Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 26 febbraio al 3 marzo in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano: Buccirosso, Scalera, Lo Cascio e tanti altri
24.02.2024 11:13 di Napoli Magazine

Teatro Pasolini di Salerno

Info 089662141

Lunedì 26 febbraio, dalle ore 20.00

nell’ambito della Rassegna “Open Dance 2024”

 

The Place London, LARVÆ

presentano

 

A solo in the spotlight

coreografia e interpretazione Vittorio Pagani

 

ideazione e creazione Vittorio Pagani

testi originali Vittorio Pagani

video Vittorio Pagani

disegno Luci Mark Webber

costumi Bruna Scazzosi

 

musiche di

Adolphe Adam, Tomat, kwajbasket, Patti Smith e Allen Ginsberg e Queen

 

A Solo in the Spotlights è un tuffo nei meandri dello spazio scenico, in cui il pubblico segue un performer che mette in questione il suo posto sul palco. Le risposte che cerca si potrebbero nascondere sotto fasci di luce artificiali, nascosti in piena vista.

 

Attraversando danza, parole e proiezioni video, il solista esplora aspetti della vita da danzatore, e le rivoluzioni che un corpo conosce quando messo sotto i riflettori.

 

A seguire

 

Borderline Danza

con il sostegno alla creazione di CosiArte

presenta

 

Matricola 0541

coreografia e danza Luigi Aruta

assistente alla creazione Giada Ruoppo

 

Matricola 0541 è un progetto - performance nato dalla volontà di indagare la motricità di uno studente quando studia, quando attende il proprio turno d’esame, quando lo svolge. A tal proposito, un campione di 50 studenti di diverse università è stato invitato a compilare un questionario di rilevazione dei movimenti e degli stati emotivi caratterizzanti i momenti di studio e la prova d'esame. Questa bozza performativa è una convergenza drammaturgica, da considerare espressione di uno specifico spaccato sociale contemporaneo. Studiare è una condizione stressante universale e ammiccare all’umorismo di cui si accompagna, significa restituirne un’idea fresca, ammaliante e stimolante: l’open - focus progettuale è una rivalutazione dell’idea dello studio in chiave enattiva.

 

Matricola 0541 è un esercizio in evoluzione, nato dalla volontà di ricercare il vocabolario motorio umano, durante lo studio e nel tempo che separa uno studente da un esame. La frenesia, l'agitazione, il dondolio, il prurito e la sudorazione, sono solo alcune delle buffe “strategie” adottate per la sopravvivenza.

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

info 0818919620, 3478572222

Da mercoledì 28 a venerdì 1 marzo 2024, ore 20.45

 

Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani

Info 0815158061

Sabato 2 marzo, ore 20.45

 

Ente Teatro Cronaca e A.G. Spettacoli

presentano

 

Carlo Buccirosso in

 

Il vedovo allegro

scritto e diretto da Carlo Buccirosso
 

con 

Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta,

Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli

 

scene Gilda Cerullo e Renato Lori
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Cosimo Lombardi
disegno luci Luigi Della Monica
aiuto regia Fabrizio Miano

 

Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…
La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.

 

Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…

 

Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa depositari di un drammatico segreto, che da mesi contribuiscono a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!

 

Per tale motivo Cosimo si vedrà costretto a chiedere il parere del dottor De Angelis, ginecologo del quarto piano, entrato nelle grazie di Angelina in disperata ricerca di un buon partito, ma l’incontro con lo stesso non servirà a schiarirgli le idee…

 

Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro nel quale è sprofondato da anni, senza apparente via di scampo?!Lo scoprirete solo venendo a teatro…

 

Carlo Buccirosso

 

 

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese

Info 0824976106

Martedì 27 febbraio, ore 20.45

 

Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni

in coproduzione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle arti

presentano 

 

Vanessa Scalera in

 

La sorella migliore 

di Filippo Gili

 

con 
Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini

 

regia Francesco Frangipane

 

Come cambierebbe la vita di un uomo anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, tre mesi di vita?

 

Solo tre mesi di vita dall’incidente che l’ha cancellata? Con quale immensa, maggiore leggerezza, avrebbe sopportato tutti gli anni del dolo e del lutto, quelli in cui vivono ancora, per chissà quanti anni ancora, tutte le persone legate alla donna uccisa?

 

E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo macchiatosi di una tale, simile nefandezza, una simile scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi, siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? O a suo modo, al di là dell’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?

 

Vanessa Scalera e` la protagonista di questo intenso e appassionante dramma fa- miliare dove l’amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che e` giusto, che e` morale.

 

 

Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

Info 0818843409

Mercoledì 28 febbraio, ore 20.45

 

Gittiesse Artisti Riuniti

presenta

 

Così è (Se vi pare)

di Luigi Pirandello

 

con 

Pino Micol, Milena Vukotic, Gianluca Ferrato, Luchino Giordana,
Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Giorgia Conteduca,

Antonio Sarasso, Stefania Barca, Walter Cerrotta, Vicky Catalano

 

costumi Chiara Donato, scene Roberto Crea, musiche Teho Teardo

 

regia Geppy Gleijeses

 

Scritta nel 1917, quella che a nostro avviso, con i Sei personaggi, è la più bella commedia di Pirandello, presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura: si tratta della figlia della Signora Frola, come questa sostiene con assoluta certezza?

 

Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona (com’egli sostiene)? Così è, se vi pare... ognuno di noi ha la sua verità! L’idea dell’allestimento nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato.

 

Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco? Geppy Gleijeses ha chiesto a uno dei più importanti videoartist del mondo di creare, in un contenitore vuoto, degli ologrammi assolutamente tridimensionali, donnine e piccoli uomini alti 50 centimetri, che altro non sono che i personaggi della commedia, i quali inutilmente si affannano per scoprire una verità che non esiste.

 

All’ingresso della Signora Frola, quegli esserini li rivedremo in dimensioni normali. Piccoli uomini che riprendono le loro reali fattezze di fronte alla grandezza del dolore e dell’amore di una madre.

 

 

Teatro Verdi di Salerno

info 089662141

Da giovedì 29 febbraio a domenica 3 marzo

(giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00)

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

presentano

 

Magnifica presenza

uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

 

con

Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Federico Cesari

 

e con (in o.a.)

Tina Agrippino, Sara Bosi, Toni Fornari,

Luciano Scarpa, Fabio Zarrella

 

Illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Dopo il successo di Mine vaganti, Ferzan Ozpetek torna al palcoscenico con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza.

Immaginativo e intimistico, pieno di spiritualità quasi onirica, Magnifica presenza si confronta in maniera chiara ed esplicita con il sovrannaturale, fra Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo e Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.

 

Si racconta la storia di Pietro, un ragazzo catanese con aspirazioni d’attore che si trasferisce a Roma.

 

La sua esistenza nella nuova abitazione viene tuttavia turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia.

 

Compatito dalla cugina, che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

 

 

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

info 0823444051

Da venerdì 1 a domenica 3 marzo

 (venerdì ore 20.45, sabato ore 19.00, domenica ore 18.00)

 

TSV - Teatro Nazionale

presenta

 

Luigi Lo Cascio

in

 

Pa’
drammaturgia Marco Tullio Giordana, Luigi Lo Cascio
da testi di Pier Paolo Pasolini

con la partecipazione di Sebastien Halnaut
 

scene e disegno luci Giovanni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
musiche Andrea Rocca
aiuto regia Luca Bargagna
foto e video Serena Pea

 

regia Marco Tullio Giordana

 

Saremo in molti a chiederci, anche dopo il centenario, quanto attuale rimarrà Pasolini, cosa di lui sarà ancora vivo e cosa ingiallito, cosa ancora “portabile” e cosa riporre nell’armadio in attesa di tornare in auge come modernariato.

 

Non so dare a questa domanda una risposta se non con questo spettacolo ordito insieme a Luigi Lo Cascio, da tanti anni prediletto compagno di ventura.

 

Si tratta di una cernita nell’opus pasoliniano immenso che non ha certo l’ambizione di dire “tutto” né fornire il quadro nemmeno abbozzato, ma di scegliere cosa abbiamo scoperto per noi di indispensabile, al punto da riassumerlo nel vocativo con cui lo chiamavano i ragazzi: a Pa’, per invitarlo a tirare due calci di pallone o chiedergli la comparsata in un film.

 

Io sono stato uno di quei ragazzi, un contemporaneo, uno che avrebbe potuto averlo a portata di mano se non l’avesse considerato un maestro irraggiungibile. Insieme a lui ce n’erano altri – solo in Italia vengono in mente Sciascia, Calvino, Bobbio, Moravia, Eco e tante altre leggendarie figure – ma Pasolini era di gran lunga il preferito.

 

Non tanto per l’assidua vigilanza sui temi del giorno, quanto per la passione e l’imprevedibilità nel trattarli. Senza contare il Cinema, senza contare la Poesia, dove ritrovavo le stesse provocazioni, gli stessi stimoli, ma come se tutto fosse stato risolto in una Forma e apparisse perciò meno doloroso, meno disperato di quanto trapelava negli articoli o nella prosa militante.

 

Quanta rabbia in lui a scrivere, quanta in noi a leggerlo, strana la sensazione di intimità e irritazione, come davanti a un fratello maggiore infinitamente dotato, amatissimo e indisponente. Dopo il suo assassinio non mi sono mai chiesto cosa restasse di lui, mentre me lo chiedevo sempre per i suoi detrattori.

 

La perdita di una formidabile e autorevolissima figura pubblica era sotto i nostri occhi, pazienza per quelli che non l’hanno capito al volo. Per molti fu necessario aspettare l’avverarsi delle “profezie”, il giungere puntuale di ciò che aveva visto da lontano.

 

Ma Pasolini non voleva essere profeta: il suo era un grido di battaglia che bisognava raccogliere per fronteggiare il declino anziché trattarlo come un visionario jettatore. Più che la desolata rappresentazione dell’Italia che non c’è più, mi colpisce oggi quanto fosse per lui necessario consumarsi e mettersi a repentaglio, addirittura “fisicamente”, per poter decifrare e descrivere il suo Paese.

 

Qualcosa che non riguarda solo l’intelligenza ma il corpo, la carne, il sangue. Questo spettacolo cerca di dar conto proprio di questa disperata attualità, senza preoccuparsi troppo di apparire parziale o arbitrario.

 

D’altra parte ognuno ha il suo Pasolini, com’è giusto che sia, e questo non è che il nostro. Anzi il “suo”, perché non c’è parola, virgola, capoverso che non provenga dalla sua opera tanto che potremmo definirlo un’autobiografia in versi.

 

Marco Tullio Giordana

 

 

 

Teatro Italia di Acerra

Info 08118280134, 3333155417

Venerdì 1, ore 20.45, e domenica 3 marzo, ore 18.00

 

Malfi Music

presenta

 

Peppe Iodice in

 

So’ Pep…Sempre di più

 spettacolo di Peppe Iodice

scritto con Marco Critelli e Francesco Burzo

 

regia e terapia di Francesco Mastrandrea

 

Tutto il mondo sta provando a venire fuori da un periodo estremamente complesso: guerra, pandemia, crisi economica hanno cambiato le regole del gioco! E per gli artisti non ha fatto differenza, così quando nella scorsa stagione abbiamo pensato al nuovo spettacolo insieme a Peppe Iodice, ci siamo detti che forse ci avrebbe fatto bene usare questo nuovo show come un’occasione per liberarci dalle nostre paure, preoccupazioni, perplessità, e dove farlo se non in teatro? Da sempre nostro luogo preferito per esprimere emozioni.

Abbiamo così deciso di condividere con gli spettatori le riflessioni, i pensieri e la personalissima visione comica della realtà che ha reso Peppe un beniamino del pubblico.

La versione aggiornata di questo show è sempre più attuale, sempre più irriverente e sincera, sempre più vicina al ritratto di Peppe Iodice, uomo e artista, sempre di più Pep!

Insieme al pubblico proveremo a dare vita a una terapia di gruppo, alla nostra maniera, e vi sveleremo i nostri segreti, liberamente e senza filtri, tanto alla fine ‘resta tra noi’.

 

Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento

info 0818786165, 3385003816

Venerdì 1 marzo, ore 20.45

 

Monica Sarnelli in

 

Napoli, Plebiscito, Italia special edition...'e n'ata manera

 

Napoli Plebiscito Italia, è lo spettacolo-concerto ideato da Dario Andreano su testi di Maurizio De Giovanni, per la direzione musicale e gli arrangiamenti di Gigi De Rienzo e la regia di Raffaele Di Florio.

 

Un omaggio alla città di Napoli, alla sua musica e a quella Piazza del Plebiscito che, nell'ormai lontano 19 settembre 1981, riunì 200.000 persone per lo storico concerto di Pino Daniele, divenendo testimone e simulacro di un movimento musicale che, inarrestabile, da qui si imponeva in Italia e nel mondo.

 

Si parte dal ricordo diretto di Monica Sarnelli che si trovò a vivere l'atmosfera magica, irripetibile (e probabilmente mai ripetuta) di quella serata. Ero emozionatissima, potevo stare insieme a Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Tony Esposito, Gigi De Rienzo, James Senese e tutti gli altri e vivere con loro l'entusiasmo di quel concerto in cui, lo si avvertiva ed era quasi palpabile, stava succedendo qualcosa di magico.

 

Il pensiero di quei momenti uniti al desiderio di rendere adesso omaggio a questi, e tanti altri ancora, padri nobili della canzone e della musica napoletana, producono l'idea e l'allestimento di "Napoli Plebiscito Italia". Un concerto che si fa spettacolo, nel misurato utilizzo di linguaggi differenti della scena.

 

 

Teatro Diana di Nocera Inferiore

info 3347009811

Sabato 2 marzo, ore 20.45

 

MusicaèManagement

presenta

 

Gino Rivieccio

in

 

Da cosa nasce cosa

di Gino Rivieccio e Gustavo Verde

 

regia Vincenzo Liguori

 

Gli accadimenti degli ultimi due anni non possono passare inosservati. I cambiamenti sociali ed economici, quelli climatici, per non parlare di quelli umorali, hanno fatto si che la nostra vita cambiasse repentinamente.

 

Senza contare il Covid che ha mutato il nostro stile di vita facendoci chiudere dietro le imposte della diffidenza e dell’isolamento. Ma è sul virus della stupidità e della insulsaggine imbevuta di follia contro il quale non c’è nessun vaccino, che Gino Rivieccio in questo suo monologo teatrale batte l’accento.

 

Un virus che sembra aver ottenebrato le menti anche di chi dovrebbe governare il mondo. Con la consueta ironia e con il garbo e la misura che caratterizzano i suoi spettacoli, il comico napoletano in Da cosa nasce Cosa ci porta a sorridere e a riflettere collegando i vari argomenti che affronta come un bambino che trascina le carrozze del trenino legate da un filo sottilissimo.

 

Lui è un capotreno istrionico che sa sottolineare anche con dei francobolli musicali e con il supporto di tre vocalist, le varie fasi dello show. In scena al pianoforte il maestro Marco Ciardiello.

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Sabato 2, ore 19.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30

 

TB e Artisti Associati Gorizia

con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri

presenta

 

Giacomo

Progetto Elena Cotugno e Gianpiero Alighiero Borgia

testi di Giacomo Matteotti, con interruzioni d’Aula

drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia, dai verbali delle assemblee parlamentari del 31 gennaio 1921 e del 30 maggio 1924

 

con Elena Cotugno

 

costumi Giuseppe Avallone

artigiano dello spazio scenico Filippo Sarcinelli

 

ideazione, coaching, regia e luci Gianpiero Borgia

 

Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

 

Questa tragedia, politica e antispettacolare di TB, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali il lavoro invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

 

TB continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della democrazia sul palco usando i verbali d’assemblea quali elementi del reale e sintagmi del proprio discorso poetico.

 

In scena avanzi di democrazia sui quali si arrampica l’esistenza di Matteotti, conficcata nel suo ruolo politico, come la Winnie dei Giorni Felici di Beckett è conficcata nella sabbia, da cui non può liberarsi e da cui sente il dovere di non liberarsi.

 

Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia parodistica sia documentaristica. Qui si confrontano col documento storico, col discorso politico e non con il dramma di finzione; il tentativo che l’attrice compie in scena è quello di autoindursi uno stato alternativo di coscienza attraversando il discorso matteottiano con il lavoro sui punti energetici del corpo e sulla proiezione di vettori fonetici.

 

Così la parola diventa strumento di attivazione di un flusso energetico sempre vivo. Al cospetto del pubblico, testimone dell’azione, la performance, grazie a questo parossistico training d’attrice, si trasforma in un autentico rito teatrale con il quale l’attrice dà il suo “corpo laico” alle parole di Giacomo Matteotti.

 

Giacomo Matteotti [22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924] è stato il segretario del PSU dal 1922 al 1924, prima della presa del potere da parte del regime fascista in Italia. Fu studioso di diritto penale e di pubblica finanza; organizzatore di leghe bracciantili, amministratore e sindaco di alcuni comuni del Polesine, deputato per tre legislature. Apostolo di verità e di ragione, esempio di coraggio morale e fisico, morì il 10 giugno 1924, a 39 anni, per mano di una banda di fascisti per ordine di Benito Mussolini.

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SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 26 febbraio al 3 marzo in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano: Buccirosso, Scalera, Lo Cascio e tanti altri

di Napoli Magazine

24/02/2024 - 11:13

Teatro Pasolini di Salerno

Info 089662141

Lunedì 26 febbraio, dalle ore 20.00

nell’ambito della Rassegna “Open Dance 2024”

 

The Place London, LARVÆ

presentano

 

A solo in the spotlight

coreografia e interpretazione Vittorio Pagani

 

ideazione e creazione Vittorio Pagani

testi originali Vittorio Pagani

video Vittorio Pagani

disegno Luci Mark Webber

costumi Bruna Scazzosi

 

musiche di

Adolphe Adam, Tomat, kwajbasket, Patti Smith e Allen Ginsberg e Queen

 

A Solo in the Spotlights è un tuffo nei meandri dello spazio scenico, in cui il pubblico segue un performer che mette in questione il suo posto sul palco. Le risposte che cerca si potrebbero nascondere sotto fasci di luce artificiali, nascosti in piena vista.

 

Attraversando danza, parole e proiezioni video, il solista esplora aspetti della vita da danzatore, e le rivoluzioni che un corpo conosce quando messo sotto i riflettori.

 

A seguire

 

Borderline Danza

con il sostegno alla creazione di CosiArte

presenta

 

Matricola 0541

coreografia e danza Luigi Aruta

assistente alla creazione Giada Ruoppo

 

Matricola 0541 è un progetto - performance nato dalla volontà di indagare la motricità di uno studente quando studia, quando attende il proprio turno d’esame, quando lo svolge. A tal proposito, un campione di 50 studenti di diverse università è stato invitato a compilare un questionario di rilevazione dei movimenti e degli stati emotivi caratterizzanti i momenti di studio e la prova d'esame. Questa bozza performativa è una convergenza drammaturgica, da considerare espressione di uno specifico spaccato sociale contemporaneo. Studiare è una condizione stressante universale e ammiccare all’umorismo di cui si accompagna, significa restituirne un’idea fresca, ammaliante e stimolante: l’open - focus progettuale è una rivalutazione dell’idea dello studio in chiave enattiva.

 

Matricola 0541 è un esercizio in evoluzione, nato dalla volontà di ricercare il vocabolario motorio umano, durante lo studio e nel tempo che separa uno studente da un esame. La frenesia, l'agitazione, il dondolio, il prurito e la sudorazione, sono solo alcune delle buffe “strategie” adottate per la sopravvivenza.

 

Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)

info 0818919620, 3478572222

Da mercoledì 28 a venerdì 1 marzo 2024, ore 20.45

 

Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani

Info 0815158061

Sabato 2 marzo, ore 20.45

 

Ente Teatro Cronaca e A.G. Spettacoli

presentano

 

Carlo Buccirosso in

 

Il vedovo allegro

scritto e diretto da Carlo Buccirosso
 

con 

Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta,

Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli

 

scene Gilda Cerullo e Renato Lori
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Cosimo Lombardi
disegno luci Luigi Della Monica
aiuto regia Fabrizio Miano

 

Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…
La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.

 

Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…

 

Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa depositari di un drammatico segreto, che da mesi contribuiscono a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!

 

Per tale motivo Cosimo si vedrà costretto a chiedere il parere del dottor De Angelis, ginecologo del quarto piano, entrato nelle grazie di Angelina in disperata ricerca di un buon partito, ma l’incontro con lo stesso non servirà a schiarirgli le idee…

 

Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro nel quale è sprofondato da anni, senza apparente via di scampo?!Lo scoprirete solo venendo a teatro…

 

Carlo Buccirosso

 

 

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese

Info 0824976106

Martedì 27 febbraio, ore 20.45

 

Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni

in coproduzione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle arti

presentano 

 

Vanessa Scalera in

 

La sorella migliore 

di Filippo Gili

 

con 
Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini

 

regia Francesco Frangipane

 

Come cambierebbe la vita di un uomo anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, tre mesi di vita?

 

Solo tre mesi di vita dall’incidente che l’ha cancellata? Con quale immensa, maggiore leggerezza, avrebbe sopportato tutti gli anni del dolo e del lutto, quelli in cui vivono ancora, per chissà quanti anni ancora, tutte le persone legate alla donna uccisa?

 

E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo macchiatosi di una tale, simile nefandezza, una simile scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi, siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? O a suo modo, al di là dell’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?

 

Vanessa Scalera e` la protagonista di questo intenso e appassionante dramma fa- miliare dove l’amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che e` giusto, che e` morale.

 

 

Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

Info 0818843409

Mercoledì 28 febbraio, ore 20.45

 

Gittiesse Artisti Riuniti

presenta

 

Così è (Se vi pare)

di Luigi Pirandello

 

con 

Pino Micol, Milena Vukotic, Gianluca Ferrato, Luchino Giordana,
Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Giorgia Conteduca,

Antonio Sarasso, Stefania Barca, Walter Cerrotta, Vicky Catalano

 

costumi Chiara Donato, scene Roberto Crea, musiche Teho Teardo

 

regia Geppy Gleijeses

 

Scritta nel 1917, quella che a nostro avviso, con i Sei personaggi, è la più bella commedia di Pirandello, presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura: si tratta della figlia della Signora Frola, come questa sostiene con assoluta certezza?

 

Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona (com’egli sostiene)? Così è, se vi pare... ognuno di noi ha la sua verità! L’idea dell’allestimento nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato.

 

Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco? Geppy Gleijeses ha chiesto a uno dei più importanti videoartist del mondo di creare, in un contenitore vuoto, degli ologrammi assolutamente tridimensionali, donnine e piccoli uomini alti 50 centimetri, che altro non sono che i personaggi della commedia, i quali inutilmente si affannano per scoprire una verità che non esiste.

 

All’ingresso della Signora Frola, quegli esserini li rivedremo in dimensioni normali. Piccoli uomini che riprendono le loro reali fattezze di fronte alla grandezza del dolore e dell’amore di una madre.

 

 

Teatro Verdi di Salerno

info 089662141

Da giovedì 29 febbraio a domenica 3 marzo

(giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00)

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

presentano

 

Magnifica presenza

uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

 

con

Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Federico Cesari

 

e con (in o.a.)

Tina Agrippino, Sara Bosi, Toni Fornari,

Luciano Scarpa, Fabio Zarrella

 

Illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Dopo il successo di Mine vaganti, Ferzan Ozpetek torna al palcoscenico con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza.

Immaginativo e intimistico, pieno di spiritualità quasi onirica, Magnifica presenza si confronta in maniera chiara ed esplicita con il sovrannaturale, fra Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo e Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.

 

Si racconta la storia di Pietro, un ragazzo catanese con aspirazioni d’attore che si trasferisce a Roma.

 

La sua esistenza nella nuova abitazione viene tuttavia turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia.

 

Compatito dalla cugina, che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

 

 

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

info 0823444051

Da venerdì 1 a domenica 3 marzo

 (venerdì ore 20.45, sabato ore 19.00, domenica ore 18.00)

 

TSV - Teatro Nazionale

presenta

 

Luigi Lo Cascio

in

 

Pa’
drammaturgia Marco Tullio Giordana, Luigi Lo Cascio
da testi di Pier Paolo Pasolini

con la partecipazione di Sebastien Halnaut
 

scene e disegno luci Giovanni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
musiche Andrea Rocca
aiuto regia Luca Bargagna
foto e video Serena Pea

 

regia Marco Tullio Giordana

 

Saremo in molti a chiederci, anche dopo il centenario, quanto attuale rimarrà Pasolini, cosa di lui sarà ancora vivo e cosa ingiallito, cosa ancora “portabile” e cosa riporre nell’armadio in attesa di tornare in auge come modernariato.

 

Non so dare a questa domanda una risposta se non con questo spettacolo ordito insieme a Luigi Lo Cascio, da tanti anni prediletto compagno di ventura.

 

Si tratta di una cernita nell’opus pasoliniano immenso che non ha certo l’ambizione di dire “tutto” né fornire il quadro nemmeno abbozzato, ma di scegliere cosa abbiamo scoperto per noi di indispensabile, al punto da riassumerlo nel vocativo con cui lo chiamavano i ragazzi: a Pa’, per invitarlo a tirare due calci di pallone o chiedergli la comparsata in un film.

 

Io sono stato uno di quei ragazzi, un contemporaneo, uno che avrebbe potuto averlo a portata di mano se non l’avesse considerato un maestro irraggiungibile. Insieme a lui ce n’erano altri – solo in Italia vengono in mente Sciascia, Calvino, Bobbio, Moravia, Eco e tante altre leggendarie figure – ma Pasolini era di gran lunga il preferito.

 

Non tanto per l’assidua vigilanza sui temi del giorno, quanto per la passione e l’imprevedibilità nel trattarli. Senza contare il Cinema, senza contare la Poesia, dove ritrovavo le stesse provocazioni, gli stessi stimoli, ma come se tutto fosse stato risolto in una Forma e apparisse perciò meno doloroso, meno disperato di quanto trapelava negli articoli o nella prosa militante.

 

Quanta rabbia in lui a scrivere, quanta in noi a leggerlo, strana la sensazione di intimità e irritazione, come davanti a un fratello maggiore infinitamente dotato, amatissimo e indisponente. Dopo il suo assassinio non mi sono mai chiesto cosa restasse di lui, mentre me lo chiedevo sempre per i suoi detrattori.

 

La perdita di una formidabile e autorevolissima figura pubblica era sotto i nostri occhi, pazienza per quelli che non l’hanno capito al volo. Per molti fu necessario aspettare l’avverarsi delle “profezie”, il giungere puntuale di ciò che aveva visto da lontano.

 

Ma Pasolini non voleva essere profeta: il suo era un grido di battaglia che bisognava raccogliere per fronteggiare il declino anziché trattarlo come un visionario jettatore. Più che la desolata rappresentazione dell’Italia che non c’è più, mi colpisce oggi quanto fosse per lui necessario consumarsi e mettersi a repentaglio, addirittura “fisicamente”, per poter decifrare e descrivere il suo Paese.

 

Qualcosa che non riguarda solo l’intelligenza ma il corpo, la carne, il sangue. Questo spettacolo cerca di dar conto proprio di questa disperata attualità, senza preoccuparsi troppo di apparire parziale o arbitrario.

 

D’altra parte ognuno ha il suo Pasolini, com’è giusto che sia, e questo non è che il nostro. Anzi il “suo”, perché non c’è parola, virgola, capoverso che non provenga dalla sua opera tanto che potremmo definirlo un’autobiografia in versi.

 

Marco Tullio Giordana

 

 

 

Teatro Italia di Acerra

Info 08118280134, 3333155417

Venerdì 1, ore 20.45, e domenica 3 marzo, ore 18.00

 

Malfi Music

presenta

 

Peppe Iodice in

 

So’ Pep…Sempre di più

 spettacolo di Peppe Iodice

scritto con Marco Critelli e Francesco Burzo

 

regia e terapia di Francesco Mastrandrea

 

Tutto il mondo sta provando a venire fuori da un periodo estremamente complesso: guerra, pandemia, crisi economica hanno cambiato le regole del gioco! E per gli artisti non ha fatto differenza, così quando nella scorsa stagione abbiamo pensato al nuovo spettacolo insieme a Peppe Iodice, ci siamo detti che forse ci avrebbe fatto bene usare questo nuovo show come un’occasione per liberarci dalle nostre paure, preoccupazioni, perplessità, e dove farlo se non in teatro? Da sempre nostro luogo preferito per esprimere emozioni.

Abbiamo così deciso di condividere con gli spettatori le riflessioni, i pensieri e la personalissima visione comica della realtà che ha reso Peppe un beniamino del pubblico.

La versione aggiornata di questo show è sempre più attuale, sempre più irriverente e sincera, sempre più vicina al ritratto di Peppe Iodice, uomo e artista, sempre di più Pep!

Insieme al pubblico proveremo a dare vita a una terapia di gruppo, alla nostra maniera, e vi sveleremo i nostri segreti, liberamente e senza filtri, tanto alla fine ‘resta tra noi’.

 

Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento

info 0818786165, 3385003816

Venerdì 1 marzo, ore 20.45

 

Monica Sarnelli in

 

Napoli, Plebiscito, Italia special edition...'e n'ata manera

 

Napoli Plebiscito Italia, è lo spettacolo-concerto ideato da Dario Andreano su testi di Maurizio De Giovanni, per la direzione musicale e gli arrangiamenti di Gigi De Rienzo e la regia di Raffaele Di Florio.

 

Un omaggio alla città di Napoli, alla sua musica e a quella Piazza del Plebiscito che, nell'ormai lontano 19 settembre 1981, riunì 200.000 persone per lo storico concerto di Pino Daniele, divenendo testimone e simulacro di un movimento musicale che, inarrestabile, da qui si imponeva in Italia e nel mondo.

 

Si parte dal ricordo diretto di Monica Sarnelli che si trovò a vivere l'atmosfera magica, irripetibile (e probabilmente mai ripetuta) di quella serata. Ero emozionatissima, potevo stare insieme a Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Tony Esposito, Gigi De Rienzo, James Senese e tutti gli altri e vivere con loro l'entusiasmo di quel concerto in cui, lo si avvertiva ed era quasi palpabile, stava succedendo qualcosa di magico.

 

Il pensiero di quei momenti uniti al desiderio di rendere adesso omaggio a questi, e tanti altri ancora, padri nobili della canzone e della musica napoletana, producono l'idea e l'allestimento di "Napoli Plebiscito Italia". Un concerto che si fa spettacolo, nel misurato utilizzo di linguaggi differenti della scena.

 

 

Teatro Diana di Nocera Inferiore

info 3347009811

Sabato 2 marzo, ore 20.45

 

MusicaèManagement

presenta

 

Gino Rivieccio

in

 

Da cosa nasce cosa

di Gino Rivieccio e Gustavo Verde

 

regia Vincenzo Liguori

 

Gli accadimenti degli ultimi due anni non possono passare inosservati. I cambiamenti sociali ed economici, quelli climatici, per non parlare di quelli umorali, hanno fatto si che la nostra vita cambiasse repentinamente.

 

Senza contare il Covid che ha mutato il nostro stile di vita facendoci chiudere dietro le imposte della diffidenza e dell’isolamento. Ma è sul virus della stupidità e della insulsaggine imbevuta di follia contro il quale non c’è nessun vaccino, che Gino Rivieccio in questo suo monologo teatrale batte l’accento.

 

Un virus che sembra aver ottenebrato le menti anche di chi dovrebbe governare il mondo. Con la consueta ironia e con il garbo e la misura che caratterizzano i suoi spettacoli, il comico napoletano in Da cosa nasce Cosa ci porta a sorridere e a riflettere collegando i vari argomenti che affronta come un bambino che trascina le carrozze del trenino legate da un filo sottilissimo.

 

Lui è un capotreno istrionico che sa sottolineare anche con dei francobolli musicali e con il supporto di tre vocalist, le varie fasi dello show. In scena al pianoforte il maestro Marco Ciardiello.

 

 

Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Sabato 2, ore 19.00, e domenica 3 marzo, ore 18.30

 

TB e Artisti Associati Gorizia

con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri

presenta

 

Giacomo

Progetto Elena Cotugno e Gianpiero Alighiero Borgia

testi di Giacomo Matteotti, con interruzioni d’Aula

drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia, dai verbali delle assemblee parlamentari del 31 gennaio 1921 e del 30 maggio 1924

 

con Elena Cotugno

 

costumi Giuseppe Avallone

artigiano dello spazio scenico Filippo Sarcinelli

 

ideazione, coaching, regia e luci Gianpiero Borgia

 

Giacomo vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

 

Questa tragedia, politica e antispettacolare di TB, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali il lavoro invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

 

TB continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della democrazia sul palco usando i verbali d’assemblea quali elementi del reale e sintagmi del proprio discorso poetico.

 

In scena avanzi di democrazia sui quali si arrampica l’esistenza di Matteotti, conficcata nel suo ruolo politico, come la Winnie dei Giorni Felici di Beckett è conficcata nella sabbia, da cui non può liberarsi e da cui sente il dovere di non liberarsi.

 

Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia parodistica sia documentaristica. Qui si confrontano col documento storico, col discorso politico e non con il dramma di finzione; il tentativo che l’attrice compie in scena è quello di autoindursi uno stato alternativo di coscienza attraversando il discorso matteottiano con il lavoro sui punti energetici del corpo e sulla proiezione di vettori fonetici.

 

Così la parola diventa strumento di attivazione di un flusso energetico sempre vivo. Al cospetto del pubblico, testimone dell’azione, la performance, grazie a questo parossistico training d’attrice, si trasforma in un autentico rito teatrale con il quale l’attrice dà il suo “corpo laico” alle parole di Giacomo Matteotti.

 

Giacomo Matteotti [22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924] è stato il segretario del PSU dal 1922 al 1924, prima della presa del potere da parte del regime fascista in Italia. Fu studioso di diritto penale e di pubblica finanza; organizzatore di leghe bracciantili, amministratore e sindaco di alcuni comuni del Polesine, deputato per tre legislature. Apostolo di verità e di ragione, esempio di coraggio morale e fisico, morì il 10 giugno 1924, a 39 anni, per mano di una banda di fascisti per ordine di Benito Mussolini.