Miglior disco della World Music italiana al Premio Loano e nella cinquina dei finalisti alla Targa Tenco per la canzone con il brano d’apertura, Canzoni, per organetto preparato & elettronica di Alessandro D’Alessandro, dopo tre anni in giro per rassegne e festival in Italia e in Europa, arriva anche a Napoli, il 6 aprile, alle ore 21,30 all’Auditorium Novecento, con un concerto in solo in cui il musicista del Basso Lazio proporrà dal vivo i brani di questo fortunato disco assieme a brani ancora inediti del suo repertorio.
Targa Tenco, assieme a Canio Loguercio, nel 2017 per il miglior album in dialetto con "Canti, ballate e ipocondrie d'ammore", D'Alessandro ha alle spalle un lavoro ultradecennale, avendo iniziato giovanissimo a suonare dietro le consuetudini del suo paese. Ancora tredicenne entra a far parte di un’orchestra di soli organetti, di cui in seguito, sotto il nome di Orchestra Bottoni, diventa il coordinatore artistico, mentre avvia allo stesso tempo disparate collaborazioni con numerosi artisti, da Sergio Cammariere ad Elio, da Neri Marcorè a Gigliola Cinquetti, grazie alla fama che si conquista con il suo organetto che, nelle sue mani, è stato detto sembra assumere un respiro orchestrale: un organetto, peraltro, da lui stesso “preparato” con opportune modifiche e un leggero assetto elettronico per avere una maggiore versatilità e libertà di esecuzione.
“Canzoni per organetto preparato & elettronica”, pubblicato da Squilibri, nasce per l’appunto dall’esigenza di provare ad esprimere un'idea personale di suono e di approccio all'organetto, sviluppato in anni di lavoro, nei più svariati contesti artistici. Realizzare un intero album su canzoni anche celebri, ma prestando un’attenzione particolare alla musica, alla melodia, alle possibili evoluzioni ritmiche e armoniche, al fine di richiamare l’attenzione di un pubblico più vasto sull’utilizzo ‘flessibile’ di questo strumento a torto relegato nell’ambito della musica folklorica. Da qui la decisione di misurarsi, in solo¸ con classici della canzone nazionale e internazionale, con un’attenzione particolare agli esponenti di quel composito movimento musicale variamente denominato, VesuWave o Napule’s Power, che ha influito fortemente sul suo background artistico.
“Sono nato a Coreno Ausonio, nel Basso Lazio” ha dichiarato D’Alessandro “e posso dunque dire di non essere campano solo per pochi chilometri e di certo non per colpa mia. E non a caso ho sempre guardato a Napoli e alla sua cultura musicale, sentendola fortemente mia per il sound ma anche per la lingua. Collaboro anche con molti artisti napoletani (Daniele Sepe, Maria Pia De Vito, Lorenzo Hengeller, Flo, Lino Cannavacciulo e tanti altri ancora) ma nel disco ho inteso omaggiare quei maestri che, con le loro invenzioni, mi hanno accompagnato negli anni della mia formazione”.
Il disco infatti presenta una versione di “Campagna” di Napoli Centrale, suonata insieme all’Orchestra Bottoni, un’intensa reinterpretazione, per mantice ed elettronica, di un brano di Pino Daniele, “Il mare”, e “Quello che non voglio” di Fausto Mesolella, suonata assieme a Musica Nuda (Magoni/Spinetti): ed è alla memoria di Mesolella, "il direttore artistico che avrei voluto", che è dedicato tutto il disco.
L’appuntamento è per il 6 aprile, alle ore 21, 30 a Napoli, all’Auditorium Novecento (Via Enrico De Marinis 4) ingresso 12 euro, prevendita su Etes.it
di Napoli Magazine
04/04/2024 - 17:04
Miglior disco della World Music italiana al Premio Loano e nella cinquina dei finalisti alla Targa Tenco per la canzone con il brano d’apertura, Canzoni, per organetto preparato & elettronica di Alessandro D’Alessandro, dopo tre anni in giro per rassegne e festival in Italia e in Europa, arriva anche a Napoli, il 6 aprile, alle ore 21,30 all’Auditorium Novecento, con un concerto in solo in cui il musicista del Basso Lazio proporrà dal vivo i brani di questo fortunato disco assieme a brani ancora inediti del suo repertorio.
Targa Tenco, assieme a Canio Loguercio, nel 2017 per il miglior album in dialetto con "Canti, ballate e ipocondrie d'ammore", D'Alessandro ha alle spalle un lavoro ultradecennale, avendo iniziato giovanissimo a suonare dietro le consuetudini del suo paese. Ancora tredicenne entra a far parte di un’orchestra di soli organetti, di cui in seguito, sotto il nome di Orchestra Bottoni, diventa il coordinatore artistico, mentre avvia allo stesso tempo disparate collaborazioni con numerosi artisti, da Sergio Cammariere ad Elio, da Neri Marcorè a Gigliola Cinquetti, grazie alla fama che si conquista con il suo organetto che, nelle sue mani, è stato detto sembra assumere un respiro orchestrale: un organetto, peraltro, da lui stesso “preparato” con opportune modifiche e un leggero assetto elettronico per avere una maggiore versatilità e libertà di esecuzione.
“Canzoni per organetto preparato & elettronica”, pubblicato da Squilibri, nasce per l’appunto dall’esigenza di provare ad esprimere un'idea personale di suono e di approccio all'organetto, sviluppato in anni di lavoro, nei più svariati contesti artistici. Realizzare un intero album su canzoni anche celebri, ma prestando un’attenzione particolare alla musica, alla melodia, alle possibili evoluzioni ritmiche e armoniche, al fine di richiamare l’attenzione di un pubblico più vasto sull’utilizzo ‘flessibile’ di questo strumento a torto relegato nell’ambito della musica folklorica. Da qui la decisione di misurarsi, in solo¸ con classici della canzone nazionale e internazionale, con un’attenzione particolare agli esponenti di quel composito movimento musicale variamente denominato, VesuWave o Napule’s Power, che ha influito fortemente sul suo background artistico.
“Sono nato a Coreno Ausonio, nel Basso Lazio” ha dichiarato D’Alessandro “e posso dunque dire di non essere campano solo per pochi chilometri e di certo non per colpa mia. E non a caso ho sempre guardato a Napoli e alla sua cultura musicale, sentendola fortemente mia per il sound ma anche per la lingua. Collaboro anche con molti artisti napoletani (Daniele Sepe, Maria Pia De Vito, Lorenzo Hengeller, Flo, Lino Cannavacciulo e tanti altri ancora) ma nel disco ho inteso omaggiare quei maestri che, con le loro invenzioni, mi hanno accompagnato negli anni della mia formazione”.
Il disco infatti presenta una versione di “Campagna” di Napoli Centrale, suonata insieme all’Orchestra Bottoni, un’intensa reinterpretazione, per mantice ed elettronica, di un brano di Pino Daniele, “Il mare”, e “Quello che non voglio” di Fausto Mesolella, suonata assieme a Musica Nuda (Magoni/Spinetti): ed è alla memoria di Mesolella, "il direttore artistico che avrei voluto", che è dedicato tutto il disco.
L’appuntamento è per il 6 aprile, alle ore 21, 30 a Napoli, all’Auditorium Novecento (Via Enrico De Marinis 4) ingresso 12 euro, prevendita su Etes.it