Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 18 al 24 marzo in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
15.03.2024 16:14 di Napoli Magazine

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

Info 0823799612

Lunedì 18 marzo, ore 21.00

 

Cinema Teatro Italia di Eboli

Info 0828365333

Martedì 19 marzo, ore 20.45

 

Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania

info 0974717089

Mercoledì 20 marzo, ore 20.45

 

Teatro Barone di Melito di Napoli

Info 0813418905, 3278654469

Giovedì 21 marzo, ore 20.45

 

Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento

info 0818786165, 3385003816

Venerdì 22 marzo, ore 20.45

 

Teatro Partenio di Avellino

Info 0825270961 - 3484072885

Sabato 23 marzo, ore 20.45

 

I Due Produzioni

presenta

 

Francesco Paolantoni in

 

O Tello…o io

scritto e diretto da Francesco Paolantoni

 

con

Stefano Sarcinelli,

Arduino Speranza, Raffaele Esposito,

Viola Forestiero, Felicia del Prete

 

scene Mauro Paradiso, costumi Anna Zuccarini, musiche Antonio Annona

 

Una serata filo…drammatica, è uno spettacolo con scrittura ispirata alla commedia dell’arte, dal ritmo veloce, e con il meccanismo del “teatro nel teatro” e racconta le disavventure di una compagnia amatoriale (tutti sempre rigorosamente in scena) che nel primo atto è intenta a fare le prove di uno spettacolo che debutterà l’indomani sera.

Il testo scelto dal regista, (sicuro che le compagnie amatoriali, non dovendo subire i tagli alla cultura e allo spettacolo sono l’unica risorsa per portare avanti il teatro) un po’ per allontanarsi dal classico repertorio eduardiano delle compagnie amatoriali un po’ perché’ vuole affrontare il tema della gelosia, sentimento che solitamente tende a rovinare i rapporti con un modello universale: Otello.

il primo atto si sviluppa tra il tentativo di provare lo spettacolo, le deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, le dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la notizia che l’attore, che avrebbe dovuto interpretare il protagonista, non verrà più.

L’unica soluzione possibile sarà che il regista stesso dovrà interpretare Otello senza conoscerne la parte.

Nel secondo atto, col palcoscenico diviso in due, da una parte lo spettacolo in corso e dall’altro i camerini, si assisterà simultaneamente e contemporaneamente sia alla impietosa messa in scena di Otello (con un inevitabile finale diverso che mai avrebbe immaginato Shakespeare) sia agli strambi eventi degli attori affrontati nei camerini.

Il finale oltre a essere imprevedibile non sarà un vero finale, perché’…

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

info 0818919620, 3478572222

Da martedì 19 a giovedì 21 marzo 2024, ore 20.45

 

Arte Brachetti

presenta

 

Arturo Brachetti

in

 

Solo

scritto e diretto da Arturo Brachetti

musiche Fabio Valdemarin

 

Solo è un varietà surrealista e funambolico, un magico viaggio nella mente di Arturo Brachetti, nei suoi sogni, ricordi e fantasie, ma anche in quelli di tutti noi. Una casa della memoria e delle emozioni, nelle cui 7 stanze oltre 60 personaggi prendono vita grazie alla magia di Arturo, maestro dell’imprevedibile.

Novanta minuti di varietà surrealista e funambolico, fatto di magia, illusioni, giochi di luce, laser. 10 numeri durante i quali prendono vita oltre 50 personaggi grazie al talento del grande trasformista italiano Arturo Brachetti.

Il più grande artista di quick change al mondo apre per gli spettatori le porte della propria casa, dando vita a fiabe e ricordi grazie al trasformismo, alle ombre cinesi, ai laser e al sand painting, in un caleidoscopio di luci, costumi e sorprendenti illusioni.

Arturo racconta le sue fantasie e i suoi sogni attraverso una casa in miniatura, simbolo dei ricordi che ciascuno di noi custodisce nella propria testa e nel cuore. La casetta si fa scenografia e Arturo invita il pubblico a entrare e uscire da 7 stanze diverse, ognuna associata a un ricordo o una fantasia che Arturo racconta con le sue magie e trasformazioni.

La nostra ombra cerca sempre di tenerci con i piedi per terra. Anche quella di Arturo. Riuscirà l’eterno Peter Pan a volare con la fantasia ancora una volta?

 

 

Teatro Magic Vision di Casalnuovo

Info 0818030270, 3292180679

Martedì 19 marzo, ore 20.45

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese

Info 0824976106

Mercoledì 20 marzo, ore 20.45

 

Gli Ipocriti Melina Balsamo e Fondazione Teatro della Toscana

presentano

 

Giuliana De Sio e Alessandro Haber 

in

 

La signora del martedì

di Massimo Carlotto
 

e con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo
 

scene Francesco Ghisu

costumi Katarina Vukcevic

 

regia Pierpaolo Sepe

 

 

La trama

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola.

Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì.

Solo che verso il quarto anno di incontri, l’attore si era innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi.

Ma Nanà, forse sorridendo dentro di sé, aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.

Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la prima volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore – il signor Alfredo – con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.

L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre occupate. Lei si era dedicata con passione ai suoi ospiti e poteva capitare che trascorresse parte della notte con uno di loro. Non per denaro ma, appunto, per passione.

Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il signor Alfredo dice che c’è un giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei si trova lì.

Nanà si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Emilio Belli, giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata, si difende male, come tutti gli innocenti, nella consapevolezza che l’articolo potrebbe distruggerla. Bisogna agire in fretta.

 

Note di regia

Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.

 

Pierpaolo Sepe

 

 

 

 

 

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Martedì 19 marzo, dalle ore 19.00

 

Teatro Pasolini di Salerno

Info 089662141

Mercoledì 20 marzo, dalle ore 20.00

 

nell’ambito della Rassegna “Open Dance 2024”

 

CodedUomo con il supporto di Carrozzerie N.o.t., ATCL Lazio

presenta

 

Come sopravvivere in caso di danni permanenti

primo studio

di e con Francesca Santamaria

sound Ramingo

progetto selezionato per

Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network AnticorpiXL

 

La parola greca che vuol dire corpo appare in Omero solo per indicare il cadavere. È questo cadavere, quindi, anzi, sono il cadavere e lo specchio che ci insegnano (che hanno, cioè, insegnato ai greci e ora ai bambini) che abbiamo un corpo” [Michel Foucault]

Come Sopravvivere In Caso Di Danni Permanenti è una radiografia coreografica. Un referto che svela un corpo non utopico, il funzionamento di una macchina imperfetta, gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato ad infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala “operatoria” asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de La morte del cigno, vengono vivisezionati una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice. Cosa si nasconde in un corpo “performante”? Ha senso sopravvivere? Fino a che punto? A quale costo?

 

 

Ko¨rper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro Comunale Citta` di Vicenza – Festival Danza in Rete

con il sostegno di

Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo, and the Italian Embassy in Norway

con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto

presentano

 

Come neve

coreografia di Adriano Bolognino

 

danzano Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia

 

musiche Olafur Arnalds/Josin

costumi Club dell’uncinetto, Napoli

 

Benessere significa protezione, condivisione, fertilità della creazione. Intrecciando questi elementi, la performance investe lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, ferma il suo tempo davanti alla serena contemplazione di un intreccio consapevole di fili che genera nuove forme.

La poesia che trasforma il filato in abito rispecchia infatti la creazione artistica del ballerino, entrambi capaci di dar vita a qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.

 

 

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli

Info 3247879696

Giovedì 21 marzo, ore 20.45

 

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

Info 0818577725, 3381890767

Da venerdì 23 a domenica 24 marzo

(feriali ore 20.45, festivi ore 18.15)

 

Malfi Music

presenta

 

Peppe Iodice in

 

So’ Pep…Sempre di più

 spettacolo di Peppe Iodice

scritto con Marco Critelli e Francesco Burzo

 

regia e terapia di Francesco Mastrandrea

 

Tutto il mondo sta provando a venire fuori da un periodo estremamente complesso: guerra, pandemia, crisi economica hanno cambiato le regole del gioco! E per gli artisti non ha fatto differenza, così quando nella scorsa stagione abbiamo pensato al nuovo spettacolo insieme a Peppe Iodice, ci siamo detti che forse ci avrebbe fatto bene usare questo nuovo show come un’occasione per liberarci dalle nostre paure, preoccupazioni, perplessità, e dove farlo se non in teatro? Da sempre nostro luogo preferito per esprimere emozioni.

Abbiamo così deciso di condividere con gli spettatori le riflessioni, i pensieri e la personalissima visione comica della realtà che ha reso Peppe un beniamino del pubblico.

La versione aggiornata di questo show è sempre più attuale, sempre più irriverente e sincera, sempre più vicina al ritratto di Peppe Iodice, uomo e artista, sempre di più Pep!

Insieme al pubblico proveremo a dare vita a una terapia di gruppo, alla nostra maniera, e vi sveleremo i nostri segreti, liberamente e senza filtri, tanto alla fine ‘resta tra noi’.

 

Teatro Verdi di Salerno

info 089662141

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo

(giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00)

 

Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo

in collaborazione con

AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano

presentano

 

Umberto Orsini, Franco Branciaroli in

 

I ragazzi irresistibili

di Neil Simon, traduzione Masolino D’Amico

 

con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi

 

scene Maurizio Balò

costumi Gianluca Sbicca

luci Carlo Pediani

musiche Alessandro Saviozzi

 

regia Massimo Popolizio

 

I due protagonisti della commedia di Neil Simon, giustamente giudicato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant'anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come I Ragazzi irresistibili e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano.

In scena vediamo i due vecchi attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi.

Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità.

Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita a questo testo, che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno) piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento.

In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo

(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

 

Arca Azzurra

presenta

 

I Macbeth

di Francesco Niccolini

molto liberamente ispirato a William Shakespeare e a stragi dei giorni nostri

 

con

Enzo Vetrano, Raffaella d’Avella, Giovanni Moschella, Giulio Germano Cervi

 

scene e costumi Mela Dell’Erba

luci Max Mugnai

 

regia Vetrano e Randisi

 

Questo è un lavoro sull’ossessione. E su stragi che si spiegano solo per ossessione, ieri e oggi: un trono, un’eredità, dei compagni di scuola, dei vicini troppo rumorosi, preghiere a un altro dio. Poco cambia, il risultato è sempre lo stesso: un massacro.

Furia, sangue, incubi. Odio. Altro sangue. Lutti. Notti insonni. Mani che non si lavano nemmeno nell’oceano. Anzi, oceani di sangue. E poi, tutti insieme a brindare. Ma il vino è finito. Resta solo feccia. E molti rimpianti. Perché sì, è vero: poteva andare davvero in un altro modo.

Se non avessimo incontrato quelle anime bizzarre.
Se non avessimo dato retta a quel tarlo che ci ha divorati.
Se non avessimo spento la luce.
Se lei non ci avesse infiammato.
Se quella porta non si fosse aperta.
Se non ce li fossimo trovati sulla nostra strada.
Se.
Se.
Se.
Fino al momento in cui il controllo è perduto per sempre.
Crani spaccati. Cervelli che schizzano. Pareti fradice di orrore.
Sangue, sangue e ancora sangue.
Impossibile prendere sonno.

Ma da svegli non va molto meglio: davvero sono stato io? E perché l’ho fatto? O me l’hanno fatto fare? Sono stato manipolato, io non c’entro niente… Questa è la cronaca di un uomo e di una donna qualunque, in grado di nutrire le proprie psicosi e trasformarle in una guerra insensata contro se stessi e le vittime disgraziate che finiscono sotto il loro tiro. Per cosa?

Questa è la cronaca di come un’ossessione possa trasformarsi in una strage e una strage in uno spaventoso gioco di specchi, nel quale non riesci più a capire cosa è vero e cosa riflesso, chi è Lei e chi è Lui. Ma soprattutto perché è successo quello che è successo…

 

 

Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

Info 0818843409

Venerdì 22 marzo, ore 20.45

 

Italia Concerti

presenta

 

Maurizio Casagrande

in

 

Il viaggio del papà

una commedia di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà

 

cast

Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino

 

performer

Arianna Pucci

 

disegno luci Saverio Toppi

scenografia Max Comune

costumi Mariarosaria Riccio

 

regia Maurizio Casagrande

 

Questa è la storia di un padre e di un figlio che non si conoscono. Provano un profondo fastidio l’uno nei confronti dell’altro, divisi da sempre dalle loro differenze. Il padre avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse; pragmatico, efficiente e spregiudicato, sempre alla ricerca del successo personale, esattamente come lui.

Invece gli è capitato un figlio sognatore, vacuo e incapace di realizzare qualunque cosa. Il figlio dal canto suo, avrebbe voluto un padre che non incarnasse rigidamente la figura genitoriale, ma che fosse senza pregiudizi nei suoi confronti, che avesse una visione più ampia e moderna del mondo.

Due realtà che non si capiscono. Un padre ed un figlio che si danno la possibilità dell’incontro decidendo di fare un viaggio insieme, con la speranza che questa esperienza condivisa possa abbattere il muro che li divide.

Durante il loro viaggio accadrà un evento straordinario che li porterà a cambiare la loro visione del mondo. Come novelli Robinson Crusoe si ritroveranno naufraghi su di un’isola sconosciuta, costretti a cooperare e aiutarsi a vicenda per sopravvivere.

Scopriranno che quell’isola non è come tutte le altre.

È fatta di plastica e tutto quello che troveranno in quel luogo non è quello che sembra. Questo li porterà ad un incontro con un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica, chiederà il loro aiuto per non morire.

“Ci tenevo molto però a raccontare questa storia perché credo sia molto importante, vedere un uomo convinto di sapere tutto, crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere, e far ridere è la mia missione principale.

Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione sono veramente felice. Ah, dimenticavo, il titolo è “Il viaggio del papà”, perché in fondo il papà è il nostro primo eroe.”

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SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 18 al 24 marzo in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano

di Napoli Magazine

15/03/2024 - 16:14

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

Info 0823799612

Lunedì 18 marzo, ore 21.00

 

Cinema Teatro Italia di Eboli

Info 0828365333

Martedì 19 marzo, ore 20.45

 

Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania

info 0974717089

Mercoledì 20 marzo, ore 20.45

 

Teatro Barone di Melito di Napoli

Info 0813418905, 3278654469

Giovedì 21 marzo, ore 20.45

 

Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento

info 0818786165, 3385003816

Venerdì 22 marzo, ore 20.45

 

Teatro Partenio di Avellino

Info 0825270961 - 3484072885

Sabato 23 marzo, ore 20.45

 

I Due Produzioni

presenta

 

Francesco Paolantoni in

 

O Tello…o io

scritto e diretto da Francesco Paolantoni

 

con

Stefano Sarcinelli,

Arduino Speranza, Raffaele Esposito,

Viola Forestiero, Felicia del Prete

 

scene Mauro Paradiso, costumi Anna Zuccarini, musiche Antonio Annona

 

Una serata filo…drammatica, è uno spettacolo con scrittura ispirata alla commedia dell’arte, dal ritmo veloce, e con il meccanismo del “teatro nel teatro” e racconta le disavventure di una compagnia amatoriale (tutti sempre rigorosamente in scena) che nel primo atto è intenta a fare le prove di uno spettacolo che debutterà l’indomani sera.

Il testo scelto dal regista, (sicuro che le compagnie amatoriali, non dovendo subire i tagli alla cultura e allo spettacolo sono l’unica risorsa per portare avanti il teatro) un po’ per allontanarsi dal classico repertorio eduardiano delle compagnie amatoriali un po’ perché’ vuole affrontare il tema della gelosia, sentimento che solitamente tende a rovinare i rapporti con un modello universale: Otello.

il primo atto si sviluppa tra il tentativo di provare lo spettacolo, le deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, le dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la notizia che l’attore, che avrebbe dovuto interpretare il protagonista, non verrà più.

L’unica soluzione possibile sarà che il regista stesso dovrà interpretare Otello senza conoscerne la parte.

Nel secondo atto, col palcoscenico diviso in due, da una parte lo spettacolo in corso e dall’altro i camerini, si assisterà simultaneamente e contemporaneamente sia alla impietosa messa in scena di Otello (con un inevitabile finale diverso che mai avrebbe immaginato Shakespeare) sia agli strambi eventi degli attori affrontati nei camerini.

Il finale oltre a essere imprevedibile non sarà un vero finale, perché’…

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

info 0818919620, 3478572222

Da martedì 19 a giovedì 21 marzo 2024, ore 20.45

 

Arte Brachetti

presenta

 

Arturo Brachetti

in

 

Solo

scritto e diretto da Arturo Brachetti

musiche Fabio Valdemarin

 

Solo è un varietà surrealista e funambolico, un magico viaggio nella mente di Arturo Brachetti, nei suoi sogni, ricordi e fantasie, ma anche in quelli di tutti noi. Una casa della memoria e delle emozioni, nelle cui 7 stanze oltre 60 personaggi prendono vita grazie alla magia di Arturo, maestro dell’imprevedibile.

Novanta minuti di varietà surrealista e funambolico, fatto di magia, illusioni, giochi di luce, laser. 10 numeri durante i quali prendono vita oltre 50 personaggi grazie al talento del grande trasformista italiano Arturo Brachetti.

Il più grande artista di quick change al mondo apre per gli spettatori le porte della propria casa, dando vita a fiabe e ricordi grazie al trasformismo, alle ombre cinesi, ai laser e al sand painting, in un caleidoscopio di luci, costumi e sorprendenti illusioni.

Arturo racconta le sue fantasie e i suoi sogni attraverso una casa in miniatura, simbolo dei ricordi che ciascuno di noi custodisce nella propria testa e nel cuore. La casetta si fa scenografia e Arturo invita il pubblico a entrare e uscire da 7 stanze diverse, ognuna associata a un ricordo o una fantasia che Arturo racconta con le sue magie e trasformazioni.

La nostra ombra cerca sempre di tenerci con i piedi per terra. Anche quella di Arturo. Riuscirà l’eterno Peter Pan a volare con la fantasia ancora una volta?

 

 

Teatro Magic Vision di Casalnuovo

Info 0818030270, 3292180679

Martedì 19 marzo, ore 20.45

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese

Info 0824976106

Mercoledì 20 marzo, ore 20.45

 

Gli Ipocriti Melina Balsamo e Fondazione Teatro della Toscana

presentano

 

Giuliana De Sio e Alessandro Haber 

in

 

La signora del martedì

di Massimo Carlotto
 

e con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa, Samuele Fragiacomo
 

scene Francesco Ghisu

costumi Katarina Vukcevic

 

regia Pierpaolo Sepe

 

 

La trama

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola.

Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì.

Solo che verso il quarto anno di incontri, l’attore si era innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi.

Ma Nanà, forse sorridendo dentro di sé, aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.

Gli incontri avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la prima volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore – il signor Alfredo – con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.

L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre occupate. Lei si era dedicata con passione ai suoi ospiti e poteva capitare che trascorresse parte della notte con uno di loro. Non per denaro ma, appunto, per passione.

Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il signor Alfredo dice che c’è un giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei si trova lì.

Nanà si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Emilio Belli, giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata, si difende male, come tutti gli innocenti, nella consapevolezza che l’articolo potrebbe distruggerla. Bisogna agire in fretta.

 

Note di regia

Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.

 

Pierpaolo Sepe

 

 

 

 

 

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Martedì 19 marzo, dalle ore 19.00

 

Teatro Pasolini di Salerno

Info 089662141

Mercoledì 20 marzo, dalle ore 20.00

 

nell’ambito della Rassegna “Open Dance 2024”

 

CodedUomo con il supporto di Carrozzerie N.o.t., ATCL Lazio

presenta

 

Come sopravvivere in caso di danni permanenti

primo studio

di e con Francesca Santamaria

sound Ramingo

progetto selezionato per

Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network AnticorpiXL

 

La parola greca che vuol dire corpo appare in Omero solo per indicare il cadavere. È questo cadavere, quindi, anzi, sono il cadavere e lo specchio che ci insegnano (che hanno, cioè, insegnato ai greci e ora ai bambini) che abbiamo un corpo” [Michel Foucault]

Come Sopravvivere In Caso Di Danni Permanenti è una radiografia coreografica. Un referto che svela un corpo non utopico, il funzionamento di una macchina imperfetta, gli ingranaggi di un organismo corruttibile. È l’attraversamento di un archivio, testuale e sonoro, legato ad infortuni e debilitazioni, che indaga il tema del dolore fisico ed emotivo post-trauma. In una sala “operatoria” asettica e su sonorità che nascono dal ribaltamento de La morte del cigno, vengono vivisezionati una sequenza di movimento e il corpo di una danzatrice. Cosa si nasconde in un corpo “performante”? Ha senso sopravvivere? Fino a che punto? A quale costo?

 

 

Ko¨rper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro Comunale Citta` di Vicenza – Festival Danza in Rete

con il sostegno di

Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo, and the Italian Embassy in Norway

con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto

presentano

 

Come neve

coreografia di Adriano Bolognino

 

danzano Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia

 

musiche Olafur Arnalds/Josin

costumi Club dell’uncinetto, Napoli

 

Benessere significa protezione, condivisione, fertilità della creazione. Intrecciando questi elementi, la performance investe lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, ferma il suo tempo davanti alla serena contemplazione di un intreccio consapevole di fili che genera nuove forme.

La poesia che trasforma il filato in abito rispecchia infatti la creazione artistica del ballerino, entrambi capaci di dar vita a qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.

 

 

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli

Info 3247879696

Giovedì 21 marzo, ore 20.45

 

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

Info 0818577725, 3381890767

Da venerdì 23 a domenica 24 marzo

(feriali ore 20.45, festivi ore 18.15)

 

Malfi Music

presenta

 

Peppe Iodice in

 

So’ Pep…Sempre di più

 spettacolo di Peppe Iodice

scritto con Marco Critelli e Francesco Burzo

 

regia e terapia di Francesco Mastrandrea

 

Tutto il mondo sta provando a venire fuori da un periodo estremamente complesso: guerra, pandemia, crisi economica hanno cambiato le regole del gioco! E per gli artisti non ha fatto differenza, così quando nella scorsa stagione abbiamo pensato al nuovo spettacolo insieme a Peppe Iodice, ci siamo detti che forse ci avrebbe fatto bene usare questo nuovo show come un’occasione per liberarci dalle nostre paure, preoccupazioni, perplessità, e dove farlo se non in teatro? Da sempre nostro luogo preferito per esprimere emozioni.

Abbiamo così deciso di condividere con gli spettatori le riflessioni, i pensieri e la personalissima visione comica della realtà che ha reso Peppe un beniamino del pubblico.

La versione aggiornata di questo show è sempre più attuale, sempre più irriverente e sincera, sempre più vicina al ritratto di Peppe Iodice, uomo e artista, sempre di più Pep!

Insieme al pubblico proveremo a dare vita a una terapia di gruppo, alla nostra maniera, e vi sveleremo i nostri segreti, liberamente e senza filtri, tanto alla fine ‘resta tra noi’.

 

Teatro Verdi di Salerno

info 089662141

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo

(giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00)

 

Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo

in collaborazione con

AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano

presentano

 

Umberto Orsini, Franco Branciaroli in

 

I ragazzi irresistibili

di Neil Simon, traduzione Masolino D’Amico

 

con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi

 

scene Maurizio Balò

costumi Gianluca Sbicca

luci Carlo Pediani

musiche Alessandro Saviozzi

 

regia Massimo Popolizio

 

I due protagonisti della commedia di Neil Simon, giustamente giudicato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant'anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come I Ragazzi irresistibili e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano.

In scena vediamo i due vecchi attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi.

Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità.

Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita a questo testo, che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno) piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento.

In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Da giovedì 21 a domenica 24 marzo

(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

 

Arca Azzurra

presenta

 

I Macbeth

di Francesco Niccolini

molto liberamente ispirato a William Shakespeare e a stragi dei giorni nostri

 

con

Enzo Vetrano, Raffaella d’Avella, Giovanni Moschella, Giulio Germano Cervi

 

scene e costumi Mela Dell’Erba

luci Max Mugnai

 

regia Vetrano e Randisi

 

Questo è un lavoro sull’ossessione. E su stragi che si spiegano solo per ossessione, ieri e oggi: un trono, un’eredità, dei compagni di scuola, dei vicini troppo rumorosi, preghiere a un altro dio. Poco cambia, il risultato è sempre lo stesso: un massacro.

Furia, sangue, incubi. Odio. Altro sangue. Lutti. Notti insonni. Mani che non si lavano nemmeno nell’oceano. Anzi, oceani di sangue. E poi, tutti insieme a brindare. Ma il vino è finito. Resta solo feccia. E molti rimpianti. Perché sì, è vero: poteva andare davvero in un altro modo.

Se non avessimo incontrato quelle anime bizzarre.
Se non avessimo dato retta a quel tarlo che ci ha divorati.
Se non avessimo spento la luce.
Se lei non ci avesse infiammato.
Se quella porta non si fosse aperta.
Se non ce li fossimo trovati sulla nostra strada.
Se.
Se.
Se.
Fino al momento in cui il controllo è perduto per sempre.
Crani spaccati. Cervelli che schizzano. Pareti fradice di orrore.
Sangue, sangue e ancora sangue.
Impossibile prendere sonno.

Ma da svegli non va molto meglio: davvero sono stato io? E perché l’ho fatto? O me l’hanno fatto fare? Sono stato manipolato, io non c’entro niente… Questa è la cronaca di un uomo e di una donna qualunque, in grado di nutrire le proprie psicosi e trasformarle in una guerra insensata contro se stessi e le vittime disgraziate che finiscono sotto il loro tiro. Per cosa?

Questa è la cronaca di come un’ossessione possa trasformarsi in una strage e una strage in uno spaventoso gioco di specchi, nel quale non riesci più a capire cosa è vero e cosa riflesso, chi è Lei e chi è Lui. Ma soprattutto perché è successo quello che è successo…

 

 

Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

Info 0818843409

Venerdì 22 marzo, ore 20.45

 

Italia Concerti

presenta

 

Maurizio Casagrande

in

 

Il viaggio del papà

una commedia di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà

 

cast

Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino

 

performer

Arianna Pucci

 

disegno luci Saverio Toppi

scenografia Max Comune

costumi Mariarosaria Riccio

 

regia Maurizio Casagrande

 

Questa è la storia di un padre e di un figlio che non si conoscono. Provano un profondo fastidio l’uno nei confronti dell’altro, divisi da sempre dalle loro differenze. Il padre avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse; pragmatico, efficiente e spregiudicato, sempre alla ricerca del successo personale, esattamente come lui.

Invece gli è capitato un figlio sognatore, vacuo e incapace di realizzare qualunque cosa. Il figlio dal canto suo, avrebbe voluto un padre che non incarnasse rigidamente la figura genitoriale, ma che fosse senza pregiudizi nei suoi confronti, che avesse una visione più ampia e moderna del mondo.

Due realtà che non si capiscono. Un padre ed un figlio che si danno la possibilità dell’incontro decidendo di fare un viaggio insieme, con la speranza che questa esperienza condivisa possa abbattere il muro che li divide.

Durante il loro viaggio accadrà un evento straordinario che li porterà a cambiare la loro visione del mondo. Come novelli Robinson Crusoe si ritroveranno naufraghi su di un’isola sconosciuta, costretti a cooperare e aiutarsi a vicenda per sopravvivere.

Scopriranno che quell’isola non è come tutte le altre.

È fatta di plastica e tutto quello che troveranno in quel luogo non è quello che sembra. Questo li porterà ad un incontro con un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica, chiederà il loro aiuto per non morire.

“Ci tenevo molto però a raccontare questa storia perché credo sia molto importante, vedere un uomo convinto di sapere tutto, crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere, e far ridere è la mia missione principale.

Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione sono veramente felice. Ah, dimenticavo, il titolo è “Il viaggio del papà”, perché in fondo il papà è il nostro primo eroe.”