Cultura & Gossip
SPETTACOLI - “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare”, al Teatro Bolivar domenica 14 dicembre
09.12.2025 15:55 di Napoli Magazine
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Domenica 14 dicembre 2025, alle ore 19.00 (in replica in matinée lunedì e martedì 15-16 dicembre ore 10.30), al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sarà di scena “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare”, un’opera musicale crossmediale di Maria Angela Robustelli, che firma progetto, drammaturgia e regia, prodotto da OTP - obece teatro project, compagnia nazionale, e sostenuto da Scabec e Regione Campania. Nello spettacolo, la musica dal vivo, canzoni e danze popolari, video narrazioni, lingua, cultura napoletana e antica tradizione popolare, contribuiranno a celebrare Napoli a 2500 anni dalla sua nascita, sottolineando la contemporaneità e l’essenza magica senza tempo di cui è fatta.

A dar vita, in scena, all’allestimento, saranno, insieme a Maria Angela RobustelliMarianna Robustelli, il Maestro Salvatore Torregrossa (compositore delle musiche originali e polistrumentista), Pietro Juliano, Rosalba Alfano, Silvia Pignataro, Rosalba De Rosa, Federica Avallone e Sara Della Torre. Lo spettacolo, della durata di 1h20’, fonde teatro, musica dal vivo, danza popolare e video-narrazione in un format transmediale che restituisce un ritratto contemporaneo del mito di Neapolis.

«Napoli è una città-donna – spiega la regista Maria Angela Robustelli - un corpo vivo che si racconta attraverso frammenti di memoria: aria, acqua, fuoco e terra. Le sirene sono le nostre narratrici, le custodi delle sue ferite e della sua forza. Volevamo riportare in scena la Napoli invisibile – continua Robustelli – quella fatta di voci, di riti e di figure mitiche che ancora oggi abitano l’immaginario collettivo». 

Lo spettacolo affonda le radici nelle leggende raccolte da Matilde Serao e ambientate tra i Campi Flegrei, le coste partenopee e i luoghi simbolo della città. A partire dalla sua origine mitica, legata alla leggenda di una sirena che si sacrifica per un amore non corrisposto e al culto a lei dedicato. “La Luna è una mujer” passa attraverso questo piano narrativo, rintracciandone le origini mistiche ed antropologiche nei luoghi emblematici della città, nei culti popolari, nel susseguirsi delle stagioni e dei cicli lunari, solcando le acque di un mare universale in cui la figura femminile è sempre più spaccata a metà. Una metà mancante, sottratta. Lo spettacolo passa in rassegna canti popolari, danze tarantolate, racconti antichi di tradizione aurale, e personaggi emblematici di figure esoteriche, di pescatori, vergini e madonne legate a Napoli e al suo mare. Così, Partenope, la Mamma Schiavona, Michelemmà, ‘o Munaciell, Caterinella, la Llorona, Coletta di Porta Medina, si scopriranno legate da un fil rouge che le unisce alle origini della città, ai suoi misteri, ai suoi luoghi, alla sua musica. Questa creazione nasce inoltre da una ricerca sulla contaminazione sonora che fa dei ritmi della tarantella, della tammurriata e della pizzica tarantata, missati alla musica elettronica, un portale da varcare per indurre la trans dei personaggi che si scopriranno così capaci di raccontare Neapolis anche attraverso vibrazioni sonore ancestrali e allo stesso tempo molto attuali.

Questo spettacolo rientra inoltre in un progetto di teatro partecipato e formazione che coinvolge le scuole campane di primo e secondo grado, attraverso la partecipazione all’evento dal vivo e ad un laboratorio di approfondimento in classe, successivo allo spettacolo, dedicato alle leggende legate ai luoghi simbolo della città e ai testi di Matilde Serao, documentando con interviste e video finali sull’attività, in cui studenti e docenti restituiranno l’esperienza vissuta e i legami tra mito, educazione sentimentale e identità del territorio. Ogni scuola partecipante sarà presente sul portale dedicato LA LUNA È UNA MUJER ’25, tramite brevi teaser pubblicati su www.obeceteatroproject.com, sui canali social dell’organizzazione e di SCABEC.

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SPETTACOLI - “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare”, al Teatro Bolivar domenica 14 dicembre

di Napoli Magazine

09/12/2025 - 15:55

Domenica 14 dicembre 2025, alle ore 19.00 (in replica in matinée lunedì e martedì 15-16 dicembre ore 10.30), al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sarà di scena “La luna è una mujer – Voci, canti e leggende di donne, sirene e monacielli di Napoli, tra terra e mare”, un’opera musicale crossmediale di Maria Angela Robustelli, che firma progetto, drammaturgia e regia, prodotto da OTP - obece teatro project, compagnia nazionale, e sostenuto da Scabec e Regione Campania. Nello spettacolo, la musica dal vivo, canzoni e danze popolari, video narrazioni, lingua, cultura napoletana e antica tradizione popolare, contribuiranno a celebrare Napoli a 2500 anni dalla sua nascita, sottolineando la contemporaneità e l’essenza magica senza tempo di cui è fatta.

A dar vita, in scena, all’allestimento, saranno, insieme a Maria Angela RobustelliMarianna Robustelli, il Maestro Salvatore Torregrossa (compositore delle musiche originali e polistrumentista), Pietro Juliano, Rosalba Alfano, Silvia Pignataro, Rosalba De Rosa, Federica Avallone e Sara Della Torre. Lo spettacolo, della durata di 1h20’, fonde teatro, musica dal vivo, danza popolare e video-narrazione in un format transmediale che restituisce un ritratto contemporaneo del mito di Neapolis.

«Napoli è una città-donna – spiega la regista Maria Angela Robustelli - un corpo vivo che si racconta attraverso frammenti di memoria: aria, acqua, fuoco e terra. Le sirene sono le nostre narratrici, le custodi delle sue ferite e della sua forza. Volevamo riportare in scena la Napoli invisibile – continua Robustelli – quella fatta di voci, di riti e di figure mitiche che ancora oggi abitano l’immaginario collettivo». 

Lo spettacolo affonda le radici nelle leggende raccolte da Matilde Serao e ambientate tra i Campi Flegrei, le coste partenopee e i luoghi simbolo della città. A partire dalla sua origine mitica, legata alla leggenda di una sirena che si sacrifica per un amore non corrisposto e al culto a lei dedicato. “La Luna è una mujer” passa attraverso questo piano narrativo, rintracciandone le origini mistiche ed antropologiche nei luoghi emblematici della città, nei culti popolari, nel susseguirsi delle stagioni e dei cicli lunari, solcando le acque di un mare universale in cui la figura femminile è sempre più spaccata a metà. Una metà mancante, sottratta. Lo spettacolo passa in rassegna canti popolari, danze tarantolate, racconti antichi di tradizione aurale, e personaggi emblematici di figure esoteriche, di pescatori, vergini e madonne legate a Napoli e al suo mare. Così, Partenope, la Mamma Schiavona, Michelemmà, ‘o Munaciell, Caterinella, la Llorona, Coletta di Porta Medina, si scopriranno legate da un fil rouge che le unisce alle origini della città, ai suoi misteri, ai suoi luoghi, alla sua musica. Questa creazione nasce inoltre da una ricerca sulla contaminazione sonora che fa dei ritmi della tarantella, della tammurriata e della pizzica tarantata, missati alla musica elettronica, un portale da varcare per indurre la trans dei personaggi che si scopriranno così capaci di raccontare Neapolis anche attraverso vibrazioni sonore ancestrali e allo stesso tempo molto attuali.

Questo spettacolo rientra inoltre in un progetto di teatro partecipato e formazione che coinvolge le scuole campane di primo e secondo grado, attraverso la partecipazione all’evento dal vivo e ad un laboratorio di approfondimento in classe, successivo allo spettacolo, dedicato alle leggende legate ai luoghi simbolo della città e ai testi di Matilde Serao, documentando con interviste e video finali sull’attività, in cui studenti e docenti restituiranno l’esperienza vissuta e i legami tra mito, educazione sentimentale e identità del territorio. Ogni scuola partecipante sarà presente sul portale dedicato LA LUNA È UNA MUJER ’25, tramite brevi teaser pubblicati su www.obeceteatroproject.com, sui canali social dell’organizzazione e di SCABEC.