Cultura & Gossip
POMPEI - Apre al pubblico l'insula dei Casti Amanti dal 28 maggio, speciale RAI “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” in onda lunedì 27 maggio
25.05.2024 11:21 di Napoli Magazine
Apre alle visite l’Insula dei Casti Amanti. Dal 28 maggio un percorso sopraelevato su passerelle sospese consentirà al pubblico di osservare dall’alto l’intera Insula (isolato), comprendente la casa dei Casti Amanti, la casa dei Pittori al lavoro e la casa del Cenacolo colonnato.
Si potrà assistere alle attività di indagine e restauro in corso e ammirare gli ambienti emersi durante le recenti attività di scavo. Tra questi una stanza decorata con figure mitologiche e divinità e la singolare immagine di un bambino con cappuccio e mantello da viaggiatore; disegni a carboncino eseguiti da bambini in un cortile di servizio, e un androne dove sono stati rinvenuti due scheletri di vittime dell’eruzione.
 
Le facciate e alcuni ambienti dell'insula furono scavati nel 1912; dagli anni ’80 seguirono altri scavi che hanno portato alla luce importanti parti delle strutture interne dell'isolato, che fu visitabile, per la parte allora indagata, a periodi alterni. Il progetto in corso, suddiviso in due lotti per importi di 7 e 5 mio di Euro rispettivamente, mira alla creazione di una copertura con impianto fotovoltaico integrato, di un percorso accessibile a quota dei piani superiori delle case e al completamento dello scavo e del restauro degli ambienti sottostanti, eleminando in tal modo cause di degrado dovute allo scavo parziale del complesso. 
A partire dal 28 maggio 2024 sarà possibile accedere tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 18:00, attraverso un percorso che, interamente “accessibile” , va ad implementare l’itinerario senza barriere architettoniche “Pompei per Tutti”, e include un ascensore per il raggiungimento delle passerelle sospese.
Il percorso dall’alto consentirà una visione innovativa e globale dell’intera insula, nonché dell’architettura delle case romane con l’alternarsi, come in questo caso, di ambienti vari adibiti ad usi diversi, dal produttivo al commerciale all’abitativo, oltre che dell’attività di cantiere in atto, nell’ottica di una rinnovata e migliore fruizione al pubblico e di un approccio di "archeologia pubblica".
L’ingresso sarà contingentato allo scopo di garantire un’ottimale accessibilità e fruizione in sicurezza del percorso, anche in considerazione delle attività in essere al livello archeologico.
La progettazione dei due lotti è stata sostenuta con fondi del Grande Progetto Pompeii (2014-2022), mentre i lavori hanno beneficiato di un finanziamento del PON Fesr 2014-2020.
 
Lunedì 27 maggio alle 21.25 in onda su Rai 1 “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” con Alberto Angela, prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della Cultura
 
Dal 28 maggio saranno presentate tutte le novità delle scoperte del cantiere.
 
“Pompei. Le nuove scoperte” 
 
Speciale “Meraviglie” con Alberto Angela
 
Ci sono anche i disegni di un bambino di duemila anni fa tra le meraviglie venute alla luce dalle ultime campagne di scavo del Parco Archeologico di Pompei. Affascinanti ritrovamenti che – insieme ad altri mai mostrati prima – Alberto Angela, con la partecipazione del direttore Gabriel Zuchtriegel, degli archeologi e dei tecnici del Parco, racconta in “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della Cultura, in onda lunedì 27 maggio alle 21.25 su Rai 1.
 
Interamente girato nel sito di Pompei, all’interno dei nuovi cantieri di scavo, lo Speciale utilizza una tecnica di ripresa unica: un unico piano sequenza, lungo oltre due ore, che attraversa l’area archeologica di Pompei seguendo Alberto Angela nella sua esplorazione senza alcuno stacco né interruzione. 
Grazie a questa particolare ripresa, i telespettatori avranno la sensazione di partecipare ad una reale visita degli scavi di Pompei accompagnati personalmente da Alberto Angela attraverso un avvincente percorso narrativo e l’assenza di stacchi permetterà di avere una chiara idea dell’ubicazione degli spazi esplorati, delle distanze percorse, della vastità del sito archeologico. Sarà come attraversare l’antica città, sommersa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., con gli occhi di un pompeiano di duemila anni fa che vede risorgere dal materiale vulcanico gli oggetti quotidiani, gli affreschi, i graffiti e le tracce della propria vita di allora. 
 
La visita parte dall’Odeion, il più piccolo dei due teatri della città, dominato dalla vista del Vesuvio che si erge in lontananza oltre le mura. Si snoda poi per le antiche strade di Pompei attraversando botteghe, terme, locande e case private, dove le tracce della vita quotidiana del primo secolo dopo Cristo suscitano meraviglia ad ogni passo.
 
Il percorso prosegue, poi, all’interno dell’Insula dei Casti Amanti, attualmente chiusa al pubblico (dal 28 aperta alle visite) un isolato già parzialmente esplorato in passato e oggi oggetto di nuovi approfonditi scavi che hanno appena portato in superficie i resti di altre vittime colte nel vano tentativo di mettersi in salvo dall’eruzione. Qui gli archeologi, ancora al lavoro, mostrano ad Alberto Angela e al pubblico ambienti ancora non conosciuti, interessanti oggetti di vita quotidiana appena emersi dagli strati vulcanici e stupefacenti opere d’arte ritornate visibili dopo quasi duemila anni. Ma le opere più commoventi scoperte dagli archeologi sulle pareti di una domus sono i disegni di un bambino di duemila anni fa che, poco prima della tragedia, ha tratteggiato con il carboncino il suo immaginario infantile, ignaro che i suoi graffiti sarebbero sopravvissuti al passare dei secoli. 
 
Dopo un breve trasferimento in auto sopra la zona ancora non scavata di Pompei, Alberto Angela entra nei cantieri di scavo che interessano la regio IX, uno dei distretti della città ancora non interamente portati alla luce. Qui rivela agli spettatori splendidi saloni affrescati appena riemersi dal materiale vulcanico e un meraviglioso ambiente dipinto, scoperto proprio nei giorni di realizzazione dello speciale e ancora mai mostrato. Il percorso procede verso la “Casa del Larario”, dove il racconto delle ultime ore della città romana si intreccia con la scoperta di ambienti che l’eruzione ha “cristallizzato”, imprimendo nella cenere la fotografia degli ultimi istanti di vita di Pompei. Qui, con l’aiuto degli esperti del parco, Alberto Angela illustra la tecnica dei calchi, che ha permesso di rivelare le drammatiche immagini delle vittime nell’attimo stesso della loro fine.
 
L’esplorazione prosegue nella “casa di Leda”, una delle domus più ricche di ritrovamenti di questa ultima campagna di scavi con nuove rivelazioni. Nelle sue adiacenze sono appena emerse pareti affrescate di incredibile bellezza, anche per il particolare stato di conservazione dei colori originali. 
 
Infine, al termine del percorso, due autentici fuochi d’artificio di Pompei: la “casa degli amorini dorati” e la “casa dei Vettii”, quest’ultima riaperta recentemente al pubblico dopo un lungo restauro. Qui la magnificenza degli affreschi e dei giardini colonnati rivela l’opulenza degli abitanti di una delle zone più ricche della città. Splendidamente circondato dal “rosso pompeiano” il telespettatore avrà quasi l’impressione di partecipare a uno degli esagerati banchetti descritti da Petronio.
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POMPEI - Apre al pubblico l'insula dei Casti Amanti dal 28 maggio, speciale RAI “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” in onda lunedì 27 maggio

di Napoli Magazine

25/05/2024 - 11:21

Apre alle visite l’Insula dei Casti Amanti. Dal 28 maggio un percorso sopraelevato su passerelle sospese consentirà al pubblico di osservare dall’alto l’intera Insula (isolato), comprendente la casa dei Casti Amanti, la casa dei Pittori al lavoro e la casa del Cenacolo colonnato.
Si potrà assistere alle attività di indagine e restauro in corso e ammirare gli ambienti emersi durante le recenti attività di scavo. Tra questi una stanza decorata con figure mitologiche e divinità e la singolare immagine di un bambino con cappuccio e mantello da viaggiatore; disegni a carboncino eseguiti da bambini in un cortile di servizio, e un androne dove sono stati rinvenuti due scheletri di vittime dell’eruzione.
 
Le facciate e alcuni ambienti dell'insula furono scavati nel 1912; dagli anni ’80 seguirono altri scavi che hanno portato alla luce importanti parti delle strutture interne dell'isolato, che fu visitabile, per la parte allora indagata, a periodi alterni. Il progetto in corso, suddiviso in due lotti per importi di 7 e 5 mio di Euro rispettivamente, mira alla creazione di una copertura con impianto fotovoltaico integrato, di un percorso accessibile a quota dei piani superiori delle case e al completamento dello scavo e del restauro degli ambienti sottostanti, eleminando in tal modo cause di degrado dovute allo scavo parziale del complesso. 
A partire dal 28 maggio 2024 sarà possibile accedere tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 18:00, attraverso un percorso che, interamente “accessibile” , va ad implementare l’itinerario senza barriere architettoniche “Pompei per Tutti”, e include un ascensore per il raggiungimento delle passerelle sospese.
Il percorso dall’alto consentirà una visione innovativa e globale dell’intera insula, nonché dell’architettura delle case romane con l’alternarsi, come in questo caso, di ambienti vari adibiti ad usi diversi, dal produttivo al commerciale all’abitativo, oltre che dell’attività di cantiere in atto, nell’ottica di una rinnovata e migliore fruizione al pubblico e di un approccio di "archeologia pubblica".
L’ingresso sarà contingentato allo scopo di garantire un’ottimale accessibilità e fruizione in sicurezza del percorso, anche in considerazione delle attività in essere al livello archeologico.
La progettazione dei due lotti è stata sostenuta con fondi del Grande Progetto Pompeii (2014-2022), mentre i lavori hanno beneficiato di un finanziamento del PON Fesr 2014-2020.
 
Lunedì 27 maggio alle 21.25 in onda su Rai 1 “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” con Alberto Angela, prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della Cultura
 
Dal 28 maggio saranno presentate tutte le novità delle scoperte del cantiere.
 
“Pompei. Le nuove scoperte” 
 
Speciale “Meraviglie” con Alberto Angela
 
Ci sono anche i disegni di un bambino di duemila anni fa tra le meraviglie venute alla luce dalle ultime campagne di scavo del Parco Archeologico di Pompei. Affascinanti ritrovamenti che – insieme ad altri mai mostrati prima – Alberto Angela, con la partecipazione del direttore Gabriel Zuchtriegel, degli archeologi e dei tecnici del Parco, racconta in “Pompei. Le nuove scoperte”, uno Speciale di “Meraviglie” prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della Cultura, in onda lunedì 27 maggio alle 21.25 su Rai 1.
 
Interamente girato nel sito di Pompei, all’interno dei nuovi cantieri di scavo, lo Speciale utilizza una tecnica di ripresa unica: un unico piano sequenza, lungo oltre due ore, che attraversa l’area archeologica di Pompei seguendo Alberto Angela nella sua esplorazione senza alcuno stacco né interruzione. 
Grazie a questa particolare ripresa, i telespettatori avranno la sensazione di partecipare ad una reale visita degli scavi di Pompei accompagnati personalmente da Alberto Angela attraverso un avvincente percorso narrativo e l’assenza di stacchi permetterà di avere una chiara idea dell’ubicazione degli spazi esplorati, delle distanze percorse, della vastità del sito archeologico. Sarà come attraversare l’antica città, sommersa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., con gli occhi di un pompeiano di duemila anni fa che vede risorgere dal materiale vulcanico gli oggetti quotidiani, gli affreschi, i graffiti e le tracce della propria vita di allora. 
 
La visita parte dall’Odeion, il più piccolo dei due teatri della città, dominato dalla vista del Vesuvio che si erge in lontananza oltre le mura. Si snoda poi per le antiche strade di Pompei attraversando botteghe, terme, locande e case private, dove le tracce della vita quotidiana del primo secolo dopo Cristo suscitano meraviglia ad ogni passo.
 
Il percorso prosegue, poi, all’interno dell’Insula dei Casti Amanti, attualmente chiusa al pubblico (dal 28 aperta alle visite) un isolato già parzialmente esplorato in passato e oggi oggetto di nuovi approfonditi scavi che hanno appena portato in superficie i resti di altre vittime colte nel vano tentativo di mettersi in salvo dall’eruzione. Qui gli archeologi, ancora al lavoro, mostrano ad Alberto Angela e al pubblico ambienti ancora non conosciuti, interessanti oggetti di vita quotidiana appena emersi dagli strati vulcanici e stupefacenti opere d’arte ritornate visibili dopo quasi duemila anni. Ma le opere più commoventi scoperte dagli archeologi sulle pareti di una domus sono i disegni di un bambino di duemila anni fa che, poco prima della tragedia, ha tratteggiato con il carboncino il suo immaginario infantile, ignaro che i suoi graffiti sarebbero sopravvissuti al passare dei secoli. 
 
Dopo un breve trasferimento in auto sopra la zona ancora non scavata di Pompei, Alberto Angela entra nei cantieri di scavo che interessano la regio IX, uno dei distretti della città ancora non interamente portati alla luce. Qui rivela agli spettatori splendidi saloni affrescati appena riemersi dal materiale vulcanico e un meraviglioso ambiente dipinto, scoperto proprio nei giorni di realizzazione dello speciale e ancora mai mostrato. Il percorso procede verso la “Casa del Larario”, dove il racconto delle ultime ore della città romana si intreccia con la scoperta di ambienti che l’eruzione ha “cristallizzato”, imprimendo nella cenere la fotografia degli ultimi istanti di vita di Pompei. Qui, con l’aiuto degli esperti del parco, Alberto Angela illustra la tecnica dei calchi, che ha permesso di rivelare le drammatiche immagini delle vittime nell’attimo stesso della loro fine.
 
L’esplorazione prosegue nella “casa di Leda”, una delle domus più ricche di ritrovamenti di questa ultima campagna di scavi con nuove rivelazioni. Nelle sue adiacenze sono appena emerse pareti affrescate di incredibile bellezza, anche per il particolare stato di conservazione dei colori originali. 
 
Infine, al termine del percorso, due autentici fuochi d’artificio di Pompei: la “casa degli amorini dorati” e la “casa dei Vettii”, quest’ultima riaperta recentemente al pubblico dopo un lungo restauro. Qui la magnificenza degli affreschi e dei giardini colonnati rivela l’opulenza degli abitanti di una delle zone più ricche della città. Splendidamente circondato dal “rosso pompeiano” il telespettatore avrà quasi l’impressione di partecipare a uno degli esagerati banchetti descritti da Petronio.