19-21 dicembre 2025
ven. 19.00 | sab. 20.30 | dom. 18.00
produzione LOTO
Libero Opificio Teatrale Occidentale
STEFANO SABELLI
ABRAHAMS BARN
FIGLI DI ABRAMO
UN PATRIARCA, DUE FIGLI, TRE FEDI E UN ATTORE
di TeatriMolisani soc. coop.
di Svein Tindberg
traduzione e regia Gianluca Iumiento
proiezioni Kezia Terracciano
responsabile di produzione Eva Sabelli
foto Andrea Boccalini, Stefano Ceccarelli
adattamento Stefano Sabelli
musiche dal vivo Manuel Petti, Erika Petti
Daniele Giardina, Irene Apollonio, Lorenzo Mastrogiuseppe
Nella sola Norvegia, ABRAHAMS BARN di Svein Tindberg ha superato i 150.000 spettatori, diventando un vero e proprio Blockbuster del Teatro di narrazione. Tradotto e diretto da Gianluca Iumiento, adattato e interpretato, in esclusiva per l’Italia, da Stefano Sabelli FIGLI DI ABRAMO, è una sorta di Mistero Buffo incentrato su vita e dinastia di Abramo, Patriarca e Profeta comune all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam. Arricchendolo di esperienze personali, Stefano Sabelli fa di FIGLI DI ABRAMO di Svein Tindberg, un racconto colto, divertente, più intimo, seducente e mediterraneo dell'originale norvegese. Con musiche dal vivo - curate da Manuel Petti - dà vita in modo brillante al Diario di Viaggio di un attore che da Gerusalemme, grazie a una guida palestinese che ama i film di Trinità, si mette "alla Ricerca dell'Abramo perduto". Affabulazione, ironia, riferimenti all'attualità sono le chiavi per far rivivere, come in un MISTERO BUFFO, Storia, Mito e legenda del primo credente monoteista dell'Umanità. Da 4 millenni riferimento di Fede per miliardi di persone sulla Terra. Profeta condiviso da ebrei, cristiani e musulmani, a Ur dei Caldei, in Mesopotamia, dov’era nato, Abramo rifiutò l’idolatria dei suoi tempi, per credere in un solo e unico Dio creatore. In questo fu un HANIF, colui che ha fede con animo puro e candido, come è chiamato nel Corano. La ricerca della Terra Promessa, indicatagli da quella Voce creatrice per cui si era messo in ascolto, insieme alla sua ribellione ai fatui idoli, lo costrinse in realtà a un perenne peregrinaggio - dalla Mesopotamia all’Egitto; dalla Cisgiordania alla Penisola arabica; dal Mar Rosso al Mediterraneo – che lo rese, di fatto, il primo esule braccato dell'Umanità.

di Napoli Magazine
18/12/2025 - 20:23
19-21 dicembre 2025
ven. 19.00 | sab. 20.30 | dom. 18.00
produzione LOTO
Libero Opificio Teatrale Occidentale
STEFANO SABELLI
ABRAHAMS BARN
FIGLI DI ABRAMO
UN PATRIARCA, DUE FIGLI, TRE FEDI E UN ATTORE
di TeatriMolisani soc. coop.
di Svein Tindberg
traduzione e regia Gianluca Iumiento
proiezioni Kezia Terracciano
responsabile di produzione Eva Sabelli
foto Andrea Boccalini, Stefano Ceccarelli
adattamento Stefano Sabelli
musiche dal vivo Manuel Petti, Erika Petti
Daniele Giardina, Irene Apollonio, Lorenzo Mastrogiuseppe
Nella sola Norvegia, ABRAHAMS BARN di Svein Tindberg ha superato i 150.000 spettatori, diventando un vero e proprio Blockbuster del Teatro di narrazione. Tradotto e diretto da Gianluca Iumiento, adattato e interpretato, in esclusiva per l’Italia, da Stefano Sabelli FIGLI DI ABRAMO, è una sorta di Mistero Buffo incentrato su vita e dinastia di Abramo, Patriarca e Profeta comune all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam. Arricchendolo di esperienze personali, Stefano Sabelli fa di FIGLI DI ABRAMO di Svein Tindberg, un racconto colto, divertente, più intimo, seducente e mediterraneo dell'originale norvegese. Con musiche dal vivo - curate da Manuel Petti - dà vita in modo brillante al Diario di Viaggio di un attore che da Gerusalemme, grazie a una guida palestinese che ama i film di Trinità, si mette "alla Ricerca dell'Abramo perduto". Affabulazione, ironia, riferimenti all'attualità sono le chiavi per far rivivere, come in un MISTERO BUFFO, Storia, Mito e legenda del primo credente monoteista dell'Umanità. Da 4 millenni riferimento di Fede per miliardi di persone sulla Terra. Profeta condiviso da ebrei, cristiani e musulmani, a Ur dei Caldei, in Mesopotamia, dov’era nato, Abramo rifiutò l’idolatria dei suoi tempi, per credere in un solo e unico Dio creatore. In questo fu un HANIF, colui che ha fede con animo puro e candido, come è chiamato nel Corano. La ricerca della Terra Promessa, indicatagli da quella Voce creatrice per cui si era messo in ascolto, insieme alla sua ribellione ai fatui idoli, lo costrinse in realtà a un perenne peregrinaggio - dalla Mesopotamia all’Egitto; dalla Cisgiordania alla Penisola arabica; dal Mar Rosso al Mediterraneo – che lo rese, di fatto, il primo esule braccato dell'Umanità.
