Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Presentata la nuova stagione 2020-2021 del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, il calendario
24.07.2020 19:02 di Napoli Magazine

E’ stata presentata al Teatro Mercadante, in Piazza Municipio, la nuova Stagione Teatrale – la 2020-2021 – del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale  con la direzione artistica di Roberto Andò.

 

Con il Presidente Filippo Patroni Griffi e il Direttore Roberto Andò, sono intervenuti: il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha sottolineato l’importanza del Teatro pubblico per la crescita e la dignità civile di tutti. Ha ringraziato chi ha guidato fino ad ora il Teatro, che con la direzione di Roberto Andò segna un nuovo impulso con una programmazione di grande qualità. «La mia presenza – ha dichiarato ancora De Luca – è di incoraggiamento al nuovo ciclo di questo importante Teatro che, come sapete, è da noi sostenuto da sempre e con grande impegno»; il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha sottolineato la grandissima qualità del nuovo cartellone, la soddisfazione per l’unità di intenti sulla nomina del direttore Andò e l’importante ruolo che svolge il teatro e la cultura in generale nella società: «Non c’è sviluppo senza cultura».

 

Dei soci del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale sono stati sottolineati l’impegno e l’attenzione preziosi svolti dalla Camera di Commercio Napoli, come dei Comuni di Pomigliano D’Arco e San Giorgio a Cremano.

 

Molti gli interventi degli artisti, registi, attori come Mario Martone, Carlo Cercilello, Manuela Mandracchia, Tommaso De Filippo, Giovanni Esposito, Renato Carpentieri, Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Andrea De Rosa, Lino Musella, Tonino Taiuti, Imma Villa, Mariano Rigillo, Mario Gelardi, Maurizio Braucci, Angelo Curti. Molti anche gli operatori e direttori di strutture ed Enti della città come Laura Valente del Museo Madre, Igina Di Napoli di Casa del Contemporaneo.

 

Al Teatro Mercadante di Napoli è stata presentata la prima Stagione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale presieduto da Filippo Patroni Griffi, firmata dal nuovo direttore Roberto Andò, regista di teatro, di cinema, di opera e scrittore palermitano. Con il significativo titolo #lacittàsimuove, a partire dal prossimo ottobre e fino a maggio del 2021, i teatri Mercadante e San Ferdinando ospiteranno una programmazione ricca e articolata alla quale si affiancheranno una serie di appuntamenti ed eventi in altri spazi della città, a delineare un progetto autorevole e di alta tensione artistica e morale, in un’era inedita per i paesaggi sociali, ambientali e relazionali che si prospettano in Europa e in Italia.

 

Declinando un filo che rimette al centro il teatro nella sua profonda relazione con la società e con il nostro tempo, tornano al Mercadante grandi nomi del teatro come Toni Servillo, Mario Martone, Emma Dante, e grandi interpreti, di generazioni diverse, come Marco Baliani, Silvio Orlando, Renato Carpentieri, Imma Villa, Lino Musella, Mimmo Borrelli.

 

Rimandando al calendario completo di date, luoghi, interpreti e collaboratori, tra produzioni, coproduzioni e ospitalità sono una ventina i titoli della programmazione che partirà il prossimo 14 ottobre al Mercadante con il debutto de I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, per la regia di Carlo Cerciello, e proseguirà, sempre al teatro di piazza Municipio, con La quinta stagione di Franco Marcoaldi diretto e interpretato da Marco Baliani; Piazza degli eroi di Thomas Bernhard con la regia di Roberto Andò, testo per la prima volta messo in scena in Italia, con Renato Carpentieri e Imma Villa; Pupo di zucchero, da Giovambattista Basile, testo e regia di Emma Dante;

 

Se questo è un uomo di Primo Levi, firmato da Valter Malosti; La notte dell’Innominato, di Alessandro Manzoni, con la regia di Daniele Salvo; Il misantropo di Molière, con la regia di Fabrizio Falco;  La vita davanti a sé, dal testo La Vie Devant a soi di Romain Gary, con Silvio Orlando; Cita a Ciegas (confidenze fatali) di Mario Diament, diretto da Andrée Ruth Shammah;

 

Il filo di mezzogiorno di Goliarda Sapienza, adattamento di Ippolita di Majo e regia di Mario Martone; Solaris, nell’adattamento per il teatro di David Grieg dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem, con la regia di Andrea De Rosa; Il mondo sia lodato, su testi di Franco Marcoaldi, diretto e interpretato da Toni Servillo.

 

La Stagione del Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo sarà inaugurata il 22 ottobre con il debutto dello spettacolo Tavola tavola, chiodo chiodo, da Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Lino Musella; a seguire: Occhi gettati, di e con Enzo Moscato; Spacciatore, una sceneggiata, drammaturgia di Andrej Longo e regia di Pierpaolo Sepe; La vita nuda, da alcune Novelle per un anno di Luigi Pirandello, con la regia di Alfonso Postiglione; Hospes, - itis (premio Hystrio 2017) di Fabio Pisano, su adattamento e regia di Davide Iodice; La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux, nell’adattamento di Letizia Russo e la regia di Franco Però; Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo, regia di Roberto Andò; Il sorriso di san Giovanni, Premio Candoni Arta Terme 1997, Premio UBU 1999, di Ruggero Cappuccio, che firma anche la regia; Padri e figli, di Ivan Turgenev nella traduzione e l’adattamento di Fausto Malcovati e Fausto Russo Alesi, regia di Fausto Russo Alesi, col quale si chiude la programmazione.

 

A rafforzare la linea identitaria della storica sala di Eduardo e del teatro in lingua napoletana in generale, da quest’anno riprende la collaborazione con la Compagnia di teatro di Luca De Filippo diretta da Carolina Rosi.

 

Ai due importanti cartelloni sopra ripercorsi, si affiancano alcuni Progetti speciali: si tratta di ‘A freva, testo di Fabio Pisano e Mario Gelardi a partire dal romanzo di Albert Camus, con la regia dello stesso Mario Gelardi, che debutterà il 13 ottobre 2020 alla Basilica di Santa Maria alla Sanità, nel cuore della città; la coproduzione con Casa del contemporaneo dello spettacolo Dov’è la vittoria, di Bestand, con la regia di Giuseppe Maria Martino, che andrà in scena alla Sala Assoli il 26 novembre 2020.

 

Siglando una collaborazione di più lungo respiro, d’intesa con il Presidente del museo Madre, Laura Valente, negli spazi dello storico palazzo di via Settembrini il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale presenterà, secondo un calendario in via di definizione, creazioni affidate a personalità che lavorano al confine tra le arti, come Mimmo Borrelli – da quest’anno artista residente del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale – che presenterà ‘Nzularchia; Tonino Taiuti, interprete de L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, su traduzione di Gabriele Frasca.

 

Ritorna, e si rinnova il progetto Arrevuoto, che vede insieme a Maurizio Braucci impegnato a dirigere le fasi dei laboratori che porteranno alla rappresentazione annuale di maggio al Teatro San Ferdinando, anche il regista della storica Compagnia della Fortezza di Volterra, Armando Punzo, che, affiancato da alcuni dei suoi collaboratori e attori storici, guiderà un laboratorio finalizzato a un esito spettacolare previsto a settembre del 2021.

 

Per quanto riguarda la Scuola di teatro, dopo la sapiente e attenta guida di Mariano Rigillo di questi anni, il testimone passa ad un altro maestro della nostra scena qual è Renato Carpentieri, da quest’anno nuovo direttore della Scuola.

 

«Last but not least – dichiata il direttore nella sua presentazione alla Stagione – il Teatro Nazionale di Napoli, in questo annus horribilus per il teatro, si fa promotore di un Bando rivolto agli artisti under 35, che sarà pubblicato il prossimo mese di settembre, finalizzato, attraverso il giudizio di una commissione, a scegliere tre progetti teatrali innovativi, di cui assumerà interamente la produzione».

«In un tempo così incerto e ferito – chiosa Roberto Andò –  il compito di intercettare la creatività degli autori e dei registi di domani è un dovere imprescindibile del teatro pubblico».

 

Inoltre, da questa Stagione, parte il progetto editoriale del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale di una rivista periodica che fiancheggerà la programmazione, approfondendone i temi, gli autori, i protagonisti, destinata a orientare il pubblico e chi ama il teatro.

 

Foto di Marco Ghidelli

 

Presentazione della Stagione del direttore Roberto Andò: "Allontanandoci l’uno dall’altro, la pandemia ci costringe a riflettere sul senso della vita e sul senso del teatro. La nostra stagione più incerta (che il caso ha voluto far coincidere con il mio debutto da direttore del Teatro di Napoli- Teatro Nazionale) si apre con due spettacoli che si interrogano su quella speciale riscrittura della vita che è il teatro, sospesa tra memoria e ricostruzione. I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, con la regia di Carlo Cerciello apre il Mercadante e Tavola tavola, chiodo chiodo, dedicato all’Eduardo politico, (quello delle lettere e dei testi in cui il grande drammaturgo si arrovellava sul rapporto tra teatro e società), pensato, diretto e interpretato da Lino Musella, inaugurerà il San Ferdinando.

 

“Non sarà il diluvio a decidere cosa deve sparire e cosa deve restare di noi”, fa dire a uno dei suoi personaggi Bouchard. E sembra parlare di noi oggi, alle prese con questo virus micidiale che sta minando tutte le nostre certezze. Denis Diderot riteneva che “la distanza nel tempo e nello spazio indebolisca ogni sorta di sentimento”. Ma fare teatro significa da sempre erigere un luogo fisico, e simbolico, in cui resistere a questo indebolimento. Ci troviamo anche noi nella situazione di Campese, il capocomico che Eduardo fa incontrare con un Prefetto nell’Arte della commedia. Anche noi, riaprendo il sipario, potremmo dire: “Eccellenza, stasera è una data memorabile per noi: capocomico, attori, attrici, autori, gente di teatro siamo tutti qui, su queste tavole gloriose… Alla sua presenza, Eccellenza, noi poveri comici del Capannone, ci sentiamo sperduti, soverchiati…” Ma anche noi, come Campese, potremmo concludere: “Ma io poi, perché dovrei essere così umile nei confronti di un’autorità il cui compito è quello di ascoltare il popolo e, nei limiti del possibile, provvedere ai suoi bisogni…?” Anche noi, come Campese- Eduardo, affrontiamo questo tempo di crisi con un sentimento che corrisponde alle aspettative più alte del teatro, convocando gli spettatori in un luogo magico che vuole continuare a dar conto al meglio degli umori del nostro tempo, puntellando i bisogni e i desideri di chi lavora nel teatro. Non una stagione minore, dunque. Una stagione che vuole tenere ancora più alta la bandiera del teatro pubblico, con spettacoli importanti, e compagnie importanti.

“In certi periodi della storia solo la poesia è capace di confrontarsi con la realtà perché la condensa in un qualcosa di afferrabile, un qualcosa che altrimenti la nostra mente non saprebbe ritenere”.

 

Questo pensiero di Josif Brodskij mi aiuta a introdurre il progetto che dedichiamo a uno dei nostri poeti più significativi, Franco Marcoaldi. Due suoi poemi, l’inedito La quinta stagione (in uscita in ottobre per Einaudi) e Il mondo sia lodato saranno messi in scena da due grandi protagonisti della nostra scena teatrale, Marco Baliani e Toni Servillo. Non avremmo capito niente della sensibilità romana, continua Brodskij, se non avessimo letto Orazio, Ovidio e Properzio.  I versi di Marcoaldi, il più teatrale dei nostri poeti, ci aiuteranno a capire in che tempo ci troviamo: “È una stagione nuova, sconosciuta, /che le quattro della tradizione/raccoglie, supera e scompone/aprendo il campo a un tempo/indefinito, penoso e scriteriato –/sole nell’uragano, arcobaleno al buio, sete dell’affogato -/ cieca ricerca di un comune/ afflato che tenga insieme quanto/invece si slabbra, sfalda, decompone:/ ecco la quinta, inedita stagione”. E a intonare un sentimento di francescana gratitudine per la vita: “Mondo, ti devo lodare/per la tua stregonesca magia/intrecciata all’incoscienza/dell’uomo – millenni/di storia hanno accumulato/un enorme sapere senza/che l’anima sia progredita di un passo…”

Per segnare l’avvio della mia direzione ho scelto un testo cruciale di Thomas Bernhard, Piazza degli Eroi, un capolavoro che, inspiegabilmente, in Italia non è stato mai messo in scena. Oltre a essere un vero e proprio testamento, lo si può considerare il suo testo più politico, pur consapevoli che questo genio ha sempre declinato la politica in termini esclusivamente poetici. Certo è che qui Bernhard colpisce con il suo furore indomabile la zona più oscura del nostro tempo, il ritorno in campo di una destra fascista o nazista. Nel disegnare il suo estremo congedo dalla vita e dal teatro, Bernhard sceglie di dare un nome e un tempo all’ottusità brutale che vede avanzare. Ma come accade nelle opere più profonde e profetiche, l’Austria di Bernhard è un luogo concreto e, contemporaneamente, una metafora. Così come lo è la piazza che da il nome al testo, la stessa in cui nel 1938 Hitler annunciò alla folla acclamante l’Anschluss, l’annessione dell’Austria al destino nazista della Germania. Se è venuto il tempo di rappresentare in Italia Piazza degli Eroi è proprio perché, a dispetto della inedita precisione realistica di Bernhard, per comprendere il senso di questo testo visionario e catastrofico oggi non occorrono indicazioni di luogo e di tempo. Gli spettatori che assisteranno a Piazza degli Eroi, capiranno subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa.

 

Ad affiancarmi in questa impresa, quali cerimonieri e testimoni del mio incontro con Napoli, ho chiamato Renato Carpentieri, grande attore e intellettuale, (che da quest’anno assume anche la direzione della Scuola di teatro, subentrando alla guida sapiente di Mariano Rigillo, che ringrazio caldamente per la dedizione appassionata e l’impegno intelligente che vi ha profuso in questi anni), e Imma Villa, una delle interpreti più originali del teatro italiano, un’artista della scena la cui fama non è, a mio parere, pari al suo talento.

 

Oltre al ritorno al Mercadante dopo anni di assenza di uno dei nostri più grandi attori e registi (tra i più celebrati di sempre, anche all’estero) come Toni Servillo, l’impegno produttivo del Teatro Nazionale di Napoli si lega al ritorno di uno dei nostri registi più profondi e acclamati, Mario Martone, con un bellissimo testo di Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno, sapientemente adattato da Ippolita Di Majo. La grande scrittrice siciliana, autrice dell’Arte della Gioia, attrice e regista di talento, in questa seconda tappa di quella che lei stessa definisce come la sua «autobiografia delle contraddizioni», ripercorre la propria terapia con lo psicoanalista Ignazio Majore, e lo fa mettendo in scena una memoria dissestata dall’elettroshock, ripescando volti e situazioni di un passato percepito come irrisolto, ricostruendo attraverso il racconto della terapia un luogo che assomiglia al teatro. Altro graditissimo ritorno è quello di Emma Dante, regista geniale, che propone in prima mondiale Pupo di zucchero da Giambattista Basile. Emma è una delle voci più originali, e libere, della scena di oggi e sono particolarmente contento che le nostre strade, che si sono più volte intrecciate, si ricongiungano a Napoli. 

Continuando a elencare le nostre nuove produzioni, tutte importanti, c’è Occhi gettati di Enzo Moscato, Spacciatore di Andrej Longo, per la regia di Pier Paolo Sepe, Hospes,-itis  con la regia di Davide Iodice, da un testo di Fabio Pisano, Solaris di David Greig, dal romanzo di Stanislaw Lem, con la regia di Andrea De Rosa, Il sorriso di san Giovanni di Ruggero Cappuccio con Giovanni Esposito e Claudio Di Palma, La pazza di Chaillot, con Manuela Mandracchia e la regia di Franco Però, Padri e figli dal romanzo di Turgenev, regia di Fausto Russo Alessi. Un gradito recupero (sarebbe dovuto andare in scena nella stagione trascorsa) è quello de La vita nuda da alcune Novelle di Pirandello per la regia di Alfonso Postiglione. 

 

In una stagione in cui sarà probabilmente difficile utilizzare lo spazio del Ridotto, ho immaginato anche una programmazione nella sala del Museo Madre, d’intesa con Laura Valente. Si tratta di creazioni affidate a personalità eccentriche, che lavorano al confine tra le arti, come Mimmo Borrelli, che da quest’anno sarà l’artista residente del nostro teatro, col suo ‘Nzularchia, spettacolo dove questo grande scrittore, regista, attore, anima abissi che appartengono ai luoghi in cui è nato e cresciuto, intonando da solo i vari personaggi del suo testo, in una partitura emozionante contrappuntata da musica dal vivo e da preziosi video, o come Tonino Taiuti, interprete sublime e audace, qui alla prese col Beckett de L’ultimo nastro di Krapp.

 

Importante anche il filo che lega le ospitalità, tra cui la mia regia di Ditegli sempre di sì, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, che sigla anche la strada comune che da oggi il nostro teatro riprende con la Compagnia di Luca De Filippo, La vita davanti a sé di Romain Gary, interpretato dal grandissimo Silvio Orlando, Se questo è un uomo di Primo Levi, diretto e interpretato da uno dei nostri registi più sensibili, Valter Malosti, La notte dell’innominato di Alessandro Manzoni, con Franco Branciaroli e la regia di Daniele Salvo, Il Misantropo di Molière, con una compagnia di giovani interpreti, diretti da Fabrizio Falco, Cita a Ciegas del drammaturgo argentino Mario Diament con Luca Lazzareschi e Laura Marinoni, e la regia di un’artista della scena come Andrè Ruth Shammah.

 

E arriviamo ai progetti speciali, A’ freva, di Mario Gelardi da un testo di Fabio Pisano, Dov’è la vittoria di BEstand, un progetto condiviso con Casa del Contemporaneo  e Arrevuoto, a cui da quest’anno, a fianco di Maurizio Braucci, si aggiunge Armando Punzo, un regista che con i suoi spettacoli creati con La compagnia della Fortezza di Volterra ha segnato la ricerca teatrale contemporanea, vivificandone il legame con la società. Last but not least, il Teatro Nazionale di Napoli, in questo annus horribilus per il teatro, si fa promotore di un bando rivolto agli under 35, finalizzato, attraverso il giudizio di una commissione, a scegliere tre progetti teatrali innovativi, di cui assumerà interamente la produzione. In un tempo così incerto e ferito, il compito di intercettare la creatività degli autori e dei registi di domani è un dovere imprescindibile del teatro pubblico. Infine, vorrei esprimere la mia gratitudine per l’accoglienza partecipe e calorosa al Presidente Filippo Patroni Griffi e a tutti i membri del Consiglio d’amministrazione. Come pure ringraziare Mimmo Basso, con cui in questi mesi difficili si è creato un affiatamento non comune, e tutta l’equipe organizzativa, di rara competenza e capacità, i dipendenti e i tecnici del teatro".

 

Presentazione Stagione del presidente Filippo Patroni Griffi: "#lacittàsimuove. La Cultura respira e il teatro rivive di presenza fisica.
Rivive il rapporto attore -spettatore. Rivive la magia e l’unicità dell’apertura del sipario.
Lo Stabile di Napoli –col nuovo logo “Teatro di Napoli – Teatro Nazionale”-, dopo questi mesi di distanziamento sociale, è consapevole dell’urgenza di far rivivere i luoghi della Cultura superando le barriere fisiche e le costrizioni della pandemia. Con il Direttore Roberto Andò abbiamo deciso di riaprire a luglio il teatro con una proiezione-evento del film Conversazione su Tiresia per celebrare il ricordo del Maestro Andrea Camilleri. La stagione estiva non ci ha potuto vedere a Pompei (e vi torneremo l’anno prossimo), ma abbiamo messo in scena alcuni spettacoli nello splendido cortile del Maschio Angioino con un consenso di pubblico che fa ben sperare.
Con la presentazione della nuova stagione, parte la direzione di Roberto Andò, al quale siamo grati per aver accettato quest’impegno che si è tramutato da subito in una sfida; egli succede a Luca de Fusco, cui va il ringraziamento per aver diretto il teatro in questi anni conducendolo alla qualifica di teatro nazionale. E un ringraziamento mi sento di dover rivolgere ai colleghi del Consiglio di amministrazione, a tutto lo staff amministrativo e tecnico guidato dall’esperienza di Mimmo Basso, a tutto il personale di questo Teatro.


La nuova stagione, con il ritorno alla presenza fisica in teatro, si aprirà con due spettacoli che si interrogano sul mistero della vita attraverso la metafora: I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, con la regia di Carlo Cerciello al Mercadante, e Tavola Tavola, Chiodo Chiodo diretto e interpretato da Lino Musella, al San Ferdinando.
Piazza degli Eroi, il capolavoro di Thomas Bernhard, per la prima volta verrà messo in scena
in Italia con la regia del Direttore Andò: una poetica opera-testamento per riflettere sugli anni bui dei nazionalismi. Interpreti Imma Villa e un grande “nostro” attore, Renato Carpentieri, che tornerà sulla scena, ma non solo: sarà lui il nuovo direttore della Scuola di teatro sin qui gestita da Mariano Rigillo, al quale va il riconoscimento sincero e grato per aver accompagnato questa importante attività del Teatro Nazionale con passione, autorevolezza, maestrìa.

 

Stagione di novità e ritorni.
Al Mercadante due simboli del genio artistico partenopeo. Mario Martone metterà in scena il testo di Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno, nell’adattamento teatrale di Ippolita Di Majo e Toni Servillo che interpreterà il poema di Franco Marcoaldi Il mondo sia lodato. Anche Marco Baliani, con la sua arte di regista-attore, metterà in scena Marcoaldi con l’inedito La quinta stagione (in uscita in ottobre per Einaudi). 
Ritorni anche al femminile. Emma Dante firma la regia, in prima mondiale, di Pupo di zucchero da Giambattista Basile.
Tra  le  nuove  produzioni,  tutte  di  grande  spessore,  c’è  Occhi  gettati  di  Enzo  Moscato, Spacciatore di Andrej Longo, per la regia di Pier Paolo Sepe, Hospes,-itis di Davide Iodice, da un testo di Fabio Pisano, Solaris di Andrea De Rosa, Il sorriso di san Giovanni di Ruggero Cappuccio, La pazza di Chaillot, con Manuela Mandracchia e la regia di Franco Però, Padri e figli dal romanzo di Turgenev, regia di Fausto Russo Alessi. In cartellone un gradito recupero (sarebbe dovuto andare in scena nella stagione trascorsa) è quello de La vita nuda da alcune Novelle di Pirandello per la regia di Alfonso Postiglione.  
Tra le novità, la collaborazione con il museo Madre dove saranno programmati “creazioni” affidate a personalità che lavorano al confine tra le arti come Mimmo Borrelli e Tonino Taiuti.

Con la direzione di Roberto Andò il teatro Nazionale di Napoli riprende il percorso comune con la Compagnia di Luca De Filippo diretta da Carolina Rosi. Ma di rilievo tutto il capitolo delle ospitalità, con La vita davanti a sé di Romain Gary, interpretato dal grande Silvio Orlando, Cita a ciegas di Mario Diament per le regia di Andrée Ruth Shammah, Se questo è un uomo di Primo Levi, diretto e interpretato da Valter Malosti, La notte dell’innominato di Alessandro Manzoni, con Franco Branciaroli e la regia di Daniele Salvo, Il Misantropo di Molière, diretto da Fabrizio Falco.
Tra i progetti speciali, significativi dell’apertura del teatro al territorio, abbiamo A’ freva, di Mario Gelardi da un testo di Fabio Pisano, Dov’è la vittoria progetto condiviso con Casa del Contemporaneo e Arrevuoto, in cui da quest’anno a Maurizio Braucci si affiancherà Armando Punzo, un regista che, con i suoi spettacoli creati con La compagnia della Fortezza di Volterra, ha dato impulso sociale alla ricerca teatrale contemporanea.
 


Sguardo alle nuove generazioni e investimento sul futuro non solo come dovere, ma come missione del teatro pubblico, attraverso lo sviluppo della Scuola di Teatro, di cui ho detto, ma anche attraverso iniziative che incentivano il merito e la creatività di giovani autori, per assicurare continuità tra le generazioni. Il Teatro Stabile si fa infatti carico di promuovere e coltivare il talento artistico grazie ad un bando rivolto agli under 35, che consentirà ai tre migliori progetti di essere interamente prodotti da noi. In un tempo così penalizzante per chi fa spettacolo dal vivo, il compito di far emergere la creatività degli autori e dei registi di domani è un obbligo del teatro pubblico.
Una stagione ricca di investimenti preziosi, perché la pandemia ci ha insegnato che l’arte è il nostro petrolio e solo con la valorizzazione del nostro patrimonio si può superare la crisi. E questa Città, con il Mezzogiorno tutto, può dare tanto a una ripartenza del nostro Paese e dell’Europa tutta, che sia anche rinascita nel segno di un nuovo umanesimo".

 

 

TEATRO DI NAPOLI - TEATRO NAZIONALE 
Stagione 2020-2021


TEATRO MERCADANTE

 

14 - 31 ottobre | Teatro Mercadante
I MANOSCRITTI DEL DILUVIO
di Michel Marc Bouchard
regia Carlo Cerciello
cast in via di definizione
scene Roberto Crea
costumi Daniela Ciancio
luci Cesare Accetta
musiche Paolo Coletta
clima sonoro Gup Alcaro
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

5 - 11 novembre | Teatro Mercadante  
LA QUINTA STAGIONE 
di Franco Marcoaldi 
diretto e interpretato da Marco Baliani
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

2 - 20 dicembre | Teatro Mercadante
PIAZZA DEGLI EROI
di Thomas Bernhard
regia Roberto Andò
con Renato Carpentieri, Imma Villa, Paolo Cresta, Francesca Cutolo, Stefano Jotti, Valeria Luchetti, Vincenzo Pasquariello, Enzo Salomone e altri attori in via di definizione
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Sartori
suono Hubert Westkemper
aiuto regia Luca Bargagna
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

 

 

19 - 31 gennaio | Teatro Mercadante
PUPO DI ZUCCHERO
Testo e regia Emma Dante
con Elena Borgogni, Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona
luci Cristian Zucaro
sculture Cesare Inzerillo
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Sud Costa Occidentale, Scene National Chateauvallon-Liberte, ExtraPole Provence-Alpes-Cote d’Azur / Teatro Biondo di Palermo / La Criee Theatre National de Marseille / Festival d’Avignon / Anthea Antipolis Theatre d’Antibes e con il sostegno dell’Ecole de l’ERAC

 

9 - 14 febbraio | Teatro Mercadante
SE QUESTO È UN UOMO
dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti
uno spettacolo di Valter Malosti
con Valter Malosti e Antonio Bertusi, Camilla Sandri
scene Margherita Palli
luci Cesare Accetta
costumi Gianluca Sbicca
progetto sonoro Gup Alcaro
produzione TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale.

 

16 - 21 febbraio | Teatro Mercadante
LA NOTTE DELL’INNOMINATO
da Alessandro Manzoni
regia di Daniele Salvo
con Franco Branciaroli
cast in via di definizione
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati

 

 

23 – 28 febbraio | Teatro Mercadante
IL MISANTROPO
di Molière
regia Fabrizio Falco
con Davide Cirri, Fabrizio Falco, Claudio Pellegrini, Chiara Celotto, Doriana Costanzo, Alice Canzonieri, Giovanni Arezzo, Luca Carbone, Costantino Buttitta
impianto scenico Fabrizio Falco e Davide Cirri
costumi Gabriella Magrì
musica Angelo Vitaliano
produzione Teatro Biondo Palermo

 

3 - 14 marzo | Teatro Mercadante
LA VITA DAVANTI A SÉ
dal testo La Vie Devant a soi di Romain Gary
con Silvio Orlando
produzione Cardellino

 

16 - 21 marzo | Teatro Mercadante
CITA A CIEGAS (CONFIDENZE FATALI)
di Mario Diament
regia di Andrée Ruth Shammah
con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà, Roberta Lanave
produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana

 

7 - 25 aprile| Teatro Mercadante
IL FILO DI MEZZOGIORNO
di Goliarda Sapienza
adattamento Ippolita di Majo
regia Mario Martone
con Donatella Finocchiaro
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania  

 

28 aprile – 9 maggio | Teatro Mercadante 
SOLARIS
adattamento per il teatro di David Grieg
dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem
regia Andrea De Rosa
con Federica Rosellini e altri attore da definire 
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova

 


11 - 16 maggio | Teatro Mercadante
IL MONDO SIA LODATO
Su testi di Franco Marcoaldi
diretto e interpretato da Toni Servillo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatri Uniti

 


TEATRO SAN FERDINANDO


22 ottobre – 1 novembre | Teatro San Ferdinando
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO
da Eduardo De Filippo
diretto e interpretato da Lino Musella 
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Compagnia Elledieffe

 

19 - 29 novembre | Teatro San Ferdinando
OCCHI GETTATI
di e con Enzo Moscato
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato / Casa del Contemporaneo

 

18 dicembre – 6 gennaio | Teatro San Ferdinando
SPACCIATORE 
una sceneggiata
drammaturgia Andrej Longo
regia Pierpaolo Sepe
cast in via di definizione
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

21 - 31 gennaio | Teatro San Ferdinando
LA VITA NUDA
da alcune Novelle per un anno di Luigi Pirandello
regia Alfonso Postiglione
con Chiara Baffi, Giandomenico Cupaiuolo, Gennaro Di Biase, Fabiana Fazio,
Flavio Francucci, Lorenzo Parrotto , Camilla Semino Favro
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

11 - 21 febbraio | Teatro San Ferdinando
HOSPES, -ITIS (premio Hystrio 2017)
di Fabio Pisano
adattamento e regia Davide Iodice
cast in via di definizione
spazio scenico Tiziano Fario
costumi Daniela Salernitano
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Sardegna Teatro

 

9 - 14 marzo | Teatro San Ferdinando
LA PAZZA DI CHAILLOT 
di Jean Giraudoux
adattamento Letizia Russo
regia Franco Però
con Manuela Mandracchia, Giovanni Crippa
e con Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos, Jacopo Morra 
e due attori in via di definizione
scene Domenico Franchi
costumi Andrea Viotti
musiche Antonio Di Pofi
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

 

18 - 28 marzo | Teatro San Ferdinando
DITEGLI SEMPRE DI SÌ
di Eduardo De Filippo
regia Roberto Andò
con Carolina Rosi, Paola Fulciniti, Massimo De Matteo, Edoardo Sorgente, Vincenzo D'Amato, Gianfelice Imparato, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Viola Forestiero, Boris De Paola, Gianni Cannavacciuolo
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana

 

15 - 25 aprile | Teatro San Ferdinando
IL SORRISO DI SAN GIOVANNI
Premio Candoni Arta Terme 1997, Premio UBU 1999
regia Ruggero Cappuccio
con Claudio Di Palma, Giovanni Esposito, Marina Sorrenti e attori da definire
costumi Carlo Poggioli
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

 

27 aprile – 2 maggio | Teatro San Ferdinando 
PADRI E FIGLI
di Ivan Turgenev
traduzione e adattamento Fausto Malcovati e Fausto Russo Alesi
regia Fausto Russo Alesi
con Marial Bajma Riva, Giulia Bartolini, Alfredo Calicchio, Luca Carbone, Gloria Carovana, Matteo Cecchi, Anna Chiara Colombo, Eletta Del Castillo, Cosimo Frascella, Stefano Guerrieri, Marina Occhionero, Luca Tanganelli, Zoe Zolferino 
musiche originali Giovanni Vitaletti
progetto scenografico Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
assistente alla regia Davide Gasparro
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale


PROGETTI SPECIALI


13-18 ottobre - Basilica di Santa Maria alla sanità 
‘A FREVA
testo Fabio Pisano, Mario Gelardi
a partire dal romanzo di Albert Camus
regia Mario Gelardi
con Vincenzo Antonucci, Simone Borrelli Ivan Castiglione, Agostino Chiummariello, Riccardo Ciccarelli, Paolo Cresta, Carlo Geltrude, Davide Mazzella, Gaetano Migliaccio, Alessandro Palladino, Beatrice Vento
Luci e audio Alessandro Messina
costumi Alessandra Gaudioso
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale


26 - 29 novembre - Sala Assoli
DOV’È LA VITTORIA
di Bestand: Agnese Ferro, Giuseppe Maria Martino, Dario Postiglione
con Martina Carpino, Luigi Bignone, Manuel Severino
regia Giuseppe Maria Martino
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Casa del Contemporaneo

 


Al MADRE 


In date da definire

 

‘NZULARCHIA
scritto diretto e interpretato da Mimmo Borrelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

L’ULTIMO NASTRO DI KRAPP
di Samuel Beckett
traduzione Gabriele Frasca
con Tonino Taiuti
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale


PROGETTI

 

Teatro San Ferdinando 8-9 maggio
ARREVUOTO
A cura di Maurizio Braucci / Armando Punzo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
SPETTACOLI - Presentata la nuova stagione 2020-2021 del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, il calendario

di Napoli Magazine

24/07/2024 - 19:02

E’ stata presentata al Teatro Mercadante, in Piazza Municipio, la nuova Stagione Teatrale – la 2020-2021 – del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale  con la direzione artistica di Roberto Andò.

 

Con il Presidente Filippo Patroni Griffi e il Direttore Roberto Andò, sono intervenuti: il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha sottolineato l’importanza del Teatro pubblico per la crescita e la dignità civile di tutti. Ha ringraziato chi ha guidato fino ad ora il Teatro, che con la direzione di Roberto Andò segna un nuovo impulso con una programmazione di grande qualità. «La mia presenza – ha dichiarato ancora De Luca – è di incoraggiamento al nuovo ciclo di questo importante Teatro che, come sapete, è da noi sostenuto da sempre e con grande impegno»; il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha sottolineato la grandissima qualità del nuovo cartellone, la soddisfazione per l’unità di intenti sulla nomina del direttore Andò e l’importante ruolo che svolge il teatro e la cultura in generale nella società: «Non c’è sviluppo senza cultura».

 

Dei soci del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale sono stati sottolineati l’impegno e l’attenzione preziosi svolti dalla Camera di Commercio Napoli, come dei Comuni di Pomigliano D’Arco e San Giorgio a Cremano.

 

Molti gli interventi degli artisti, registi, attori come Mario Martone, Carlo Cercilello, Manuela Mandracchia, Tommaso De Filippo, Giovanni Esposito, Renato Carpentieri, Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Andrea De Rosa, Lino Musella, Tonino Taiuti, Imma Villa, Mariano Rigillo, Mario Gelardi, Maurizio Braucci, Angelo Curti. Molti anche gli operatori e direttori di strutture ed Enti della città come Laura Valente del Museo Madre, Igina Di Napoli di Casa del Contemporaneo.

 

Al Teatro Mercadante di Napoli è stata presentata la prima Stagione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale presieduto da Filippo Patroni Griffi, firmata dal nuovo direttore Roberto Andò, regista di teatro, di cinema, di opera e scrittore palermitano. Con il significativo titolo #lacittàsimuove, a partire dal prossimo ottobre e fino a maggio del 2021, i teatri Mercadante e San Ferdinando ospiteranno una programmazione ricca e articolata alla quale si affiancheranno una serie di appuntamenti ed eventi in altri spazi della città, a delineare un progetto autorevole e di alta tensione artistica e morale, in un’era inedita per i paesaggi sociali, ambientali e relazionali che si prospettano in Europa e in Italia.

 

Declinando un filo che rimette al centro il teatro nella sua profonda relazione con la società e con il nostro tempo, tornano al Mercadante grandi nomi del teatro come Toni Servillo, Mario Martone, Emma Dante, e grandi interpreti, di generazioni diverse, come Marco Baliani, Silvio Orlando, Renato Carpentieri, Imma Villa, Lino Musella, Mimmo Borrelli.

 

Rimandando al calendario completo di date, luoghi, interpreti e collaboratori, tra produzioni, coproduzioni e ospitalità sono una ventina i titoli della programmazione che partirà il prossimo 14 ottobre al Mercadante con il debutto de I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, per la regia di Carlo Cerciello, e proseguirà, sempre al teatro di piazza Municipio, con La quinta stagione di Franco Marcoaldi diretto e interpretato da Marco Baliani; Piazza degli eroi di Thomas Bernhard con la regia di Roberto Andò, testo per la prima volta messo in scena in Italia, con Renato Carpentieri e Imma Villa; Pupo di zucchero, da Giovambattista Basile, testo e regia di Emma Dante;

 

Se questo è un uomo di Primo Levi, firmato da Valter Malosti; La notte dell’Innominato, di Alessandro Manzoni, con la regia di Daniele Salvo; Il misantropo di Molière, con la regia di Fabrizio Falco;  La vita davanti a sé, dal testo La Vie Devant a soi di Romain Gary, con Silvio Orlando; Cita a Ciegas (confidenze fatali) di Mario Diament, diretto da Andrée Ruth Shammah;

 

Il filo di mezzogiorno di Goliarda Sapienza, adattamento di Ippolita di Majo e regia di Mario Martone; Solaris, nell’adattamento per il teatro di David Grieg dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem, con la regia di Andrea De Rosa; Il mondo sia lodato, su testi di Franco Marcoaldi, diretto e interpretato da Toni Servillo.

 

La Stagione del Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo sarà inaugurata il 22 ottobre con il debutto dello spettacolo Tavola tavola, chiodo chiodo, da Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Lino Musella; a seguire: Occhi gettati, di e con Enzo Moscato; Spacciatore, una sceneggiata, drammaturgia di Andrej Longo e regia di Pierpaolo Sepe; La vita nuda, da alcune Novelle per un anno di Luigi Pirandello, con la regia di Alfonso Postiglione; Hospes, - itis (premio Hystrio 2017) di Fabio Pisano, su adattamento e regia di Davide Iodice; La pazza di Chaillot di Jean Giraudoux, nell’adattamento di Letizia Russo e la regia di Franco Però; Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo, regia di Roberto Andò; Il sorriso di san Giovanni, Premio Candoni Arta Terme 1997, Premio UBU 1999, di Ruggero Cappuccio, che firma anche la regia; Padri e figli, di Ivan Turgenev nella traduzione e l’adattamento di Fausto Malcovati e Fausto Russo Alesi, regia di Fausto Russo Alesi, col quale si chiude la programmazione.

 

A rafforzare la linea identitaria della storica sala di Eduardo e del teatro in lingua napoletana in generale, da quest’anno riprende la collaborazione con la Compagnia di teatro di Luca De Filippo diretta da Carolina Rosi.

 

Ai due importanti cartelloni sopra ripercorsi, si affiancano alcuni Progetti speciali: si tratta di ‘A freva, testo di Fabio Pisano e Mario Gelardi a partire dal romanzo di Albert Camus, con la regia dello stesso Mario Gelardi, che debutterà il 13 ottobre 2020 alla Basilica di Santa Maria alla Sanità, nel cuore della città; la coproduzione con Casa del contemporaneo dello spettacolo Dov’è la vittoria, di Bestand, con la regia di Giuseppe Maria Martino, che andrà in scena alla Sala Assoli il 26 novembre 2020.

 

Siglando una collaborazione di più lungo respiro, d’intesa con il Presidente del museo Madre, Laura Valente, negli spazi dello storico palazzo di via Settembrini il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale presenterà, secondo un calendario in via di definizione, creazioni affidate a personalità che lavorano al confine tra le arti, come Mimmo Borrelli – da quest’anno artista residente del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale – che presenterà ‘Nzularchia; Tonino Taiuti, interprete de L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett, su traduzione di Gabriele Frasca.

 

Ritorna, e si rinnova il progetto Arrevuoto, che vede insieme a Maurizio Braucci impegnato a dirigere le fasi dei laboratori che porteranno alla rappresentazione annuale di maggio al Teatro San Ferdinando, anche il regista della storica Compagnia della Fortezza di Volterra, Armando Punzo, che, affiancato da alcuni dei suoi collaboratori e attori storici, guiderà un laboratorio finalizzato a un esito spettacolare previsto a settembre del 2021.

 

Per quanto riguarda la Scuola di teatro, dopo la sapiente e attenta guida di Mariano Rigillo di questi anni, il testimone passa ad un altro maestro della nostra scena qual è Renato Carpentieri, da quest’anno nuovo direttore della Scuola.

 

«Last but not least – dichiata il direttore nella sua presentazione alla Stagione – il Teatro Nazionale di Napoli, in questo annus horribilus per il teatro, si fa promotore di un Bando rivolto agli artisti under 35, che sarà pubblicato il prossimo mese di settembre, finalizzato, attraverso il giudizio di una commissione, a scegliere tre progetti teatrali innovativi, di cui assumerà interamente la produzione».

«In un tempo così incerto e ferito – chiosa Roberto Andò –  il compito di intercettare la creatività degli autori e dei registi di domani è un dovere imprescindibile del teatro pubblico».

 

Inoltre, da questa Stagione, parte il progetto editoriale del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale di una rivista periodica che fiancheggerà la programmazione, approfondendone i temi, gli autori, i protagonisti, destinata a orientare il pubblico e chi ama il teatro.

 

Foto di Marco Ghidelli

 

Presentazione della Stagione del direttore Roberto Andò: "Allontanandoci l’uno dall’altro, la pandemia ci costringe a riflettere sul senso della vita e sul senso del teatro. La nostra stagione più incerta (che il caso ha voluto far coincidere con il mio debutto da direttore del Teatro di Napoli- Teatro Nazionale) si apre con due spettacoli che si interrogano su quella speciale riscrittura della vita che è il teatro, sospesa tra memoria e ricostruzione. I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, con la regia di Carlo Cerciello apre il Mercadante e Tavola tavola, chiodo chiodo, dedicato all’Eduardo politico, (quello delle lettere e dei testi in cui il grande drammaturgo si arrovellava sul rapporto tra teatro e società), pensato, diretto e interpretato da Lino Musella, inaugurerà il San Ferdinando.

 

“Non sarà il diluvio a decidere cosa deve sparire e cosa deve restare di noi”, fa dire a uno dei suoi personaggi Bouchard. E sembra parlare di noi oggi, alle prese con questo virus micidiale che sta minando tutte le nostre certezze. Denis Diderot riteneva che “la distanza nel tempo e nello spazio indebolisca ogni sorta di sentimento”. Ma fare teatro significa da sempre erigere un luogo fisico, e simbolico, in cui resistere a questo indebolimento. Ci troviamo anche noi nella situazione di Campese, il capocomico che Eduardo fa incontrare con un Prefetto nell’Arte della commedia. Anche noi, riaprendo il sipario, potremmo dire: “Eccellenza, stasera è una data memorabile per noi: capocomico, attori, attrici, autori, gente di teatro siamo tutti qui, su queste tavole gloriose… Alla sua presenza, Eccellenza, noi poveri comici del Capannone, ci sentiamo sperduti, soverchiati…” Ma anche noi, come Campese, potremmo concludere: “Ma io poi, perché dovrei essere così umile nei confronti di un’autorità il cui compito è quello di ascoltare il popolo e, nei limiti del possibile, provvedere ai suoi bisogni…?” Anche noi, come Campese- Eduardo, affrontiamo questo tempo di crisi con un sentimento che corrisponde alle aspettative più alte del teatro, convocando gli spettatori in un luogo magico che vuole continuare a dar conto al meglio degli umori del nostro tempo, puntellando i bisogni e i desideri di chi lavora nel teatro. Non una stagione minore, dunque. Una stagione che vuole tenere ancora più alta la bandiera del teatro pubblico, con spettacoli importanti, e compagnie importanti.

“In certi periodi della storia solo la poesia è capace di confrontarsi con la realtà perché la condensa in un qualcosa di afferrabile, un qualcosa che altrimenti la nostra mente non saprebbe ritenere”.

 

Questo pensiero di Josif Brodskij mi aiuta a introdurre il progetto che dedichiamo a uno dei nostri poeti più significativi, Franco Marcoaldi. Due suoi poemi, l’inedito La quinta stagione (in uscita in ottobre per Einaudi) e Il mondo sia lodato saranno messi in scena da due grandi protagonisti della nostra scena teatrale, Marco Baliani e Toni Servillo. Non avremmo capito niente della sensibilità romana, continua Brodskij, se non avessimo letto Orazio, Ovidio e Properzio.  I versi di Marcoaldi, il più teatrale dei nostri poeti, ci aiuteranno a capire in che tempo ci troviamo: “È una stagione nuova, sconosciuta, /che le quattro della tradizione/raccoglie, supera e scompone/aprendo il campo a un tempo/indefinito, penoso e scriteriato –/sole nell’uragano, arcobaleno al buio, sete dell’affogato -/ cieca ricerca di un comune/ afflato che tenga insieme quanto/invece si slabbra, sfalda, decompone:/ ecco la quinta, inedita stagione”. E a intonare un sentimento di francescana gratitudine per la vita: “Mondo, ti devo lodare/per la tua stregonesca magia/intrecciata all’incoscienza/dell’uomo – millenni/di storia hanno accumulato/un enorme sapere senza/che l’anima sia progredita di un passo…”

Per segnare l’avvio della mia direzione ho scelto un testo cruciale di Thomas Bernhard, Piazza degli Eroi, un capolavoro che, inspiegabilmente, in Italia non è stato mai messo in scena. Oltre a essere un vero e proprio testamento, lo si può considerare il suo testo più politico, pur consapevoli che questo genio ha sempre declinato la politica in termini esclusivamente poetici. Certo è che qui Bernhard colpisce con il suo furore indomabile la zona più oscura del nostro tempo, il ritorno in campo di una destra fascista o nazista. Nel disegnare il suo estremo congedo dalla vita e dal teatro, Bernhard sceglie di dare un nome e un tempo all’ottusità brutale che vede avanzare. Ma come accade nelle opere più profonde e profetiche, l’Austria di Bernhard è un luogo concreto e, contemporaneamente, una metafora. Così come lo è la piazza che da il nome al testo, la stessa in cui nel 1938 Hitler annunciò alla folla acclamante l’Anschluss, l’annessione dell’Austria al destino nazista della Germania. Se è venuto il tempo di rappresentare in Italia Piazza degli Eroi è proprio perché, a dispetto della inedita precisione realistica di Bernhard, per comprendere il senso di questo testo visionario e catastrofico oggi non occorrono indicazioni di luogo e di tempo. Gli spettatori che assisteranno a Piazza degli Eroi, capiranno subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa.

 

Ad affiancarmi in questa impresa, quali cerimonieri e testimoni del mio incontro con Napoli, ho chiamato Renato Carpentieri, grande attore e intellettuale, (che da quest’anno assume anche la direzione della Scuola di teatro, subentrando alla guida sapiente di Mariano Rigillo, che ringrazio caldamente per la dedizione appassionata e l’impegno intelligente che vi ha profuso in questi anni), e Imma Villa, una delle interpreti più originali del teatro italiano, un’artista della scena la cui fama non è, a mio parere, pari al suo talento.

 

Oltre al ritorno al Mercadante dopo anni di assenza di uno dei nostri più grandi attori e registi (tra i più celebrati di sempre, anche all’estero) come Toni Servillo, l’impegno produttivo del Teatro Nazionale di Napoli si lega al ritorno di uno dei nostri registi più profondi e acclamati, Mario Martone, con un bellissimo testo di Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno, sapientemente adattato da Ippolita Di Majo. La grande scrittrice siciliana, autrice dell’Arte della Gioia, attrice e regista di talento, in questa seconda tappa di quella che lei stessa definisce come la sua «autobiografia delle contraddizioni», ripercorre la propria terapia con lo psicoanalista Ignazio Majore, e lo fa mettendo in scena una memoria dissestata dall’elettroshock, ripescando volti e situazioni di un passato percepito come irrisolto, ricostruendo attraverso il racconto della terapia un luogo che assomiglia al teatro. Altro graditissimo ritorno è quello di Emma Dante, regista geniale, che propone in prima mondiale Pupo di zucchero da Giambattista Basile. Emma è una delle voci più originali, e libere, della scena di oggi e sono particolarmente contento che le nostre strade, che si sono più volte intrecciate, si ricongiungano a Napoli. 

Continuando a elencare le nostre nuove produzioni, tutte importanti, c’è Occhi gettati di Enzo Moscato, Spacciatore di Andrej Longo, per la regia di Pier Paolo Sepe, Hospes,-itis  con la regia di Davide Iodice, da un testo di Fabio Pisano, Solaris di David Greig, dal romanzo di Stanislaw Lem, con la regia di Andrea De Rosa, Il sorriso di san Giovanni di Ruggero Cappuccio con Giovanni Esposito e Claudio Di Palma, La pazza di Chaillot, con Manuela Mandracchia e la regia di Franco Però, Padri e figli dal romanzo di Turgenev, regia di Fausto Russo Alessi. Un gradito recupero (sarebbe dovuto andare in scena nella stagione trascorsa) è quello de La vita nuda da alcune Novelle di Pirandello per la regia di Alfonso Postiglione. 

 

In una stagione in cui sarà probabilmente difficile utilizzare lo spazio del Ridotto, ho immaginato anche una programmazione nella sala del Museo Madre, d’intesa con Laura Valente. Si tratta di creazioni affidate a personalità eccentriche, che lavorano al confine tra le arti, come Mimmo Borrelli, che da quest’anno sarà l’artista residente del nostro teatro, col suo ‘Nzularchia, spettacolo dove questo grande scrittore, regista, attore, anima abissi che appartengono ai luoghi in cui è nato e cresciuto, intonando da solo i vari personaggi del suo testo, in una partitura emozionante contrappuntata da musica dal vivo e da preziosi video, o come Tonino Taiuti, interprete sublime e audace, qui alla prese col Beckett de L’ultimo nastro di Krapp.

 

Importante anche il filo che lega le ospitalità, tra cui la mia regia di Ditegli sempre di sì, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, che sigla anche la strada comune che da oggi il nostro teatro riprende con la Compagnia di Luca De Filippo, La vita davanti a sé di Romain Gary, interpretato dal grandissimo Silvio Orlando, Se questo è un uomo di Primo Levi, diretto e interpretato da uno dei nostri registi più sensibili, Valter Malosti, La notte dell’innominato di Alessandro Manzoni, con Franco Branciaroli e la regia di Daniele Salvo, Il Misantropo di Molière, con una compagnia di giovani interpreti, diretti da Fabrizio Falco, Cita a Ciegas del drammaturgo argentino Mario Diament con Luca Lazzareschi e Laura Marinoni, e la regia di un’artista della scena come Andrè Ruth Shammah.

 

E arriviamo ai progetti speciali, A’ freva, di Mario Gelardi da un testo di Fabio Pisano, Dov’è la vittoria di BEstand, un progetto condiviso con Casa del Contemporaneo  e Arrevuoto, a cui da quest’anno, a fianco di Maurizio Braucci, si aggiunge Armando Punzo, un regista che con i suoi spettacoli creati con La compagnia della Fortezza di Volterra ha segnato la ricerca teatrale contemporanea, vivificandone il legame con la società. Last but not least, il Teatro Nazionale di Napoli, in questo annus horribilus per il teatro, si fa promotore di un bando rivolto agli under 35, finalizzato, attraverso il giudizio di una commissione, a scegliere tre progetti teatrali innovativi, di cui assumerà interamente la produzione. In un tempo così incerto e ferito, il compito di intercettare la creatività degli autori e dei registi di domani è un dovere imprescindibile del teatro pubblico. Infine, vorrei esprimere la mia gratitudine per l’accoglienza partecipe e calorosa al Presidente Filippo Patroni Griffi e a tutti i membri del Consiglio d’amministrazione. Come pure ringraziare Mimmo Basso, con cui in questi mesi difficili si è creato un affiatamento non comune, e tutta l’equipe organizzativa, di rara competenza e capacità, i dipendenti e i tecnici del teatro".

 

Presentazione Stagione del presidente Filippo Patroni Griffi: "#lacittàsimuove. La Cultura respira e il teatro rivive di presenza fisica.
Rivive il rapporto attore -spettatore. Rivive la magia e l’unicità dell’apertura del sipario.
Lo Stabile di Napoli –col nuovo logo “Teatro di Napoli – Teatro Nazionale”-, dopo questi mesi di distanziamento sociale, è consapevole dell’urgenza di far rivivere i luoghi della Cultura superando le barriere fisiche e le costrizioni della pandemia. Con il Direttore Roberto Andò abbiamo deciso di riaprire a luglio il teatro con una proiezione-evento del film Conversazione su Tiresia per celebrare il ricordo del Maestro Andrea Camilleri. La stagione estiva non ci ha potuto vedere a Pompei (e vi torneremo l’anno prossimo), ma abbiamo messo in scena alcuni spettacoli nello splendido cortile del Maschio Angioino con un consenso di pubblico che fa ben sperare.
Con la presentazione della nuova stagione, parte la direzione di Roberto Andò, al quale siamo grati per aver accettato quest’impegno che si è tramutato da subito in una sfida; egli succede a Luca de Fusco, cui va il ringraziamento per aver diretto il teatro in questi anni conducendolo alla qualifica di teatro nazionale. E un ringraziamento mi sento di dover rivolgere ai colleghi del Consiglio di amministrazione, a tutto lo staff amministrativo e tecnico guidato dall’esperienza di Mimmo Basso, a tutto il personale di questo Teatro.


La nuova stagione, con il ritorno alla presenza fisica in teatro, si aprirà con due spettacoli che si interrogano sul mistero della vita attraverso la metafora: I manoscritti del diluvio di Michel Marc Bouchard, con la regia di Carlo Cerciello al Mercadante, e Tavola Tavola, Chiodo Chiodo diretto e interpretato da Lino Musella, al San Ferdinando.
Piazza degli Eroi, il capolavoro di Thomas Bernhard, per la prima volta verrà messo in scena
in Italia con la regia del Direttore Andò: una poetica opera-testamento per riflettere sugli anni bui dei nazionalismi. Interpreti Imma Villa e un grande “nostro” attore, Renato Carpentieri, che tornerà sulla scena, ma non solo: sarà lui il nuovo direttore della Scuola di teatro sin qui gestita da Mariano Rigillo, al quale va il riconoscimento sincero e grato per aver accompagnato questa importante attività del Teatro Nazionale con passione, autorevolezza, maestrìa.

 

Stagione di novità e ritorni.
Al Mercadante due simboli del genio artistico partenopeo. Mario Martone metterà in scena il testo di Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno, nell’adattamento teatrale di Ippolita Di Majo e Toni Servillo che interpreterà il poema di Franco Marcoaldi Il mondo sia lodato. Anche Marco Baliani, con la sua arte di regista-attore, metterà in scena Marcoaldi con l’inedito La quinta stagione (in uscita in ottobre per Einaudi). 
Ritorni anche al femminile. Emma Dante firma la regia, in prima mondiale, di Pupo di zucchero da Giambattista Basile.
Tra  le  nuove  produzioni,  tutte  di  grande  spessore,  c’è  Occhi  gettati  di  Enzo  Moscato, Spacciatore di Andrej Longo, per la regia di Pier Paolo Sepe, Hospes,-itis di Davide Iodice, da un testo di Fabio Pisano, Solaris di Andrea De Rosa, Il sorriso di san Giovanni di Ruggero Cappuccio, La pazza di Chaillot, con Manuela Mandracchia e la regia di Franco Però, Padri e figli dal romanzo di Turgenev, regia di Fausto Russo Alessi. In cartellone un gradito recupero (sarebbe dovuto andare in scena nella stagione trascorsa) è quello de La vita nuda da alcune Novelle di Pirandello per la regia di Alfonso Postiglione.  
Tra le novità, la collaborazione con il museo Madre dove saranno programmati “creazioni” affidate a personalità che lavorano al confine tra le arti come Mimmo Borrelli e Tonino Taiuti.

Con la direzione di Roberto Andò il teatro Nazionale di Napoli riprende il percorso comune con la Compagnia di Luca De Filippo diretta da Carolina Rosi. Ma di rilievo tutto il capitolo delle ospitalità, con La vita davanti a sé di Romain Gary, interpretato dal grande Silvio Orlando, Cita a ciegas di Mario Diament per le regia di Andrée Ruth Shammah, Se questo è un uomo di Primo Levi, diretto e interpretato da Valter Malosti, La notte dell’innominato di Alessandro Manzoni, con Franco Branciaroli e la regia di Daniele Salvo, Il Misantropo di Molière, diretto da Fabrizio Falco.
Tra i progetti speciali, significativi dell’apertura del teatro al territorio, abbiamo A’ freva, di Mario Gelardi da un testo di Fabio Pisano, Dov’è la vittoria progetto condiviso con Casa del Contemporaneo e Arrevuoto, in cui da quest’anno a Maurizio Braucci si affiancherà Armando Punzo, un regista che, con i suoi spettacoli creati con La compagnia della Fortezza di Volterra, ha dato impulso sociale alla ricerca teatrale contemporanea.
 


Sguardo alle nuove generazioni e investimento sul futuro non solo come dovere, ma come missione del teatro pubblico, attraverso lo sviluppo della Scuola di Teatro, di cui ho detto, ma anche attraverso iniziative che incentivano il merito e la creatività di giovani autori, per assicurare continuità tra le generazioni. Il Teatro Stabile si fa infatti carico di promuovere e coltivare il talento artistico grazie ad un bando rivolto agli under 35, che consentirà ai tre migliori progetti di essere interamente prodotti da noi. In un tempo così penalizzante per chi fa spettacolo dal vivo, il compito di far emergere la creatività degli autori e dei registi di domani è un obbligo del teatro pubblico.
Una stagione ricca di investimenti preziosi, perché la pandemia ci ha insegnato che l’arte è il nostro petrolio e solo con la valorizzazione del nostro patrimonio si può superare la crisi. E questa Città, con il Mezzogiorno tutto, può dare tanto a una ripartenza del nostro Paese e dell’Europa tutta, che sia anche rinascita nel segno di un nuovo umanesimo".

 

 

TEATRO DI NAPOLI - TEATRO NAZIONALE 
Stagione 2020-2021


TEATRO MERCADANTE

 

14 - 31 ottobre | Teatro Mercadante
I MANOSCRITTI DEL DILUVIO
di Michel Marc Bouchard
regia Carlo Cerciello
cast in via di definizione
scene Roberto Crea
costumi Daniela Ciancio
luci Cesare Accetta
musiche Paolo Coletta
clima sonoro Gup Alcaro
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

5 - 11 novembre | Teatro Mercadante  
LA QUINTA STAGIONE 
di Franco Marcoaldi 
diretto e interpretato da Marco Baliani
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

2 - 20 dicembre | Teatro Mercadante
PIAZZA DEGLI EROI
di Thomas Bernhard
regia Roberto Andò
con Renato Carpentieri, Imma Villa, Paolo Cresta, Francesca Cutolo, Stefano Jotti, Valeria Luchetti, Vincenzo Pasquariello, Enzo Salomone e altri attori in via di definizione
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Sartori
suono Hubert Westkemper
aiuto regia Luca Bargagna
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

 

 

19 - 31 gennaio | Teatro Mercadante
PUPO DI ZUCCHERO
Testo e regia Emma Dante
con Elena Borgogni, Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona
luci Cristian Zucaro
sculture Cesare Inzerillo
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Sud Costa Occidentale, Scene National Chateauvallon-Liberte, ExtraPole Provence-Alpes-Cote d’Azur / Teatro Biondo di Palermo / La Criee Theatre National de Marseille / Festival d’Avignon / Anthea Antipolis Theatre d’Antibes e con il sostegno dell’Ecole de l’ERAC

 

9 - 14 febbraio | Teatro Mercadante
SE QUESTO È UN UOMO
dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti
uno spettacolo di Valter Malosti
con Valter Malosti e Antonio Bertusi, Camilla Sandri
scene Margherita Palli
luci Cesare Accetta
costumi Gianluca Sbicca
progetto sonoro Gup Alcaro
produzione TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale.

 

16 - 21 febbraio | Teatro Mercadante
LA NOTTE DELL’INNOMINATO
da Alessandro Manzoni
regia di Daniele Salvo
con Franco Branciaroli
cast in via di definizione
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati

 

 

23 – 28 febbraio | Teatro Mercadante
IL MISANTROPO
di Molière
regia Fabrizio Falco
con Davide Cirri, Fabrizio Falco, Claudio Pellegrini, Chiara Celotto, Doriana Costanzo, Alice Canzonieri, Giovanni Arezzo, Luca Carbone, Costantino Buttitta
impianto scenico Fabrizio Falco e Davide Cirri
costumi Gabriella Magrì
musica Angelo Vitaliano
produzione Teatro Biondo Palermo

 

3 - 14 marzo | Teatro Mercadante
LA VITA DAVANTI A SÉ
dal testo La Vie Devant a soi di Romain Gary
con Silvio Orlando
produzione Cardellino

 

16 - 21 marzo | Teatro Mercadante
CITA A CIEGAS (CONFIDENZE FATALI)
di Mario Diament
regia di Andrée Ruth Shammah
con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà, Roberta Lanave
produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana

 

7 - 25 aprile| Teatro Mercadante
IL FILO DI MEZZOGIORNO
di Goliarda Sapienza
adattamento Ippolita di Majo
regia Mario Martone
con Donatella Finocchiaro
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania  

 

28 aprile – 9 maggio | Teatro Mercadante 
SOLARIS
adattamento per il teatro di David Grieg
dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem
regia Andrea De Rosa
con Federica Rosellini e altri attore da definire 
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova

 


11 - 16 maggio | Teatro Mercadante
IL MONDO SIA LODATO
Su testi di Franco Marcoaldi
diretto e interpretato da Toni Servillo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatri Uniti

 


TEATRO SAN FERDINANDO


22 ottobre – 1 novembre | Teatro San Ferdinando
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO
da Eduardo De Filippo
diretto e interpretato da Lino Musella 
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Compagnia Elledieffe

 

19 - 29 novembre | Teatro San Ferdinando
OCCHI GETTATI
di e con Enzo Moscato
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato / Casa del Contemporaneo

 

18 dicembre – 6 gennaio | Teatro San Ferdinando
SPACCIATORE 
una sceneggiata
drammaturgia Andrej Longo
regia Pierpaolo Sepe
cast in via di definizione
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

21 - 31 gennaio | Teatro San Ferdinando
LA VITA NUDA
da alcune Novelle per un anno di Luigi Pirandello
regia Alfonso Postiglione
con Chiara Baffi, Giandomenico Cupaiuolo, Gennaro Di Biase, Fabiana Fazio,
Flavio Francucci, Lorenzo Parrotto , Camilla Semino Favro
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

11 - 21 febbraio | Teatro San Ferdinando
HOSPES, -ITIS (premio Hystrio 2017)
di Fabio Pisano
adattamento e regia Davide Iodice
cast in via di definizione
spazio scenico Tiziano Fario
costumi Daniela Salernitano
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Sardegna Teatro

 

9 - 14 marzo | Teatro San Ferdinando
LA PAZZA DI CHAILLOT 
di Jean Giraudoux
adattamento Letizia Russo
regia Franco Però
con Manuela Mandracchia, Giovanni Crippa
e con Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos, Jacopo Morra 
e due attori in via di definizione
scene Domenico Franchi
costumi Andrea Viotti
musiche Antonio Di Pofi
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

 

18 - 28 marzo | Teatro San Ferdinando
DITEGLI SEMPRE DI SÌ
di Eduardo De Filippo
regia Roberto Andò
con Carolina Rosi, Paola Fulciniti, Massimo De Matteo, Edoardo Sorgente, Vincenzo D'Amato, Gianfelice Imparato, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Viola Forestiero, Boris De Paola, Gianni Cannavacciuolo
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana

 

15 - 25 aprile | Teatro San Ferdinando
IL SORRISO DI SAN GIOVANNI
Premio Candoni Arta Terme 1997, Premio UBU 1999
regia Ruggero Cappuccio
con Claudio Di Palma, Giovanni Esposito, Marina Sorrenti e attori da definire
costumi Carlo Poggioli
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

 

 

27 aprile – 2 maggio | Teatro San Ferdinando 
PADRI E FIGLI
di Ivan Turgenev
traduzione e adattamento Fausto Malcovati e Fausto Russo Alesi
regia Fausto Russo Alesi
con Marial Bajma Riva, Giulia Bartolini, Alfredo Calicchio, Luca Carbone, Gloria Carovana, Matteo Cecchi, Anna Chiara Colombo, Eletta Del Castillo, Cosimo Frascella, Stefano Guerrieri, Marina Occhionero, Luca Tanganelli, Zoe Zolferino 
musiche originali Giovanni Vitaletti
progetto scenografico Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
assistente alla regia Davide Gasparro
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale


PROGETTI SPECIALI


13-18 ottobre - Basilica di Santa Maria alla sanità 
‘A FREVA
testo Fabio Pisano, Mario Gelardi
a partire dal romanzo di Albert Camus
regia Mario Gelardi
con Vincenzo Antonucci, Simone Borrelli Ivan Castiglione, Agostino Chiummariello, Riccardo Ciccarelli, Paolo Cresta, Carlo Geltrude, Davide Mazzella, Gaetano Migliaccio, Alessandro Palladino, Beatrice Vento
Luci e audio Alessandro Messina
costumi Alessandra Gaudioso
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale


26 - 29 novembre - Sala Assoli
DOV’È LA VITTORIA
di Bestand: Agnese Ferro, Giuseppe Maria Martino, Dario Postiglione
con Martina Carpino, Luigi Bignone, Manuel Severino
regia Giuseppe Maria Martino
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Casa del Contemporaneo

 


Al MADRE 


In date da definire

 

‘NZULARCHIA
scritto diretto e interpretato da Mimmo Borrelli
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

L’ULTIMO NASTRO DI KRAPP
di Samuel Beckett
traduzione Gabriele Frasca
con Tonino Taiuti
produzione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale


PROGETTI

 

Teatro San Ferdinando 8-9 maggio
ARREVUOTO
A cura di Maurizio Braucci / Armando Punzo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale