Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli
Info 3247879696
Mercoledì 24 gennaio, ore 20.45
Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 28, ore 20.45, e domenica 29 gennaio, ore 18.00
Massimo Masiello
in
Palcoscenico
scritto e diretto da Gianni Conte
direzione musicale e arrangiamenti Lino Pariota
coreografie Roberto D'Urso
"Dove le parole non arrivano, la musica parla" (Ludwing van Beethoven) "La musica può rendere gli uomini liberi" (Bob Marley) "La musica ci insegna la cosa più importante che esiste: ascoltare.
E' come la vita, si può fare in un solo modo, insieme" (Ezio Bosso) Tra le tante citazione bastano queste tre per comprendere il valore profondo di quest' Arte sublime che, unitamente a una visione del mondo che abbiamo avuto tutti da bambini (e che non dovremmo mai perdere), ci può ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori che stanno portando il nostro fantastico mondo alla deriva o ci fa quantomeno sopportare il peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità della guerra e degli egoismi.
Quale posto migliore se non un Palcoscenico per spiegare queste feroci realtà attraverso il linguaggio di un artista poliedrico come Massimo Masiello il quale tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la finzione della scena in assoluta realtà.
In fondo il nostro mondo non è altro che il più grande palcoscenico esistente, dove tutto è falso e tutto è vero! In questo spettacolo sono le canzoni le vere protagoniste, quelle che per un motivo o per un altro, non si sono mai state sradicate dalla memoria collettiva.
Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267
Da giovedì 25 a domenica 28 gennaio
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)
Ente Teatro Cronaca, LVF – Teatro Manini di Narni
presentano
Sesto Potere
Nascita di una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta
scritto e diretto da Davide Sacco
con
Francesco Montanari, Cristiano Caccamo, Nina Torresi, Matteo Cecchi
con la partecipazione in video di Lorenzo Gioielli
e con la voce di Antonio Zavatteri
scene Luigi Sacco
costumi Valeria Pacini
musiche Davide Cavuti
disegno luci Luigi Della Monica
progettazione video Igor Renzetti
grafiche e animazioni video Elio Di Paolo e Francesco Ruffini
In un capannone isolato, tre ragazzi vengono pagati da un partito estremista per inventare fake news e manipolare le elezioni politiche imminenti. La notte prima del silenzio elettorale, un noto conduttore televisivo intervista il vicesegretario del partito per cui lavorano i ragazzi, mettendolo in difficoltà e facendogli fare una pessima figura davanti a tutto il paese.
I ragazzi stanno casualmente assistendo alla diretta televisiva e, preoccupati che questo possa compromettere il loro lavoro, decidono che non creeranno più fake news contro il partito avversario, ma che diffameranno direttamente il conduttore televisivo. Da quel momento la situazione inizia a degenerare…
Odio. Denaro. Vendetta. Tre capitoli che racchiudono i temi centrali di questo spettacolo. La trama è tristemente attuale. Politica, fake news, manipolazione. Ma quello su cui ho scelto di concentrarmi sono state le motivazioni che spingono una generazione a comportarsi in maniera crudele, cattiva, bastarda.
Ci sono molti conflitti in scena: il più evidente è quello tra i ragazzi e il conduttore televisivo, che è anche il motore principale della vicenda, ma più andiamo avanti nella scoperta dei personaggi e più capiamo che il conflitto maggiore è interiore a ognuno di loro, tra quello che vorrebbero essere e quello che la società li costringe a diventare.
Il campo di battaglia è quello della diffusione delle notizie, e anche qui lo scontro è tra un conduttore che eccelle nel suo mestiere, che è amato dal pubblico e che conosce alla perfezione lo strumento della televisione, e tre giovani che invece sanno come gestire l’umore del web, come smuovere le masse e scatenare reazioni di pancia ma terribilmente potenti. In mezzo, la verità, che viene schiacciata e perde sempre più di valore.
La scenografia è asettica, animata dai personaggi che compaiono e spariscono, come accade in televisione, ma i drammi che vengono messi in scena sono terribilmente reali, e il dialogo procede serrato senza lasciare scampo a nessuno.
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Teatro Minerva di Boscoreale
Info 3396643227 - 3392401209 - 3381890767
Domenica 28 gennaio, ore 18.30
Teatro Diana Centro di Produzione Teatrale
presenta
Mettici la mano
di Maurizio De Giovanni
con
Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra
scene Toni Di Pace, costumi Alessandra Torella
musiche Marco Zurzolo, disegno luci Davide Sondelli
regia Alessandro D'Alatri
Dopo la lunga stagione dei teatri chiusi è una gioia poter annunciare il mio ritorno sulle tavole del palcoscenico. Un ritorno che segna anche una continuità artistica inedita per me: questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva a cui ho lavorato.
Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. La vicenda manterrà la sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei romanzi.
Qui troveremo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene.
Una garanzia artistica in equilibrio tra dramma e commedia che sicuramente restituirà al pubblico la gioia di ritornare in platea. La novità è Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. Medesimi saranno anche i reparti artistici che mi affiancheranno in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Aggiungo il piacere e l’orgoglio di collaborare con il teatro Diana, un’istituzione nella storia del teatro napoletano.
Alessandro D’Alatri
SINOSSI DELL'AUTORE
Primavera del 1943, a Napoli. Una tarda mattinata di sole, in cui la gente di un quartiere popolare tenta faticosamente di trovare una parvenza di vita normale, viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati, c’è il pericolo di un nuovo devastante bombardamento.
La scena è un vano interrato in tufo, uno scantinato che fa da rifugio improvvisato per proteggersi dalla morte che viene dal cielo. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa e in attesa di nuova sistemazione, davanti alla quale brilla qualche lumino a testimonianza del fatto che la gente del quartiere va a visitarla saltuariamente anche lì.
E’ qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: il primo ad arrivare è Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, sia per una naturale propensione al pettegolezzo, sia perché le persone vanno a confidarsi con lui, secondo una consolidata tradizione popolare.
Poco dopo arriva il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera.
Mentre fuori la porta in cima alle scale le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, mentre l’imminenza della possibile morte diventa sempre più vicina, il dialogo tra i tre occupanti il rifugio improvvisato si fa sempre più profondo e serrato. La Madonna, muta e addolorata, verrà chiamata in causa mentre apprendiamo in maniera frammentaria cosa è realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, e come Bambinella si trasformerà in avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso e tuttavia accorato.
Le esplosioni, sempre più vicine, terribili e minacciose, accompagneranno la comprensione della realtà e una serie di riflessioni, da differenti punti di vista, sulla vita, sulla morte, sulla famiglia, sulla giustizia e sulla fede in Dio. E anche in merito alla fame, allo stato di necessità e all’arroganza del potere. Maione, Bambinella e la loro strana, assurda amicizia a distanza di dieci anni dall’ultima volta che li abbiamo incontrati con Ricciardi, a confronto col momento più buio e terribile della storia della città.
Maurizio de Giovanni
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Italia Concerti
presenta
Maurizio Casagrande
in
Il viaggio del papà
una commedia di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà
cast
Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino
performer
Arianna Pucci
disegno luci Saverio Toppi
scenografia Max Comune
costumi Mariarosaria Riccio
regia Maurizio Casagrande
Questa è la storia di un padre e di un figlio che non si conoscono. Provano un profondo fastidio l’uno nei confronti dell’altro, divisi da sempre dalle loro differenze. Il padre avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse; pragmatico, efficiente e spregiudicato, sempre alla ricerca del successo personale, esattamente come lui.
Invece gli è capitato un figlio sognatore, vacuo e incapace di realizzare qualunque cosa. Il figlio dal canto suo, avrebbe voluto un padre che non incarnasse rigidamente la figura genitoriale, ma che fosse senza pregiudizi nei suoi confronti, che avesse una visione più ampia e moderna del mondo.
Due realtà che non si capiscono. Un padre ed un figlio che si danno la possibilità dell’incontro decidendo di fare un viaggio insieme, con la speranza che questa esperienza condivisa possa abbattere il muro che li divide.
Durante il loro viaggio accadrà un evento straordinario che li porterà a cambiare la loro visione del mondo. Come novelli Robinson Crusoe si ritroveranno naufraghi su di un’isola sconosciuta, costretti a cooperare e aiutarsi a vicenda per sopravvivere.
Scopriranno che quell’isola non è come tutte le altre. È fatta di plastica e tutto quello che troveranno in quel luogo non è quello che sembra. Questo li porterà ad un incontro con un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica, chiederà il loro aiuto per non morire.
“Ci tenevo molto però a raccontare questa storia perché credo sia molto importante, vedere un uomo convinto di sapere tutto, crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere, e far ridere è la mia missione principale.
Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione sono veramente felice. Ah, dimenticavo, il titolo è “Il viaggio del papà”, perché in fondo il papà è il nostro primo eroe.”
Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Top Agency Music e AG Produzione Spettacoli
presentano
Francesco Cicchella in
Bis!
con Vincenzo De Honestis
e la band dal vivo
direzione musicale di Paco Ruggiero
coreografie Margherita Siesto
disegno luci Francesco Adinolfi,
abiti di scena Sartoria Esposito
regia Francesco Cicchella
Francesco Cicchella si gioca tutte le sue carte in un one man show esilarante, nel quale ritroviamo i suoi cavalli di battaglia (come le parodie dei cantanti Ultimo, Achille Lauro, Massimo Ranieri) e performances completamente inedite.
La comicità si sposa con la musica, come da sempre nello stile del giovane showman, per dare vita ad uno spettacolo ricco di emozioni e risate.
“Bis!” è uno spettacolo a cui ho dato tanto di me, e che mi sta restituendo soddisfazioni ed emozioni incredibili! Lo show è in continuo aggiornamento, per cui anche coloro che lo hanno già visto possono tranquillamente tornare e divertirsi ugualmente, trovando tante novità. Oltretutto, gli scenari che faranno da cornice contribuiranno a creare atmosfere particolarissime”.
Sul palco, oltre all’artista partenopeo, che firma anche la regia, troviamo la sua fedele spalla Vincenzo De Honestis, la band diretta dal maestro Paco Ruggiero e due ballerine, che impreziosiscono lo show con le coreografie di Margherita Siesto.
Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco
Info 0818843409
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Clap Produzioni e AG Spettacoli
presentano
Paolo Caiazzo in
Separati ma non troppo
Commedia in due atti scritta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio
con Giovanni Allocca, Daniela Ioia, Irene Grasso
scene Massimo Comune, costumi Federica Calabrese, aiuto regia Cristiano Esposito
regia Paolo Caiazzo
Le partite di calcetto settimanali oggi sono “Separati Vs Ammogliati”. Giulio a cinquant’anni si separa, è costretto a cambiar casacca e chiede ospitalità ad un suo ex avversario. Nicola, separato da tempo, occupa un appartamento di proprietà della vicina Carmela con probabili disturbi psicologici. Per questo l’uomo ha pattuito l’occupazione gratuita della casa in cambio di attività di badante.
Per dividere le spese sempre più insostenibili, con l’aggravante di alimenti da passare alla ex, Nicola accetta la convivenza, ma Giulio scopre ben presto l’equilibrio precario della casa dovuto alle folli incursioni della proprietaria. In questo instabile habitat cercano comunque di superare la crisi esistenziale e depressiva dovuta alla nuova situazione da single ritrovata in tarda età.
Il nuovo stile di scapoloni galvanizza i due rendendoli affiatati e complici nell’affrontare le ex compagne, ma dopo un iniziale periodo d’euforia, i due assumono ritmi più lenti e sobri come qualsiasi coppia di fatto.
Nel tentativo di regalarsi una serata trasgressiva accettano un incontro al buio con due donne conosciute su Tinder. Scoprono ben presto di aver però agganciato le proprie ex. La serata prende una piega inaspettatamente piacevole ma le donne mostrano attrazione per l’ex marito dell’altra.
I difetti dell’uno appaiono pregi per quella e viceversa scoprendo così affinità incrociate. In totale confusione, rivalità, e ritrovata gelosia, i due uomini non riescono a gestire l’anomala situazione fino a trovarsi di fronte ad un’insana proposta: Lo scambio di… ex coppie! Accetteranno?
Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Sabato 27, ore 20.00, e domenica 28 gennaio, ore 18.00
Leocadia
presenta
La canzone teatrale
Concerto per voce e quartetto d'archi
scritto e diretto da Paolo Coletta
con Lalla Esposito
musiche Ondanueve String Quartet
Un'aria d'opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all'interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un'operetta, una commedia musicale.
Ma "teatrale" può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient'affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l'emozione di quel pezzo in azione.
Azione scenica, appunto. Viceversa, può verificarsi il percorso inverso prosegue l'Autore: e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l'infinito repertorio della musica popolare.
Per Coletta la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un'attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell'interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l'esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.
di Napoli Magazine
20/01/2024 - 11:48
Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli
Info 3247879696
Mercoledì 24 gennaio, ore 20.45
Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 28, ore 20.45, e domenica 29 gennaio, ore 18.00
Massimo Masiello
in
Palcoscenico
scritto e diretto da Gianni Conte
direzione musicale e arrangiamenti Lino Pariota
coreografie Roberto D'Urso
"Dove le parole non arrivano, la musica parla" (Ludwing van Beethoven) "La musica può rendere gli uomini liberi" (Bob Marley) "La musica ci insegna la cosa più importante che esiste: ascoltare.
E' come la vita, si può fare in un solo modo, insieme" (Ezio Bosso) Tra le tante citazione bastano queste tre per comprendere il valore profondo di quest' Arte sublime che, unitamente a una visione del mondo che abbiamo avuto tutti da bambini (e che non dovremmo mai perdere), ci può ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori che stanno portando il nostro fantastico mondo alla deriva o ci fa quantomeno sopportare il peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità della guerra e degli egoismi.
Quale posto migliore se non un Palcoscenico per spiegare queste feroci realtà attraverso il linguaggio di un artista poliedrico come Massimo Masiello il quale tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la finzione della scena in assoluta realtà.
In fondo il nostro mondo non è altro che il più grande palcoscenico esistente, dove tutto è falso e tutto è vero! In questo spettacolo sono le canzoni le vere protagoniste, quelle che per un motivo o per un altro, non si sono mai state sradicate dalla memoria collettiva.
Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267
Da giovedì 25 a domenica 28 gennaio
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)
Ente Teatro Cronaca, LVF – Teatro Manini di Narni
presentano
Sesto Potere
Nascita di una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta
scritto e diretto da Davide Sacco
con
Francesco Montanari, Cristiano Caccamo, Nina Torresi, Matteo Cecchi
con la partecipazione in video di Lorenzo Gioielli
e con la voce di Antonio Zavatteri
scene Luigi Sacco
costumi Valeria Pacini
musiche Davide Cavuti
disegno luci Luigi Della Monica
progettazione video Igor Renzetti
grafiche e animazioni video Elio Di Paolo e Francesco Ruffini
In un capannone isolato, tre ragazzi vengono pagati da un partito estremista per inventare fake news e manipolare le elezioni politiche imminenti. La notte prima del silenzio elettorale, un noto conduttore televisivo intervista il vicesegretario del partito per cui lavorano i ragazzi, mettendolo in difficoltà e facendogli fare una pessima figura davanti a tutto il paese.
I ragazzi stanno casualmente assistendo alla diretta televisiva e, preoccupati che questo possa compromettere il loro lavoro, decidono che non creeranno più fake news contro il partito avversario, ma che diffameranno direttamente il conduttore televisivo. Da quel momento la situazione inizia a degenerare…
Odio. Denaro. Vendetta. Tre capitoli che racchiudono i temi centrali di questo spettacolo. La trama è tristemente attuale. Politica, fake news, manipolazione. Ma quello su cui ho scelto di concentrarmi sono state le motivazioni che spingono una generazione a comportarsi in maniera crudele, cattiva, bastarda.
Ci sono molti conflitti in scena: il più evidente è quello tra i ragazzi e il conduttore televisivo, che è anche il motore principale della vicenda, ma più andiamo avanti nella scoperta dei personaggi e più capiamo che il conflitto maggiore è interiore a ognuno di loro, tra quello che vorrebbero essere e quello che la società li costringe a diventare.
Il campo di battaglia è quello della diffusione delle notizie, e anche qui lo scontro è tra un conduttore che eccelle nel suo mestiere, che è amato dal pubblico e che conosce alla perfezione lo strumento della televisione, e tre giovani che invece sanno come gestire l’umore del web, come smuovere le masse e scatenare reazioni di pancia ma terribilmente potenti. In mezzo, la verità, che viene schiacciata e perde sempre più di valore.
La scenografia è asettica, animata dai personaggi che compaiono e spariscono, come accade in televisione, ma i drammi che vengono messi in scena sono terribilmente reali, e il dialogo procede serrato senza lasciare scampo a nessuno.
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Teatro Minerva di Boscoreale
Info 3396643227 - 3392401209 - 3381890767
Domenica 28 gennaio, ore 18.30
Teatro Diana Centro di Produzione Teatrale
presenta
Mettici la mano
di Maurizio De Giovanni
con
Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra
scene Toni Di Pace, costumi Alessandra Torella
musiche Marco Zurzolo, disegno luci Davide Sondelli
regia Alessandro D'Alatri
Dopo la lunga stagione dei teatri chiusi è una gioia poter annunciare il mio ritorno sulle tavole del palcoscenico. Un ritorno che segna anche una continuità artistica inedita per me: questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva a cui ho lavorato.
Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. La vicenda manterrà la sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei romanzi.
Qui troveremo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene.
Una garanzia artistica in equilibrio tra dramma e commedia che sicuramente restituirà al pubblico la gioia di ritornare in platea. La novità è Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. Medesimi saranno anche i reparti artistici che mi affiancheranno in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Aggiungo il piacere e l’orgoglio di collaborare con il teatro Diana, un’istituzione nella storia del teatro napoletano.
Alessandro D’Alatri
SINOSSI DELL'AUTORE
Primavera del 1943, a Napoli. Una tarda mattinata di sole, in cui la gente di un quartiere popolare tenta faticosamente di trovare una parvenza di vita normale, viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati, c’è il pericolo di un nuovo devastante bombardamento.
La scena è un vano interrato in tufo, uno scantinato che fa da rifugio improvvisato per proteggersi dalla morte che viene dal cielo. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa e in attesa di nuova sistemazione, davanti alla quale brilla qualche lumino a testimonianza del fatto che la gente del quartiere va a visitarla saltuariamente anche lì.
E’ qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: il primo ad arrivare è Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, sia per una naturale propensione al pettegolezzo, sia perché le persone vanno a confidarsi con lui, secondo una consolidata tradizione popolare.
Poco dopo arriva il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera.
Mentre fuori la porta in cima alle scale le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, mentre l’imminenza della possibile morte diventa sempre più vicina, il dialogo tra i tre occupanti il rifugio improvvisato si fa sempre più profondo e serrato. La Madonna, muta e addolorata, verrà chiamata in causa mentre apprendiamo in maniera frammentaria cosa è realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché, e come Bambinella si trasformerà in avvocato difensore e Maione nell’accusa di un processo che vedrà nella statua di gesso un giudice silenzioso e tuttavia accorato.
Le esplosioni, sempre più vicine, terribili e minacciose, accompagneranno la comprensione della realtà e una serie di riflessioni, da differenti punti di vista, sulla vita, sulla morte, sulla famiglia, sulla giustizia e sulla fede in Dio. E anche in merito alla fame, allo stato di necessità e all’arroganza del potere. Maione, Bambinella e la loro strana, assurda amicizia a distanza di dieci anni dall’ultima volta che li abbiamo incontrati con Ricciardi, a confronto col momento più buio e terribile della storia della città.
Maurizio de Giovanni
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Italia Concerti
presenta
Maurizio Casagrande
in
Il viaggio del papà
una commedia di Maurizio Casagrande e Francesco Velonà
cast
Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino
performer
Arianna Pucci
disegno luci Saverio Toppi
scenografia Max Comune
costumi Mariarosaria Riccio
regia Maurizio Casagrande
Questa è la storia di un padre e di un figlio che non si conoscono. Provano un profondo fastidio l’uno nei confronti dell’altro, divisi da sempre dalle loro differenze. Il padre avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse; pragmatico, efficiente e spregiudicato, sempre alla ricerca del successo personale, esattamente come lui.
Invece gli è capitato un figlio sognatore, vacuo e incapace di realizzare qualunque cosa. Il figlio dal canto suo, avrebbe voluto un padre che non incarnasse rigidamente la figura genitoriale, ma che fosse senza pregiudizi nei suoi confronti, che avesse una visione più ampia e moderna del mondo.
Due realtà che non si capiscono. Un padre ed un figlio che si danno la possibilità dell’incontro decidendo di fare un viaggio insieme, con la speranza che questa esperienza condivisa possa abbattere il muro che li divide.
Durante il loro viaggio accadrà un evento straordinario che li porterà a cambiare la loro visione del mondo. Come novelli Robinson Crusoe si ritroveranno naufraghi su di un’isola sconosciuta, costretti a cooperare e aiutarsi a vicenda per sopravvivere.
Scopriranno che quell’isola non è come tutte le altre. È fatta di plastica e tutto quello che troveranno in quel luogo non è quello che sembra. Questo li porterà ad un incontro con un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica, chiederà il loro aiuto per non morire.
“Ci tenevo molto però a raccontare questa storia perché credo sia molto importante, vedere un uomo convinto di sapere tutto, crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere, e far ridere è la mia missione principale.
Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione sono veramente felice. Ah, dimenticavo, il titolo è “Il viaggio del papà”, perché in fondo il papà è il nostro primo eroe.”
Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Venerdì 26 gennaio, ore 20.45
Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Top Agency Music e AG Produzione Spettacoli
presentano
Francesco Cicchella in
Bis!
con Vincenzo De Honestis
e la band dal vivo
direzione musicale di Paco Ruggiero
coreografie Margherita Siesto
disegno luci Francesco Adinolfi,
abiti di scena Sartoria Esposito
regia Francesco Cicchella
Francesco Cicchella si gioca tutte le sue carte in un one man show esilarante, nel quale ritroviamo i suoi cavalli di battaglia (come le parodie dei cantanti Ultimo, Achille Lauro, Massimo Ranieri) e performances completamente inedite.
La comicità si sposa con la musica, come da sempre nello stile del giovane showman, per dare vita ad uno spettacolo ricco di emozioni e risate.
“Bis!” è uno spettacolo a cui ho dato tanto di me, e che mi sta restituendo soddisfazioni ed emozioni incredibili! Lo show è in continuo aggiornamento, per cui anche coloro che lo hanno già visto possono tranquillamente tornare e divertirsi ugualmente, trovando tante novità. Oltretutto, gli scenari che faranno da cornice contribuiranno a creare atmosfere particolarissime”.
Sul palco, oltre all’artista partenopeo, che firma anche la regia, troviamo la sua fedele spalla Vincenzo De Honestis, la band diretta dal maestro Paco Ruggiero e due ballerine, che impreziosiscono lo show con le coreografie di Margherita Siesto.
Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco
Info 0818843409
Sabato 27 gennaio, ore 20.45
Clap Produzioni e AG Spettacoli
presentano
Paolo Caiazzo in
Separati ma non troppo
Commedia in due atti scritta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio
con Giovanni Allocca, Daniela Ioia, Irene Grasso
scene Massimo Comune, costumi Federica Calabrese, aiuto regia Cristiano Esposito
regia Paolo Caiazzo
Le partite di calcetto settimanali oggi sono “Separati Vs Ammogliati”. Giulio a cinquant’anni si separa, è costretto a cambiar casacca e chiede ospitalità ad un suo ex avversario. Nicola, separato da tempo, occupa un appartamento di proprietà della vicina Carmela con probabili disturbi psicologici. Per questo l’uomo ha pattuito l’occupazione gratuita della casa in cambio di attività di badante.
Per dividere le spese sempre più insostenibili, con l’aggravante di alimenti da passare alla ex, Nicola accetta la convivenza, ma Giulio scopre ben presto l’equilibrio precario della casa dovuto alle folli incursioni della proprietaria. In questo instabile habitat cercano comunque di superare la crisi esistenziale e depressiva dovuta alla nuova situazione da single ritrovata in tarda età.
Il nuovo stile di scapoloni galvanizza i due rendendoli affiatati e complici nell’affrontare le ex compagne, ma dopo un iniziale periodo d’euforia, i due assumono ritmi più lenti e sobri come qualsiasi coppia di fatto.
Nel tentativo di regalarsi una serata trasgressiva accettano un incontro al buio con due donne conosciute su Tinder. Scoprono ben presto di aver però agganciato le proprie ex. La serata prende una piega inaspettatamente piacevole ma le donne mostrano attrazione per l’ex marito dell’altra.
I difetti dell’uno appaiono pregi per quella e viceversa scoprendo così affinità incrociate. In totale confusione, rivalità, e ritrovata gelosia, i due uomini non riescono a gestire l’anomala situazione fino a trovarsi di fronte ad un’insana proposta: Lo scambio di… ex coppie! Accetteranno?
Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Sabato 27, ore 20.00, e domenica 28 gennaio, ore 18.00
Leocadia
presenta
La canzone teatrale
Concerto per voce e quartetto d'archi
scritto e diretto da Paolo Coletta
con Lalla Esposito
musiche Ondanueve String Quartet
Un'aria d'opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all'interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un'operetta, una commedia musicale.
Ma "teatrale" può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient'affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l'emozione di quel pezzo in azione.
Azione scenica, appunto. Viceversa, può verificarsi il percorso inverso prosegue l'Autore: e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l'infinito repertorio della musica popolare.
Per Coletta la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un'attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell'interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l'esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.