Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "Festa al celeste e nubile santuario", di Enzo Moscato in prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli
30.11.2019 13:15 di Napoli Magazine

Torna in scena il testo cult del 1983 di Enzo Moscato

Festa al celeste e nubile santuario

in prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli

da giovedì 28 novembre a domenica 8 dicembre

 

Uno spettacolo da non perdere per un testo

che ha segnato la nuova drammaturgia napoletana degli anni ’80

qui allestito su regia dello stesso Moscato

affidato ad uno straordinario cast di interpreti come

Cristina Donadio, Lalla Esposito, Anita Mosca, Giuseppe Affinito

 

Debutta in prima nazionale giovedì 28 novembre con repliche fino a domenca 8 dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli, lo spettacolo Festa al celeste e nubile santuario di Enzo Moscato, che ne firma anche la regia, interpretato da Cristina Donadio nel ruolo di Annina, Lalla Esposito in quello di Elisabetta, Anita Mosca, in quello di Maria e Giuseppe Affinito in quello di Toritore.

Considerato uno dei testi cult della felice stagione della Nuova Drammaturgia Napoletana degli anni ’80, Festa al celeste e nubile santuario, del 1983, torna in scena su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo.

Le luci dello spettacolo sono di Cesare Accetta, le musiche di Claudio Romano, la scena di Clelia Alfinito, i costumi di Daniela Salernitano.

 

La storia si svolge in un basso dei quartieri popolari di Napoli, dove tre ‘insolite’ nubili sorelle – Elisabetta, Annina e Maria – vengono quasi fotografate in un’esistenza banalmente quotidiana, ripetitiva, riscattata solo dall’esaltato culto per la Vergine Immacolata e dalla rigidissima condotta etico-sessuale che ne consegue. I loro rapporti personali sono ferreamente gerarchici e improntati a un sistema di diritti-doveri-poteri appartenenti al più tradizionale schema anagrafico-familiare: il comando assoluto è nelle mani di Elisabetta (Lalla Esposito), la maggiore, l’inflessibile custode della virtù, propria e delle sorelle, come della giusta obbedienza ai dogmi e ai ministri della Chiesa; subito dopo viene Annina (Cristina Donadio), la visionaria, colei che afferma di vedere e parlare con lo Spirito Santo, di ricevere ineffabili messaggi dalla Madonna, l’apocalittica e inascoltata voce che annuncia l’Evento, il sacro Evento che sta per realizzarsi sotto i loro occhi, tra le miserabili mura del loro basso, in mezzo a prosaici detersivi, caramelle, forcine per capelli; in ultimo c’è Maria (Anita Mosca), la muta, la totalmente priva di potere, ma anche l’enigmatico oggetto del miracolo, della imperscrutabile scelta divina.

In questa atmosfera così scarnificata e piamente devota accade che le fantasie, le reiterate filippiche di Annina incomincino a concretizzarsi, a incidere sensibilmente sul quotidiano, a trasformarlo, poco per volta in presenza dell’eccezionale, in una inusitata esperienza che non può non travolgere i consueti canoni esistenziali delle tre sorelle.

Così simbolicamente Elisabetta perde gli occhi, indispensabile mezzo del suo controllo, quasi una punizione divina inflitta alla sua ortodossa sicumera; così Maria, passiva ancella, si trasfigura, attraverso incredibili fenomenologie (mestruazioni di colore celeste, gravidanza inspiegabile), nella epifania della Virgo Incontaminata, l’eccelso modello a cui si conformano in varia misura i tre personaggi.

L’epilogo è imprevedibile e sarà la stessa Maria, inspiegabilmente tornata in possesso della voce, a disvelare segreti e condotte che non hanno nulla di miracoloso e che individuano in Annina la tessitrice di un disegno, di un intrigo, che Maria spezza con le proprie mani e perpetua al tempo stesso, riproducendone la follia.

 

Festa al celeste e nubile santuario
testo e regia Enzo Moscato

con

Cristina Donadio, nel ruolo di Annina

Lalla Esposito, nel ruolo di Elisabetta

Anita Mosca, nel ruolo di Maria

Giuseppe Affinito, nel ruolo di Toritore

luci Cesare Accetta
musiche Claudio Romano
scena Clelio Alfinito
costumi Daniela Salernitano

consulente Lingua dei Segni Vincenza Modica
fonica Teresa Di Monaco
organizzazione Claudio Affinito

 

una produzione Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale

Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

 

Durata dello spettacolo 1h e 45’ più intervallo

 

Info e orario rappresentazioni: www. teatrostabilenapoli.it

Biglietteria: tel. 081.5524212 | e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

 

Foto di Pino Miraglia

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SPETTACOLI - "Festa al celeste e nubile santuario", di Enzo Moscato in prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli

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30/11/2024 - 13:15

Torna in scena il testo cult del 1983 di Enzo Moscato

Festa al celeste e nubile santuario

in prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli

da giovedì 28 novembre a domenica 8 dicembre

 

Uno spettacolo da non perdere per un testo

che ha segnato la nuova drammaturgia napoletana degli anni ’80

qui allestito su regia dello stesso Moscato

affidato ad uno straordinario cast di interpreti come

Cristina Donadio, Lalla Esposito, Anita Mosca, Giuseppe Affinito

 

Debutta in prima nazionale giovedì 28 novembre con repliche fino a domenca 8 dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli, lo spettacolo Festa al celeste e nubile santuario di Enzo Moscato, che ne firma anche la regia, interpretato da Cristina Donadio nel ruolo di Annina, Lalla Esposito in quello di Elisabetta, Anita Mosca, in quello di Maria e Giuseppe Affinito in quello di Toritore.

Considerato uno dei testi cult della felice stagione della Nuova Drammaturgia Napoletana degli anni ’80, Festa al celeste e nubile santuario, del 1983, torna in scena su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo.

Le luci dello spettacolo sono di Cesare Accetta, le musiche di Claudio Romano, la scena di Clelia Alfinito, i costumi di Daniela Salernitano.

 

La storia si svolge in un basso dei quartieri popolari di Napoli, dove tre ‘insolite’ nubili sorelle – Elisabetta, Annina e Maria – vengono quasi fotografate in un’esistenza banalmente quotidiana, ripetitiva, riscattata solo dall’esaltato culto per la Vergine Immacolata e dalla rigidissima condotta etico-sessuale che ne consegue. I loro rapporti personali sono ferreamente gerarchici e improntati a un sistema di diritti-doveri-poteri appartenenti al più tradizionale schema anagrafico-familiare: il comando assoluto è nelle mani di Elisabetta (Lalla Esposito), la maggiore, l’inflessibile custode della virtù, propria e delle sorelle, come della giusta obbedienza ai dogmi e ai ministri della Chiesa; subito dopo viene Annina (Cristina Donadio), la visionaria, colei che afferma di vedere e parlare con lo Spirito Santo, di ricevere ineffabili messaggi dalla Madonna, l’apocalittica e inascoltata voce che annuncia l’Evento, il sacro Evento che sta per realizzarsi sotto i loro occhi, tra le miserabili mura del loro basso, in mezzo a prosaici detersivi, caramelle, forcine per capelli; in ultimo c’è Maria (Anita Mosca), la muta, la totalmente priva di potere, ma anche l’enigmatico oggetto del miracolo, della imperscrutabile scelta divina.

In questa atmosfera così scarnificata e piamente devota accade che le fantasie, le reiterate filippiche di Annina incomincino a concretizzarsi, a incidere sensibilmente sul quotidiano, a trasformarlo, poco per volta in presenza dell’eccezionale, in una inusitata esperienza che non può non travolgere i consueti canoni esistenziali delle tre sorelle.

Così simbolicamente Elisabetta perde gli occhi, indispensabile mezzo del suo controllo, quasi una punizione divina inflitta alla sua ortodossa sicumera; così Maria, passiva ancella, si trasfigura, attraverso incredibili fenomenologie (mestruazioni di colore celeste, gravidanza inspiegabile), nella epifania della Virgo Incontaminata, l’eccelso modello a cui si conformano in varia misura i tre personaggi.

L’epilogo è imprevedibile e sarà la stessa Maria, inspiegabilmente tornata in possesso della voce, a disvelare segreti e condotte che non hanno nulla di miracoloso e che individuano in Annina la tessitrice di un disegno, di un intrigo, che Maria spezza con le proprie mani e perpetua al tempo stesso, riproducendone la follia.

 

Festa al celeste e nubile santuario
testo e regia Enzo Moscato

con

Cristina Donadio, nel ruolo di Annina

Lalla Esposito, nel ruolo di Elisabetta

Anita Mosca, nel ruolo di Maria

Giuseppe Affinito, nel ruolo di Toritore

luci Cesare Accetta
musiche Claudio Romano
scena Clelio Alfinito
costumi Daniela Salernitano

consulente Lingua dei Segni Vincenza Modica
fonica Teresa Di Monaco
organizzazione Claudio Affinito

 

una produzione Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale

Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

 

Durata dello spettacolo 1h e 45’ più intervallo

 

Info e orario rappresentazioni: www. teatrostabilenapoli.it

Biglietteria: tel. 081.5524212 | e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

 

Foto di Pino Miraglia