Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "Lucciole all’inferno – a Pier Paolo Pasolini", nel teatro Sala Molière di Pozzuoli sabato 2 e domenica 3 marzo
01.03.2024 11:13 di Napoli Magazine

Domani, sabato 2 (ore 21.00) e domenica 3 marzo (ore 19.00), nel teatro Sala Molière di Pozzuoli (ArtGarage – Viale Bognar, 21), sarà la volta di “Lucciole all’inferno – a Pier Paolo Pasolini”, uno spettacolo di Teatro Grimaldello, per la regia di Antonio Grimaldi con Annarita Vitolo, Cristina Milito Pagliara, Elvira Buonocore e Tecla Marino.

 

L’universo delle lucciole: quelle luminose piccole falene che animano le sere d’estate, quel femminile esposto ai bordi delle strade. Attraversando l’immaginario pasoliniano, un mondo arcaico indissolubilmente legato alla terra e ai suoi valori, viene fuori un lavoro sulla donna raccontata attraverso la voce del grande poeta. Un femminile marginalizzato, sgraziato, seducente, ingombrante. Un femminile soffocato, spinto, dominato. Un femminile animale, costretto dentro dinamiche che Pierpaolo Pasolini ha riconosciuto e decodificato. Le lucciole sono capaci di evolvere, di trasformarsi. Di cambiarsi i connotati. E un panorama altrettanto mutevole accoglie queste donne. Una terra fertile, da seminare, da mietere. Un suolo buono per la riproduzione. Ma pure un’aria cimiteriale le avvolge. Qualcosa di simile a un lutto persistente. In questo universo, qualcosa è destinato a fiorire. A rompere gli argini. A ritrovare la forza di splendere.

 

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SPETTACOLI - "Lucciole all’inferno – a Pier Paolo Pasolini", nel teatro Sala Molière di Pozzuoli sabato 2 e domenica 3 marzo

di Napoli Magazine

01/03/2024 - 11:13

Domani, sabato 2 (ore 21.00) e domenica 3 marzo (ore 19.00), nel teatro Sala Molière di Pozzuoli (ArtGarage – Viale Bognar, 21), sarà la volta di “Lucciole all’inferno – a Pier Paolo Pasolini”, uno spettacolo di Teatro Grimaldello, per la regia di Antonio Grimaldi con Annarita Vitolo, Cristina Milito Pagliara, Elvira Buonocore e Tecla Marino.

 

L’universo delle lucciole: quelle luminose piccole falene che animano le sere d’estate, quel femminile esposto ai bordi delle strade. Attraversando l’immaginario pasoliniano, un mondo arcaico indissolubilmente legato alla terra e ai suoi valori, viene fuori un lavoro sulla donna raccontata attraverso la voce del grande poeta. Un femminile marginalizzato, sgraziato, seducente, ingombrante. Un femminile soffocato, spinto, dominato. Un femminile animale, costretto dentro dinamiche che Pierpaolo Pasolini ha riconosciuto e decodificato. Le lucciole sono capaci di evolvere, di trasformarsi. Di cambiarsi i connotati. E un panorama altrettanto mutevole accoglie queste donne. Una terra fertile, da seminare, da mietere. Un suolo buono per la riproduzione. Ma pure un’aria cimiteriale le avvolge. Qualcosa di simile a un lutto persistente. In questo universo, qualcosa è destinato a fiorire. A rompere gli argini. A ritrovare la forza di splendere.