Cultura & Gossip
MUSICA - Vasco Rossi in concerto allo stadio Maradona il 16 e il 17 giugno: sold out per 94mila persone
14.06.2025 09:00 di Napoli Magazine

VEDI VASCO e…

NAPOLI 16 E 17 GIUGNO

STADIO MARADONA

SOLD OUT PER 94.000 PERSONE

Si dice

vedi napoli e poi muori

ma qui nella città più vulcanica del mondo il Komandante celebra la vita, il vero oro di Napoli

“Voglio una vita spericolata... anzi

siamo una vita spericolata”

“Di fronte a un mondo pieno di odio,

di violenza, di valori rovesciati,

noi celebriamo la vita

il mio è un concerto di luce”

Vasco Rossi, classe 1952,

unica rockstar italiana

sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni!

Si dice “vedi napoli e poi muori” ma qui nella città più vulcanica del mondo il Komandante celebra la vita (il vero oro di Napoli!) con due concerti - naturalmente sold out con oltre 94.000 spettatori - lunedì 16 e martedì 17 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona.

VASCO è tornato a spericolare la sua vita in un lungo tour, che lo vedrà «portare un po’ di gioia, questo è il compito dell’artista», con il suo nuovo show, nei “suoi” stadi. Da nord al centro, al sud isola compresa, la Sicilia, in tutto 12 concerti in 6 città (ma diventano 14 con le due anteprime di Bibione, 26 e 27 maggio). Sold out da oltre un anno (i biglietti, infatti, erano stati messi in vendita durante i concerti milanesi 2024).

La carovana del rock - un convoglio di 65 bilici che viaggia per le autostrade d’Italia - è sempre più numerosa: più di 350 le persone che formano l’intero staff del KOMandante on the road, tra produzione, band, visual, audio, foto, redazione web, catering. Alle quali si aggiungono circa 1.000 addetti locali, per data.

Dopo Napoli, il tour prosegue in direzione Messina - STADIO SAN FILIPPO il 21 e 22 giugno, per poi concludersi a Roma - STADIO OLIMPICO il 27 e 28 giugno.

VOGLIO UNA VITA SPERICOLATA ... ANZI

SIAMO UNA VITA SPERICOLATA

Cambiamenti epocali nel mondo… ma anche nella scaletta che propone Vasco nel suo Live 2025.

Sorprendente. Inaspettata. Travolgente. Una rivoluzione che si manifesta subito con la botta di inizio esplosiva: VITA SPERICOLATA.

Vasco si riappropria della canzone nella sua autentica accezione filosofica originale, di vita che va vissuta intensamente e affrontata con coraggio, nel senso che dice Nietzsche: vivere pericolosamente e pienamente, accettando il rischio come parte integrante dell’esperienza umana. Non per autodistruzione ma per raggiungere la propria realizzazione personale.

È lei che apre il concerto, l’inno intergenerazionale che per eccellenza celebra: LA VITA che, quest’anno, è il filo conduttore di tutto lo spettacolo. È lei che guida, questa volta è in testa. Non era mai successo, è la prima volta in assoluto e non se l’aspetta davvero nessuno. Arriva a pacca e… spacca (di brutto). In un arrangiamento solenne, come si conviene a uno dei brani che hanno fatto la storia della musica italiana.

“Vita”, “Essere”, “Siamo”, sono le parole più pronunciate nelle sue canzoni. La vita “è”, e noi siamo la vita. Con l’io che si trasforma in “Noi”, l’incipit viene così tramutato:

“… voglio una vita spericolata / NOI SIAMO una vita spericolata / NOI SIAMO una vita vissuta, vita ostinata, vita complicata, vita meravigliata, vita fiera”.

«Dove la vita è ‘l’uomo’ con le sue illusioni e con le sue poche certezze, ma sempre indomito, resistente… orgoglioso e consapevole di essere la vita».

Canzoni che celebrano la vita in un concerto rock, intenso e potente. Testi profondi che esplorano temi esistenziali offrendo molti spunti di riflessione sulla vita, l’amore, la morte, la libertà e la ricerca di un senso. Emozionante.

«Ogni canzone di questo concerto è una fotografia di vita vissuta… ostinata… complicata… meravigliata. In una parola, una vita spericolata… alla ricerca di un senso… e ogni ricerca è sempre spericolata!»

Di fronte a un mondo pieno di odio, di guerre, di violenza, di valori rovesciati: «noi celebriamo la vita in tutte le sue accezioni».

Maestoso. Kolossal nelle rivisitazioni di oggi, come si deve alla profondità dei brani cardine presenti: “Vita spericolata”, “E il tempo crea eroi”, “Siamo qui” e “Adesso che tocca a me”.

«Arrangiamenti – spiega Vince Pastano – che, soprattutto nelle ballads, diventano sontuosi, grazie all’uso massiccio di synth, strings dal sapore anni ‘80, chitarre robuste e sonorizzazioni cinematiche che accompagnano l’ascoltatore verso un’esperienza immersiva a 360 gradi».

LA SET LIST

Cantato dal vivo e suonato da una band che non ha eguali al… mondo. La set list è dinamica, particolarmente ricca di pezzi rari a concerto.

Tutte le canzoni parlano di vita che pulsa già fin dalle prime: “Sono innocente” (2014), “Manifesto futurista”, “… ho fatto un patto sai / con le mie emozioni / le lascio vivere e loro non mi fanno fuori...” (dall’album “Vivere o niente”, 2011) e “Valium” (tra i più intriganti pezzi del leggendario “Siamo solo noi”, 1981). Un tris di provocazione, e feroce ironia.

Poi c’è “Vivere”, capolavoro universale, del 1993. L’istinto primordiale alla sopravvivenza. Tra le più amate e salvifiche, invita a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà: “… vivere e sperare di star meglio”.

Sbalorditivo come suonano nuovi brani che hanno 30 anni e più, come “Mi si escludeva” (1996), spietata analisi sulla società, ancora oggi intollerante verso il diverso. “… mi si escludeva… che poi comincia la guerra!”

E “Gli spari sopra” (1993) sul mondo che non si migliora. Sempre drammaticamente attuale, soprattutto in questo momento «in cui arroganti e farabutti (che oggi nemmeno si preoccupano più di nasconderlo) sono arrivati a comandare, a capo di imperi o democrazie vacillanti».

La scaletta è disseminata di chicche straordinarie, come “Quante volte” (2014), amara riflessione sulla vita, subito seguita da un’altra pietra miliare, scritta addirittura nel 1976: “E il tempo crea eroi”, incredibilmente attuale. In una rivisitazione grunge (con riferimento agli anni ’90).

A chiudere la prima parte: “Un gran bel film” (1996) e “Vivere non è facile” (2011) due capolavori di disincanto e consapevolezza.

Spazio alla band che esegue un interludio e la seconda parte si apre con “Buoni o cattivi” (2005): “… si può spegnere ogni tanto il pensiero…”

Sono i nostri pensieri ci fanno soffrire e ci fanno giudicare: buoni o cattivi, giusto o sbagliato! È la mente che divide: «… mentre qui tutto (il cuore) dovrebbe solo unire».

E poi arriva “Basta poco”, altra bella fotografia della vita moderna tra selfie, social e televisioni. Canzone degli anni ‘10, nell’era di Spotify e delle playlist, è il primo inedito uscito, senza un album ma per urgenza comunicativa con il suo popolo.

Torna la solennità in “Siamo qui”, l’ultimo straordinario lavoro di inediti, pubblicato nel 2021. “… siamo qui, pieni di guai / a confondere quello che sei dentro quello usi…”

«La tecnica sta diventando il fattore dominante nella società, influenzando ogni aspetto della nostra vita. Questo porta a una sorta di predominio della razionalità tecnica su altri valori, come l’etica o la spiritualità. Così l’avere sta prendendo definitivamente il sopravvento sull’essere». Brano premonitore, scritto prima dell’arrivo dell’AI, con la sua verità rifatta e ritoccata che manda in tilt anche i telegiornali.

La risposta è dentro “C’è chi dice no”, uno dei suoi capisaldi, immortale, non ha bisogno di spiegazioni.

Profondità e leggerezza: la divertente e sarcastica “Io perderò” (1996, da “Nessun pericolo per te”, album di canzoni immense come “Sally” e “Gli angeli”) in una esecuzione seduttiva (“… vale la pena sìììì”). Precede le consapevolezze di “E adesso che tocca a me”, un’opera d’arte minimalista, dall’album “Il mondo che vorrei”, del 2008.

Il medley è liberatorio, un viaggio a ritroso coinvolgente, che si compone di tutte hit vintage: “La strega” / “Cosa vuoi da me” / “Vuoi star ferma” / “Tu vuoi da me qualcosa” / “Una canzone per te” e “Va bene, va bene così” (1984), un’altra di quelle entrate nella pelle e qui eseguita per intero. Catartico il momento di “Rewind” (1998) che viene subito dopo.

Di forte impatto emotivo la terza parte con “Senza parole” (1997), “Sally” (1996), “Se ti potessi dire”. Quest’ultima del 2019, necessaria, divenuta un inno da urlare in coro “... senza rimpianto”.

Chiudono il concerto le immortali: “Siamo solo noi”, “Canzone” e “Albachiara”.

“IL MIO È UN CONCERTO DI LUCE”

Concerto concept. Tirato, l’onda emotiva in crescendo continuo, non dà tregua, per due ore e mezza circa, fino alla fine, quando la pioggia di coriandoli scenderà sulle note di “Albachiara” e sarà il momento di tornare a casa. Con tanta energia addosso e una suggestione in più: che la vita è già un miracolo di per sé. Va accettata e vissuta. QUI E ORA. «Perché noi siamo abituati a vivere nel passato o nel futuro. Ma il passato rende depressi, il futuro mette ansia. Solo il presente permette di essere felici».

Vasco Rossi, classe 1952, è l’unica rockstar italiana. Sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni, intercetta i sentimenti e le emozioni della gente. Le sue canzoni, (oltre 200) attraversano ormai 4 generazioni.

Oltre 800 concerti, da 35 anni, poi, è il numero 1 incontrastato degli stadi. La sua forza, oltre che la musica, è quella del rapporto empatico che riesce a instaurare con il suo pubblico, fatto di un continuo scambio di emozioni che rende i suoi concerti un’esperienza unica.

Vasco è un mito per il suo popolo (e non solo) e un faro per le nuove generazioni di musicisti. Nessun artista è stato mai così prolifico, coerente e duraturo nel tempo: da quasi mezzo secolo sul palco.

Dal 2013 in tour tutti gli anni. Chi altri, (passato-presente e futuro) può permettersi di fare concerti ogni anno, negli stadi e ogni volta sold out? Con una media di 600.000 spettatori anche nel 2025.

Chi è rimasto fuori potrà sperare nel prossimo anno. Lo spettacolo più potente ed entusiasmante al mondo, come una ricorrenza, arriva puntuale a giugno e di anno in anno si rinnova.

«Nelle mie canzoni c’è tutto – lo dice sempre – non hanno bisogno di spiegazioni, chi le ascolta capisce benissimo quello che intendo, come la penso e da che parte sto». E … a proposito di Vita spericolata … «se dovessi scriverla oggi, la riscriverei esattamente com’è: ...voglio una vita come quella dei film… Sono le illusioni che ci tengono in vita, la realtà non è proprio bella.»

LA BAND, LA MIGLIORE AL MONDO

Vince Pastano: direzione musicale e chitarre

Stef Burns: chitarra

Antonello D’Urso: chitarra acustica, programmazione e cori

Andrea Torresani: basso e cori

Alberto Rocchetti: tastiere e cori

Donald Renda: batteria

Andrea Ferrario: sax

Tiziano Bianchi: tromba

Roberto Solimando: trombone

Roberta Montanari: cori

SUA MAESTÀ IL PALCO

Largo 86mt, profondo 25mt e alto 28mt è dominato, per tutta la sua larghezza, da 5 giganteschi schermi, 3 centrali a forma di V rovesciata e dritta, + 2 laterali curvi, che consentono la visuale a tutto lo stadio.

Tecnologia multiscreen, con effetto multisensoriale che rende il concerto un’esperienza ancora più emozionale e coinvolgente.

Alla regia live Pepsy Romanoff che per i contenuti visual ha creato un puzzle di immagini suggestive, evocative sul concept della vita.

Live Nation Production Manager: Riccardo Genovese

Tour Manager & Accountant: Laura Palestri

Set designer: Gio’ Forma

Lighting designer: Giovanni Pinna

Sound engineering: Andrea Corsellini

Video director: Pepsy Romanoff - Except Film.

Photo/Social video: Gianluca Simoni, Alessandra Trucillo, Roberto Villani per Chiaroscuro Creative di Arturo Bertusi

Social media manager/Web staff: Daria Sheina e Chiara Sclarandi

SUPPORTER IN TOUR

I 12 FINALISTI DI “ZOCCA PAESE DELLA MUSICA”

Al suo 2° anno il Festival “Zocca paese della musica”, concorso per i giovani artisti. I vincitori che si esibiranno sul palco di VASCO LIVE 2025, uno per sera, sono: Samuele di Nicolò, Revue, Andrea Belfiori, LaParteIntollerante, Load, Cindy & The Rick Hysteria, Dea Culpa, Deva, Deshedus, Rebel Rootz, X Giove, MaioGabri.

RAFFI si chiama Raffaella Pierattoni ventiduenne cantante nata a Pesaro. Prodotta da Roberto Casini, con la sua Band "XXENERGY" ha già aperto e con successo i concerti nel Tour 2022 e 2023. Il suo fanclub oggi vanta più di 4 mila iscritti. Nel 2023 esce il suo primo album, “Fashion rock live”, una raccolta di 12 brani eseguiti in un unico concerto e registrato con riprese audio e video, e il 28 marzo scorso ha pubblicato il suo ultimo singolo, “Hasta la vista”.

CURIOSITÀ E NUMERI

VIDEO: 1050mq in totale per un grande schermo che fascia il palco anche lateralmente.

LUCI: l’impianto luci offre 1.000 corpi illuminanti per la prima volta interamente resistente all’acqua. Teste mobili intelligenti con sorgenti led e laser, un sistema 3D che permette di seguire Vasco e i musicisti, automaticamente, in ogni momento.

AUDIO: è prevista una copertura acustica diversa e studiata per ogni stadio ma di una potenza media di Mezzo Milione di Watts, distribuiti tramite una quindicina di clusters: 6 centrali, 3 per parte sul fronte palco - 2 laterali (1 su ogni lato più esterno del palco).

RIGGING E MOTORI: si utilizzeranno approssimativamente 230 motori (argani elettrici) da 2 Tons e da 1 Tons, per sospendere le attrezzature dello show.

FIAMME: 24 punti fiamma, ciascuna alta 10mt, saranno utilizzati in diversi momenti dello show.

PYRO: 1.050 punti fuoco + altri effetti.

65 i BILICI al seguito del VASCO LIVE 2025: 20 x il palco - 30 x audio, video, luci, rigging, produzione camerini, catering, scenografie – 2 x generatori – 2 x merchandising – 4 x arena panels (coperture carrabili per i mezzi pesanti che necessitano di lavorare all’interno dello stadio, a protezione delle piste di atletica e delle zone dove si posizionerà il palco – 5 x cover floor (copertura del prato dei campi di calcio dove sosterà il pubblico) - 2 x transenne antipanico 270mt lineari.

PERSONALE IN TOUR: 350 pax

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MUSICA - Vasco Rossi in concerto allo stadio Maradona il 16 e il 17 giugno: sold out per 94mila persone

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14/06/2025 - 09:00

VEDI VASCO e…

NAPOLI 16 E 17 GIUGNO

STADIO MARADONA

SOLD OUT PER 94.000 PERSONE

Si dice

vedi napoli e poi muori

ma qui nella città più vulcanica del mondo il Komandante celebra la vita, il vero oro di Napoli

“Voglio una vita spericolata... anzi

siamo una vita spericolata”

“Di fronte a un mondo pieno di odio,

di violenza, di valori rovesciati,

noi celebriamo la vita

il mio è un concerto di luce”

Vasco Rossi, classe 1952,

unica rockstar italiana

sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni!

Si dice “vedi napoli e poi muori” ma qui nella città più vulcanica del mondo il Komandante celebra la vita (il vero oro di Napoli!) con due concerti - naturalmente sold out con oltre 94.000 spettatori - lunedì 16 e martedì 17 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona.

VASCO è tornato a spericolare la sua vita in un lungo tour, che lo vedrà «portare un po’ di gioia, questo è il compito dell’artista», con il suo nuovo show, nei “suoi” stadi. Da nord al centro, al sud isola compresa, la Sicilia, in tutto 12 concerti in 6 città (ma diventano 14 con le due anteprime di Bibione, 26 e 27 maggio). Sold out da oltre un anno (i biglietti, infatti, erano stati messi in vendita durante i concerti milanesi 2024).

La carovana del rock - un convoglio di 65 bilici che viaggia per le autostrade d’Italia - è sempre più numerosa: più di 350 le persone che formano l’intero staff del KOMandante on the road, tra produzione, band, visual, audio, foto, redazione web, catering. Alle quali si aggiungono circa 1.000 addetti locali, per data.

Dopo Napoli, il tour prosegue in direzione Messina - STADIO SAN FILIPPO il 21 e 22 giugno, per poi concludersi a Roma - STADIO OLIMPICO il 27 e 28 giugno.

VOGLIO UNA VITA SPERICOLATA ... ANZI

SIAMO UNA VITA SPERICOLATA

Cambiamenti epocali nel mondo… ma anche nella scaletta che propone Vasco nel suo Live 2025.

Sorprendente. Inaspettata. Travolgente. Una rivoluzione che si manifesta subito con la botta di inizio esplosiva: VITA SPERICOLATA.

Vasco si riappropria della canzone nella sua autentica accezione filosofica originale, di vita che va vissuta intensamente e affrontata con coraggio, nel senso che dice Nietzsche: vivere pericolosamente e pienamente, accettando il rischio come parte integrante dell’esperienza umana. Non per autodistruzione ma per raggiungere la propria realizzazione personale.

È lei che apre il concerto, l’inno intergenerazionale che per eccellenza celebra: LA VITA che, quest’anno, è il filo conduttore di tutto lo spettacolo. È lei che guida, questa volta è in testa. Non era mai successo, è la prima volta in assoluto e non se l’aspetta davvero nessuno. Arriva a pacca e… spacca (di brutto). In un arrangiamento solenne, come si conviene a uno dei brani che hanno fatto la storia della musica italiana.

“Vita”, “Essere”, “Siamo”, sono le parole più pronunciate nelle sue canzoni. La vita “è”, e noi siamo la vita. Con l’io che si trasforma in “Noi”, l’incipit viene così tramutato:

“… voglio una vita spericolata / NOI SIAMO una vita spericolata / NOI SIAMO una vita vissuta, vita ostinata, vita complicata, vita meravigliata, vita fiera”.

«Dove la vita è ‘l’uomo’ con le sue illusioni e con le sue poche certezze, ma sempre indomito, resistente… orgoglioso e consapevole di essere la vita».

Canzoni che celebrano la vita in un concerto rock, intenso e potente. Testi profondi che esplorano temi esistenziali offrendo molti spunti di riflessione sulla vita, l’amore, la morte, la libertà e la ricerca di un senso. Emozionante.

«Ogni canzone di questo concerto è una fotografia di vita vissuta… ostinata… complicata… meravigliata. In una parola, una vita spericolata… alla ricerca di un senso… e ogni ricerca è sempre spericolata!»

Di fronte a un mondo pieno di odio, di guerre, di violenza, di valori rovesciati: «noi celebriamo la vita in tutte le sue accezioni».

Maestoso. Kolossal nelle rivisitazioni di oggi, come si deve alla profondità dei brani cardine presenti: “Vita spericolata”, “E il tempo crea eroi”, “Siamo qui” e “Adesso che tocca a me”.

«Arrangiamenti – spiega Vince Pastano – che, soprattutto nelle ballads, diventano sontuosi, grazie all’uso massiccio di synth, strings dal sapore anni ‘80, chitarre robuste e sonorizzazioni cinematiche che accompagnano l’ascoltatore verso un’esperienza immersiva a 360 gradi».

LA SET LIST

Cantato dal vivo e suonato da una band che non ha eguali al… mondo. La set list è dinamica, particolarmente ricca di pezzi rari a concerto.

Tutte le canzoni parlano di vita che pulsa già fin dalle prime: “Sono innocente” (2014), “Manifesto futurista”, “… ho fatto un patto sai / con le mie emozioni / le lascio vivere e loro non mi fanno fuori...” (dall’album “Vivere o niente”, 2011) e “Valium” (tra i più intriganti pezzi del leggendario “Siamo solo noi”, 1981). Un tris di provocazione, e feroce ironia.

Poi c’è “Vivere”, capolavoro universale, del 1993. L’istinto primordiale alla sopravvivenza. Tra le più amate e salvifiche, invita a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà: “… vivere e sperare di star meglio”.

Sbalorditivo come suonano nuovi brani che hanno 30 anni e più, come “Mi si escludeva” (1996), spietata analisi sulla società, ancora oggi intollerante verso il diverso. “… mi si escludeva… che poi comincia la guerra!”

E “Gli spari sopra” (1993) sul mondo che non si migliora. Sempre drammaticamente attuale, soprattutto in questo momento «in cui arroganti e farabutti (che oggi nemmeno si preoccupano più di nasconderlo) sono arrivati a comandare, a capo di imperi o democrazie vacillanti».

La scaletta è disseminata di chicche straordinarie, come “Quante volte” (2014), amara riflessione sulla vita, subito seguita da un’altra pietra miliare, scritta addirittura nel 1976: “E il tempo crea eroi”, incredibilmente attuale. In una rivisitazione grunge (con riferimento agli anni ’90).

A chiudere la prima parte: “Un gran bel film” (1996) e “Vivere non è facile” (2011) due capolavori di disincanto e consapevolezza.

Spazio alla band che esegue un interludio e la seconda parte si apre con “Buoni o cattivi” (2005): “… si può spegnere ogni tanto il pensiero…”

Sono i nostri pensieri ci fanno soffrire e ci fanno giudicare: buoni o cattivi, giusto o sbagliato! È la mente che divide: «… mentre qui tutto (il cuore) dovrebbe solo unire».

E poi arriva “Basta poco”, altra bella fotografia della vita moderna tra selfie, social e televisioni. Canzone degli anni ‘10, nell’era di Spotify e delle playlist, è il primo inedito uscito, senza un album ma per urgenza comunicativa con il suo popolo.

Torna la solennità in “Siamo qui”, l’ultimo straordinario lavoro di inediti, pubblicato nel 2021. “… siamo qui, pieni di guai / a confondere quello che sei dentro quello usi…”

«La tecnica sta diventando il fattore dominante nella società, influenzando ogni aspetto della nostra vita. Questo porta a una sorta di predominio della razionalità tecnica su altri valori, come l’etica o la spiritualità. Così l’avere sta prendendo definitivamente il sopravvento sull’essere». Brano premonitore, scritto prima dell’arrivo dell’AI, con la sua verità rifatta e ritoccata che manda in tilt anche i telegiornali.

La risposta è dentro “C’è chi dice no”, uno dei suoi capisaldi, immortale, non ha bisogno di spiegazioni.

Profondità e leggerezza: la divertente e sarcastica “Io perderò” (1996, da “Nessun pericolo per te”, album di canzoni immense come “Sally” e “Gli angeli”) in una esecuzione seduttiva (“… vale la pena sìììì”). Precede le consapevolezze di “E adesso che tocca a me”, un’opera d’arte minimalista, dall’album “Il mondo che vorrei”, del 2008.

Il medley è liberatorio, un viaggio a ritroso coinvolgente, che si compone di tutte hit vintage: “La strega” / “Cosa vuoi da me” / “Vuoi star ferma” / “Tu vuoi da me qualcosa” / “Una canzone per te” e “Va bene, va bene così” (1984), un’altra di quelle entrate nella pelle e qui eseguita per intero. Catartico il momento di “Rewind” (1998) che viene subito dopo.

Di forte impatto emotivo la terza parte con “Senza parole” (1997), “Sally” (1996), “Se ti potessi dire”. Quest’ultima del 2019, necessaria, divenuta un inno da urlare in coro “... senza rimpianto”.

Chiudono il concerto le immortali: “Siamo solo noi”, “Canzone” e “Albachiara”.

“IL MIO È UN CONCERTO DI LUCE”

Concerto concept. Tirato, l’onda emotiva in crescendo continuo, non dà tregua, per due ore e mezza circa, fino alla fine, quando la pioggia di coriandoli scenderà sulle note di “Albachiara” e sarà il momento di tornare a casa. Con tanta energia addosso e una suggestione in più: che la vita è già un miracolo di per sé. Va accettata e vissuta. QUI E ORA. «Perché noi siamo abituati a vivere nel passato o nel futuro. Ma il passato rende depressi, il futuro mette ansia. Solo il presente permette di essere felici».

Vasco Rossi, classe 1952, è l’unica rockstar italiana. Sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni, intercetta i sentimenti e le emozioni della gente. Le sue canzoni, (oltre 200) attraversano ormai 4 generazioni.

Oltre 800 concerti, da 35 anni, poi, è il numero 1 incontrastato degli stadi. La sua forza, oltre che la musica, è quella del rapporto empatico che riesce a instaurare con il suo pubblico, fatto di un continuo scambio di emozioni che rende i suoi concerti un’esperienza unica.

Vasco è un mito per il suo popolo (e non solo) e un faro per le nuove generazioni di musicisti. Nessun artista è stato mai così prolifico, coerente e duraturo nel tempo: da quasi mezzo secolo sul palco.

Dal 2013 in tour tutti gli anni. Chi altri, (passato-presente e futuro) può permettersi di fare concerti ogni anno, negli stadi e ogni volta sold out? Con una media di 600.000 spettatori anche nel 2025.

Chi è rimasto fuori potrà sperare nel prossimo anno. Lo spettacolo più potente ed entusiasmante al mondo, come una ricorrenza, arriva puntuale a giugno e di anno in anno si rinnova.

«Nelle mie canzoni c’è tutto – lo dice sempre – non hanno bisogno di spiegazioni, chi le ascolta capisce benissimo quello che intendo, come la penso e da che parte sto». E … a proposito di Vita spericolata … «se dovessi scriverla oggi, la riscriverei esattamente com’è: ...voglio una vita come quella dei film… Sono le illusioni che ci tengono in vita, la realtà non è proprio bella.»

LA BAND, LA MIGLIORE AL MONDO

Vince Pastano: direzione musicale e chitarre

Stef Burns: chitarra

Antonello D’Urso: chitarra acustica, programmazione e cori

Andrea Torresani: basso e cori

Alberto Rocchetti: tastiere e cori

Donald Renda: batteria

Andrea Ferrario: sax

Tiziano Bianchi: tromba

Roberto Solimando: trombone

Roberta Montanari: cori

SUA MAESTÀ IL PALCO

Largo 86mt, profondo 25mt e alto 28mt è dominato, per tutta la sua larghezza, da 5 giganteschi schermi, 3 centrali a forma di V rovesciata e dritta, + 2 laterali curvi, che consentono la visuale a tutto lo stadio.

Tecnologia multiscreen, con effetto multisensoriale che rende il concerto un’esperienza ancora più emozionale e coinvolgente.

Alla regia live Pepsy Romanoff che per i contenuti visual ha creato un puzzle di immagini suggestive, evocative sul concept della vita.

Live Nation Production Manager: Riccardo Genovese

Tour Manager & Accountant: Laura Palestri

Set designer: Gio’ Forma

Lighting designer: Giovanni Pinna

Sound engineering: Andrea Corsellini

Video director: Pepsy Romanoff - Except Film.

Photo/Social video: Gianluca Simoni, Alessandra Trucillo, Roberto Villani per Chiaroscuro Creative di Arturo Bertusi

Social media manager/Web staff: Daria Sheina e Chiara Sclarandi

SUPPORTER IN TOUR

I 12 FINALISTI DI “ZOCCA PAESE DELLA MUSICA”

Al suo 2° anno il Festival “Zocca paese della musica”, concorso per i giovani artisti. I vincitori che si esibiranno sul palco di VASCO LIVE 2025, uno per sera, sono: Samuele di Nicolò, Revue, Andrea Belfiori, LaParteIntollerante, Load, Cindy & The Rick Hysteria, Dea Culpa, Deva, Deshedus, Rebel Rootz, X Giove, MaioGabri.

RAFFI si chiama Raffaella Pierattoni ventiduenne cantante nata a Pesaro. Prodotta da Roberto Casini, con la sua Band "XXENERGY" ha già aperto e con successo i concerti nel Tour 2022 e 2023. Il suo fanclub oggi vanta più di 4 mila iscritti. Nel 2023 esce il suo primo album, “Fashion rock live”, una raccolta di 12 brani eseguiti in un unico concerto e registrato con riprese audio e video, e il 28 marzo scorso ha pubblicato il suo ultimo singolo, “Hasta la vista”.

CURIOSITÀ E NUMERI

VIDEO: 1050mq in totale per un grande schermo che fascia il palco anche lateralmente.

LUCI: l’impianto luci offre 1.000 corpi illuminanti per la prima volta interamente resistente all’acqua. Teste mobili intelligenti con sorgenti led e laser, un sistema 3D che permette di seguire Vasco e i musicisti, automaticamente, in ogni momento.

AUDIO: è prevista una copertura acustica diversa e studiata per ogni stadio ma di una potenza media di Mezzo Milione di Watts, distribuiti tramite una quindicina di clusters: 6 centrali, 3 per parte sul fronte palco - 2 laterali (1 su ogni lato più esterno del palco).

RIGGING E MOTORI: si utilizzeranno approssimativamente 230 motori (argani elettrici) da 2 Tons e da 1 Tons, per sospendere le attrezzature dello show.

FIAMME: 24 punti fiamma, ciascuna alta 10mt, saranno utilizzati in diversi momenti dello show.

PYRO: 1.050 punti fuoco + altri effetti.

65 i BILICI al seguito del VASCO LIVE 2025: 20 x il palco - 30 x audio, video, luci, rigging, produzione camerini, catering, scenografie – 2 x generatori – 2 x merchandising – 4 x arena panels (coperture carrabili per i mezzi pesanti che necessitano di lavorare all’interno dello stadio, a protezione delle piste di atletica e delle zone dove si posizionerà il palco – 5 x cover floor (copertura del prato dei campi di calcio dove sosterà il pubblico) - 2 x transenne antipanico 270mt lineari.

PERSONALE IN TOUR: 350 pax