Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Martedì 20 novembre, ore 21,00
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Mercoledì 21 novembre, ore 21.00
Corvino Produzioni
presenta
Paolo Mieli
in
Era d'ottobre
di Paolo Mieli
regia Angelo Generali
La scena di Era d'ottobre si apre con le immagini del film di Eisenstein dedicato alla rivoluzione bolscevica e, successivamente, con il quadro I funerali di Togliatti di Renato Guttuso.
E' da quel dipinto che, per raccontare i cento anni dalla Rivoluzione russa (1917-2017), Paolo Mieli prende spunto provando a spiegare perché alcuni dei grandi protagonisti della storia ? lunga un secolo - del comunismo (Lenin, Stalin, Togliatti, Dolores Ibarruri, Ho chi Minh) sono rappresentati e altri (Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek) no.
A ognuno di questi personaggi è dedicato un ritratto nel corso di un racconto che incrocia la guerra civile spagnola, il secondo conflitto mondiale, la destalinizzazione, i gulag, il dissenso sovietico, le lotte di liberazione, la rivoluzione cinese, quella cubana, la rivolta d’Ungheria, la primavera di Praga, la guerra di Corea e quella del Vietnam.
Per concludere il tutto con la stagione di Gorbaciv nonché con il crollo del muro di Berlino (1989). E con un omaggio, in teatro, a questi cento anni di storia.
Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
info 0974717089
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Giovedì 22 novembre, ore 20.45
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Venerdì 23 novembre, ore 21.00
Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Sabato 24 novembre, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Barone di Melito di Napoli
Info 0817113455
Sabato 24 novembre, ore 20.45
Città Mediterranee
presenta
Gianfranco e Massimiliano Gallo
in
Comicissimi Fratelli
scritto e diretto da Gianfranco Gallo
con
Gianluca Di Gennaro, Yulija Mayarchuck, Franco Pinelli,
Arduino Speranza, Marco Palmieri.
La trama di Comicissimi Fratelli ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi del ‘900, uno dei quali abbandona l’altro per “scritturarsi” nella compagnia di Eduardo Scarpetta, tradendo dunque , il Teatro di Tradizione in un suo momento di calo.
Ma tutto inizia con Gianfranco e Massimiliano che interpretano se stessi , moderne proiezioni di quei fratelli d’Arte che non cambiano nei secoli con le loro frizioni, i loro alterchi, le loro gelosie.
Le storie dei due fratelli Gallo che s’intrecciano con quelle dei due fratelli attori dei primi del’900, sono il Trait d’Union di due ore esilaranti senza respiro. I Gallo devono recitare una farsa ispirata alla Francesca da Rimini di Petito.
Gianfranco ha deciso di lasciare il giorno dopo la compagnia di famiglia, il suo futuro lo vede in Tv, sul Web, nei salotti più Pop e discutibili, da lì dice , sarà forse possibile arrivare alle platee che contano, alla massa, ai giovani che rifuggono il Teatro, la tradizione, che non sanno che quel che accade su PC e cellulari.
Massimiliano invece è convinto della bontà della loro azione artistica. Si può pensare di veicolare una farsa di un Teatro passato senza sedere nel salotto di Barbara D’Urso? Cosa direbbe Petito oggi? Si accomoderebbe anche lui?
Per la scenografia, oltre che del bravo Ciro Inglese e, per la costruzione, di Massimo Malavolta, l’allestimento si avvale di un nome importante dell’arte contemporanea internazionale e della Pop Art universale, Roxy in the Box, che con le sue opere, tra pittura, video, installazioni, performances si sposa perfettamente con la ricerca a contrasto di un punto comune tra l’Arte e la Massa. Sue opere originali saranno l’elemento pregnante della scenografia.
Un muro circolare , su di esso, come in una normalissima piazzetta del centro storico di Napoli, personaggi famosi e improbabili in quello spazio popolare messi lì da Roxy In The box. Al centro una pedana come una zattera, sulla quale “resiste” un Teatro antico, semplice come una festa di piazza, lo scheletro di un arco scenico, le lampadine fulminate. Si naviga a vista!
Il repertorio napoletano comico , la tradizione , le famiglie d’arte, il vasto bagaglio spesso ingombrante di un Teatro che parte dalle atellane e che prosegue per linea diretta fino ai Giuffrè, giungendo, perché no , a me e mio fratello, è il mondo che esploro da sempre e che rinnovo, fedele alla lezione dei grandi del passato nella mia totale infedeltà al testo che riscrivo completamente, usando trama e approccio come trampolino.
Il Teatro napoletano anni fa si divise in due, accanto a quello dirompente dei Petito, discendenti dei comici dell’Arte, attori “fisici”, inventori di battute sempre nuove, jazzisti del canovaccio, si sviluppò , grazie a Scarpetta ma soprattutto ai De Filippo, un Teatro borghese, dove il testo non fu più partenza ma partenza e arrivo, in cui la potente drammaturgia incanalava attori e regista fino ad un approdo certo e sicuro.
Roberto De Simone critica Eduardo proprio per questo, lo accusa di aver interrotto la linea principale del nostro vero Teatro, che egli evidentemente identifica in quello di cui i Petito furono espressione. Io credo che entrambi i modelli siano da rispettare e che oggi possano convivere nel panorama di un Teatro di produzione che valichi i limiti del Tempo in maniera diversa.
La differenza è che se metto in scena De Filippo sento di rappresentare un’Opera universale nella quale però è importante e necessario il riferimento storico, se invece metto in scena e riscrivo una farsa di Petito , mi sento al riparo da qualsiasi attacco portato dal naturale cambiamento della società.
I testi di Antonio e dei suoi fratelli, non sono moderni né da modernizzare, sono , per un teatrante , tappeti volanti che non conoscono che un solo spazio, quello da esplorare ancora. “Comicissimi Fratelli…il pubblico ha sempre ragione” vuole essere il manifesto del questo pensiero e un nostro cavallo di battaglia da me riscritto e messo in scena con Massimiliano in questi 37 anni di carriera.
Gianfranco Gallo
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 24, ore 21.00, e domenica 25 novembre, ore 18.30
Napolincanto
presenta
Luciano Capurro
in
“Diceva Ulisse… chi m’’o fa fa’!?”
(Se poi la vita… è un varietà!)
Prendendo spunto da una frase della canzone “Sentimento” degli Avion Travel, vincitrice del Festival di Sanremo, la compagnia propone al pubblico un nuovo varietà, che vuole essere un percorso tra musica e comicità, danze, canzoni e momenti di riflessione.
Inutile “affannarsi” più di tanto nel corso della vita (questo è il significato del titolo), applicare un po’ di saggia filosofia aiuta certamente nel viaggio che ognuno di noi intraprende dalla nascita.
Uno show dai contenuti artistici semplici, ma essenziali, che affonda nel repertorio della canzone napoletana e italiana. Un’alternanza di emozioni con quadri appassionati, frizzanti coreografie e spaccati di pura comicità popolare condiscono uno spettacolo che coinvolge un pubblico di tutte le età.
Non mancheranno riferimenti di attualità, strepitose barzellette, esilaranti travestimenti e tormentoni comico-musicali. Si passa disinvoltamente dalle energie delle canzoni di Teresa De Sio e Tony Esposito,alle romanze di Andrea Bocelli, così come dalle emozioni di “Napul’è” del grande Pino Daniele (in una versione speciale) ai colori della musica popolare partenopea.
Affiancato dalla soubrette peperina Alessia Moio, dall’istrionico comico Paolo Neroni, dal soprano affascinante Anna Caso e con il contributo di un fantastico corpo di ballo, il protagonista Luciano Capurro, garantisce due ore di spettacolo fatto di ritmo ma anche di grandi atmosfere.
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
info 0823885096 - 3333782429
Domenica 25 novembre, ore 18.30
Teatro Totò e Prospet
presentano
Gianni Ferreri, Veronica Maya
in
La banda degli onesti
di Mario Scarpetta
dalla sceneggiatura di Age e Scarpelli
con Davide Ferri e Eduardo Scarpetta
musiche originali M°. Antonello Cascone, scene Tonino Di Ronza
costumi Maria Pennacchio, aiuto regia Maria Autiero
regia Gaetano Liguori
Cosi’ come negli anni ’50 Toto’ si era accostato a Scarpetta, interpretando per il cinema tre sue commedie ( Il medico dei pazzi, Un turco napoletano, Miseria e nobiltà) negli anni ’90 uno Scarpetta, con un umile e sincero omaggio si accostò al Principe della risata, trascrivendo per la scena teatrale uno dei suoi più divertenti e famosi film.
Mario Scarpetta, pronipote del grande commediografo e autore Eduardo, in occasione del centenario della nascita dichiarò: “la cosa più difficile è stata quella di dimenticarsi di Toto”. L’adattamento teatrale di Mario Scarpetta fu autorizzato dagli sceneggiatori del film Age e Scarpelli e mantiene praticamente immutata la struttura della sceneggiatura e presenta rispetto al film degli anni ’60 alcune modifiche pratiche.
“Ho semplificato molto l’azione, ci raccontò Mario Scarpetta, eliminando quando necessario alcune parti e alcune situazioni, come nel caso della rinuncia alla figura di Cardone, il pittore, che nel film era interpretato da uno splendido Giacomo Furia”.
Da qui e con lo stesso criterio fu realizzata anche la scelta anche scenografica dei luoghi deputati dell’intreccio : la portineria e la tipografia. Lo spettacolo fa ritornare questa volta in teatro le vicende di quel Don Gennaro, portinaio con pochi soldi e molti sogni e Don Ferdinando non meno squattrinato e sognatore che insieme stampano un bel gruzzolo di banconote false.
“Non era facile mettere in piedi una versione teatrale del film, affermò Liliana de, Curtis, ma Mario Scarpetta e i suoi attori ci sono riusciti benissimo. A loro va il mio applauso sincero. Sono sicura che a mio padre la commedia sarebbe piaciuta“.
Mario Scarpetta recitò questa commedia l’ultima volta nel 2004, poco prima della morte e dopo una lunghissima tournée durata anni. Oggi, dopo tredici anni, in ricordo di Totò e di Mario Scarpetta, viene riproposto questo allestimento.
di Napoli Magazine
16/11/2024 - 11:31
Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Martedì 20 novembre, ore 21,00
Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Mercoledì 21 novembre, ore 21.00
Corvino Produzioni
presenta
Paolo Mieli
in
Era d'ottobre
di Paolo Mieli
regia Angelo Generali
La scena di Era d'ottobre si apre con le immagini del film di Eisenstein dedicato alla rivoluzione bolscevica e, successivamente, con il quadro I funerali di Togliatti di Renato Guttuso.
E' da quel dipinto che, per raccontare i cento anni dalla Rivoluzione russa (1917-2017), Paolo Mieli prende spunto provando a spiegare perché alcuni dei grandi protagonisti della storia ? lunga un secolo - del comunismo (Lenin, Stalin, Togliatti, Dolores Ibarruri, Ho chi Minh) sono rappresentati e altri (Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek) no.
A ognuno di questi personaggi è dedicato un ritratto nel corso di un racconto che incrocia la guerra civile spagnola, il secondo conflitto mondiale, la destalinizzazione, i gulag, il dissenso sovietico, le lotte di liberazione, la rivoluzione cinese, quella cubana, la rivolta d’Ungheria, la primavera di Praga, la guerra di Corea e quella del Vietnam.
Per concludere il tutto con la stagione di Gorbaciv nonché con il crollo del muro di Berlino (1989). E con un omaggio, in teatro, a questi cento anni di storia.
Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania
info 0974717089
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Giovedì 22 novembre, ore 20.45
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Venerdì 23 novembre, ore 21.00
Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Inaugurazione stagione teatrale 2018/2019
Sabato 24 novembre, ore 20.45
Tradizione e Turismo e AG Spettacoli
in collaborazione con
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presentano
Biagio Izzo in
I Fiori del Latte
di Eduardo Tartaglia
con
Mario Porfito, Angela De Matteo, Stefano Jotti, Stefano Meglio, Ivan Senin
luci Gigi Ascione, scene Luigi Ferrigno
costumi Giovanna Napolitano, musiche Mariano Bellopede
produzione esecutiva Giacomo Monda
regia Giuseppe Miale di Mauro
“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra.”
Molto probabilmente Tartaglia ha colto in pieno queste parole di Eduardo De Filippo quando ha scritto I Fiori del Latte.
Infatti, in questa commedia (come ci ha insegnato il grande Eduardo) si riesce a ridere pur affrontando un tema di grande attualità e riflessione sociale.
La terra dei fuochi.
La storia è ambientata in un caseificio di prossima apertura che si trova in un paese inventato (Casal di sotto Scalo) in cui due cugini, Aniello e Costantino, dopo anni di sacrifici decidono d’investire tutti i loro risparmi in un’azienda che punta a diventare un modello biologico, un’oasi ecologica dove ogni prodotto è naturale, senza additivi chimici o altre diavolerie.
Un caseificio, insomma, che mira a diventare fore all’occhiello di una zona nota alle cronache per lo sversamento dei rifiuti tossici. Purtroppo, però, alla vigilia dell’inaugurazione i due cugini scopriranno che sotto il recinto delle bufale ci sono dei bidoni sospetti che potrebbero rovinare il loro sogno biologico.
Questa scoperta attanaglierà i due protagonisti in un vortice di dubbi.
Cosa fare? Denunciare tutto e far chiudere l’azienda ancor prima che apra, oppure fare finta di niente e continuare con questo spettro terribile che divora le loro coscienze?
La forza di questa commedia sta proprio nella capacità di affrontare un tema così attuale e scottante mescolando sempre il divertimento e la comicità con la riflessione e il sociale, senza mai cadere in facili moralismi o in giudizi banali.
La scrittura di Tartaglia riesce a smontare con grande ironia e forza comica la dolorosa scoperta di una vita avvelenata da scelte complicate. Con tutta la sincerità e la semplicità che ci regalano questi due “vaccari” napoletani alle prese con rimorsi di coscienza apparentemente insuperabili.
Sarà l’arrivo di una donna (ex fidanzata di Aniello) che nasconde una notizia sconvolgente, a dare la forza per affrontare un destino più grande di loro e raccogliere i frutti che i due cugini hanno coltivato con onestà per una vita intera.
Giuseppe Miale di Mauro
Teatro Barone di Melito di Napoli
Info 0817113455
Sabato 24 novembre, ore 20.45
Città Mediterranee
presenta
Gianfranco e Massimiliano Gallo
in
Comicissimi Fratelli
scritto e diretto da Gianfranco Gallo
con
Gianluca Di Gennaro, Yulija Mayarchuck, Franco Pinelli,
Arduino Speranza, Marco Palmieri.
La trama di Comicissimi Fratelli ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi del ‘900, uno dei quali abbandona l’altro per “scritturarsi” nella compagnia di Eduardo Scarpetta, tradendo dunque , il Teatro di Tradizione in un suo momento di calo.
Ma tutto inizia con Gianfranco e Massimiliano che interpretano se stessi , moderne proiezioni di quei fratelli d’Arte che non cambiano nei secoli con le loro frizioni, i loro alterchi, le loro gelosie.
Le storie dei due fratelli Gallo che s’intrecciano con quelle dei due fratelli attori dei primi del’900, sono il Trait d’Union di due ore esilaranti senza respiro. I Gallo devono recitare una farsa ispirata alla Francesca da Rimini di Petito.
Gianfranco ha deciso di lasciare il giorno dopo la compagnia di famiglia, il suo futuro lo vede in Tv, sul Web, nei salotti più Pop e discutibili, da lì dice , sarà forse possibile arrivare alle platee che contano, alla massa, ai giovani che rifuggono il Teatro, la tradizione, che non sanno che quel che accade su PC e cellulari.
Massimiliano invece è convinto della bontà della loro azione artistica. Si può pensare di veicolare una farsa di un Teatro passato senza sedere nel salotto di Barbara D’Urso? Cosa direbbe Petito oggi? Si accomoderebbe anche lui?
Per la scenografia, oltre che del bravo Ciro Inglese e, per la costruzione, di Massimo Malavolta, l’allestimento si avvale di un nome importante dell’arte contemporanea internazionale e della Pop Art universale, Roxy in the Box, che con le sue opere, tra pittura, video, installazioni, performances si sposa perfettamente con la ricerca a contrasto di un punto comune tra l’Arte e la Massa. Sue opere originali saranno l’elemento pregnante della scenografia.
Un muro circolare , su di esso, come in una normalissima piazzetta del centro storico di Napoli, personaggi famosi e improbabili in quello spazio popolare messi lì da Roxy In The box. Al centro una pedana come una zattera, sulla quale “resiste” un Teatro antico, semplice come una festa di piazza, lo scheletro di un arco scenico, le lampadine fulminate. Si naviga a vista!
Il repertorio napoletano comico , la tradizione , le famiglie d’arte, il vasto bagaglio spesso ingombrante di un Teatro che parte dalle atellane e che prosegue per linea diretta fino ai Giuffrè, giungendo, perché no , a me e mio fratello, è il mondo che esploro da sempre e che rinnovo, fedele alla lezione dei grandi del passato nella mia totale infedeltà al testo che riscrivo completamente, usando trama e approccio come trampolino.
Il Teatro napoletano anni fa si divise in due, accanto a quello dirompente dei Petito, discendenti dei comici dell’Arte, attori “fisici”, inventori di battute sempre nuove, jazzisti del canovaccio, si sviluppò , grazie a Scarpetta ma soprattutto ai De Filippo, un Teatro borghese, dove il testo non fu più partenza ma partenza e arrivo, in cui la potente drammaturgia incanalava attori e regista fino ad un approdo certo e sicuro.
Roberto De Simone critica Eduardo proprio per questo, lo accusa di aver interrotto la linea principale del nostro vero Teatro, che egli evidentemente identifica in quello di cui i Petito furono espressione. Io credo che entrambi i modelli siano da rispettare e che oggi possano convivere nel panorama di un Teatro di produzione che valichi i limiti del Tempo in maniera diversa.
La differenza è che se metto in scena De Filippo sento di rappresentare un’Opera universale nella quale però è importante e necessario il riferimento storico, se invece metto in scena e riscrivo una farsa di Petito , mi sento al riparo da qualsiasi attacco portato dal naturale cambiamento della società.
I testi di Antonio e dei suoi fratelli, non sono moderni né da modernizzare, sono , per un teatrante , tappeti volanti che non conoscono che un solo spazio, quello da esplorare ancora. “Comicissimi Fratelli…il pubblico ha sempre ragione” vuole essere il manifesto del questo pensiero e un nostro cavallo di battaglia da me riscritto e messo in scena con Massimiliano in questi 37 anni di carriera.
Gianfranco Gallo
Teatro Nuovo di Salerno
info 089220886
Sabato 24, ore 21.00, e domenica 25 novembre, ore 18.30
Napolincanto
presenta
Luciano Capurro
in
“Diceva Ulisse… chi m’’o fa fa’!?”
(Se poi la vita… è un varietà!)
Prendendo spunto da una frase della canzone “Sentimento” degli Avion Travel, vincitrice del Festival di Sanremo, la compagnia propone al pubblico un nuovo varietà, che vuole essere un percorso tra musica e comicità, danze, canzoni e momenti di riflessione.
Inutile “affannarsi” più di tanto nel corso della vita (questo è il significato del titolo), applicare un po’ di saggia filosofia aiuta certamente nel viaggio che ognuno di noi intraprende dalla nascita.
Uno show dai contenuti artistici semplici, ma essenziali, che affonda nel repertorio della canzone napoletana e italiana. Un’alternanza di emozioni con quadri appassionati, frizzanti coreografie e spaccati di pura comicità popolare condiscono uno spettacolo che coinvolge un pubblico di tutte le età.
Non mancheranno riferimenti di attualità, strepitose barzellette, esilaranti travestimenti e tormentoni comico-musicali. Si passa disinvoltamente dalle energie delle canzoni di Teresa De Sio e Tony Esposito,alle romanze di Andrea Bocelli, così come dalle emozioni di “Napul’è” del grande Pino Daniele (in una versione speciale) ai colori della musica popolare partenopea.
Affiancato dalla soubrette peperina Alessia Moio, dall’istrionico comico Paolo Neroni, dal soprano affascinante Anna Caso e con il contributo di un fantastico corpo di ballo, il protagonista Luciano Capurro, garantisce due ore di spettacolo fatto di ritmo ma anche di grandi atmosfere.
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
info 0823885096 - 3333782429
Domenica 25 novembre, ore 18.30
Teatro Totò e Prospet
presentano
Gianni Ferreri, Veronica Maya
in
La banda degli onesti
di Mario Scarpetta
dalla sceneggiatura di Age e Scarpelli
con Davide Ferri e Eduardo Scarpetta
musiche originali M°. Antonello Cascone, scene Tonino Di Ronza
costumi Maria Pennacchio, aiuto regia Maria Autiero
regia Gaetano Liguori
Cosi’ come negli anni ’50 Toto’ si era accostato a Scarpetta, interpretando per il cinema tre sue commedie ( Il medico dei pazzi, Un turco napoletano, Miseria e nobiltà) negli anni ’90 uno Scarpetta, con un umile e sincero omaggio si accostò al Principe della risata, trascrivendo per la scena teatrale uno dei suoi più divertenti e famosi film.
Mario Scarpetta, pronipote del grande commediografo e autore Eduardo, in occasione del centenario della nascita dichiarò: “la cosa più difficile è stata quella di dimenticarsi di Toto”. L’adattamento teatrale di Mario Scarpetta fu autorizzato dagli sceneggiatori del film Age e Scarpelli e mantiene praticamente immutata la struttura della sceneggiatura e presenta rispetto al film degli anni ’60 alcune modifiche pratiche.
“Ho semplificato molto l’azione, ci raccontò Mario Scarpetta, eliminando quando necessario alcune parti e alcune situazioni, come nel caso della rinuncia alla figura di Cardone, il pittore, che nel film era interpretato da uno splendido Giacomo Furia”.
Da qui e con lo stesso criterio fu realizzata anche la scelta anche scenografica dei luoghi deputati dell’intreccio : la portineria e la tipografia. Lo spettacolo fa ritornare questa volta in teatro le vicende di quel Don Gennaro, portinaio con pochi soldi e molti sogni e Don Ferdinando non meno squattrinato e sognatore che insieme stampano un bel gruzzolo di banconote false.
“Non era facile mettere in piedi una versione teatrale del film, affermò Liliana de, Curtis, ma Mario Scarpetta e i suoi attori ci sono riusciti benissimo. A loro va il mio applauso sincero. Sono sicura che a mio padre la commedia sarebbe piaciuta“.
Mario Scarpetta recitò questa commedia l’ultima volta nel 2004, poco prima della morte e dopo una lunghissima tournée durata anni. Oggi, dopo tredici anni, in ricordo di Totò e di Mario Scarpetta, viene riproposto questo allestimento.