le città di Tiepolo: Venezia, Milano, Madrid, riassume emblematicamente i luoghi della vita e della fortuna di Tiepolo, dando uno sguardo a volo di uccello sul Settecento, epoca della fortuna internazionale degli artisti italiani. Venezia, nella prima metà del Settecento, è forse la città più corteggiata in Europa per i suoi artisti, a partire dall’ambito dei vedutisti: e qui vediamo Canaletto e Bellotto in dialogo con Antonio Joli, artista di cultura romana legato alla tradizione di Gaspar van Wittel.
2. Si prosegue poi attraverso Accademie del nudo a Venezia: la formazione di Tiepolo. L’esercizio sul nudo è un elemento fondamentale nella formazione degli artisti in tutta Europa, specie a partire dalla formalizzazione in Accademia, nel corso del Seicento, di questa pratica disegnativa. Venezia diventa un centro di elaborazione speciale di questo esercizio, animato dalla presenza di molti artisti stranieri con i quali Tiepolo si confrontava, disegnando e dipingendo le sue prime opere autonome.
3. La terza sezione, strettamente legata alla precedente, Gli esordi di Tiepolo tra Pagani, Pellegrini e Piazzetta segue su diversi piani di lettura gli sguardi del giovane Tiepolo ai suoi contemporanei.
4. Il percorso arriva poi a La prima affermazione a Venezia. Storia e mitologia sulle ali della fantasia. Vengono qui accolti, in modo emblematico, gli elementi principali di due cicli eseguiti a Venezia per le famiglie dei Sandi e degli Zenobio. Tiepolo comincia ad elaborare, con la sua fantasia, temi mitologici e storici con una straordinaria capacità di orchestrazione e di libera interpretazione che costituirà la ragione del suo successo in Europa, come grande narratore al servizio della celebrazione dei committenti.
5. La mostra prosegue nella quinta sezione Venezia e Milano, un antefatto: Sebastiano Ricci. Milano ha un rapporto speciale con Venezia e costituisce la prima tappa per l’affermazione internazionale di molti artisti veneziani: lo sarà per Tiepolo e Bellotto, lo è stato qualche tempo prima per Sebastiano Ricci.
6. Il tema centrale della sesta sezione, Tiepolo a Milano: la prima tappa della fortuna internazionale, ruota attorno alla complessa rete di relazioni che permettono a Tiepolo di trovare fortuna a Milano in due momenti importanti della sua carriera. Le scelte dell’artista in molti dei cantieri ad affresco della città permettono di tracciare, nella successione di disegni e bozzetti, il suo modus operandi e la sua capacità di mettere in opera soluzioni sempre più ariose e spettacolari. Fra queste spicca quanto realizza in Palazzo Clerici, quasi un antefatto di quanto il pittore compirà qualche anno dopo a Würzburg e a Madrid.
7. Tra il 1751 e il 1753 Tiepolo si sposta in Germania, a Würzburg, insieme ai figli. La sezione Tiepolo e i figli in Germania si focalizza su come Giandomenico, ormai compagno di strada dell’affermato maestro, cominci ad affiancare il padre e a produrre disegni per le sue composizioni. In questo contesto si segue tra l’altro, attraverso un bozzetto e una ripresa variazione successiva, la fortuna di Tiepolo alla corte di Dresda, allora uno dei centri artistici più aggiornati in Europa, orchestrata da Francesco Algarotti.
8. L’ultima tappa della vita di Giambattista, raccontata in Tiepolo e i figli a Madrid, è segnata dalla collaborazione sempre più stretta con i figli, che lo seguiranno a Madrid, per rimanervi dopo la sua morte. Il confronto con il talento di Giandomenico determina scelte stilistiche nuove, improntate a un’inconsueta tenerezza espressiva, a un sentore di malinconica introspezione, che ha riflessi nelle stesure più morbide, nel disegno più diligente e meno risentito. Questo momento finale della storia di Tiepolo è particolarmente suggestivo ed è tratteggiato con poche opere, dove padre e figli sono messi emblematicamente a confronto sul tema delle Teste di carattere, genere molto apprezzato dal pubblico internazionale.
Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira e contiene saggi dei curatori Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti e testi di Elena Lissoni, Fabrizio Magani, Andrés Ubeda.



NOTE BIOGRAFICHE:


Giambattista Tiepolo muove i suoi primi passi nella Repubblica della Serenissima a partire dal 1715, beneficiando di un particolare clima storico-politico che mette Venezia al sicuro per quasi un secolo dalle turbolenze europee di quegli anni, garantendo allo stesso tempo la proliferazione delle arti e della letteratura.


Contemporaneo di Canaletto, Tiepolo seppe conquistare il favore del clero e dell’aristocrazia veneziani decorando chiese e palazzi con la sua pittura, su tela e a fresco, allegorica, mitologica e sacra, ricca di teatralità e magnificenza.


La grandezza di Tiepolo, che lo renderà uno degli artisti più acclamati e ricercati della sua epoca, in un certo senso anticipatore dell’Illuminismo, si deve in primis alla sua capacità di osservazione della natura, che divenne la sua principale fonte di ispirazione, alla sua inesauribile vena narrativa e alla maestria tecnica nell’uso di colori, luci e prospettiva.


Il suo successo lo portò a Milano, sotto il dominio asburgico, dove rivitalizzò la scena artistica insieme a Sebastiano Ricci. Tiepolo elabora una libertà espressiva e una capacità straordinaria di dirigere composizioni magniloquenti, animate da centinaia di figure in cicli di affreschi nei palazzi Archinto, Casati, Clerici e Gallarati Scotti e a Sant’Ambrogio. Proiettato ai vertici dello scenario artistico internazionale diverrà un artista ricercato in tutte le corti d’Europa. 
Gli intensi rapporti con la Germania, sin dagli anni Trenta del Settecento, e in particolare con la corte di Dresda, dove l’amico filosofo, letterato e conoscitore Francesco Algarotti, suo strenuo sostenitore e ammiratore, svolgeva il ruolo del consigliere del principe, l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III.
Questa fortuna del pittore in Germania lo condurrà a stabilirsi tra il 1751 e il 1753 a Würzburg, capitale della Franconia, dove realizza la decorazione della Residenza del principe vescovo Carl Philipp von Greiffenclau. 


A partire dagli anni Sessanta del Settecento e fino alla sua morte nel 1770 si trasferirà in Spagna, sotto l’ala del sovrano Carlo III Borbone. A Madrid decora gli enormi spazi di Palazzo Reale e, successivamente, resterà alla corte borbonica in qualità di pittore di pale d’altare.


La sua fortuna postuma seguì un lento declino fintanto che non venne rivalutato, di nuovo, da Francesco Hayez, quasi un secolo dopo: spetta a lui infatti il merito della riscoperta di Tiepolo, in leggero anticipo rispetto al collezionista Edward Cheney che negli anni Quaranta dell’Ottocento soggiornò a Venezia riuscendo ad acquistare un gran numero di magnifici bozzetti ad olio e diversi libri di disegni.

 

Foto: Giambattista Tiepolo, Trionfo delle arti e delle scienze